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News & Salento

Gli insegnanti alzano la voce

Si alza un grido di protesta tra i docenti, in risposta alla decisione del Governo di portare a 36 le ore settimanali lavorative

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La decisione del Governo di aumentare l’orario lavorativo degli insegnanti, a 36 ore settimanali, ha scatenato la mobilitazione dei docenti che hanno in programma per domani, martedì 15, il presidio dell’Ufficio Scolastico Regionale. Il grido di protesta che si leva è: “La scuola non è una fabbrica di pelati, è la fabbrica dell’istruzione e della cultura“.


L’aumento della produttività programmato dall’esecutivo, secondo gli insegnanti, andrà a discapito della qualità dell’offerta formativa. Per mezzo della Cgil, i docenti affermano: “Il governo fa cassa sulla pelle dei precari“.


E ancora: “Il docente italiano lavora 18 ore (secondaria 1° e 2° grado), 22 ore settimanali più 2 di programmazione (scuola primaria) e 25 ore settimanali (scuola dell’infanzia); a queste si aggiungono 40+40 di attività funzionali, partecipazione a consigli di classe, interclasse, intersezione, partecipazione a collegi docenti, riunioni di dipartimenti e altre articolazioni dei collegi docenti, colloqui individuali con genitori e studenti, colloqui collettivi con i genitori in relazione all’andamento didattico della classe e agli esiti di scrutini trimestrali o quadrimestrali, consegna documentazione e pagelle, uscite didattiche e gite scolastiche. Per quest’ultime ore, in molte scuole si sfora, ad esse si aggiungono tutte le ore di lavoro sommerso non contrattualizzate e non pagate, che fanno parte della professione docente.


A fronte di ciò, occorrerebbe avere il pudore di tacere sulle retribuzioni dei docenti italiani che, per la loro entità, fanno vergognare il nostro Paese quando si dà uno sguardo agli stipendi percepiti dagli insegnanti dei Paesi davvero avanzati: in ogni ordine di scuola, i nostri docenti stanno “sotto” mediamente di almeno un terzo.


Per non parlare del destino dei 40 mila precari i cui posti di lavoro verranno falcidiati da questa legge delega. Fare cassa sulla pelle dei precari del nostro Paese e tagliare posti di lavoro non ci sembra sia la giusta direzione per il cambio di verso del Governo Renzi.


Le ore di lavoro medie settimanali dei docenti italiani sono pari a 39 ore come nella media europea, mentre le retribuzioni sono ben sotto della media!

Nella “fabbrica di pelati” c’è un orario di lavoro: se si superasse quell’orario per aumentare la produttività, verrebbe messa a repentaglio l’incolumità degli operai perché diminuirebbe la sicurezza sul lavoro a causa della stanchezza e della distrazione.


Lo stesso rischio correranno gli insegnanti.


I docenti non producono beni materiali, ma si occupano dell’istruzione, dell’educazione e della formazione dei giovani: per avere un equilibrio psicofisico ed essere vigili, preparati, aggiornati e in grado di affrontare ogni giorno la lezione con circa trenta ragazzi, hanno bisogno che l’orario non aumenti, perché già al limite delle umane possibilità, oltre che nei parametri europei, salvo che per lo stipendio.


Non è possibile aumentare ancor di più l’orario e il carico di lavoro: ciò porterebbe la categoria a seri problemi di salute e andrebbe a svantaggio dell’istruzione e della qualità dell’offerta formativa“.


Lorenzo Zito


Attualità

”FRIENDS 4 AUT”, parte il progetto del centro servizi per l’autismo

Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…

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E’ partito il progetto: ”FRIENDS 4 AUT” promosso dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo e finanziato dall’assessorato al Welfare della Regione Puglia, in collaborazione  con “GLI AMICI DI NICO” -Centro servizi per l’autismo.
Il tutto si mescola delicatamente con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo.
In ultimo, l’ingrediente più prezioso, capace di rendere tutto unico e indimenticabile: i bambini ed i ragazzi coinvolti nel progetto, che verranno coadiuvati e supportati da bambini e ragazzi normodotati in un’ottica di integrazione. Senza definizioni, senza diagnosi, senza barriere né etichette, i partecipanti vivranno più giornate loro dedicate all’insegna del divertimento, della sperimentazione, della scoperta, ma soprattutto della vera inclusione.
Tali eventi, programmati, per il momento, nei comuni di Tricase, Ugento e Castrignano del Capo, accoglieranno diversi tipi di laboratori (piantumazione di piante da fiore, ortoterapia, pittura con tempere e acquerelli, sport all’aperto, musicoterapia), ma anche momenti di convivialità con ricchi e gustosi buffet di rinforzo ai quali parteciperanno altresì associazioni del territorio e famiglie.
Obiettivo generale del progetto è valorizzare l’autonomia, le abilità sociali, la capacità di autodeterminazione e promuovere lo scambio di competenze e valore reciproco. È importante sottolineare che ogni bambino è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione.
Quindi, sarà fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche di ognuno. Osservare attentamente il bambino, imparare a conoscerne i segnali non verbali e adattarsi alle sue preferenze per favorire una comunicazione più efficace e significativa.
Ma il sapore più intenso che lascerà questa esperienza è senza dubbio la condivisione, con un retrogusto di gentilezza.
Sì, perché i ragazzi che partecipano al progetto donano più di quanto ricevono. Ancora una volta queste pagine di vita danno a tutti noi la possibilità di comprendere quanto la diversità ci possa arricchire, quanto ancora possiamo e dobbiamo imparare da chi riesce a rendere un punto debole, un chiaro punto di forza!
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Attualità

Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare

Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»

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È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.

Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.

L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.

La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.

Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».

Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.

Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.

Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.

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News & Salento

Lecce, i bambini tornano nelle aule in via Basilicata

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi,

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Ammirato Falcone, via Basilicata: i bambini tornano nelle aule

Da giovedì 4 aprile i bambini della scuola dell’infanzia dell’istituto di Lecce, Ammirato Falcone, di Via Basilicata, sono tornati nelle loro aule, dopo i lavori urgenti di ristrutturazione e messa in sicurezza del corpo B dell’edificio. 

A giugno del 2022, infatti, a seguito dell’avvio dei lavori di adeguamento sismico furono riscontrati importanti elementi di instabilità che coinvolgevano i pilastri e le travi, tanto da costringere il sindaco, su relazione della direzione dei lavori, ad una ordinanza di chiusura per inabilità dell’edificio e determinare di conseguenza la chiusura anticipata delle lezioni e il conseguente spostamento degli alunni in altro plesso scolastico, nelle more del completamento dei lavori. 

Da giovedì, dunque, i bambini di Via Basilicata sono tornati nell’edificio ristrutturato e messo in sicurezza, adeguato a norme e tecnologie costruttive antisismiche.

Riqualificati anche gli ambienti destinati al servizio di mensa.

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