Attualità
Una Ludobarella per l’ospedale di Tricase
Missione compiuta: tutte le pediatrie del Salento ora ne hanno una grazie alle associazioni “Cuore e mani aperte” e Angeli di Quartiere

Le associazioni “Cuore e mani aperte” e Angeli di Quartiere hanno donato, grazie alla raccolta fondi sostenuta dai Nitecity, questa mattina, nel corso di una cerimonia ristretta a causa della attuale emergenza sanitaria, una barella a forma di cars alla Unità Operativa di “Pediatria” della Azienda Ospedaliera “Cardinale Giovanni Panico” di Tricase, allo scopo di favorire la distensione psicologica del minore ospedalizzato.
Erano presenti suor Margherita Bramato, direttore generale della Pia Fondazione Cardinale Panico, il dottore Enrico Rosati, direttore responsabile della Pediatria del nosocomio di Tricase, Don Gianni Mattia, fondatore e presidente di “Cuore e mani aperte” e Ada Scarcia, vicepresidente di “Angeli di Quartiere”.
«Ciascuno di noi quando apre i propri occhi alla vita e afferra con mani forti chi lo sta sostenendo, ha già espresso il suo diritto di essere ed esistere lasciando una propria impronta», con queste parole Don Gianni Mattia ha presentato l’iniziativa, «tuttavia abbiamo oramai compreso, che la vita non è sempre come ce la aspettiamo, ma che ciò che non corrisponde alle nostre aspettative non è per forza sinonimo di fallimento e sconfitta. Alle volte è proprio in questi cambi di rotta improvvisi, che scopriamo e riscopriamo noi stessi.” Quando sei in costante contatto con la sofferenza altrui e non riesci a restarne indifferente, inizi a domandarti cosa potresti fare non solo per alleviare quelle sofferenze, ma per restituire loro un po’ di gioia. E alcuni potranno pensare che basti appunto eliminare la sofferenza per restituire la serenità e la gioia stessa, ma non è così. Tutte le persone che abbiamo incontrato, fossero esse adulti o bambini, ci hanno dimostrato che l’unico modo per essere felici, è accogliere quel dolore e renderlo speranza per gli altri. E succede quasi per magia che i regali vengano portati da Babbo Natale in persona, che nei reparti si possano incontrare super eroi, che si entri in una stanza e si venga circondati da pesciolini e piccoli amici festosi, che l’ambulanza diventi un luogo nel quale osservare rapiti i disegni gioiosi che sorridono ai bimbi e che le strade si riempiano di colori trasportati dal vento. E mentre tutto questo accade sotto gli occhi di chi non resta indifferente al dolore altrui, si impara a riconoscere la felicità. La felicità è nel farsi dono».
Saetta, la ludobarella amica dei bimbi
Don Gianni Mattia ha spiegato la genesi del personaggio che caratterizza la Ludobarella: «Saetta, questo è il personaggio che trasformerà una semplice barella in una ludobarella pronta ad accompagnare i bambini verso il proprio futuro, un futuro del quale noi tutti saremo testimoni e spettatori affascinati. Saetta è una giovane auto da corsa alle prese con la sua prima gara importante e la voglia di vincere e primeggiare è tanta.
Tuttavia succede che per una deviazione si perde e in questo perdersi dove molti vedrebbero la sconfitta, questa splendida macchina rosso fiammante riscopre i valori della vita, conosce amici che altrimenti non avrebbe mai incontrato e fa della sua vita una gara dove il primo premio è dato da tutto ciò che nel suo tragitto avrà imparato e nell’amicizia sincera che farà rombare il suo motore.
I piccoli bambini e le piccole bambine che negli anni abbiamo avuto l’onere di conoscere ci hanno insegnato come sia importante saper accettare le deviazioni che la vita ci impone e noi non possiamo far altro che essere gli amici che incontreranno lungo questo nuovo percorso.
L’idea della ludobarella nasce esattamente con questo spirito, voler proteggere e dar voce al mondo dei bambini, alla loro forza, al loro cuore, alla loro vitalità quando con una flebo danzano sul letto o mangiano merendine. Se riusciremo a restituire il sorriso anche a uno solo di questi bambini e di queste bambine cancellando le loro paure, noi sapremo di aver fatto la cosa giusta.
L’Associazione “Cuore e mani aperte” è stata fondata nel 2001, da sempre si occupa di accompagnare chi soffre verso una piena uscita da questo dolore che può offuscare i cuori. Nel suo affiancare chi lotta con incredibile forza per affermare la vita e la gioia di vivere si è presto resa conto che l’area preposta alla cura della persona non potesse limitarsi a quella sanitaria, ma che l’esigenza fosse quella di sviluppare degli interventi socio-sanitari, con particolare attenzione verso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri.
Nel rispetto di questa consapevolezza abbiamo, oltre a tante altre iniziative, riempito tutte le Pediatrie del Salento di Ludobarelle, infatti con la donazione di oggi si può dire che si chiuda un cerchio magico di amore e magia. Come sempre tutto questo è stato possibile grazie al cuore generoso e alla fiducia che i salentini e i nostri volontari ripongono in noi».
«Un ritorno alla normalità, anche per i bambini»
«I ringraziamenti sono d’obbligo in una circostanza del genere e vanno anche al di là di quelle che possono essere le parole di circostanza», ha continuato il dottor Enrico Rosati, «questa Ludobarella ha le sembianze di un’auto da Formula Uno, con cui noi speriamo di poter gareggiare per un gran premio molto importante che è quello della umanizzazione delle cure specialmente per i bambini. Questo è stato un anno molto difficile e purtroppo ancora non riusciamo a mettercelo alle spalle. È vero, da un lato, che i bambini sono una categoria che ha avuto le conseguenze meno gravi, ma d’altro canto bisogna anche considerare le conseguenze sulla sfera psicoemotiva del lockdown e di tutto quello che ne è derivato, basti pensare all’ aumento dei disturbi psicologici. Per cui vorrei interpretare questa donazione come un atto di speranza per quello che può essere un ritorno alla normalità, anche per i bambini. Mi piace, inoltre, sottolineare come questo ponte di solidarietà da parte della gente sia stato raccolto in una serata bellissima a fine dello scorso anno, al Teatro Apollo, che ricordo ancora con molto piacere, allietata dalle musiche dei Nitecity. Approfitto, infine, della presenza di Don Gianni Mattia per ringraziarlo personalmente per tutte le volte in cui ho avuto bisogno della Bimbulanza per i miei piccoli pazienti, voi ci siete sempre stati attraverso il fastidio che ho dato a Franco, (il responsabile del mezzo ndr) per cui grazie anche per questo».
Suor Margherita ringrazia
Suor Margherita Bramato ha ringraziato tutti i presenti e i promotori dell’iniziativa dicendosi certa che questi sistemi facilitino gli operatori sanitari ad avvicinarsi ai bambini nella cura, ed esprimendo soddisfazione da parte dell’Ospedale per la vicinanza dell’associazionismo. Ai ringraziamenti per la donazione odierna si è unita anche la vicepresidente di Angeli di Quartiere OdV, Ada Scarcia, che ha tenuto in particolare a ringraziare l’iniziativa di Ciki Forchetti e dei Nitecity.
Attualità
Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.
La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).
I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.
Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.
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Alle 18,08, le campane di tutte le chiese suonano a festa: è arrivata la fumata bianca!
Il Conclave al secondo giorno e alla quarta votazione ha scelto il nuovo Papa.
Piazza San Pietro è in festa mentre cresce l’attesa per l’annuncio del nome del Pontefice.
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Attualità
Sentenza pro OLC, il sindaco di Tricase: «Non faremo ricorso»
«Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi»

Dopo la pubblicazione della sentenza del Tribunale amministrativo che ha bocciato il parere negativo del Comune di Tricase rispetto la riconversione dell’ex complesso industriale Adelchi ad opera della OLC, abbiamo rintracciato telefonicamente il sindaco Antonio De Donno.
Il primo cittadino a specifica domanda risponde: «Non faremo ricorso».
E aggiunge: «Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi».
Il primo cittadino infine precisa: «La sentenza non autorizza in automatico tutte le richieste dell’azienda, ha comunque rimandato il pallino al Comune di Tricase che, ovviamente, stando alla decisione dei giudici, non potrà negare l’autorizzazione per i motivi che hanno portato al ricorso Tar».
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