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Attualità

“Tricase gestita come ‘na puteca de mieru”

Rimosse le panchine di via Martiri del 15 maggio 1935. La lettera di un cittadino: “Noi pensionati davamo troppo fastidio, lì all’ingresso del Comune”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino di Tricase, Marcello De Carlo, che si autodefinisce “Cucuzzaro di minoranza” e, in merito alla problematica evidenziata, “ex panchinaro in pensione”:


“In data 17 agosto 2016 ho inviato al Sindaco del Comune di Tricase, il paese in cui ho la residenza, il paese in cui sono nato, il mio paese, il paese in cui pago le tasse, una nota con la quale chiedevo copia del provvedimento mediante il quale si era provveduto alla rimozione di due panchine ubicate in via Martiri del 15 Maggio 1935 (NdR, di fronte alla Pro Loco).


Naturalmente, avendo lavorato per circa 40 anni proprio nel Comune di Tricase, il mio Comune, e conoscendo, quindi, abbastanza bene l’ambiente, ho preferito aspettare che passassero almeno 30 giorni previsti, se non ricordo male dall’art.2 della Legge 07.08.1990, n.241, evitando così di arrecare intralcio all’imponente lavoro dei nostri amministratori, funzionari e dirigenti tutti impegnati a rendere Tricase così bella e vivibile, per mesi interi vestita a festa, credo senza badare a spese, dalle cosiddette “parazioni” che neanche il Comune di Scorrano si può permettere.


Immaginatevi se per solo due panchine qualcuno di questi pezzi da 90 poteva distogliersi da un impegno così gravoso per inviarmi copia del provvedimento relativo alle stesse panchine.


Questa versione dei fatti che, così illustrata, potrebbe risultare semplicemente simpatica e scherzosa, purtroppo non è altro che la versione ufficiale dei cucuzzari (da cucuzza) che a Tricase superano abbondantemente il 50% e che, quindi, permettono a tutti noi di avere una classe politica dirigente di cotanto spessore.


Pur non potendo sfuggire al titolo di tricasino cucuzzaro che, grazie a Google, ci ha resi famosi in tutto il mondo, io mi ribello e, consapevole di appartenere ad una piccola minoranza, do la mia versione dei fatti:


Nella istanza di richiesta del provvedimento in oggetto, oltre all’indirizzo e prima della data e la firma, ho inserito la dicitura “Con osservanza” che vuol dire rispetto, ossequio, stima, ecc.


Adesso sono pentito di aver usato quel termine perché il Sindaco non mi ha degnato neanche di una risposta negativa, dovutami per legge; ciò lo qualifica amministratore scortese (ineducato) e incurante delle disposizioni di legge (fuorilegge).

Naturalmente prima di inviare l’istanza, avevo richiesto copia del provvedimento in forma verbale ma dagli uffici interpellati mi è stato risposto che nei registri ufficiali non risultava alcun atto relativo alla rimozione delle panchine.


Ora, alla luce di quanto sopra, ed in considerazione della mancata risposta, mi viene spontaneo pensare che il Comune di Tricase, sempre grazie a questa classe politica che ci governa, viene gestito peggio di una “puteca de mieru” nelle quali, oggi, comunque il titolare è obbligato a tenere in ordine tutti i registri.


Sempre in assenza di risposte mi viene da pensare: ma perché hanno tolto le uniche due panchine più affollate di Piazza Pisanelli, una piazza ormai più malinconica di una cappella funeraria?


Ma si. Perché lì di fronte vi è il Comune e lì passano e spassano tutti gli addetti ai lavori, in particolare gli amministratori che, impegnati a produrre il Nulla con cartella sotto braccio e occhiali da sole anche quando piove, si saranno certamente sentiti troppo infastiditi e osservati da un gruppo così folto di pensionati indaffarati, tra l’altro, con le solite discussioni di pallone ad alta voce, a rompere il silenzio tenebroso e la pace serafica della ormai ex Piazza Pisanelli.


Ora, in conclusione, sperando che qualche amministratore una mattina non decida di togliere anche la statua di Pisanelli senza alcun atto e senza alcun motivo, rivolgo formale invito ai cucuzzari di cui sopra a non votare più amministratori di questo calibro, rassicurandoli che conserveranno comunque il loro status di cucuzzari anonimi in quanto coperti dal segreto dell’urna elettorale”.


Marcello De Carlo


Attualità

Bollette di gas e luce salate: procedimento istruttorio contro Enel Energia

Dopo i reclami di Adiconsum Lecce, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole accertare l’eventuale pratica commerciale scorretta in merito alle modalità di comunicazione delle variazioni contrattuali

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Tutto aveva avuto inizio nel 2022 quando molti consumatori decisero di passare dal prezzo variabile al prezzo fisso con l’obiettivo di mettersi al riparo da repentine impennate delle tariffe.

I contratti erano a tempo indeterminato ma l’offerta era a tempo determinato e raramente superava i 12 mesi.

Già questa differenza, poco nota ai molti, ha contribuito ad ingenerare confusione e disattenzione.

Alla scadenza dell’offerta concordata, il consumatore doveva ricevere dal proprio gestore, una comunicazione di variazione della tariffa – se meno favorevole – almeno tre mesi prima dell’entrata in vigore della nuova tariffa informandolo della possibilità di poter recedere dal contratto.

Questa comunicazione, separata dalla bolletta, può essere inviata per posta ordinaria o per email qualora l’utente abbia scelto tale modalità in fase contrattuale e non sono previste altre modalità di invio.

La comunicazione è molto importante perché oltre a informare l’utente del cambio tariffario, contiene anche l’informazione che, qualora l’utente non sia d’accordo con la tariffa proposta, potrà recedere dal contratto e cambiare gestore.

Ed è qui che nel mese di gennaio molti utenti si sono visti recapitare bollette del gas esagerate e si sono rivolti ad Adiconsum LecceAssociazione per la difesa dei consumatori per contestare la bolletta, visto che l’unica risposta fornita dagli operatori di Enel energia è stata quella che la tariffa era variata.

L’analisi delle bollette attenzionate ha evidenziato che molte tariffe del gas erano variate a partire da luglio 2023 e che, con l’avvento della stagione estiva, gli utenti non hanno potuto rendersi conto dell’aumento subito.

La sorpresa si è avuta solo quando con l’inverno sono stati accesi i riscaldamenti ma le bollette sono arrivate quando ormai erano trascorsi i periodi per porvi rimedio.

La beffa maggiore è stata poi quella che a fronte delle lamentele avanzate dagli utenti, Enel energia si è dichiarata disponibile a variare il prezzo del gas per il futuro (all’arrivo della bella stagione) ma lasciando invariati i prezzi dell’inverno pregresso.

Moltissimi consumatori lamentano di non aver mai ricevuto una comunicazione di variazione tariffaria per cui si è provveduto a contestarlo a Enel energia.

«Purtroppo», fanno sapere da Adiconsum Lecce, «il codice di condotta commerciale approvato da Arera scarica sui clienti l’onere di dimostrare di non aver mai ricevuto la comunicazione. In pratica l’onere della prova ricade sulle spalle della parte più debole. Questo anche quando la nuova tariffa viene di fatto scoperta solo alla ricezione della bolletta. Inoltre il gestore gode di una presunzione di ricezione della comunicazione, trascorsi 10 giorni dall’invio, anche se il consumatore sostiene di non aver mai ricevuto nulla!».

A fronte delle «inaccettabili risposte fornite da Enel energia» ed ai reclami effettuati da Adiconsum Lecce, l’associazione ha provveduto a inviare le segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrente e del Mercato e ad Arera «per i profili di comportamento commerciale che le stesse vorranno rilevare a salvaguardia dei consumatori» e invocando il recesso contrattuale ai sensi dell’art. 52 e 53 del Codice del consumo «non essendogli stato consentito preliminarmente di conoscere le condizioni economiche che sarebbero state applicate, né posto nelle condizioni di poter valutarne gli effetti e le decisioni da assumere consapevolmente e decidere se avvalersi del garantito diritto di recesso».

Ora, grazie alle segnalazioni effettuate anche da Adiconsum Lecce, l’autorità ha formalmente aperto un’istruttoria che potrebbe portare gli utenti a vedersi riconosciute le proprie ragioni ed ottenere qunato contestato da Adconusm Lecce.

 

 

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Attualità

«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

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«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

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Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

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C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

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