Connect with us

Attualità

Tricase: si dimettono i sette consiglieri della (ex) maggioranza

Dovessero sopraggiungere le dimissioni di due altri consiglieri, quelli che ora sono all’opposizione, l’amministrazione sarebbe ufficialmente sciolta e la Prefettura potrebbe già pensare al Commissario a cui chi affidare il Comune

Pubblicato

il

Altro colpo di teatro, forse l’ultimo con questa amministrazione, sul palcoscenico di Palazzo Gallone.


Dopo la mozione di sfiducia firmata da nove consiglieri e le successive dimissioni di sindaco e giunta, in mattinata sono arrivate le dimissioni “irrevocabili” dei consiglieri rimasti nel gruppo che era di maggioranza: Antonio Luigi Baglivo, Vincenzo Emanuele Chiuri, Pasquale De Marco, Alessandra Ferrari, Luigi Giannini, Francesca Longo, Maurizio Roberto.


Questo, tradotto in soldoni, vuol dire che se dovesseero sopraggiungere le dimissioni di due altri consiglieri, quelli che ora sono all’opposizione, l’amministrazione sarebbe ufficialmente sciolta e la Prefettura potrebbe già pensare al Commissario a cui chi affidare il Comune.


LA LETTERA DI DIMISSIONI


I consiglieri di maggioranza con con l’ufficializzazione delle loro dimissioni vogliono «stigmatizzare il comportamento del Presidente del Consiglio comunale, il quale – già censurato nel corso di altre Assisi consiliari per la conduzione non superpartes dei lavori – non ha ritenuto necessario mettere in atto il suo ruolo di garante della legittimità dell’attività consiliare, approfondendo (presso gli organi competenti) la problematica dell’eventuale incompatibilità di un consigliere, nonostante il clamore destato da questo argomento e la nostra richiesta formale di chiarimenti in merito protocollata in occasione della Conferenza dei Capigruppo tenutasi il 4 giugno scorso e nel corso della quale è stato ribadito con forza che non avremmo partecipato all’Assise in caso di mancata risposta alla stessa. Senza che egli si ponesse il problema della gravità della situazione, nell’interesse dell’Amministrazione e della Città, liquidando il tutto con sorrisi beffardi e senza onorare il suo ruolo di garante di tutte le forze in Consiglio, anche di coloro che nel frattempo sono diventati minoranza ed hanno formalizzato una richiesta ufficiale in sette (si sarebbe potuto inserire d’urgenza il punto all’O.d.G., se avesse voluto affrontare l’argomento, vista la sua serietà). E ancora, senza considerare la possibilità che la incompatibilità possa persistere anche in caso di eventuale pagamento delle spese legali. Sarebbe stato sufficiente consultare l’art. 63 del TUEL, i pareri del Ministero dell’Interno e la giurisprudenza in merito all’incompatibilità dei Consiglieri Comunali, anche nel caso di cessione del credito, acquiescenza a sentenza o pagamento delle spese legali. Avremmo fornito la documentazione (allegata), se si fosse voluto confrontare!»


Inoltre, visto quanto accaduto dal 2 giugno (mozione di sfiducia) in poi, fino alle dimissioni di sindaco e giunta dell’8, «prendiamo atto che la nostra esperienza amministrativa è conclusa. Non ha senso proseguire un percorso che attende l’ufficializzazione della fine con la sfiducia in un’assise, la cui data è ufficiosamente già nota, stanti le notizie su alcuni organi di stampa. Pertanto, consci di essere in minoranza, lasciamo il campo a coloro i quali sono diventati maggioranza, avendo i numeri per  riunirsi e deliberare».


«Hanno dimostrato il loro senso di responsabilità “a corrente alternata” o ad personam», ironizzano, «insistendo a convocare un Consiglio nel quale bisognava rispondere alle interrogazioni inevase (a prescindere che alcune avessero perso valore, come il doppio senso di marcia sulle direttrici Tricase-Tricase Porto, nel frattempo tornate a senso unico) e deliberare sulle lottizzazioni in sospeso, al fine di permettere l’avvio dei lavori ai cittadini ed agli imprenditori edili. Dà da pensare, tra l’ altro, la tempistica di presentazione della mozione; così come fa riflettere  che   la  stessa   responsabilità  e  solerzia   non  siano  state  dimostrate   nel  far  sì  che  l’ amministrazione potesse approvare un bilancio di giunta».


«Se è noto che il Bilancio di Previsione difficilmente si sarebbe deliberato in Consiglio, stante almeno una parità 8 a 8 tra favorevoli e contrari», scrivono i consiglieri dimissionari, «in un periodo di crisi sarebbe stato un atto di responsabilità permettere che fosse approvato almeno un bilancio con D.G.C., che lasciasse al Commissario Prefettizio traccia del percorso delineato in alcuni incontri con il tessuto produttivo della comunità, al quale si stava lavorando alacremente, prevedendo una somma non indifferente per un fondo di sostegno ad Attività Produttive e Cittadini in difficoltà (essendo importanti per noi tutti i cittadini e tutte le categorie produttive, non solo il comparto edile…)».


Per i firmatari «sarebbe stato un gesto responsabile far approvare almeno il bilancio di giunta per poi procedere  con la sfiducia o la non deliberazione dello stesso. Anche perché, proprio in virtù della crisi economica e sociale che l’emergenza COVID ha causato, non era nostra intenzione aspetare il termine ultimo per l’approvazione del Bilancio di Previsione. Quindi, la fretta di alcuni  consiglieri di giungere alla sfiducia in tempi brevi per far arrivare alle elezioni regionali un sindaco sfiduciatosic! in un messaggio vocale che circola su chat social») aveva poca ragion d’essere».


«Alla luce di quanto finora esposto – mancato rispetto da parte del Presidente del Consiglio Comunale del suo ruolo di garante e tutore imparziale dell’Assemblea da lui presieduta e mozione di sfiducia», insistono, «presentiamo le nostre irrevocabili dimissioni dalla carica di Consigliere.  


L’art. 63 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (T.U.E.L.) prevede che “Non può ricoprire la carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, consigliere metropolitano, provinciale o circoscrizionale: [… ]


4) colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile od amministrativo, rispettivamente, con il comune o la provincia. [… ]


6) colui che, avendo un debito liquido ed esigibile, rispettivamente, verso il comune o la provincia

ovvero verso istituto od azienda da essi dipendenti è stato legalmente messo in mora ovvero, avendo un debito liquido ed esigibile per imposte, tasse e tributi nei riguardi di detti enti, abbia ricevuto invano notificazione dell’avviso di cui all’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602”.


Secondo gli ex consiglieri di maggioranza, «alla luce della normativa sussisterebbero i presupposti per l’incompatibilità del consigliere poiché, da un lato , nonostante a dichiarazione di acquiescenza, la lite deve ritenersi ancora pendente. Nello specifico, la sentenza non è ancora passata in giudicato e il Comune potrebbe decidere di ricorrere in Cassazione (instaurando il contraddittorio anche nei confronti della parte che ha prestato acquiescenza) per il capo della sentenza relativo alle spese del giudizio, essendo queste inferiori a quanto previsto dal d.m. n. 55/2014. In tal caso, il Consigliere potrebbe anche spiegare il ricorso incidentale avverso tale capo della sentenza. In ogni caso, essendo la condanna al pagamento delle spese un debito solidale, è sufficiente che le altre due parti facciano ricorso in Cassazione affinché lui possa trarre beneficio dalla pronuncia. In sostanza, lui continuerebbe ad avere ‘di fatto’ un interesse diretto alla pronuncia della Cassazione poiché otterrebbe beneficio da un eventuale accoglimento del ricorso. Sul punto, la giurisprudenza ha affermato che “la pendenza di una lite cessa solo allorché  il processo venga definito con una sentenza non più suscettibile di impugnazione  ordinaria.  sicchè il giudizio deve ritenersi pendente sino a quando non sia decorso il termine per la proposizione dell’appello. salva la ipotesi di pronuncia di estinzione del giudizio per rinunzia accettata dalla controparte, cui non è equiparabile la sentenza che dichiari la cessazione della materia del contendere. Tale ultima tipologia di decisione postula che il Giudice, constatato che non vi è  più inte resse ad una pronuncia sul merito della domanda, si pronunci, salva diversa concorde richiesta delle parti, anche in ordine alla liquidazione delle spese, previa valutazione della soccombenza virtuale. Tale valutazione ben può essere oggetto, a sua volta, di contestazione, con conseguente ammissibilità di impugnativa sul punto. Ne deriva che, in detta ipotesi, solo l’inutile decorso del termine per il gravame determina la definizione del giudizio” (Cass., Cass. civ. Sez. I, 27-02-2008, n. 5211)».


«Ancora una volta», aggiungono, «il dr. P. non ha eliminato in modo completo la causa di incompatibilità contestatagli, eliminando la controversia pendente tra lui ed il Comune solo riguardo alla sua pretesa sostanziale, ma lasciando in vita la lite riguardo all’onere delle spese di giudizio, sul quale il giudice d’appello dovrà pronunziarsi con sentenza che non avrà il carattere della mera presa d’atto della mutata situazione sostanziale, ma dovrà stabilire nel merito su quale delle parti debba cadere l’onere delle spese.


Sotto tale profilo, dunque, vi è tuflora lite pendente e sussiste la causa d’incompatibilità di cui all’art. 63, n. 4, del d.lgs. n. 207/2000″ (Corte Appello Napoli, Sez. I, 06-06-2006).


Al di là della lite pendente, sussisterebbero i presupposti previsti dal n. 6.


Al riguardo, si evidenzia che nonostante la dichiarazione di acquiescenza, non si è provveduto al pagamento della somma derivante dalla condanna alle spese in favore del Comune di Tricase.


È evidente che, essendo la sentenza un titolo esecutivo, vi è un debito liquido ed esigibile del Consigliere nei confronti del Comune.


Né si dica che è necessaria la costituzione in mora poiché: essendoci una sentenza esecutiva,  gli effetti decorrono ipso iure; la costituzione in mora non richiede l’ adozione di formule solenni, e, dunque, a tal fine può ritenersi sufficiente la trasmissione della sentenza; da ultimo, si potrebbe ritenere che si rientri nei casi previsti dall’a rt. 1219 e.e.


Pertanto, permanendo siffatto debito certo ed esigibile deve ritenersi sussistente la situazione di incompatibilità con la carica di Consigliere Comunale.


In un caso, la giurisprudenza ha ritenuto sussistenza il presupposto di cui al n. 6  nonostante l’avvenuto pagamento della sorte capitale (senza, però, gli interessi): “Concludendo sul punto, deve, pertanto, affermarsi che, avendo ricevuto una contestazione che faceva specifico riferimento, oltre che alla sorta capitale liquidata in sentenza, anche agli interessi legali su di essa maturati, il dr. P. per elimina re la causa di incompatibilità contestatagli non poteva limitarsi al pagamento della sola sorta cap itale, poiché così facendo non solo è rimasto debitore del Comune per l’ammontare degli interessi, ma neppure si è attenuto ai limiti della contestazione. Permane, dunque, la causa di incompatibilità costituita dall’esistenza di un (residuo) debito liquido ed esigibile“» (Corte Appello Napoli, Sez. I, 06-06-2006).


CLICCA QUI PER LA LETTERA DI DIMISSIONI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA


 


Attualità

«Mi vien da ridere». Rimpasto in Regione, Maraschio amara

L’ex assessora: «Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti»

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

«Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso».

Lo afferma l’ex assessora Anna Grazia Maraschio, riguardo il rimpasto della giunta regionale annunciato ieri sera.

«Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto», prosegue Maraschio, «non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e per la cui offerta ringrazio.  Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca».

«In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca», aggiunge, «la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi».

«Avverto anche un’altra convinzione», conclude Anna Grazia Maraschio, «chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare».

Continua a Leggere

Attualità

Una salentina tra i giovani leader che scriveranno proposte per il G7

È Margherita Zappatore, 27 anni, di Gallipoli, dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

C’è anche una salentina tra i giovani selezionati per partecipare al Global Youth Leaders Program, l’iniziativa della Young Ambassador Society che unisce giovani fino ai 35 anni per contribuire allo sviluppo di proposte politiche che saranno presentate alla presidenza del G7.

Margherita Zappatore, 27 anni, originaria di Gallipoli, è dottoranda di ricerca in Scienze Giuridiche per la sostenibilità, l’innovazione e la transizione ecologica ed è fondatrice e amministratrice di una società di consulenza nel settore della comunicazione politica, del legislativo e della progettazione.

Grazie alle sue esperienze formative e professionali, contribuirà a formulare proposte sul tema dell’innovazione e, in particolare, dell’intelligenza artificiale.

Assieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, inoltre, prenderà parte ad incontri con esperti di organismi internazionali come l’ILO, l’UNDP, l’OECD, l’UNICEF, la FAO e Microsoft.

Continua a Leggere

Attualità

Cooking Quiz, l’alberghiero di Santa Cesarea finalista

 “Polo Tecnico del Mediterraneo”, il 22 maggio a Roma 4 classi in corsa per la vittoria alle finali nazionali

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

Cooking Quiz, è il progetto didattico che coniuga formazione e divertimento negli Istituti Alberghieri italiani ed è giunto all’ottava edizione.

Un’avventura coinvolge i futuri professionisti del settore alberghiero su temi di fondamentale importanza come sana e corretta alimentazione, valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio e lotta allo spreco alimentare trattati dal formatore Alvin Crescini, oltre alle lezioni strettamente legate al piano studi condotte dagli chef/docenti di di F.I.C. Federazione Italiana Cuochi, di ALMA, La  Scuola Internazionale di Cucina  Italiana, e di A.I.S. Associazione Italiana Sommelier che fanno parte del Comitato Scientifico del Cooking Quiz.

Uno spazio di fondamentale importanza è riservato al corretto riciclo degli imballaggi principalmente utilizzati in cucina grazie alla collaborazione dei Consorzi Nazionali per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi Biorepack, Cial, Comieco, Corepla, Coreve e Ricrea.

I Consorzi Nazionali partecipanti al Cooking Quiz garantiscono l’avvio al riciclo degli imballaggi, promuovendo un notevole risparmio di materia ed energia e posizionando il nostro Paese come un esempio virtuoso a livello globale.

I veri protagonisti del format sono gli studenti e le studentesse delle classi quarte degli indirizzi enogastronomia, sala-vendita e pasticceria/arte-bianca.

Attraverso la gamification, il concorso trasferirà nozioni e informazioni importanti, per poi valutarne il grado di apprendimento.

Saranno proposte sfide individuali per ottenere il punteggio più alto nella propria classe, nonché competizioni tra classi per determinare il gruppo che accederà alla fase successiva, ovvero la Finalissima Nazionale in programma il 22 maggio al Teatro Olimpico di Roma.

Il tour in presenza ha fatto tappa all’IIS “Polo Tecnico del Mediterraneo” di Santa Cesarea Terme.

Gli studenti e le studentesse sono scesi in campo dimostrando grande preparazione.

La formatrice e componente del Comitato Scientifico Daniela Rinaldi ha tenuto una lezione su “Lo spreco alimentare“.

Per le classi di sala, Jlenia Gigante, diplomata e ALMA Ambassador di ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, ha invece tenuto la lezione su ”Il sommelier in sala”.

Hanno ottenuto il pass per la finalissima nazionale le classi 4A e 4B ad indirizzo Enogastronomia e 4E e 4D ad indirizzo Sala-vendita.

Cooking Quiz è realizzato da Plan Edizioni, leader nel mercato dell’editoria per gli Istituti Alberghieri e sarà diretto e coordinato da Peaktime, società che da anni sviluppa format didattici per le Scuole finalizzati al trasferimento di valori e nozioni agli studenti di ogni ordine e grado.

La sezione didattica sarà sviluppata dal Comitato Scientifico composto da: Federazione Italiana Cuochi F.I.C. punto di riferimento nel panorama culinario italiano ed eccellenza nel settore gastronomico nazionale; le competenze e l’esperienza dei suoi Chef sono riconosciute a livello internazionale, e ora, attraverso Cooking Quiz, gli studenti avranno l’opportunità di accedere a questo straordinario patrimonio di conoscenze culinarie; ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana riconosciuta come il più autorevole centro di formazione a livello internazionale per l’ospitalità italiana e da A.I.S. Associazione Italiana Sommelier il più grande sodalizio di professionisti e appassionati di vino.

Anche questa edizione sarà affiancata e sostenuta da Re.Na.I.A. la Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri e da AEHT organizzazione internazionale che promuove una prospettiva europea tra le scuole alberghiere e il turismo.

Partner importanti hanno deciso di affiancare eticamente Cooking Quiz, mettendo a disposizione delle scuole prodotti o attrezzature per i laboratori e soprattutto condividendo la loro expertise al fine di ampliare le conoscenze e la formazione dei ragazzi: Assogi, Cancelloni Food Service, Coal, Confartigianato Imprese – Alimentazione, Consorzio Di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, Consorzio di Tutela della Pasta di Gragnano IGP, Consorzio Tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, PPAS Consorzio produttori patate associati, Consorzio di Tutela Patata della Sila I.G.P., Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto  di Parma, Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano, Food Brand Marche, GestCooper,  Igor Gorgonzola, I.M.T. Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Italia Zuccheri,  Oleificio Zucchi, Royal Greenland, SIGI Azienda Agricola, Trevalli Cooperlat.

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus