Lecce
La ministro Bellanova oggi in Salento
Sarà a Morciano per incontrare i vertici di Turismo Verde Cia

Cronaca
Calci e pugni per un cellulare
Rapina in centro a Lecce: due individui hanno seguito, minacciato, aggredito e derubato un uomo dopo una serata con amici. Arrestate due persone di origine gambiana, rispettivamente di 26 e 27 anni, con precedenti e irregolari sul territorio

Su segnalazione della centrale operativa, la volante della Polizia di Lecce è intervenuta per le vie del centro per una rapina nei confronti di un 40enne leccese.
L’uomo ha riferito agli agenti che, durante il rientro da una serata passata in compagnia di una coppia di amici, il gruppo è stato seguito a breve distanza da due persone.
Dei tre, la ragazza, spaventata, ha accelerato il passo per raggiugere il prima possibile la propria abitazione, per poi lasciare la porta d’ingresso socchiusa per permettere al convivente e all’amico di entrare.
Questi nel frattempo sono stati raggiunti dai due individui, uno dei quali ha, in un primo momento, minacciato il quarantenne con una bottiglia rotta, per poi aggredirlo fisicamente con calci e pugni, al fine di sottrargli il cellulare.
La ragazza nel mentre si era affrettata a chiamare le forze dell’ordine.
Giunti subito sul posto, i poliziotti hanno iniziato a raccogliere informazioni sui due aggressori ed ad inviarle alle pattuglie operanti sul territorio che, in poco tempo, sono riuscite a rintracciare e fermare i due individui.
I due, di origine gambiana, rispettivamente di 26 e 27 anni e irregolari sul territorio, avevano già precedenti.
Gli aggressori sono stati così accompagnati in Questura per accertamenti e trattenuti in stato di fermo, con l’accusa di rapina aggravata e considerati pericolosi per la sicurezza pubblica.
In data odierna l’A.G. ha convalidato il fermo ed i soggetti sono stati accompagnati presso la locale Casa Circondariale.
Appuntamenti
“Quello che ti nascondevo” a Leuca e Lecce
Marina Di Guardo presenta il suo nuovo romanzo, un thriller psicologico serratissimo, che esplora una delle nostre più inconfessabili paure…

Venerdì 8 e sabato 9 dicembre Marina Di Guardo sarà nel Salento per presentare il suo nuovo romanzo “Quello che ti nascondevo” (Mondadori), un thriller psicologico serratissimo, che esplora una delle nostre più inconfessabili paure: “E se chi ci sta accanto nascondesse terribili segreti?”.
Venerdì 8, alle ore 18,30, Marina Di Guardo presenterà “Quello che ti nascondevo” al Circolo della Vela di Santa Maria di Leuca (Via Doppia Croce, 20).
Dopo i saluti di Giovanni Arditi di Castelvetere (presidente dello Yacht Club Leuca) e Giulia Chiffi (assessora alla Cultura di Castrignano del Capo), dialogheranno con l’autrice il filosofo Mario Carparelli (Università del Salento) e l’animatrice culturale Barbara Donarini.
Sabato 9, alle ore 17,30, la scrittrice nata a Novara ma di origini siciliane, presenterà invece il suo nuovo romanzo a Lecce, presso la Sala Polifunzionale Open Space (Piazza Sant’Oronzo). Dopo i saluti istituzionali di Fabiana Cicirillo (Assessora alla Cultura della Città di Lecce), l’autrice dialogherà ancora una volta con il filosofo Mario Carparelli (Università del Salento) e con l’animatrice culturale Barbara Donarini.
IL LIBRO
Da quando la moglie Allegra è morta, precipitando da un dirupo affacciato sul lago di Como, Giacomo, imprenditore e titolare di un brand di gioielli, si trascina tra mattine grigie e pomeriggi interminabili, nell’attesa del momento in cui finalmente arriverà a casa e potrà chiudere fuori il mondo.
Dopo essersi versato un bicchiere del whiskey preferito, il suo unico desiderio è passare la serata a riascoltare dalle casse dello stereo i vocali che la moglie gli ha mandato negli anni, e aggrappandosi a quella voce illudersi di averla ancora accanto.
È proprio in una di quelle serate solitarie e intrise di malinconia che Giacomo, d’un tratto, coglie nella registrazione un dettaglio che prima gli era sempre sfuggito: in uno dei messaggi, per una frazione di secondo, dietro la voce di Allegra se ne distingue un’altra.
Una voce che lui non conosce.
Una voce che appartiene a un uomo.
Divorato da un dubbio angosciante, Giacomo comincia a setacciare il computer della moglie, finendo per scoprire un segreto per lui inimmaginabile.
Forse, la morte di Allegra potrebbe non essere stata una tragica fatalità…
Attualità
Pescata spigola da 7,5 chili
Straordinaria presa durante una serata tra amici dalla riva della spiaggia di Frigole. Vanni Durante il fortunato pescatore

Una spigola (o branzino) di circa sette chili e mezzo, portata fin dentro il retino durante una battuta di pesca a spinning: è lo straordinario risultato di una serata tra amici dalla riva della spiaggia di Frigole, località balneare leccese.
Il protagonista è Vanni Durante che ha tenuto tra le mani la canna da pesca e si sorprende quando comprende la portata del pesce agganciato: “Mai vista una spigola così grossa è enorme” ripete più volte.
E, poco dopo: “È il pesce della vita“.
A riprendere la scena è un amico, che condivide con Vanni lo stupore per l’esito della battuta di pesca.
La tecnica spinning, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è una tipologia di pesca sportiva che si effettua con canna, mulinello ed esche artificiali.
Si tratta di una pesca piuttosto semplice in sé ma allo stesso tempo difficile per quanto riguarda la tecnica che consiste nell’attirare e poi catturare i pesci predatori attraverso il particolare movimento in acqua fatto dall’esca che è esclusivamente artificiale, effettuando molteplici lanci a debita distanza da dove ci si posiziona e recuperandola subito dopo.
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