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Attualità

Il Carnevale Griko

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Il Carnevale della Grecìa Salentina e Martignanese è una manifestazione collettiva che coinvolge le comunità dell’area grecanica del Salento e chiunque voglia partecipare con carri allegorici, gruppi mascherati, musica, danza, teatro e spettacolo. Finalizzato alla conservazione dell’identità culturale e linguistica dell’area in cui si svolge e a favorire lo scambio e l’integrazione culturale e sociale, l’evento vanta una tradizione di ben 34 anni come Carnevale Popolare Martignanese e di 28 anni come Carnevale della Grecìa Salentina; inoltre da ormai 24 anni la Morte te lu Paulinu rappresenta la tradizionale chiusura dei “riti” carnascialeschi. L’organizzazione e gestione del Carnevale è a cura del Coordinamento per il Carnevale, che riunisce istituzioni (Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e Comune di Martignano) ed Associazioni del territorio (Pro Loco di Martignano, Parco Turistico Palmieri, Associazione Salento Griko, Gruppo Donatori Fratres Martignano, Compagnia Arakne Mediterranea, Briganti di Terra d’Otranto, Club Salento Giallorosso) impegnati a dare una struttura più efficiente al Carnevale Griko.

La XXVIII edizione del Carnevale della Grecìa e XXXIV del Carnevale Martignanese aprirà ufficialmente i battenti sabato 22 febbraio con “La Notte della Malotula”, una sorta di prologo a quelle che saranno le celebrazioni vere e proprie. L’appuntamento è al Parco Turistico Palmieri con la Musica dell’irriverenza ne “La Morte te lu Paulinu”, serata in musica condita dai piatti tipici te lu Paulinu!

Sabato 1° marzo, alle 17, il Carnevale dei piccoli: all’interno della Sala conferenze di Palazzo Palmieri un pomeriggio in allegria coinvolgerà i più piccoli con animazione, magie, balli di gruppo. L’occasione è quella giusta per dare sfogo alla fantasia, ai colori, alla voglia di divertimento dei ragazzi che potranno condividere con la famiglia un pomeriggio felice.

Domenica 2, alle 14,30, la Grande sfilata di gruppi mascherati e Carri allegorici. Torna, dunque, più coinvolgente che mai la grande sfilata del Carnevale Griko. L’apertura affidata, ache quest’anno, ai “Gonfaloni Goliardici” creati dalle Scuole dei Comuni della Grecìa Salentina in rappresentanza delle singole comunità. Sarà la giuria del Carnevale a decretare il Gonfalone Goliardico più apprezzato. La Giuria che sarà composta da rappresentati del mondo dell’artigianato, della cultura, del giornalismo, della musica, della scuola, delle istituzioni, premierà la qualità ma anche entusiasmo ed impegno civico dei partecipanti alla sfilata. Per i Carri allegorici previsti 500 euro al terzo classificato, 800 al secondo e 1.100 euro per il vincitore assoluto. Tra i Gruppi mascherati i premi saranno a salire dal sesto posto (100 euro) fino al 1° classificato che si accaparrerà 600 euro. La giuria premierà inoltre la maschera più originale, la più simpatica, la più bella.  La Sfilata offrirà una grande parata che con i colori ed i ritmi degli Sbandieratori vedrà sfilare carri allegorici e gruppi mascherati, giunti da diverse parti del Salento. L’evento si concluderà in Piazza della Repubblica, con musica, spettacoli e la premiazione dei vincitori. Ritrovo e partenza in Piazza Calvario alle ore 14.


La morte te lu Paulinu


La Morte te lu Paulinu condensa lo spirito del Carnevale e lo espia in un rito di trapasso dall’opulenza alla penitenza ed al raccoglimento spirituale. Ma quanta allegria, quanta ironia, nella morte de lu Paulinu; rivivono le atmosfere delle feste medievali di “Inversione” dei ruoli sociali quando ai contadini era concesso dire tutto ciò che pensavano dei loro padroni; e delle feste romane denominate “Pasquinate”, quando sulla statua di Pasquino (dal nome di un sarto o forse di un barbiere che parlava male dei papi e cardinali) venivano affissi biglietti di invettiva contro i potenti e i clericali. Rivive con lu Paulinu la pratica, lontana, medievale presente nelle composizioni satiriche che venivano recitate e cantate in occasione delle feste più importanti del calendario, in particolare carnevale, che è quella dei testamenti di animali, in particolare maiali e asini, ma anche lupi o tacchini, che preludono all’uccisione sacrificale o più semplicemente alla morte degli animali che rappresentano il Carnevale giunto al limite dei suoi giorni mentre incombe la Quaresima. Nei giorni precedenti il Carnevale lu Paulinu si concederà alla comunità martignanese; per giorni lo ritroveremo all’ingresso delle attività di Martignano, nelle piazze, tra i crocicchi delle strade, ad invitare ad accorrere numerosi alla sua giornata speciale: il martedì grasso. Con la sua maschera in cartapesta (opera dell’artista salentino Nico Rizzo), vestito di tutto punto, fin dal mattino assisterà ai consueti riti funebri.  A lui saranno rivolte le amorevoli urla della moglie Nina Sconza (l’appassionato attore in vernacolo Luigi Calò) davanti a migliaia di convenuti ridenti. Alle 13.00 sarà il pranzo pubblico offerto ai “parenti chiangimorti” a far degustare (il tutto gratuitamente) quanti vorranno unirsi al dolore per la morte te lu Paulinu. Piatto principe de lu consulu si conferma la trippa con le patate, preparata con maestria da Italo Chironi. Ma non mancherà la carne di cavallo preparata “al sugo ed alla “furcina” dalla famiglia “Cuiubbu & Friends”, li pimmidori schiattarisciati de la Teresa de lu Guardia e le paparine de l’Anna de la Svizzera.  Per dolce la “coddima” (dolce a base di grano, miele ed uvetta) e le “Chiacchere mintifocu” preparato da Narducciu e Luisa! Per lo spettacolo teatrale della sera tanti saranno, come al solito, i riferimenti a fatti, temi e persone, pubbliche e private: dalle vicende politiche locali a quelle nazionali, dagli intrighi amorosi di paese, alle nuove dinamiche sociali… alle imminenti elezioni amministrative! La serata si concluderà con la lettura del testamento ed il conseguente rogo del fantoccio che raffigura “lu Paulinu” con la collocazione della “Quaremma”, fantoccio tipico del costume popolare simbolo dell’inizio della Quaresima dopo l’opulenza dei giorni di Carnevale.

La manifestazione è organizzata da un instancabile gruppo di persone che, mosse dalla passione comune per il teatro comico e per la valorizzazione delle tradizioni locali, si prodiga per rendere l’evento, nella sua semplicità e veracità, uno degli appuntamenti più interessanti ed originali del calendario carnevalesco del Salento. Grazie al loro lavoro, come ci dicono Antonio Apostolo e Luigi Calò, tra gli interpreti e organizzatori dell’evento, “La morte de lu Paulinu” riscuote ogni anno un successo sempre maggiore di pubblico. Collaborano con loro gli enti e le associazioni del Coordinamento del Carnevale.

In caso di maltempo: Lu consulu si terrà presso il Centro Sociale Kafar Matta; lo spettacolo teatrale presso la Palestra della Cittadella dello Sport


Iniziative collaterali


Diverse le iniziative collaterali che danno spessore culturale e turistico al Carnevale della Grecìa Salentina e Martignanese. Eventi e convegni a tema saranno organizzati nelle settimane precedenti la manifestazione. Il Carnevale della Grecìa Salentina nel 2013 ha varcato i confini territoriali per approdare al Carnevale di Venezia. Il Gruppo musicale “I Briganti di Terra d’Otranto”, membri del Coordinamento del Carnevale, si sono esibiti a Venezia confermando un abbraccio collettivo con le tradizioni salentine e quelle dello storico carnevale veneziano.

Grazie alla generale attenzione al tema del turismo di “esperienza” il Parco Turistico Palmieri propone, in modo gratuito, laboratori e visite guidate al Parco Turistico Palmieri per i giorni precedenti alla manifestazione. Tutte le attività sono gratuite ma vanno prenotate allo 392.330993…


Attualità

Parabita: vinti 65mila euro al Lotto

Con sei ambi, quattro terni e una quaterna, è la vincita più alta delle tre che hanno segnato il lunedì pugliese per un totale di quasi 130mila euro

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Giocata fortunata in Puglia.

Ieri, come riporta Agipronews è stata infatti realizzata una tripletta da 129.750 euro totali.

Il colpo più alto di giornata, da 64.750 euro, è stato centrato a Parabita, con sei ambi, quattro terni e una quaterna.

Dopo i complimenti al vincitore, come sempre facciamo da queste colonne, raccomandiamo a tutti gli altri di giocare con parsimonia, secondo le possibilità di ognuno, stando attenti che il gioco non si trasformi in dipendenza.

Ricordando che la ludopatia è una malattia vera e rischia di rovinare la vita di chi gioca compulsivamente e dei suoi cari.

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Attualità

La nuova vita del Ponte Ciolo

Una storia di eccellenza per l’ingegneria salentina: il recupero dell’infrastruttura simbolo del Salento in un incontro di studi a Ecotekne.  Storia, sfide strutturali e caratteristiche tecniche dell’intervento di ripristino del Ponte Ciolo saranno al centro di una giornata di studi voluta a Ecotekne dal Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di UniSalento, Ordine degli Ingegneri di Lecce e Mapei, nel ricordo dell’ing. Rocco Merico, tra i fautori del rilancio dell’infrastruttura

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Si parlerà di risanamento strutturale e consolidamento delle fondamenta, rinforzo sismico, nuove sezioni, impermeabilizzazione e rinnovo delle finiture.

L’impegno progettuale e il complesso intervento per salvare dal degrado, mettere in sicurezza e allungare di un secolo la vita del Ponte Ciolo, l’imponente infrastruttura viaria che si estende per 60 metri tra le due sponde di una profonda gola su una baia mozzafiato a Gagliano del Capo, opera d’ingegneria ed elemento paesaggistico di forte attrattiva turistica, saranno al centro della giornata di studi “La nuova vita del Ponte Ciolo. Una storia di eccellenza per l’ingegneria salentina”.

Giornata di studi che sarà ospitata, domani, giovedì 3 luglio, dalle 15, dal Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione – Aula Y1 – Edificio “Angelo Rizzo”, del Complesso Ecotekne.

L’iniziativa offre l’occasione per commemorare con gratitudine e rispetto l’ing. Rocco Merico, prematuramente scomparso a causa del Covid, tra i primi sostenitori del rilancio dell’infrastruttura.

Introdurranno i lavori, i saluti istituzionali di: Maria Antonietta Aiello, Pro Rettrice di UniSalento e Antonio Ficarella, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione; Sergio Colitta per la Provincia di Lecce; Gianfranco Melcarne, sindaco di Gagliano del Capo; Massimiliano Antichi di Mapei spa; Francesco Micelli, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Lecce.

Si entrerà nel vivo con le relazioni tecniche su gestazione e caratteristiche dell’intervento portato a termine in 13 mesi.

Rispettivamente su “Ruolo della digitalizzazione nella valutazione strutturale dei ponti esistenti” e su “La sicurezza strutturale dei ponti in calcestruzzo armato: tra eventi estremi e degrado”.

Relazioneranno Daniele Perrone e Gianni Blasi, docenti di Tecnica delle Costruzioni a UniSalento; su “La sostenibilità per un’edilizia responsabile” e “Il contributo dei materiali per la nuova vita del Ponte Ciolo”, le relazioni dei rappresentanti di Mapei,  l’Area Manager Area Sud Massimiliano Antichi e il responsabile Grandi Progetti Gianmario Dispoto; infine, i progettisti Claudio Giancane e Silvia Giancane riferiranno rispettivamente su “La rinascita del Ponte Ciolo: problematiche e interventi” e “La modellazione FEM per l’adeguamento sismico e strutturale del Ponte Ciolo”.

Il presidente Francesco Micelli a nome del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri salentino ha espresso «profonda soddisfazione per la nuova vita del Ponte Ciolo, che ha riacquistato la sua piena funzione strutturale e viaria, restituendo al territorio un’infrastruttura di valore identitario, strategico e paesaggistico».

«La rinascita del ponte», ha aggiunto, «rappresenta un esempio virtuoso di ingegneria al servizio della collettività e di visione orientata al futuro della professione. Con questo spirito è stata pensata la giornata di studi, che abbiamo voluto dedicare alla memoria del collega Rocco Merico, il cui impegno e la cui passione continuano a ispirare la nostra comunità professionale».

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Attualità

Forno crematorio a Caprarica di Lecce? «Si valutino benefici e costi»

Il consigliere regionale Basile (FdI), a margine della Commissione Ambiente: «Non esiste un’emergenza tumulazioni, quindi, non vedo benefici a fronte dei “costi” ambientali»

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Continua a far discutere la possibile realizzazione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce.

Questa volta registriamo l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Dino Basile, a margine della riunione della Commissione Ambiente

«La scelta della cremazione è una scelta personale, a volte dettata anche da motivi economici», premette Basile, «quindi non si può essere a favore o contro la pratica funeraria, ma è evidente che la costruzione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce, una comunità di poco più di 2.200 persone, qualche riflessione su costi e benefici la impone».

Dino Basile (FdI)

«Oggi in Commissione Ambiente», racconta, «non è stato neppure possibile entrare nel merito del possibile inquinamento, perché l’ARPA ha sostenuto di non aver ancora visionato il progetto, ma ci siamo soffermati sugli aspetti legislativi esistenti, ma mai attuati».

Nel 2008, infatti, il Consiglio regionale approvò una legge in in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri, che prevedeva l’adozione di un programma che definiva anche la localizzazione dei forni crematori, in assenza di questa, però, e nonostante siano passati 17 anni, la richiesta di costruire nuovi impianti è andata avanti in molti centri pugliesi, un po’ a macchia di leopardo.

«Difficile, nel caso di Caprarica», aggiunge il consigliere regionale, «limitarsi a sollecitare l’attuazione di una legge regionale, che pure è necessaria. In questo caso ci sarebbe da chiedersi: se i costi di dover sopportare nelle vicinanze del centro abitato i fumi (anche controllati) della cremazione siano giustificati a fronte di una situazione dove non vi è un’emergenza tumulazione, visto che mi risulta che vi siano loculi a sufficienza per ospitare nuovi decessi».

Insomma, peer dirla come Basile, sarebbero giustificati solo laddove vi è un’emergenza: «Faccio un esempio: io non sono favorevole (tout-court) ai dissalatori, perché andrebbe fatta una programmazione ma, di fronte a un’emergenza, per alleviare la sete degli agricoltori, sarei favorevole anche alla costruzione. In questo caso, però, chiediamocelo: vi è un’emergenza?».

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