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Attualità

Tricase, gli ultimi respiri di via Cadorna e del suo shopping

Uno su due (su per giù), i negozi che la popolavano hanno chiuso battenti. Lungo la passeggiata delle compere mano-nella-mano…

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A cura di Lorenzo Zito


Le saracinesche abbassate, le luci che cedono il passo alla polvere, la ruggine che si fa strada e qualche vecchia vetrofania staccata.


È via Cadorna a Tricase (come potrebbero essere via Roma a Casarano e Maglie, o Corso Principe di Piemonte a Galatina): il cuore dello shopping del paese che spegne le insegne e diventa passerella di vetrine vuote. Ci avete fatto caso? La strada più “in” è diventata il nuovo deserto del tessuto commerciale tricasino.


Uno su due (su per giù), i negozi che la popolavano hanno chiuso battenti. Lungo la passeggiata delle compere mano-nella-mano si contano, in pochi metri, una decina di cartelli affittasi e vendesi. E la “forte affluenza commerciale”, con cui gli annunci immobiliari provano a catturare le brame di chi si azzarda investitore di questi tempi, sembra trasformarsi in un romantico ricordo.

C’è un perché? Ce ne sono tanti. Gli ultimi, i più recenti, sono i numeri.


I conti da far quadrare sono i primi indiziati, ma non gli unici. Sono la ragione per cui chi è già in affanno getta definitivamente la spugna. Sono il salto triplo delle bollette che, all’improvviso, diventano vertiginose ed iniziano ad accumularsi: importi nell’ordine delle migliaia di euro, non più sostenibili per piccole attività commerciali.



Altri numeri invece scendono, e non è un bene. Sono quelli dell’affluenza che continua a calare.


La clientela che circola meno, che si allontana dai negozi. Con i contapersone all’ingresso delle attività ancora aperte (e ancora tra le più frequentate) che registrano un crollo degli accessi prossimo al 40% dal primo di gennaio ad oggi.


È un cocktail di fattori che diventa letale. Ma non è solo il caro-bollette ad aver svuotato i centri cittadini, e non è nemmeno solo il Covid che pure, come ben noto, ha avuto il suo importante aruolo in una partita che si gioca però già da tempo.


È un fenomeno che attraversa grandi e piccole città; è un modo nuovo (o una moda nuova) di fare shopping. Una continua evoluzione che diventa una distorsione, che non aspetta chi resta a guardare. Un’iperbole lungo la quale non è facile arrampicarsi, ed ancor meno restare in equilibrio.


Ce la dipinge lo stesso centro tricasino. Piazza Cappuccini, che un tempo presentava tutt’altro volto, ha vissuto con l’inizio del nuovo millennio una nuova giovinezza.


È in quella direzione che buona parte degli orizzonti commerciali del paese si sono spinti in questi anni. Ma hanno ben presto seguito una tracciante chiara: in un giro di valzer, la piazza e corso Roma, che la lambisce, sono stati colonizzati dai grandi franchisor.


Catene internazionali da mungere affannosamente per non restare a bocca asciutta. Il luccichio di marchi disposti a tener aperti i battenti anche la domenica all’ora di pranzo, pur di vendere un rossetto o un paio di stringhe in più. La fotografia dello snaturamento contemporaneo dello shopping che, per tornare alla partita di cui sopra, gioca in casa su un terreno nuovo: l’e-commerce.


Le piccole attività chiudono


Ecco allora che (non solo a Tricase, è giusto sottolinearlo) i centri cittadini tutti si popolano degli stessi negozi-fotocopia, soppiantano le attività locali e diventano i nuovi centri commerciali diffusi e replicanti. Avamposti dove diventare per pochi minuti Cenerentola, calzando un paio di scarpe che ordineremo poi online, da casa.

È così che, a cospetto del prezzo giusto, si perde in un baleno il gusto della camminata, il piacere dell’incontrare il negoziante di fiducia, la bellezza dello scegliere la boutique del posto.



È così che chiudono le piccole attività, che il commercio viaggia altrove, che restano vuoti i piccoli locali, che si desertificano le via Cadorna.

È così che 850 euro e 3 mensilità di cauzione per meno di 100 metri quadrati diventano una montagna insormontabile per chi ancora ci crede. È così che chi resta deve chiedere una rimodulazione del canone di locazione, per non mandare tutto a carte 48.


Viviamo l’era della fretta e l’epoca in cui ci è stato insegnato che il contatto umano fa male. Viviamo un mondo che ha imparato a recapitarti alla porta di casa ciò che desideri anche di domenica mattina. Il tempo ci ha confermato che un marciapiede, qualche albero rinsecchito in vasi sproporzionati ed un paio di addobbi quando arriva il Natale, non bastano per dare respiro ai negozi. Eppure, via Cadorna non è il passato remoto. È quella via di Tricase che le amministrazioni sapevano di dover tutelare ed hanno dimostrato di voler tutelare, ma evidentemente non han saputo proteggere adeguatamente.


Oggi anche via Thaon De Revel, sua naturale prosecuzione altrettanto ricca di locali commerciali, si prepara ad un possibile un restyling. Ben venga. Ma un basolato non è più sufficiente per tenere al riparo le vie dello shopping dallo spopolamento. E se l’unione dei commercianti non fa più la forza, spetta ancor di più agli amministratori trasformare il problema in opportunità.


Via Cadorna può essere sorgente di nuove idee. Può diventare il rilancio della prossimità, la valorizzazione della produzione locale, la tutela della diversità contro l’emulazione.

È questione di scelte, di strategie. Amministrative prima che aziendali.


Salviamo lo shopping lento


È l’ora di salvare il futuro recuperando quel modo antico di far compere: lo “shopping lento”, la passeggiata in compagnia. Ai nuovi centri nevralgici del commercio (si vedano, sempre a Tricase, le crescenti via Pirandello e via Aldo Moro) il parcheggio “nanzi li musi” e tutto il resto. Via Cadorna, e le sue sorelle salentine, sono le storiche vetrine del nostro Salento. Prima di guardarle snaturarsi e poi spegnersi, è nostro dovere difenderle: se abbassano le saracinesche ci perdiamo tutti.


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Pillola di Storia


Via Cadorna. Nel 2008 l’amministrazione Musarò ereditava (e portava a termine) il progetto di rifacimento della strada promosso dal precedente sindaco, Antonio Coppola: restringimento della carreggiata e ampio marciapiede. L’idea di rilancio per il centro interessò anche Corso Roma, con il proposito di incoraggiare il traffico pedonale e rallentare quello veicolare, (nonché con il dichiarato intento di portar via le auto in sosta davanti alle vetrine dei negozi, idea poi bocciata con tanto di ritorno al passato).


Un progetto da molti maldigerito, nonostante i suoi validi perché, ma con una visione che la storia ha dimostrato essere limitata e miope dinanzi ad una realtà in rapida evoluzione.


Aradeo

Ragazzi SottoSopra. Generazioni verso l’autonomia

Giovanissimi a rischio marginalità sociale. Per 18 mesi l’associazione “Ariadne” ha operato tra gli adolescenti nell’Ambito di Galatina: «Un felice bilancio conclusivo»

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È un felice bilancio conclusivo quello di “SottoSopra: Generazioni verso l’autonomia”, progetto realizzato nel Salento dall’associazione di promozione sociale Ariadne. Per 18 mesi una rete di professionisti ha operato nell’Ambito territoriale di Galatina tra adolescenti a rischio marginalità sociale e famiglie.

Le attività hanno visto l’associazione al fianco di enti, realtà sociali e istituzioni (Comune di Aradeo, Consultorio Familiare di Galatina e Cooperativa sociale Polvere di Stelle), costruendo nel tempo una rete di lavoro e partenariato.

Ariadne ha presentato i primi risultati di “SottoSopra” al teatro comunale “Modugno” di Aradeo alla presenza del sindaco Giovanni Mauro, dell’assessora comunale alle Politiche sociali Tania D’Acquarica e dell’equipe di progetto.

«Destinatari», spiegano da Ariadne, «sono stati i ragazzi della fascia d’età 13-18 individuati attraverso i Servizi sociali dei Comuni o l’Ambito di zona, ma siamo intervenuti anche sulle famiglie».

«Seguirli, nonostante il supporto degli enti citati, non sempre è stato semplice, tranne in quei casi», sottolineano, «in cui si è creata una buona interazione con le famiglie. Abbiamo operato attraverso l’accompagnamento individualizzato, metodologia finora mai sperimentata in Puglia ma molto sviluppata in Lazio, Piemonte e Lombardia, prevedendo incontri tra il ragazzo e il cosiddetto “compagno adulto”, ruolo che abbiamo sempre assegnato a uno psicologo. Gli incontri non sono avvenuti in luoghi strutturati o prestabiliti ma scelti liberamente di volta in volta: una piazza, un cinema, il mercato o anche a casa se non si aveva voglia di uscire».

«Questo metodo, che ad Aradeo e paesi limitrofi fornisce servizi e prestazioni di consulenza, sostegno psicologico, psicoterapia individuale e di gruppo», precisano ancora quelli di Ariadne, «mira a rendere l’adulto un punto di riferimento diverso da figure come genitori o professori, per adolescenti che spesso non hanno amici, non escono e non vedono nessuno. La figura del compagno-adulto serve proprio a questo: sperimentarsi in una nuova relazione. Poi abbiamo formato, parallelamente, gruppi per adolescenti e altri per i genitori. I primi con incontri bisettimanali mentre i secondi una volta al mese, sempre alla presenza di un terapeuta».

«Un’esperienza», concludono dall’associazione, «che rivela l’importanza del lavoro di gruppo e in rete con il territorio».

SottoSopra: Generazioni verso l’autonomia” è un progetto realizzato da Ariadne APS attraverso il Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore (artt. 72 e 73 D.Lgs. 117/2017) – Avviso “PugliaCapitaleSociale 3.0″ – CUP: B65I22000640009.

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Attualità

Caldo africano, Caronte pronto a soffiare sul Salento

Temperature ancora una volta in aumento, caldo sempre più intenso, al Centrosud nella prossima settimana…

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DAL WEEKEND CALDO AFRICANO IN DECISO AUMENTO, TEMPORALI SOLO ISOLATI

Confermata una rimonta dell’alta pressione africana nei prossimi giorni sul Mediterraneo e Italia.

Temperature ancora una volta in aumento, caldo sempre più intenso, al Centrosud nella prossima settimana potremo nuovamente registrare picchi di 38°-40°.

Qualche grado in meno lungo le coste complici le brezze marine, ma qui si farà sentire maggiormente l’afa.

Il caldo del giorno farà aumentare anche le temperature notturne, solo sulla costa, a ridosso del mare, le minime potranno scendere sotto i 23°-25°.

Questo caldo africano, secondo le previsioni di 3bmeteo, ci terrà compagnia fino a fine mese ed anche nei primissimi giorni di agosto, quando tuttavia l’anticiclone potrebbe iniziare a mostrare qualche segnale di cedimento.

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Alessano

Un film su Don Tonino

“Un santo nuovo per una Chiesa nuova (Il sud del sud, La vita di Don Tonino Bello): riprese da gennaio nei luoghi amati e frequentati dal Venerabile

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Un film per raccontare la vita dell’indimenticato (ed indimenticabile) vescovo don il grembiule. Le riprese avranno inizio a gennaio e coinvolgeranno i luoghi appartenuti a don Tonino che la produzione visiterà in agosto. Quindi, certamente, Alessano, paese natio, Tricase dove don Tonino ha lasciato un’impronta indelebile e Molfetta dove da vescovo ha indossato mozzetta e zucchetto.

Il religioso sarà interpretato dall’attore Francesco Oranges, chiamato a riprodurre la serenità del vescovo nella frenesia delle sue giornate, cogliendone attivismo e spiritualità.

La regia del lungometraggio, nato dall’idea di Andrea Coppola, autore di una biografia su don Tonino, sarà curata da Luciano Silighini Garagnani (regista e produttore cinematografico).

Proprio il regista ha anticipato che «sarà un film che rispecchierà fedelmente la vita del Venerabile, come chiesto dalla famiglia in una bellissima lettera».

Il film inizia con una delle tante giornate frenetiche vissute, anche se Don Tonino sembra sorridere sempre e far passare quella frenesia come quotidianità.

È in auto con Michele, un ragazzo che lo guarda tra l’emozione e lo stupore: «Dobbiamo correre verso sud… il sud del sud».

Michele non capisce dove quel prete riesca sempre a trovare la forza di sorridere. E così inizia un racconto, quasi una confessione, di un sacerdote con chi un giorno, scopriremo, proprio da quelle chiacchierate troverà la sua vocazione.

Il titolo del film già spiega molto: “Un santo nuovo per una Chiesa nuova (Il sud del sud, La vita di Don Tonino Bello)’’.

Don Tonino è stato innanzitutto un grande uomo, segnando la sua epoca aldilà del Credo che ognuno di noi professa (se ne ha uno). Il presente è solo una logica conseguenza: il Vescovo con il Grembiule è già considerato un Santo dalla sua gente, soprattutto da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona, anche se per la Chiesa, ufficialmente, è ancora “solo” Venerabile.

Ma è questione di tempo…

 

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