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Tricase

Tricase: #bastabuche

Esasperati! Zona Draghi, periferia abbandonata: via Valsalva, via d’accesso per l’ambulatorio Asl, è una lunga ferita che conduce.. all’Ospedale! Buche ovunque: anche a Tutino, Sant’Eufemia e Caprarica

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Per chi ha avuto modo di vedere con i propri occhi le vere periferie, quelle delle grandi città che vivono annose situazioni di disagio strutturali e sociali, era difficile immaginare di doverne parlare anche per un paese come Tricase. Non è Milano, non è Roma e non è Napoli ma l’abbandono periferico è lo stesso. Avete fatto mai un giro nella cosiddetta Zona Draghi nei pressi dell’Ospedale? In quelle villette a schiera dalla storia difficile e contorta vivono più di 60 famiglie, circa 300 cittadini e contribuenti che ogni 5 anni si trasformano in 200-250 elettori. Ed ogni giorno, tutti insieme, da anni, devono fare i conti con vie che sembrano sempre più quelle di una periferia abbandonata in una città fantasma, piuttosto che quelle di una zona residenziale di un paesino del Salento. Via Ottolenghi, via Morselli, via Grassi: quel manto stradale è una vergogna, un pericolo per le auto e per l’incolumità delle persone, un’offesa alla dignità e all’intelligenza delle persone che spesso, dopo le giornate di pioggia sorridono (amaro) al pensiero di avere un casa “vista lago”… a Tricase!


Panorama e disagi per i residenti non cambiano se ci si sposta nella vicina via Valsalva che ospita l’ambulatorio dell’Asl ed è una lunga ferita che conduce… all’Ospedale! Nel senso della direzione ma non saremmo meravigliati se qualcuno in scooter, in bicicletta o anche a piedi, all’ospedale ci finisse per davvero, dopo aver centrato uno di quei crateri che addobbano quella striscia di (fu) asfalto.


E ancora: visto che spesso si è detto della necessità di dare decoro agli ingressi al paese, della rampa d’accesso dalla tangenziale ne vogliamo parlare? E dire che sulla Cosimina troviamo anche l’indicazione: “Ospedale”… Nessuno osi, quindi, dire che si tratta di strade secondarie. Sia quella della Zona Draghi che quella prima (via Malpighi), dopo ogni giornata di pioggia, diventano delle vere e proprie trappole!


La zona nord di Tricase non è la sola al limite: anche a Tutino, a Sant’Eufemia e a Caprarica c’è poco da ridere.


È vero, in tutte queste zone sono stati fatti dei lavori (acquedotto, fognatura, fibra, ecc.) e la stagione particolarmente piovosa non ha aiutato. Ciò basta a giustificare tanto degrado?


Sia ben chiaro per non dare adito a nessun equivoco: la fotografia, impietosa, non è affatto un j’accuse all’amministrazione in carica dal luglio dell’anno scorso. Se si è arrivati a tanto le responsabilità vanno diluite negli anni.

A chi scrive alcuni degli assessori al ramo che si sono succeduti negli ultimi 10 anni hanno sempre parlato di “emergenze da risolvere subito” mentre altri amministratori hanno anche sbuffato esclamando: “Ma si parla ancora di strade…?!”. Certo, si parla di strade, di decoro e di qualità della vita, tutti aspetti che non possono essere ignorati da chi amministra.


Senza contare che la cattiva manutenzione stradale, le buche e i dissesti presenti per le vie cittadine mettono in seria discussione la sicurezza stradale; molti incidenti ad automobilisti, motociclisti e pedoni sono causati infatti dal cattivo stato dell’asfalto e i successivi contenziosi comportano la necessità di sostenere spese legali con relativo danno economico per il Comune. Sappiamo bene che il capitolo strade non prevede alcun tipo di finanziamento da Ue, Stato o Regione e che le casse comunali non brillano certo per opulenza ma sappiamo anche che una soluzione andava, va, andrà trovata.


La gente è stufa e, come spesso accade quando la rabbia non trova sfogo nelle sedi istituzionali, si rivolge a noi per avere un megafono e gridare la propria indignazione che non può essere più placata da un impasto che copre le buche per non più di poche ore.


Si trovi il modo di rimettere le cose a posto. Grazie.


Giuseppe Cerfeda


Casarano

Emergenza idrica, dal 20 ottobre si riduce la pressione dell’acqua

Da quella data ci sarà un’ulteriore riduzione della pressione dell’acqua su tutta la rete, serve per «allontanare il rischio di emergenza idrica che comporterebbe restrizioni più dure come le turnazioni nell’erogazione»

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A partire da lunedì 20 ottobre AQP chiuderà ancora i rubinetti.

Da quella data ci sarà una ulteriore riduzione della pressione dell’acqua su tutta la rete, serve per «allontanare il rischio di emergenza idrica che comporterebbe restrizioni più dure come le turnazioni nell’erogazione».

Si legge in una nota che ha diramato AQP, soffermandosi sul fatto che «l’acqua a disposizione del potabile è sempre meno» e che è necessario «contenere il più possibile i consumi, tutelandosi con l’autoclave».

E prosegue: «L’acqua a disposizione per il potabile è sufficiente a coprire l’intero fabbisogno garantito, oltre 4,3 milioni di persone, fino a gennaio. Le nuove riduzioni di pressione, insieme al risparmio di ognuno, possono allontanare questa scadenza, nell’auspicio di un miglioramento della tendenza climatica».

«L’Osservatorio dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale ha portato il livello di severità idrica al massimo. Oggi la disponibilità delle sorgenti è inferiore del 28% rispetto alla media dell’ultimo decennio e da queste dipende quasi un terzo dell’acqua potabile distribuita da AQP. Ancora più critica è la situazione degli invasi, che garantiscono i restanti due terzi del fabbisogno idrico: le loro riserve sono crollate del 61%. E meno della metà di quest’acqua è effettivamente destinata all’uso potabile, il resto viene assorbito da usi irrigui e industriali».

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Attualità

Meteo, da mezzanotte allerta arancione sul Salento

Protezione civile: “Per le prossime ore, un bollettino meteorologico con avverse previsioni e rischi di forti piogge, grandinate, vento e temporali…”

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La protezione civile, gestione emergenze, ha diramato, per le prossime ore, a partire da mezzanotte, un bollettino meteorologico con avverse previsioni e rischi di forti piogge, grandinate, vento e temporali.

Il bollettino recite: “Precipitazioni da sparse a diffuse, a prevalente carattere temporalesco specie sui settori meridionali, con quantitativi cumulati generalmente moderati, fino a puntualmente elevati;

Sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui restanti settori, con quantitativi cumulati moderati.

I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità , frequente attività elettrica (fulmini), locali
grandinate e forti raffiche di vento“.

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Appuntamenti

Giovanni Gentile, convegno in Umbria con il prof. Cavallera

L’iniziativa, in occasione del 150° dalla nascita del Ministro dell’Istruzione dei primi del 900, è sotto la direzione scientifica di Hervé A. Cavallera (Università del Salento) con la partecipazione del Centro per la filosofia italiana

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Perugia celebra il centocinquantesimo anniversario della nascita di Giovanni Gentile, figura di rilievo della cultura italiana del primo Novecento, noto per il suo contributo filosofico e per il ruolo istituzionale ricoperto durante il periodo fascista.

Nato a Castelvetrano (Trapani) nel 1875, Gentile fu ministro dell’Istruzione e animatore di importanti istituzioni culturali, tra cui l’Enciclopedia italiana e la Scuola Normale Superiore. La sua vicinanza al regime fascista e la partecipazione al governo della Repubblica di Salò portarono alla sua morte nel 1944, ma è soprattutto la sua opera teorica a essere al centro delle riflessioni.

Il convegno Giovanni Gentile a 150 anni dalla nascita si svolgerà da giovedì 16 a sabato 18 ottobre, articolandosi su due sedi principali.

La prima giornata si terrà a Perugia, presso l’Università per stranieri, mentre le successive due giornate avranno luogo a Frascati, nella sede dell’Accademia Vivarium Novum.

L’iniziativa è promossa sotto la direzione scientifica del nostro prof. Hervé A. Cavallera, tricasino e docente dell’Università del Salento, e vede la partecipazione del Centro per la filosofia italiana, oltre alle due istituzioni ospitanti.

L’evento offrirà l’occasione di approfondire il pensiero filosofico di Gentile, mettendo in luce il suo impatto sulla formazione culturale italiana e il dibattito sul ruolo dello Stato e dell’educazione, senza concentrarsi esclusivamente sulle vicende politiche del periodo fascista.

Il convegno prevede sessioni di studio, interventi di accademici e dibattiti, con un programma pensato sia per studiosi sia per un pubblico interessato alla storia del pensiero italiano.

Un’occasione perconfrontarsi con una delle figure più controverse e influenti della cultura italiana moderna, mettendo al centro la riflessione teorica e la formazione del pensiero critico.

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