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Attualità

Tricase, ora è ufficiale: ecco gli assessori

Il sindaco Antonio De Donno ha nominato Francesca Longo (anche vice sindaco), Rocco Piceci, Serena Ruberto e Gabriele D’Amico

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di Giuseppe Cerfeda


Pubblicato sull’albo pretorio il decreto di nomina ( n.36. , oggetto: Atto di nomina dei componenti della Giunta Comunale e del Vice Sindaco) dei componenti del nuovo esecutivo del sindaco Antonio De Donno.


Tutto come previsto e già anticipato sul nostro sito.


Questa sera alle 19 alla Sala del Trono di Palazzo Gallone, il sindaco Antonio De Donno annuncerà alla città i componenti del nuovo esecutivo.


Confermati tutti i nomi da noi anticipati.


C’era ancora qualche dubbio su chi sarebbe stato il vice sindaco.


Alla fine De Donno ha deciso di affidare l’incarino alla new entry Francesca Longo.

Alla ex consigliera del Partito democratico anche le deleghe ad urbanistica, demanio, cultura, turismo e processi partecipativi.


A Gabriele D’Amico delega a bilancio, tributi, personale, affari generali.


La delega decoro e arredo urbano, politiche giovanili e sport, e associazionismo a Serena Ruberto.


A Rocco Piceci, infine, patrimonio ambiente servizi cimiteriali attività agricole produttive e artigianali.


IOnfine si è rivelata una voce infondata, come del resto avevamo subodorato, quella che voleva un ingresso in giuntga di Dario Martina già presidente del consiglio con Carlo Chiuri sindaco.


Per la nuova geografia del Consiglio comunale clicca qui


Attualità

Delizie salentine in pasticceria

Abbiamo chiesto ad alcuni tra i pasticceri più rinomati del territorio quali leccornie proporranno per le prossime feste di fine anno. E abbiamo scoperto che…

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IL PASTICCIOTTO – MORCIANO DI LEUCA

Come ogni anno il periodo di Natale porta con sé la voglia di staccare la spina dal lavoro e vivere la magia delle feste assieme alla famiglia e agli amici.

Per contribuire a rendere magici questi momenti la pasticceria di Morciano di Leuca ricerca e realizza dolci di natale genuini con materie prime di qualità e lavorazioni lente ed accurate: «Il panettone è uno dei dolci simbolo del Natale e lo realizziamo in tante versioni: dal tradizionale fino alla novità 2023, il panettone con gocce di caramello e arachidi salate.

Non possono mancare i prodotti della tradizione come le cartellate, i tronchi in pasta di mandorle, cioccolatini e biscotti natalizi in eleganti confezioni e tanto altro. Vi aspettiamo nella nostra pasticceria per acquistare e gustare tutte le nostre creazioni.

Buon Natale a tutti e felice anno nuovo».

MILLE VOGLIE – SPECCHIA

Dopo aver festeggiato l’ennesimo premio (il Miglior gelato tradizionale internazionale al concorso milanese di ottobre organizzato da Host (International hospitality exibition), la pasticceria Mille Voglie si prepara per il prossimo Natale.

La garanzia che offre la pasticceria specchiese è certificata proprio dai tanti premi conferiti al maestro artigiano Giuseppe Zippo: Miglior panettone artigianale tradizionale (Milano 2016); primo classificato al Panettone artigianale scuola piemontese (Torino 2016); Miglior panettone del mondo FIPGC (Roma 2020); Miglior panettone al cioccolato “Giuria Popolare” (al Panettone senza confini nel 2022).

E anche quest’anno, per Natale, saranno tante le novità succulente, sempre serbando la qualità artigianale, marchio inconfondibile della produzione Mille Voglie.

DOLC’È  – MAGLIE

Il cofanetto degustazione con tre panettoni (Milano, fichi e noci, pasta di mandorle e arancia) è la novità di quest’anno proposta dalla nota pasticceria magliese.

Gettonatissimi restano «il Panettone al Profumo di Fragola ed il Panettone al Caramello, che sono dei panettoni al cioccolato artigianale aromatizzato Valrhona.

Per i tradizionalisti è irrinunciabile il Panettone Milano, la cui preparazione segue tutti i criteri e gli standard per la certificazione di artigianalità.

Quell’artigianalità che ci contraddistingue e che uniamo all’esperienza della scuola dei grandi maestri Massari e Biasetto, per sorprendere sempre i nostri clienti».

DOLCEMENTE – TRICASE

Il Pandoro di qualità: sarà il marchio di fabbrica della pasticceria di via Roma.

Dolcemente ripropone il Panettone Noir che tanto successo ha già riscosso l’anno scorso: «È il panettone con cui abbiamo vinto la medaglia d’oro per il Panettone Innovativo al Puglia Cake Festival. Ha un impasto al cioccolato fondente al 70%, glassato al fondente ed abbinato ad una crema spalmabile al rhum. Tutto rigorosamente artigianale. Un prodotto che racchiude le nostre certezze: la materia prima di qualitàcui non rinunciamo nemmeno in un periodo di difficili rincari») e la passione del nostro personale, giovane ed intraprendente».

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Andrano

Essere Salentini, la parola ai Dirigenti scolastici

Questa volta per il tema cosa significa essere salentini oggi – Simu salentini – abbiamo sondato il mondo della scuola, e con essa chi la vive in prima persona, chi la forgia e si spende…

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Questa volta per il tema cosa significa essere salentini oggiSimu salentini – abbiamo sondato il mondo della scuola, e con essa chi la vive in prima persona, chi la forgia e si spende quotidianamente per modellare le generazioni del futuro, quelle generazioni alle quali passeremo il testimone in corsa: la speranza quella di salvaguardare il tracciato delineato e credere in generazioni future che colgano il meglio, laddove esiste, della messe dei loro padri.

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Rina Mariano, Nata a Botrugno, vive a Tricase. Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Tricase – Via Apulia”

Vivere nel Salento da donna, da madre, da dirigente del mondo della scuola: essere nata dalle nostre latitudini  e averci vissuto l’adolescenza, in un paesino dove il valore della famiglia e degli amici diventa un “per sempre”, dove le passeggiate negli uliveti de “Li Paduli” ti riempiono i polmoni d’aria sana, dove non si conoscono le montagne ma si gode del mare pulito, del sole che illumina le giornate, ti segnano la personalità.

Una terra, il Salento, incorniciata tra due mari, che nella storia è stata influenzata dalle più svariate culture e che ha fatto proprio il senso dell’accoglienza.

Il salentino che incrocia (o cerca) lo sguardo di una persona sconosciuta, “straniera”, o di un anziano, esprime con semplicità il senso del rispetto con il saluto.

Quel rispetto che trasforma quel “lei” in “signoria”. L’essere salentini è una virtù da tramandare come una delle tante tradizioni che ci contraddistinguono. Dalla nostra terra, però, spesso si deve partire e andare lontano.

Ho studiato nell’Università salentina che nulla ha da invidiare alle altre ma ho anche lavorato lontano da casa e so cosa vuol dire.

Conosco bene la durezza del distacco anche perché tanti anni fa mio padre, come tanti altri, fu costretto a lavorare per lunghi periodi in Svizzera per sostenere la famiglia. Più avanti hanno fatto le valigie anche mio fratello e mia sorella.

Di tempo ne è passato ma, purtroppo, da questo punto di vista, poco è cambiato.

Oggi la cosa più dura è dover accettare, per il loro bene, che anche i nostri figli, dopo gli studi, scelgano di andare altrove: per confrontarsi con i migliori nel loro settore e crescere professionalmente o solo per avere un’opportunità.

Ecco, il mio sogno è che, se non i nostri figli, almeno la generazione che verrà dopo possa avere l’opportunità di brillare di luce propria senza dover lasciare il Salento.

Come al solito molto passa dalla scuola che ha anche il compito di cambiare il tessuto sociale dalle fondamenta. Ma, ahimè, non basta.

I politici a tutti i livelli, gli amministratori, dovrebbero fare uno sforzo per avvicinarci al resto dell’Italia e, oggi è doveroso, al resto del mondo. Anche geograficamente. La rivoluzione del web ha avvicinato le distanze ma solo virtualmente.

Nella realtà noi per prendere un aereo dobbiamo arrivare a Brindisi o, più spesso, a Bari. E, se ci si affida ai trasporti pubblici, diventa un viaggio interminabile, quello che occorre per coprire quelle distanze siderali che ancora ci dividono dal resto del mondo.

Rina Mariano

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Chiara Vantaggiato, nata a Galatina vive a Tricase. Dirigente scolastico dell’ISSS Gaetano Salvemini di Alessano

Essere salentini per me – che lavoro con i giovani – significa, innanzitutto, far uscire i ragazzi da quell’idea di autoreferenzialità che soffocherebbe la loro naturale voglia di crescere.

La sfida, allora, è quella di coniugare l’identità delle origini con l’apertura ad altre realtà. Se il Salento non è l’ombelico del mondo, occorre rifuggire da due rischi opposti: da un lato, non apprezzare la nostra terra, la nostra storia, i nostri beni artistici e le nostre bellezze naturali, e, dall’altro, ritenere che il Salento sia la realtà migliore possibile e quindi che non necessitiamo di alcun possibile contributo che ci venga dalla contaminazione con altri mondi.

Per questo ho sempre proposto agli studenti percorsi di apertura e di scambio (vedi progetti Erasmus) così da conoscere altre realtà ma anche far conoscere ad altri ragazzi, anche provenienti dall’estero, il nostro territorio.

Alcuni valori, tipicamente salentini, come quello della apertura alla solidarietà sono quanto mai preziosi per i nostri tempi; in questo, la tenuta delle famiglie e la ricchezza di umanità che viene dai nostri piccoli centri urbani (a dimensione di persona) costituiscono autentici tesori, oltre a quelli del mare e della entroterra, che devono essere innanzitutto conosciuti e quindi esportati.

Ma guai se i nostri ragazzi pensassero di potersi chiudere! Del resto il Salento, terra tra due mari e proiettata nel Mediterraneo, ha la vocazione allo scambio. In questo scambio e su questo scambio può costruirsi il futuro anche per i nostri giovani.

Se dovessero decidere di andare, per qualche tempo fuori o per motivi di studio o per motivi di lavoro, devono mantenere forte il legame con la loro terra e, nella logica dello scambio, esportare i loro sani valori e la loro voglia di realizzarsi per poi acquisire esperienze e riportarle qui da noi.

Quanti ragazzi usciti dai nostri Istituti si sono affermati in Italia e all’estero. Dobbiamo ora creare le condizioni per un loro ritorno e per favorire l’inserimento sin da subito qui da noi.

Le occasioni non mancano e la fantasia e la determinazione, tipiche di noi salentini, costituiscono preziosi ingredienti che possono aiutare i nostri ragazzi in questo percorso. Salento non ombelico del mondo, ma neppure un passo indietro rispetto al mondo.

Chiara Vantaggiato

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Anna Lena Manca, di Nardò. Dirigente scolastico dell’I.I.S.S. “Don Tonino Bello – Nino della Notte” di Tricase, Alessano e Poggiardo

Essere salentini significa vivere in un fazzoletto di terra variegato che si protende tra due mari e due continenti, in una regione ricca e allo stesso tempo povera, fortunata per le ricchezze naturali, ma non per la posizione geografica, lontana insomma dai centri economicamente sviluppati.

In questo angolo di cielo dove tutto sembra essere immobile non si può non essere sognatori… d’altronde come si fa a visitare il Salento e non sognare? Chilometri di spiagge e scogliere, paesaggi brulli e muretti a secco, resti di olivi secolari e tradizioni tanto radicate che sembrano intagliate nel carparo del barocco leccese… e poi il Sole che dall’alba al tramonto racchiude tutto in un arcobaleno colori, sapori, odori. Se sorvoli il Salento in una qualsiasi giornata di estate al tramonto ti porti negli occhi il blu cobalto delle coste sull’ Adriatico e il rosso infuocato di quelle sullo Ionio.

Ma non mancano le criticità. Sono state proprio le difficoltà insormontabili primo fra tutti la mancanza di lavoro a incoraggiare l’emigrazione, lo spopolamento dei piccoli centri e la conseguente perdita di patrimonio culturale. La denatalità fa il resto.

Un dato di fatto che deve far invertire la rotta, animando un “ritorno alle origini”.  Anche la scuola, prima agenzia educativa, ha adottato il motto “si può fare diverso” e IISS “Don Tonino Bello” sta cercando, tra mille difficoltà, di trasformare le criticità in opportunità per un territorio che per sua morfologia richiede resilienza… Obiettivo? Permettere la restanza dei giovani, riscattare questa terra tanto ricca, ma ostica.

Il salentino sognatore ha caratteristiche diverse da ogni altro sognatore, è tenace e resiliente, portato per natura a puntare a un obiettivo e a raggiungerlo, spinto da una profonda convinzione che crederci è voce del verbo riuscire.

Queste premesse sono state sposate da un intero collegio docenti che, prendendo atto della fuga di cervelli e la disoccupazione, della precarietà e dello spopolamento ha colto una nuova sfida da affrontare.

L’ IISS Don Tonino Bello ha visto nel Salento un crocevia all’avanguardia per ciò che concerne la mobilità , un ponte nel Mediterraneo sperimentato negli anni quale attraversamento di popoli che per motivi diversi sono approdati sulle nostre coste; ha aperto le proprie porte all’ istanze del territorio raccogliendo richieste e suggerimenti convinto che le professioni e i mestieri artigiani tradizionali debbano essere contaminati da innovazione continua per essere protagonisti e vettori della Salentinità  nel mondo globalizzato.

La sostenibilità ambientale e le nuove tecnologie hanno portato la scuola, acceleratore e incubatore di idee, a cavalcare l’onda dei fondi PNRR e a potenziare non solo i laboratori aeronavali già esistenti dotandoli di tecnologie all’avanguardia, ma insieme all’ ITS Aerospazio Puglia ha portato nell’estremo sud l’Istruzione Tecnica Superiore, ossia una formazione di eccellenza e alta specializzazione tecnica post diploma molto apprezzata e conosciuta nel resto d’Europa per la percentuale di occupazione.

L’istituzione di due corsi di “Tecnico Superiore per la Manutenzione Motori Aeronautici e Navali” e “Tecnico Superiore per la Mobilità Sostenibile Aeronavale” permetterà ai futuri tecnici di acquisire competenze e conoscenze sul campo relative alla mobilità sostenibile e alla manutenzione dei motori aeronavali per agevolare la mobilità di persone, merci, soccorsi, oltre che a destagionalizzare il turismo lungo tutto il tacco d’Italia.

“Siamo certi che vincendo questa sfida daremo ai nostri studenti e a questo fazzoletto di terra un motivo per restare. Si può fare, bisogna cercare di dare nuova linfa a questo territorio, permettere la “Restanza” a chi crede e vuole rimanere nel Salento, questo è il must in cui credere per svoltare, una nuova etica che rovescia la situazione dei nostri padri, da vivere con coraggio, come una scommessa, guardando oltre e creando un nuovo indotto, ridando dignità a una terra meravigliosa, risvegliando il senso di appartenenza che, da buoni salentini, custodiamo.

Anna Lena Manca

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Ivano De Luca, di Matino. Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Andrano

Sono un dirigente scolastico nel cuore del Salento, un catalizzatore di cambiamento in un contesto che ha bisogno di evolversi. La mia missione è cercare di rompere le barriere del campanilismo e della didattica consolidata, aprendo la strada a un’educazione inclusiva e innovativa che rifletta le sfide del nostro tempo.

Inizio dalla consapevolezza delle barriere architettoniche e mentali che limitano la nostra crescita. Non solo parlo di muri fisici, ma di confini che restringono la mente. Voglio che la scuola salentina sia aperta a tutti, un luogo dove ogni studente trovi ispirazione, indipendentemente dalle radici geografiche anche con progetti basati su una didattica innovativa. In un mondo che cambia rapidamente, non possiamo permetterci di restare ancorati a metodi di insegnamento obsoleti.

Laboratori e approcci creativi sono le chiavi per preparare i nostri studenti alle sfide del futuro, rendendo la scuola un luogo dinamico e stimolante. Un’altra sfida è convincere la comunità sull’importanza di una scuola sempre aperta, anche quando il richiamo del mare nei mesi caldi sembra irresistibile, perché la scuola è un rifugio sicuro e formativo, che sfida l’idea che l’apprendimento debba fermarsi durante l’estate abbandonando i giovani alla nullafacenza, quando loro stessi dovrebbero essere i fautori della rinascita della nostra terra.

E infatti nel perseguire l’avanguardia, non dimentico le «radici ca tenimu». Il nostro patrimonio naturale e culturale è una risorsa inesauribile. Incentivare la passione verso l’agricoltura è la mia risposta. Non solo per trasmettere abilità pratiche, ma per alimentare il desiderio di investire nel nostro territorio.

Immagino una nuova generazione di imprenditori che puntano sulle tradizioni dei nonni, contribuendo così al possibile ripopolamento del territorio salentino.

La realtà è che la scuola in Salento deve diventare un’anteprima di opportunità, un trampolino di lancio per i nostri ragazzi verso il successo in metropoli e oltre. Analizzando attentamente le opportunità lavorative locali, possiamo offrire una prospettiva socio-economica che dia una svolta alla vita dei nostri giovani.

La Scuola nel Salento deve plasmare un futuro in cui l’educazione “salentina” sia competitiva, inclusiva e radicata nelle nostre tradizioni. La scuola deve essere il faro che illumina il cammino dei giovani, preparandoli a un viaggio che li porterà non solo nelle metropoli, ma anche a valorizzare e contribuire al rinascimento del Salento, un luogo che merita di essere riscoperto tutto l’anno.

Ivano De Luca

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Attualità

Dopo The Voice Kids, Mattia di Calimera spopola sul web e i social

Mattia affetto da una malattia rara alla gambe, ha trascorso molto tempo della sua giovane vita all’ospedale Gaslini di Genova dove ora canta e trasmette per Radio per i bambini ricoverati…

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Mattia emozione a The Voice Kids e spopola sul Web.

Il tredicenne di Calimera sta riscontrando un’enorme successo dopo la sua esibizione nel programma trasmesso su Rai 1, ieri sera, condotto da Antonella Clerici.

Mattia affetto da una malattia rara alla gambe, ha trascorso molto tempo della sua giovane vita all’ospedale Gaslini di Genova dove ora canta e trasmette per Radio per i bambini ricoverati.

Mattia è stato accompagnato alla terza puntata delle blind dalla sua famiglia e dal suo vocal coach Tony Frassanito. Non ha avuto la gioia di essere scelto da Gigi D’Alessio e Loredana Bertè che erano gli unici
alla ricerca di un concorrente visto che Clementino e Arisa avevano completato già la loro squadra.

Non fortunato ad essersi esibito alla fine delle selezioni, è un fan di Albano ed ha cantato “E’ la mia vita”, in modo impeccabile. Dopo l’esibizione il pubblico gli ha regalato una standing ovation e ha duettato con Gigi D’alessio con la canzone “U surdat’ innamuratu”.

il link dell’esibizione:

https://www.raiplay.it/video/2023/12/the-voice-kids-2-mattia-canta-la-mia-vita-08122023-274e97e1-9f96-4c3f-ba27-dee9bb3a8d88.html

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