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Dai Comuni

“Per il sindaco sono morto, non sarò più avvocato di fiducia per Tricase”

Botta e risposta social tra Nunzio Dell’Abate ed Antonio De Donno

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Siparietto social a Tricase tra l’avvocato Nunzio Dell’Abate ed il sindaco Antonio De Donno.





Questione di dignità per dirla con le parole dell’avvocato. Ciance, per il primo cittadino.





Era quasi notte, ieri, quando Nunzio Dell’Abate ha reso pubblica, su Facebook, la sua decisione di ritirare la sua disponibilità quale avvocato di fiducia del Comune di Tricase. Ieri stesso, venerdì 24, aveva protocollato la sua richiesta urgente di cancellazione dall’albo in questione (al quale era iscritto dallo scorso gennaio), con tanto di motivazione: “Per il sindaco sono morto”, spiega.





Nel documento (che pubblichiamo a fine articolo) presentato all’attenzione del sindaco e del responsabile del Servizio Contenzioso si legge: “Il rapporto professionale, prima ancora della fiducia ed affidabilità, presuppone ovviamente l’esistenza in vita delle parti contraenti. Ora, atteso che Ella sindaco urbi et orbi dichiara convintamente che Nunzio Dell’Abate è morto, si rende di conseguenza necessario sfoltire l’albo in oggetto del nominativo del deducente procuratore”.




“Solo venditori di fumo”





Il sindaco De Donno non ha mancato di rispondere: “Chi ti riferisce queste cose è lucido o anche tu ti presti ai venditori di fumo?”, scrive. “Conosco altri che continuano a dire che io avrei detto o io avrei fatto, ma non parlo con loro da mesi. Senza polemica ma prima di scrivere accertati che sia la verità, magari anche con una telefonata dall’aldilà…”.









Appuntamenti

Il Metodo Ruggiero, giornata di studio ad Unisalento

Doomani con Giampiero Ruggiero ideatore dell’omonimo metodo, un percorso sperimentale, basato su nuovi approcci e metodologie alternative nell’insegnamento del Greco e del Latino

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Si terrà domani, a partire dalle ore 9, nella sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento, la giornata di studio “Nova Docendi Ratio” nella quale si parlerà del nuovo metodo didattico, chiamato “Metodo Ruggiero“, un percorso sperimentale, basato su nuovi approcci e metodologie alternative nell’insegnamento del Greco e del Latino.

Durante la giornata verrà presentato anche il libro da cui il seminario prende il nome.

Interverranno: il Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, la presidente del corso di laurea in Lettere Beatrice Stasi, il delegato all’offerta formativa Attilio Pisanò, la delegata all’orientamento Emanuela Ingusci, la responsabile scientifica del protocollo del “Metodo RuggieroStefania Pinnelli.

La professoressa associata di Lingua e Letteratura Latina dell’Università di Pavia, Jennifer Falcone, relazionerà su: “Lessico, morfosintasssi e letteratura: alcune esperienze di didattica universitaria del latino”.

Dei “Principi e linee guida del Metodo Ruggiero”, parlerà Giampiero Ruggiero docente di Greco e Latino, ideatore dell’omonimo metodo.

Nel pomeriggio, dalle 14 alle 16, i laboratori e cura sempre di Giampiero Ruggiero con le tutor Elena Merenda  e Giuseppina Librando (docenti esperte con certificazione “Metodo Ruggiero”).

Presiederà la giornata studio Saulo Maurilio Delle Donne.

 

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Attualità

Quando l’idiozia corre su due ruote

Nei fine settimana le litoranee salentine diventano terra di nessuno con alcuni motociclisti che impazzano a velocità folle laddove il limite è di 50km/h. Non certo tutti i motociclisti ma pochi idioti che mettono a rischio l’incolumità propria e altrui, screditando l’intera categoria dei centauri

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Siamo freschi reduci dal weekend e ancora una volta abbiamo avuto conferma di come, nel fine settimana, le litoranee salentine, dall’Adriatico allo Ionio, diventino terreno di conquista per un certo numero di motociclisti che, indisturbati, attraversano quei tratti, dove il limite, non a caso, è di 50 km/h, lanciati a velocità folle, mettendo così a rischio la propria e, soprattutto, l’altrui incolumità.

Chiarisco subito a beneficio di chi mi lancerà i suoi strali, soprattutto sui social: anche gli automobilisti sono spesso avventati e causano incidenti ma, atteniamoci ai fatti: non mi pare che siano frequenti “gruppi” di automobilisti che transitano a velocità folle lungo la litoraneanei fine settimana. Piuttosto razzi su due ruote, incuranti di chi possa transitare a piedi, in bici e in auto su quella strada.

O anche in moto. Perché, sia chiaro, non sono sotto accusa i motociclisti in quanto tali ma solo quei pochi deficienti che proprio se ne infischiano delle regole e degli altri, discreditando tutta la categoria dei centauri.

Non vorremmo proprio dover versare altre lacrime per nuove tragedie.

Se non si interviene, ahinoi, sarà solo una questione di tempo.

Tacere per non inimicarsi qualcuno sarebbe quasi criminale quanto sfrecciare come idioti lungo la litoranea sulla propria moto.

Ci rivolgiamo a Provincia, Comuni, Forze dell’Ordine: fate qualcosa: controlli, autovelox, rallentatori… quel che volete, ma fate qualcosa. La situazione non è più sostenibile.

Ci rivolgiamo anche ai “portatori sani” di moto, quelli che ancora hanno voglia di godersi una passeggiata all’aria aperta, con lo splendido panorama che regalano le nostre coste: incazzatevi, diteglielo anche voi a quegli idioti di smetterla.

Tutti insieme facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi.

Giuseppe Cerfeda

*foto di repertorio
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Casarano

Lecce e Casarano, delirio allo stadio

Prima, durante e dopo le partite Lecce-Bologna e Casarano-Barletta si sono verificati numerosi scontri e disordini causati da ultras indisciplinati

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In occasione della partita di Seria A Lecce-Bologna di ieri scorso, una quarantina di tifosi bolognesi, qualificati nella categoria “a rischio”, si sono recati in mattinata presso la stazione ferroviaria di Lecce.

In via preventiva erano stato predisposti un servizio di vigilanza ed un pullman cittadino della S.G.M, messo a disposizione per il accompagnare i tifosi rossoblu allo stadio, dove sono stati accolti da un gruppo di circa 60 ultras leccesi con lanci di pietre, fumogeni ed oggetti contundenti.

Il pronto intervento del personale di Polizia ha evitato che le intemperanze si potessero protrarre con ulteriori conseguenze.

Durante lo scontro un agente è stato ferito, con lesioni giudicate guaribili in 7 giorni; a seguito del lancio di alcune pietre sono stati danneggiati anche il pullman e due mezzi del Reparto Mobile della Polizia di Stato.

Due tifosi leccesi sono stati fermati e condotti in Questura: il primo è stato denunciato a piede libero per aver colpito diversi tifosi avversari con una cintura, dopo essersi coperto il viso per non essere riconosciuto; il secondo, anch’esso con viso coperto, è stato tratto in arresto e, su disposizione del P.M. di turno, sottoposto ai domiciliari, per possesso e lancio di oggetti contundenti, oltre a resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, nonché danneggiamento di mezzi di istituto.

Per entrambi, dopo una celere e tempestiva istruttoria, condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Lecce, si è provveduto all’emissione del daspo d’urgenza, rispettivamente per la durata di 3 e 2 anni.

Nella stessa giornata, anche in occasione dell’incontro di calcio Casarano-Barletta, si sono verificati degli scontri.

La tifoseria ospite (circa 120 individui) è giunta allo stadio di Casarano dove il personale di Polizia, in via precauzionale, ha effettuato un’attività di pre-filtraggio, durante la quale però, un  gruppo di barlettani spintoni e confusione,  è riuscito ad entrare nell’impianto sportivo, senza subire il controllo.

Nel contempo, un tifoso in fase di identificazione, ha lasciato cadere dalle tasche una torcia bengala, un fumogeno, due grossi petardi prontamente sequestrati.

Poco dopo, sempre gli ultras ospiti, hanno dato il via al lancio di petardi, sia all’interno del settore che del campo da gioco, uno dei quali ha colpito e ferito ad un piede di un poliziotto in servizio, con prognosi ancora da definire.

Quindi numerosi i disagi che hanno portato all’ispezione del pullman dei tifosi del Barletta, dove sono stati rinvenuti 6 petardi, 11 fumogeni, una mazza in legno e una catena di ferro.

A fine della partita, un gruppo della tifoseria organizzata del Casarano ha cercato lo scontro con gli ospiti, lanciando pietre, bottiglie di vetro ed altro materiale, mentre un altro gruppo si è posizionato fuori dallo stadio in attesa.

Altri due agenti sno rimasti feriti, uno con prognosi di 10 giorni ed uno con prognosi ancora da definire.

Gli scontri hanno reso necessario l’intervento di ulteriore personale della Polizia per riportare la calma, portando all’arresto di due tifosi del Casarano.

Al momento, si sta procedendo alla valutazione dell’emissione di daspo nei confronti dei due ed è al vaglio la posizione di altri tifosi del Casarano coinvolti negli scontri.

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