Attualità
Tricase, il sindaco De Donno: “Così ti trasformerò la Città”
Una serie di interventi già finanziati e da finanziare. “Cambieremo così l’Acait, Piazza Pisanelli, Caprarica; Marina Serra, Tricase Porto, la Vallonea…”

ESCLUSIVA
di Giuseppe Cerfeda
Le giornate di Primavera del Fai, sabato 26 e domenica 27 marzo, ci metteranno… “Sulle vie del Tabacco”: a Lecce, dove si potranno visitare il Magazzino Concentramento Tabacchi e l’Istituto Presta Columella e Borgo Cardigliano a Specchia.
Di fronte al recupero della storia messo in azione dal Fai, stride la situazione che vive l’ex Acait a Tricase, ancora mezzo diroccato dopo il tornado del novembre 2018 che ha ridotto in macerie parte del complesso. Un capannone è stato recuperato ed anche utilizzato come hub per le vaccinazioni anti covid. Ospiterà gli uffici anagrafe, servizi sociali e tributi. Quello dietro presto sarà pronto per ospitare l’Ufficio Tecnico.
Abbiamo fatto il punto della situazione con il sindaco Antonio De Donno.
«Alle spalle c’era già un grosso lavoro messo in atto dal Ciheam (Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes)», la premessa del primo cittadino, «con cui abbiamo aperto un tavolo di aggiornamento insieme alla Regione, ragionando sullo Human Pole su alimentazione, nutrizione e benessere e altre possibilità da integrare. Avremmo anche potuto limitarci alla sola ristrutturazione con l’hub dedicato alla nutriceutica ma avremmo perso la grande occasione di migliorare la fruibilità del luogo e innestare contemporaneamente la ripartenza turistico-lavorativa e commerciale della città. Vogliamo creare un sistema partendo da una base solida.
Tricase è vista fuori come un modello da seguire anche grazie al grande lavoro del Ciheam tanto che hanno riproposto questo microcosmo in un nuovo Interreg finanziato per esportare a Tiro (Libano), uno dei luoghi storici che si studiano sui libri di scuola, il modello Tricase. La Regione ci ha preso come esempio perché già alle spalle c’era un lavoro fatto con una serie di Nazioni che con i loro ambasciatori ed altri rappresentanti erano stati qui per studiare il nostro modello di sviluppo.
Forse in città non c’è la giusta percezione ma l’immagine di Tricase, che è uscita fuori dal guscio e si è data una dimensione diversa, fuori viaggia veloce. Ora dobbiamo rendere i servizi all’altezza. E questa sarà la parte più complicata.
Durante il lockdown abbiamo creato una rete e un tavolo partecipato sull’Agenda 2030, scegliendo gli obiettivi e creando tavoli tematici. Il frutto del lavoro è stato oggetto di studio da parte della Regione che ci ha invitato al suo Forum su Agenda 2030, riconoscendo la validità della nostra visione e presentando insieme al modello Città Metropolitana di Bari quello di Tricase».
È un periodo storico che offre diverse opportunità di finanziamento. Come è messa Tricase?
“La premessa è che viviamo una difficoltà storica dovuta all’esiguità del personale a disposizione. Purtroppo in passato non vi è stata una visione illuminata e nessuno ha valutato che entro poco tempo, chi occupava ruoli chiave nella macchina amministrativa, sarebbe andato in pensione.
Sarebbe bastato assumere e affiancare le nuove figure a chi da lì a poco si sarebbe messo a riposo per non subire danni. Invece, quando ve n’era la possibilità, non sono state esercitate nuove assunzioni. Si tenga conto che, non appena insediati, avevamo a disposizione appena 42 dipendenti e, nel frattempo, 15 di loro sono andati in pensione. Tolti vigili urbani e funzionari chi resta per progettare e programmare?
L’urgenza è diventata quella di rimettere in moto la macchina degli uffici. Oggi l’unica possibilità che abbiamo è quella di attingere alle graduatorie degli altri Comuni, così come fatto per l’Ufficio Anagrafe che oggi funziona a pieno regime. Anche grazie all’arrivo del nuovo segretario comunale (Marcella De Carlo, NdA) abbiamo cambiato marcia. Il suo arrivo al posto del vecchio titolare è stato un cambio epocale e occasioni come quelle perse in passato non saranno più lasciate cadere».
Tornando all’Acait?
«Resteremo fedeli alla nostra filosofia: ogni euro speso dovrà dare i suoi frutti. Restaureremo il complesso che, però, non dovrà restare un contenitore vuoto e infruttuoso ma avere vita propria. Ecco perché, come Ente proponente, insieme al Ciheam, abbiamo avviato un partenariato con Univesità di Bari, l’Azienda Ospedaliera Pia Fondazione “Panico”di Tricase, CNR e Fondazione Enel e coinvolto aziende locali e nazionali (Start Up Italia di Cagliari, Dpixel/Sella Lab di Lecce, MareVivo di Castro, Giovanni Putignano di Noci – Ba -, Tiamac Agro Italia di Barletta e Greenbl, Hotel & Resort di Noci – Ba)».
Allo scopo di correre per un finanziamento di 12 milioni di euro per il progetto “Ecomed hub – Alimentazione, Nutrizione e Benessere”.
L’obiettivo è rigenerare l’ex manifattura di tabacchi e, al contempo, «creare un ecosistema internazionale di innovazione, orientato a favorire l’occupazione giovanile e lo sviluppo economico del Mediterraneo, attraverso la ricerca, l’innovazione nelle imprese, la creazione di startup, la collaborazione tra ricerca e impresa, l’educazione nei settori alimentazione, nutrizione e benessere.
L’hub di Tricase vuole essere un luogo di contaminazione tra pubblico e privato per l’implementazione di un nuovo modello di innovazione economica e sociale, mirato alla creazione di un polo innovativo interdisciplinare che contribuisca al miglioramento dei modelli e sistemi alimentari sostenibili che incidono sulla salute e gli stili di vita.
L’ecosistema di Tricase, infatti, vuole guardare alla salute delle popolazioni e rappresentare un hub internazionale, strumento di cooperazione e di dialogo tra i centri di ricerca, università e le eccellenze imprenditoriali e produttive che accettano di investire sulla salubrità sistemica del contesto di riferimento attraverso la formazione, la ricerca, l’open innovation, il supporto delle startup e l’internazionalizzazione sui temi della salute, alimentazione e benessere delle popolazioni».
Rientra nell’ecosistema, specifica il sindaco, anche «la partnership con l’azienda ospedaliera e il reparto di malattie neurodegenerative del dott. Michele Logroscino per un lavoro di ricerca e prevenzione».
Qualità della vita, curarsi mangiando bene, invecchiare meglio e servizi adeguati: per tutto questo, spiega De Donno, «da una richiesta di finanziamento iniziale di 4,5 milioni siamo passati a chiedere 12 milioni attraverso il bando “Ecosistemi delle Innovazioni” a cui abbiamo partecipato superando la prima fase.
A fine maggio ci sarà una nuova scrematura delle richieste. Siamo fiduciosi di poter andare avanti».
E lo spostamento degli uffici comunali all’Acait?
«Già deciso che anagrafe, servizi sociali e tributi andranno nel capannone già utilizzato come hub vaccinale; l’ufficio tecnico nel capannone a fianco, oggi in fase di ultimazione. Palazzo Gallone e il Convento dei Domenicani diventeranno Museo, un contenitore culturale fruibile. Per poter ospitare le opere da esporre abbiamo bisogno di illuminazione e sistema di allarme adeguati; sono già stati finanziati 40 mila euro per l’illuminazione della Sala del Trono ed altri 40 mila per l’impianto di allarme. Finita questa operazione, sicuramente dopo l’estate, inizierà il trasferimento di tutti gli uffici”.
De Donno poi anticipa che «la stanza in alto del palazzo, quella che affaccia su piazzetta Codacci Pisanelli, sarà arredata con lo studio romano originale di Giuseppe Codacci Pisanelli, i suoi libri, la corrispondenza con Kennedy e tutto ciò che la famiglia ci ha concesso nonostante avesse già ricevuto richiesta dal Senato”.
Riguardo al tanto gettonato PNRR?
“Sono già in corso progettazioni da 329 milioni su 200 disponibili in totale… Intanto, ho organizzato un gruppo di progettazione esterno di supporto perché con le nostre sole forze non saremmo stati in grado di far partire le opere già programmate e finanziate e, contemporaneamente, progettare per il PNRR”.
Rischio crolli al porto e alla serra!
I tre assi del CIS: erosione costiera, cultura e turismo.
«A differenza di molti altri Enti, abbiamo presentato progetti essenziali e chiesto le cifre giuste. Potremo contare sulle cosiddette premialità che nascono dalle opere già finanziate e completate o dai lavori avviati. Nel nostro caso via Duca degli Abruzzi, Borgo Pescatori e l’area del parcheggio nella cosiddetta ‘Zona Archi’ dietro Punta Cannone».
Area che, però, non sarà più utilizzabile per la sosta delle auto…
«Quel parcheggio è a serio rischio frana e non sarà più disponibile. La zona, adeguatamente protetta, diventerà un “belvedere” vietato alle autovetture».
Le brutte notizie non finiscono qui: è a rischio anche il tratto di strada lungo la litoranea fino al “belvedere” di fronte a via Santa Marcellina: «C’è un “ingrottamento” serio con il mare che sta erodendo la roccia sottostante, lasciando la strada sempre più sospesa sul vuoto. Una situazione meno urgente rispetto al parcheggio degli Archi ma da non sottovalutare. Per questo motivo abbiamo già previsto di trasformare quel tratto di via in senso unico e deviare il traffico proprio su via Santa Marcellina per alleggerire il carico.
Allo stesso modo monitoriamo a vista la situazione del ponticello dell’Arco della Piscina di Marina Serra, anch’esso a rischio crollo. Ci avevano proposto per entrambe le emergenze di ingabbiare tutto con le reti, come se ci fosse caduta massi. Ovviamente non abbiamo accettato una soluzione così impattante. A distanza di mesi, grazie ai buoni uffici dell’amministrazione comunale, Assett (Agenzia Strategica della Regione Puglia, NdA) ha presentato per noi un progetto che prevede, sia a Tricase Porto che a Marina Serra, l’iniezione di una resina speciale che rafforzi le rocce di sostegno. Purtroppo è un processo irreversibile e quella esposta, ad oggi, è l’unica soluzione praticabile».
Resterà irrisolta se non peggiorata la questione parcheggi…
«Abbiamo già previsto delle soluzioni, recuperando alcuni terreni e spazio lungo via Andrea Doria che ricongiunge la marina con Borgo Pescatori prima e via Duca degli Abruzzi poi. Allo stesso modo sistemeremo i parcheggi di fronte alla Rotonda e quello un po’ più su, nei pressi del Quadrano».
CIS: progetti per 11,5 milioni
Nel complesso, riguardo i Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS) ammonta a 11 milioni e 566mila euro la richiesta di finanziamento avanzata da Tricase; richiesto un milione e 340 mila per la riqualificazione paesaggistica di Tricase Porto; 2 milioni e 256mila euro per la riqualificazione paesaggistica del tratto costiero di Marina Serra, il recupero e la valorizzazione di Torre Palane.
«Sempre a Marina Serra», rimarca il sindaco, «abbiamo evidenziato come siano necessari lavori di messa in sicurezza e mitigazione del rischio geomorfologico della piscina per un importo di 1,5 milioni».
Greenways: presentati i progetti per la realizzazione di due cicloreti: una che colleghi il porto alla Stazione di Tricase (1milione e 470mila euro) e l’altro che congiunga Marina Serra al Rione di Caprarica, attraverso il recupero di Contrada Palane (un milione 200mila euro).
«Puntiamo ad unire i 5 Castelli (Depressa, Tutino, Tricase, Caprarica e Lucugnano) non solo culturalmente», precisa il primo cittadino, «ma anche attraverso la mobilità lenta».
Turismo e sostenibilità ambientale rientrano nel progetto di valorizzazione del biotopo e della Quercia dei 100 Cavalieri (un milione e100mila euro).
Per recupero, risanamento conservativo e riuso funzionale di Palazzo Gallone e dell’ex Convento dei Domenicani, di cui abbiamo abbondantemente parlato sopra, richiesti 2 milioni e 700mila euro.
«Una sorta di convitto culturale», evidenzia De Donno, «l’idea è quella offrire al visitatore la bellezza e la storia di Palazzo Gallone e poi dargli la possibilità di dormire nelle meravogliose stanze dell’ex convento».
Vale la pena evidenziare come la valutazione dei progetti CIS e quindi la loro finanziabilità avverrà entro pochi mesi perché tutte le opere finanziate dovranno essere completate al massimo entro il 2026.
5milioni per la rigenerazione urbana
«In parallelo», aggiunge il sindaco, «abbiamo presentato la richiesta di completamento della rete fognaria e dell’acquedotto su tutto il territorio comunale. Abbiamo scoperto che ci mancano 43 km tra acqua e fogna, non solo nelle marine ma anche in zone centrali del paese».
Oggetto di progettazione anche il cimitero vecchio: «Abbiamo intenzione di partecipare ad un bando (2 milioni di euro) per giardini monumentali e per questo abbiamo aperto la procedura affinchè venisse riconosciuto il requisito di monumentalità. Il Ministero ci ha già dato, in tempo reale, il riconoscimento su cimitero, chiesa di Sant’Antonio ed ex carcere».
Piazza Pisanelli: «Previsti lavori di sistemazione con la ripavimentazione della Piazza, così come avverrà in via San Demetrio».
Già finanziati i 5 milioni della rigenerazione urbana «con i quali rifaremo il territorio a partire da Piazza Sant’Andrea a Caprarica, per poi scendere su via Vittorio Emanuele dove sarà realizzato il marciapiede; in zona Acait lavori per un milione e mezzo per il capannone che funge da corpo centrale; amplieremo il centro storico con la sistemazione delle strade partendo dal Monumento dei Caduti, per passare su via Fratelli Allatini; allo stesso modo rivisiteremo piazza Principessa e via Thaon De Revel».
Tempistica? «Via Thaon de Revel subito. Gli altri cantieri subito dopo l’estate».
In Zona Draghi sono più volte stati annunciati i lavori ma ancora nulla. Quando? «Contiamo di aprire il cantiere a giugno, nel frattempo convocheremo i residenti per partecipare il progetto».
Attualità
Social Gardening, Morciano di Leuca punta a generare lavoro
L’amministrazione comunale in prima linea per generare opportunità di lavoro per restare e salvaguardare il territorio: percorso di formazione professionale per formare 15 residenti in condizioni economicamente svantaggiate e dieci persone selezionate tramite apposita chiamata pubblica. Iscrizioni entro il 6 novembre

Restare, lavorare e, al contempo, rigenerare il territorio: il Comune di Morciano di Leuca è tra i primi a crederci, avviando “Social Gardening”, un percorso di formazione professionale che punta a formare 15 residenti in condizioni economicamente svantaggiate e dieci persone selezionate tramite apposita chiamata pubblica, che si chiuderà il prossimo 6 novembre.
Il programma didattico è curato dalla cooperativa agricola Casa delle Agriculture, che assieme all’omonima associazione da oltre un decennio ha avviato a Castiglione d’Otranto un processo di restanza basato su un nuovo approccio alla terra.
L’iniziativa rientra nel progetto “Morciano Social Community – Welfare leggero ed inclusione”, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione “Inclusione e Coesione”. Nasce per formare competenze professionali legate all’agroecologia, alla cura del paesaggio e alla filiera corta, promuovendo una visione integrata tra formazione, inclusione e rigenerazione territoriale.
«La nostra scelta di condividere una delle azioni della progettualità in corso con Casa delle Agriculture – spiegano dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Lorenzo Ricchiuti – nasce dalla volontà e dalla consapevolezza che il nostro obiettivo di avviare progetti di cura e rigenerazione del verde possa trovare nel loro operato e visione – non solo utopica – un punto di incontro costruttivo e funzionale. L’iniziativa abbraccia al contempo ambiente, verde e rigenerazione, con azioni che, mentre curano il contesto, possano dare una nuova opportunità a persone fragili, che potranno acquisire competenze e riscoprire abilità capaci di valorizzare potenzialità in atto».
Il percorso ha previsto una fase di co-progettazione con Casa delle Agriculture, per costruire insieme contenuti e metodi di apprendimento capaci di unire formazione e rigenerazione non solo del territorio di riferimento, ma anche delle persone che quotidianamente lo vivono. «Siamo onorati e grati per la fiducia riposta in noi – dichiarano da Casa delle Agriculture – perché oggi più che mai serve investire sulla terra come risorsa viva, che chiede competenze ed estrema cura e che può trasformarsi in opportunità lavorativa, rinsaldando vincoli di una comunità che vuole restare e investire nel futuro del proprio territorio».
IL PROGRAMMA
Attraverso tre moduli teorico-pratici dedicati alla rigenerazione ambientale, alla trasformazione e alla produzione agricola sostenibile, il programma mira a costruire nuove competenze professionali per generare opportunità di lavoro e al contempo coesione sociale. Il primo modulo, “Economie della rigenerazione e della cura del verde”, partirà a novembre 2025 e prevede 32 ore di formazione tra lezioni teoriche e attività pratiche guidate da docenti ed esperti del settore agroambientale e pedagogico con comprovata esperienza per una formazione di alto livello. Il cuore del percorso sarà a Morciano di Leuca, con approfondimenti su agroecologia, fitostoria, tecniche di potatura e innesto, rigenerazione delle aree olivetate, botanica, riforestazione e gestione sostenibile del paesaggio. Sono previste anche visite a Castiglione d’Otranto e Diso, dove Casa delle Agricultureconduce sperimentazioni su colture cerealicole, orticole e progetti di riforestazione. La parte pratica si svolgerà, invece, in aree pubbliche individuate dal Comune, trasformate in spazi di apprendimento e restituzione collettiva.
A maggio 2026, prenderà avvio il secondo modulo, “Economie della trasformazione”, di 40 ore, dedicato alla panificazione, conservazione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari locali; tra ottobre e dicembre 2026 si terrà il terzo e ultimo modulo, “Economie della produzione agricola sostenibile”, di 30 ore, incentrato su agricoltura biologica, permacultura e agricoltura sintropica, creazione di giardini commestibili.
COME ISCRIVERSI
Il corso è riservato a 15 cittadine e cittadini residenti nel Comune di Morciano di Leuca in condizioni economiche svantaggiate ed è completamente gratuito. Ai partecipanti che frequenteranno almeno l’80 per cento delle ore sarà riconosciuto un rimborso spese di 250 euro, comprensivo della copertura assicurativa. Il modulo può essere ritirato presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Morciano di Leuca (Per info, Ufficio Protocollo: 0833/743100; apertura lun-ven, h. 9-11).
Il programma è inoltre aperto a dieci persone esterne, selezionate attraverso una chiamata pubblica. Anche in questo caso, è completamente gratuito. Per proporsi, sarà necessario l’invio del curriculum vitae accompagnato da una lettera motivazionale all’indirizzo mail a casadellagriculture.
Nella selezione sarà data priorità a persone con meno di 35 anni residenti nel Sud Salento (per info: 328/5469804).
IL PRIMO MODULO: ECONOMIE DELLA RIGENERAZIONE E DELLA CURA DEL VERDE
Il corso di formazione prevede 10 ore di lezione teorica e 22 ore di lezione pratica su agroecologia e cura del paesaggio, fitostoria, studio degli ecosistemi naturali, tecniche di potatura, tecniche di innesto, tecniche di rigenerazione delle aree olivetate, principi di botanica, tecniche di ricircolo della materia organica, principi di riforestazione e rimboschimento. Le sperimentazioni pratiche avverranno principalmente nelle aree pubbliche del Comune di Morciano di Leuca per poter restituire alla comunità dei progetti esemplari di rigenerazione.
h. 9-11: Ecosistemi naturali e antropici. Fitostoria del territorio salentino. Principi di intervento sostenibile nelle aree naturali
11-13 Passeggiate e osservazione in campo, successione ecologica, riconoscimento botanico e consociazioni vegetali
h. 9-11: Visita al Mulino di Comunità e al Parco Comune dei Frutti Minori di Casa delle Agriculture.
h. 11- 13: Principi di riproduzione vegetale per seme, talea e propaggine. Laboratorio di riproduzione (Vivaio dell’Inclusione)
h. 9-11: Gestione del frutteto. La progettazione del frutteto, la propagazione, la difesa dalle malattie con metodi biologici, la scelta delle varietà e la gestione del terreno;
h. 11- 13: Tecniche di innesto, laboratorio
h. 9-11: Gestione dell’uliveto. Visita in un uliveto rigenerato. Fertilità del suolo. Tecniche di sovescio e ricircolo della materia organica. Il paesaggio multiplo e la creazione di ecosistemi complessi.
h. 11- 13: Tecniche di rigenerazione delle aree olivetate.
h. 9-11: Gestione delle aree boschive. Normative, monitoraggio, valutazione degli habitat, servizi ecosistemici e successioni ecologiche.
h. 11- 13: Tecniche di ripristino delle aree boschive.
h. 9-13 Tecniche di potatura dell’uliveto e di ricircolo della materia organica (biotriturazione, compostaggio e nesting)
Creazione di un’agroforesta in aree olivetate.
9-11: I mestieri della cura del verde. Inquadramento economico, normativo e commerciale e cooperative di servizi. Fondi primo insediamento.
11-13 Creazione di un’agroforesta in aree olivetate, piantumazione di specie perenni e conclusione dei lavori.
Attualità
Maria Elena Palese “con cuore aperto e piedi per terra” per le Regionali
A Casarano la presentazione della candidatura dell’avvocato, volto nuovo della politica da sempre impegnata nel sociale

Entusiasmo e forte presenza nella serata di giovedì 9 ottobre, a Palazzo Ieca in Casarano, per l’Inaugurazione del Comitato Elettorale di Maria Elena Palese, l’Avvocato salentino candidata al Consiglio Regionale della Puglia con Luigi Lobuono Presidente per le prossime elezioni del 23 e 24 novembre. Presenti numerosi cittadini, sostenitori e rappresentanti del territorio.

Alcuni passaggi della serata: “L’Avvocato volto nuovo della politica, da sempre impegnata nel sociale, nel volontariato e nelle Istituzioni scolastiche, ha presentato le sue idee, i suoi progetti per una politica buona, bella che sia in grado di guardare prima di tutto ai cittadini, ai loro bisogni, alle loro necessità; per una politica che sia in grado di impegnarsi, a differenza di quanto è stato fatto fino ad oggi, per i lavoratori, per le imprese, per l’ambiente, per la salute, per le infrastrutture. Una politica che ha a cuore la sua terra e sia capace di mettere al centro il territorio salentino e la sua innata bellezza per donargli la considerazione e la dignità che merita. Il tutto sintetizzato in un messaggio ben chiaro : “Una donna, un’idea, la sua terra”.”
“Dobbiamo andare a dare luce e ad illuminare il deserto politico ed istituzionale che una certa politica ha creato negli ultimi anni. Il mio impegno nasce dall’amore per il mio territorio, per dare voce a quelle che sono le nostre istanze, le nostre ansie, le nostre speranze.” ha dichiarato la candidata.
“Ho accettato la candidatura perché insieme a tutti voi ritengo che sia giusto iniziare ad avere un atteggiamento che non deve essere sempre silente. Ho accettato perché mi è stata data l’ opportunità di far parte di una lista che raccoglie insieme diverse sensibilità, suo punto di forza. Ringrazio il senatore Roberto Marti, Presidente della Settima Commissione Cultura del Senato, l’Onorevole Toti Di Mattina e il Consigliere Gianni de Blasi che hanno creduto fermamente nel mio apporto fattivo.”
L’inaugurazione di Palazzo Ieca è solo l’inizio di un percorso che nei prossimi giorni, con vari incontri e momenti di ascolto, toccherà vari Comuni della Provincia: i comitati saranno luoghi aperti al dialogo, al confronto e alla condivisone in cui gli elettori devono essere protagonisti.
La prossima settimana è la volta di Presicce – Acquarica.
Alla serata ha preso parte il Consigliere Regionale Gianni de Blasi che ha portato il suo saluto a tutti i presenti e ha presentato la candidatura di Maria Elena Palese, portandole il suo messaggio di forte supporto. Ha evidenziato le criticità di questi anni legate ad una visione politica fin troppo baricentrica e ha riconfermato la sua candidatura in questa nuova partita.
Sono intervenuti anche il già sindaco di Nociglia, Massimo Martella e l’Assessore di Alessano, Paolo Marasco con parole di stima e sostegno per entrambe i candidati.
La serata si è conclusa con il forte applauso e l’entusiasmo di tutti i presenti per la candidatura di Maria Elena Palese che “con cuore aperto e piedi per terra” ha dichiarato ufficialmente aperta la sua corsa verso il Consiglio Regionale.
Attualità
Di Cave e d’Argilla, InRete con Colacem a Cutrofiano
Gli alunni dell’Istituto comprensivo di Cutrofiano (sede di Sogliano) hanno visitato Cava Don Paolo, ammirando il paesaggio e l’avifauna, e hanno fatto tappa presso il Parco dei Fossili

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In occasione della Settimana del Pianeta Terra, l’Associazione di Promozione Sociale InRete (Informazione, Ricerca, Ecologia, Territorio, Educazione ambientale) in collaborazione con Colacem ha organizzato un tour tra le cave presenti sul territorio di Cutrofiano.
Gli alunni delle classi terze e quinte dell’Istituto comprensivo di Cutrofiano (sede di Sogliano) hanno visitato Cava Don Paolo, ammirando il paesaggio e l’avifauna presente e successivamente hanno fatto tappa presso il Parco dei Fossili per visionare gli strati di argilla, la malacofauna presente e toccare con mano il minerale estratto.
L’ex cava “Lustrelle” (inserita nelle Linee Guida: “progettazione, gestione e recupero delle aree estrattive” quale esempio di buone pratiche dell’Industria del Cemento edito da Federbeton e Lagambiente) è stata trasformata in un Parco dei Fossili a scopo scientifico e didattico, con percorsi per visitatori e il Museo Malacologico delle Argille ospitato in una masseria seicentesca.
Il museo espone una ricca collezione di fossili di molluschi rinvenuti nella zona ed è meta di migliaia di studenti e studiosi italiani e stranieri.
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