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Attualità

Regionali: primarie nel centrodestra?

La proposta di Giorgia Meloni: “Tra Schittulli e la Poli Bortone decidano gli elettori già domenica prossima”. Schittulli ci sta, la Poli no: “È un’idiozia”

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Dopo la frattura nel centrodestra, conseguenza di quella in Forza Italia, arriva la proposta della presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che propone le Primarie per “far scegliere agli elettori tra l’oncologo Francesco Schittulli (oggi sostenuto da Ncd, i Ricostruttori Fitto e Fratelli d’Italia), e Adriana Poli Bortone, esponente di Fratelli d’Italia ma rivale in pectore della coalizione a cui appartiene il suo partito perché candidata di Forza Italia e “Noi con Salvini”. Le Primarie qualora fossero accettate però si dovrebbero svolgere in tempo ristretti, già domenica prossima. Schittulli ha già manifestato la sua adesione sostenuto da un “entusiasta” Fitto. La Poli Bortone, spalleggiata dal Commisario regionale di Forza Italia, Luigi Vitali ha, invece già fatto sapere di non gradire questa soluzione definendola “un’idiozia”.


Schittulli: “Si per il bene della Puglia”


SchittulliCosì il candidato governatore di Ncd, i Ricostruttori Fitto e Fratelli d’Italia: “Davvero per il bene della Puglia e dei pugliesi e perché il centrodestra possa ritrovare quell’unità, vera condizione per una vittoria sicura sul centrosinistra, ritengo assolutamente condivisibile la proposta che ora è stata fatta dall’on. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Meglio Primarie last minute che facciano decidere ai nostri elettori quale fra i due candidati presidenti sia colui al quale affidare il compito di guidare la coalizione di centrodestra, piuttosto che continuare in questo clima di litigiosità all’interno dello stesso schieramento che favorisce solo ed esclusivamente la sinistra. Io posso assicurare fin d’ora che accetterò l’esito qualunque esso sia. Per questo ritengo che vadano immediatamente convocati tutti responsabili del centrodestra per organizzare le Primarie per domenica prossima, 26 aprile, ovvero a una settimana prima del deposito delle liste e poco più di un mese dall’appuntamento elettorale. Sarà un modo per rigalvanizzare il nostro elettorale, ma soprattutto una maniera per chiedere scusa per aver fatto vivere loro, mio malgrado, questi momenti di politica non proprio edificanti”. È


Adriana Poli Bortone: “Un’idiozia!”


Poli BortoneLa candidata di Forza Italia e Noi con Salviniha troncato tutti gli entusiasmi definendo l’ipotesi “un’idiozia! Di solito si opta per le  primarie alla presenza di un’alleanza di partiti: in questo caso, abbiamo stabilito quali sono i partiti che le vogliono fare? Se io dicessi sì, su cosa dovremmo confrontarci io e il professor Schittulli? Su chi tra noi due si veste meglio o su chi tra me e lui ha gli occhi più belli? E poi, quali sarebbero le alleanze dopo le primarie? Non si può parlare di queste idiozie”, ha tagliato corto la Poli Bortone, “perchè la gente ha problemi ben più gravi e seri, e di questo dobbiamo occuparci”.


L’entusiasmo di Fitto


CISL: BONANNI, MINORANZA SCALMANATI RIFIUTA CONVIVENZA CIVILEIl promotore de i Ricostruttori, Raffaele Fitto di dichiara “assolutamente favorevole, anzi entusiasta della proposta della Meloni. È sempre giusto dare la parola ai cittadini, gli unici davanti ai quali ci si debba inchinare. Si tengano domenica 26 elezioni primarie tra i due candidati e poi tutte le liste vadano a sostegno del vincitore”. Fitto si inoltra addirittura in quelle che dovrebbero essere le regole per il turno preliminare: “Il voto sia aperto solo a chi è  iscritto nelle liste elettorali”, e poi avverte: “Nessuno accampi scuse organizzative la cosa è assolutamente fattibile Dopo di che ci saranno 5 giorni pieni per ultimare le liste e definire la coalizione. Come si vede, è una cosa praticabile e a portata di mano. Chi dovesse dire no (e non vedo come si possa dire no) si assumerebbe la responsabilità di un regalo alla sinistra e di un danno alla Puglia e ai pugliesi”.

Vitali: “Non ci sono né le condizioni né il tempo”


VitaliInvece c’è chi dice “no” ed in modo anche deciso. Come il commissario degli azzurri voluto da Berlusconi, Luigi Vitali che sbuffa: “Non ci sono né le condizioni né i tempi per fare le primarie. Le primarie si organizzano secondo precisi regolamenti e seguendo percorsi definiti: qui non c’è nulla di tutto questo. Le primarie sono impossibili perché c’è un ostacolo insuperabile: Francesco Schittulli non potrà mai essere il nostro candidato perché ha cacciato Forza Italia dalla coalizione di centrodestra. L’unica che può ricompattare la coalizione è Adriana Poli Bortone e invito tutti i partiti e i movimento politici di centrodestra a convergere su di lei”. Vitali rivolge poi un invito alla Meloni: “Rifletta e faccia un passo indietro per non restare nell’angolo specie dopo la lista bicicletta tra Ncd e Schittulli. Fratelli d’Italia rischia di rimanere a piedi! Si uniscono a Forza Italia, Noi con Salvini e gli amici che sostengono Adriana Poli Bortone”.

CongedoL’ipotesi delle Primarie nonostante il “no” tutt’altro che velato proveniente dalla coalizione a sostegno della Poli Bortone aveva innescato un certo entusiasmo facendo intravedere una seppur piccola possibilità di riunire il centrodestra. Secondo il vice presidente vicario del gruppo Pdl/Fi alla Regione Puglia, Erio Congedoquella della Meloni è una proposta di buon senso  e merita di essere valutata con la massima attenzione. Considerata la situazione del centrodestra pugliese, diviso tra due candidati e destinato così a una proibitiva sfida al centrosinistra, le primarie rappresentano una occasione assolutamente da non lasciarsi sfuggire per riunire la coalizione e consentirle di presentarsi compatta e rafforzata all’appuntamento del 31 maggio. Lo dico non solo da candidato, ma da militante ed elettore. Del resto, la bontà dello strumento delle primarie è fuori discussione, giacché consentono di selezionare il miglior candidato possibile, di compattare gli elettori d’area e di fornire una grande prova di democrazia e partecipazione. Le primarie per le amministrative leccesi, nel 2012, solo per fare un esempio, furono tutto questo e”, conclude Congedo, “portarono Paolo Perrone a un tranquillo successo”.


Roberto MartiFavorevole anche Roberto Marti, Parlamentare di Forza Italia: “Ho sempre ritenuto le primarie un eccellente strumento di democrazia, il metro di misura del calore popolare nei confronti di un candidato che, dopo aver superato con successo questo passaggio interno alla coalizione, può affrontare l’appuntamento elettorale con una grinta e un entusiasmo diversi. Ne sappiamo qualcosa in Puglia: nel 2012, per scegliere il candidato a sindaco della città di Lecce, si diede vita ad un esperimento di grandiosa democraticità. In migliaia si riversarono all’Hotel Tiziano per dare la propria preferenza a Paolo Perrone che ebbe la meglio prima nel confronto interno e poi nella competizione elettorale vera e propria. Credo che oggi si debba replicare quell’esperienza. Ecco perché accolgo con grande entusiasmo la proposta di Giorgia Meloni. Nessuno si dovrebbe sottrarre al giudizio popolare, tanto più chi ambisce a guidare la Puglia da Presidente. Ci aspettiamo che Adriana Poli Bortone, invece di definire un’idiozia questa proposta, la accetti ed eviti di offendere strumenti che chiamano in causa l’espressione popolare e che soprattutto potrebbero restituire al centrodestra la sua unità”.


Ormai è questione di ore e poi sapremo con certezza come finirà questa lunga telenovela del centrodestra pugliese.


Giuseppe Cerfeda


Appuntamenti

#TAURISANOSVAPO, nuova apertura dopo Maglie e Tricase

“Abbiamo sempre lavorato per fornire il miglior servizio possibile, anche esponendoci di persona per cercare di diventare trend setter in questo settore”…

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Nuova apertura a Taurisano per Svapo già presente a Tricase e Maglie.

«Già presenti sul territorio leccese con due negozi», spiega Dario Surano, «abbiamo deciso di arricchire il sud Salento con un terzo punto vendita. Lo scopo cardine è di espandere la nostra rete di negozi per avvicinare sempre più persone alla nostra visione».

Infatti, prosegue, «operando nel settore svapo dal 2015, abbiamo affinato esperienza e coltivato la clientela con un rapporto che va oltre il mero aspetto lavorativo. Vogliamo mettere a disposizione, tutta l’esperienza maturata in questo tempo per creare luoghi dove passione e professionalità incontrano il meglio che il mercato della sigaretta elettronica possa offrire. Al centro dell’attenzione mettiamo sempre le esigenze e le richieste di tutti coloro che negli anni si sono approcciati o che si vogliono avvicinare alla sigaretta elettronica».

Come si è arrivati alla nuova apertura?

«Insieme a tutti i nostri collaboratori», premette Surano, «abbiamo sempre lavorato per fornire il miglior servizio possibile, anche esponendoci di persona per cercare di diventare trend setter in questo settore che amiamo e in cui mettiamo tutti noi stessi. Con l’apertura di #TAURISANOSVAPO ci rimettiamo in gioco ma siamo sicuri che riusciremo a vincere anche questa una sfida con l’aiuto e anche l’apprezzamento di tutti i consumatori che si affidano a noi con fiducia».

«Vogliamo che ogni cliente di senta parte del nostro progetto», insiste, «offrire il meglio nel mondo dello svapo, con prodotti di qualità e un servizio che faccia sentire ogni persona importante grazie alla professionalità dei nostri collaboratori.

Tutti insieme ci divertiamo, certamente, ma non dobbiamo mai dimenticare che lo svapo è prima di tutto salute, ovvero uno strumento per abbandonare il vizio del fumo. Se riusciremo a trasmettere questo messaggio in allegria e con il sorriso sulle labbra, secondo me, avremo ancora più successo».

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Attualità

Maria Antonietta I di Puglia

È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà….

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Unisalento, ecco la prima rettrice

Maria Antonietta Aiello: «Per me motivo di orgoglio diventare la prima rettrice: non ho dubbi che altre ce ne saranno, perché non c’è alternativa a un futuro di reali pari opportunità»

La professoressa sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.

Al primo turno il voto pesato per ciascuno dei tre candidati ammessi alla procedura elettorale era stato: Maria Antonietta Aiello, 338,269; Luigi Melica, 278,944; Salvatore Rizzello, 138,239.

Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sull’attuale prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione. Di Marzi (Cosenza), sarà dal prossimo 1° novembre, a prendere il testimone dal rettore Fabio Pollice.

La vera sfida del futuro

di Hervé Cavallera

di Hervé Cavallera

Il 2025 è un anno importante per l’Università del Salento. Da non molto sono trascorsi i festeggiamenti per il suo 70° anno di vita ed è stato appena eletto, nella persona della prof.ssa Maria Antonietta Aiello, il suo 11° rettore, anzi la prima Rettrice di Unisalento.

Il primo rettore, e inoltre fondatore dell’Università, fu Giuseppe-Codacci-Pisanelli (nel 1955 rettore del Consorzio Universitario Salentino, dal 1956 al 1976 rettore dell’Università di Lecce), quindi Saverio Mongelli (1976-1979), Mario Marti (1979-1981), Alberto Sobrero (1981-1983), Donato Valli (1983-1992), Angelo Rizzo (1992-2001), Oronzo Limone (2001-2007) che mutò (2007) il nome da Università di Lecce in Università del Salento, Domenico Laforgia (2007-2013), Vincenzo Zara (2013-2019), Fabio Pollice (2019-2025).

In 70 anni, ovviamente, non solo è cresciuta l’offerta formativa dell’Università salentina (sorta con la Facoltà di Magistero a cui seguì quella di Lettere e Filosofia), ma è cambiato l’intero panorama nazionale.

L’Università di Lecce fu la terza ad esistere, dopo Napoli e Bari, nell’Italia meridionale continentale.

Oggi numerose sono le università statali nelle diverse regioni del Sud, a cui devono aggiungersi quelle non statali legalmente riconosciute e quelle telematiche. Il che, si capisce, comporta una serie di problemi di natura economica, che crescono ulteriormente pensando al numero consistente di studenti del Sud che preferiscono recarsi in università del Centro-Nord e, non ultimo, alla denatalità che riduce il numero dei giovani.

Mantenere al meglio l’esistente è ciò che diventa immediatamente evidente per chi assurge alla carica rettorale.

Ma “mantenere”, in una realtà sempre più complessa, concorrenziale e globalizzata, non è invero sufficiente. Nel mondo della flessibilità, non si mantiene: si sviluppa. Occorre crescere ulteriormente e divenire sempre più concorrenziali.

Sotto tale profilo il compito che attende la Rettrice, non è affatto facile.

È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà.

Al tempo stesso è opportuno migliorare la qualità dell’assistenza studentesca, dei servizi che si offrono.

Basti pensare agli alloggi, ai collegamenti, alla viabilità, alle mense universitarie.

Si tratta di una serie di obiettivi che – una volta raggiunti – farebbero risaltare l’immagine di una università dinamica, accorta ai bisogni del presente e del territorio, volta all’innovazione.

E’ opportuno che per raggiungere tutto questo la Rettrice sia coadiuvata da uno staff efficiente e coeso.

Certo, quello che si è indicato pare necessario e tuttavia non facile da conseguire in quanto comporta in primo luogo una serie di interazioni con il mondo politico ed economico abbastanza complesse. Soprattutto non sono trascurabili, ad avviso di chi scrive, i dati già rilevati connessi alla denatalità e alla volontà giovanile di spostarsi altrove, anche fuori d’Italia, in vista di una più proficua occupazione dopo aver conseguito la laurea.

Alla luce di quanto sopra il problema diventa allora quello di rendere appetibile – mi si passi il termine – Unisalento.

Affinché questo sia, bisogna tornare ad essere quello che l’università ha voluto essere nel suo significato pieno, come del resto è attestato dalla storia.

Certo, è il luogo ove studiare le discipline che consentono di acquisire le conoscenze e le competenze di base della propria professione per il bene personale e del prossimo, ma in primo luogo è un centro di ricerca di alta cultura.

Solo puntando alla realizzazione di uno stimolante centro di ricerca è possibile dare veramente vita ad una università.

Si tratta, insomma, di mettere totalmente da parte sia l’idea di un mero titolificio sia quella di un’azienda che offre pure velleitarie illusioni.

Un centro di ricerca, con docenti scientificamente qualificati, sarebbe certamente in grado di diventare punto di riferimento dell’utenza studentesca e quindi motore di crescita territoriale proprio perché in sé garante della serietà e della qualità degli studi.

In un momento storico in cui prevale l’innovazione è evidente che solo un serio approfondimento nei diversi campi dello scibile umano può diventare forza attrattiva e positivamente propulsiva.

Come scrive Dante nel Canto VI del Paradiso, grande merito dell’imperatore Giustiniano fu quello di aver tolto dalle leggi, nel suo Corpus iuris, «il troppo e ‘l vano».

Ecco: il compito della Rettrice Maria Antonietta Aiello (e ciò in realtà vale per ogni università) è di snellire le lungaggini burocratiche e di puntare sull’essenziale, ossia sull’apporto di docenti veramente all’altezza del presente, che siano in grado di contribuire, ognuno per il proprio settore scientifico-disciplinare, allo sviluppo della ricerca nazionale e internazionale. Infatti, solamente rendendo ancor di più l’Università del Salento un polo di eccellenza scientifica non soltanto i giovani sarebbero indotti ad iscriversi, ma essa diventerebbe un notevole centro di promozione dell’intero territorio.

Tutto questo, si comprende bene, non si realizza in un batter d’ali e richiede lungimiranza e capacità di costituire un corpo docente di rilievo. È ciò che si augura alla Rettrice neoeletta in un momento storico in cui l’Occidente sembra scivolare nei vaniloqui e nell’asservimento alla tecnologia.

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Albaservice: Risanamento e tutela dell’occupazione le parole d’ordine

Il percorso di rilancio è stato reso possibile grazie all’impegno del Consiglio Provinciale e alla piena collaborazione dei dirigenti e funzionari dell’Ente….

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Dopo oltre un decennio segnato da difficoltà economiche, ammortizzatori sociali e incertezza occupazionale, Albaservice spa, società interamente partecipata dalla Provincia di Lecce, volta finalmente pagina.

Grazie a un lavoro sinergico e determinato, guidato dal presidente della Provincia Stefano Minerva e dall’amministratore unico Marco Miceli, è stato raggiunto un risultato straordinario: dal 2025 nessun lavoratore sarà lasciato indietro. Tutti i dipendenti torneranno all’orario pieno di 40 ore settimanali, senza più ricorso alla cassa integrazione o altri strumenti di sostegno al reddito.

Un traguardo impensabile fino a pochi mesi fa, ottenuto attraverso un’azione politica e amministrativa forte, che ha visto la rimodulazione delle convenzioni quadro tra Provincia e partecipata, relative alla gestione degli edifici scolastici e alla manutenzione della rete viaria, e l’affidamento di nuovi servizi strategici per garantire la sostenibilità dell’azienda.

Il percorso di rilancio è stato reso possibile grazie all’impegno del Consiglio Provinciale e alla piena collaborazione dei dirigenti e funzionari dell’EnteIn soli sei mesi, la nuova amministrazione ha saputo imprimere una svolta concreta, restituendo ad Albaservice un’identità operativa, una prospettiva industriale e una dignità occupazionale.

Non parliamo solo di un risultato economico, ma di un atto di responsabilità istituzionale e di giustizia sociale. Albaservice torna a essere una risorsa per il territorio, per le scuole, per le strade, per i cittadini, e questo è stato possibile anche grazie alla disponibilità dei lavoratori e al lavoro infaticabile dei sindacati, che ringrazio per il proficuo confronto e la piena convergenza per il raggiungimento di questo importante traguardo”, ha dichiarato il presidente Minerva.

Albaservice rappresenta oggi un modello di servizio pubblico efficiente e vicino alle comunità, con operatori che garantiscono quotidianamente la sicurezza e il decoro del patrimonio scolastico e stradale provinciale. Un ruolo che torna a essere valorizzato, anche grazie alla stabilità lavorativa finalmente restituita a tutte le maestranze.

Anche l’amministratore unico Marco Miceli ha espresso la propria soddisfazione: “Abbiamo lavorato con rigore, visione e rispetto per ogni lavoratore. Questo risultato è la dimostrazione che le partecipate pubbliche, se ben governate, possono essere centri di eccellenza e coesione sociale.”

Il futuro di Albaservice riparte dunque da basi solide: un piano industriale sostenibile, una squadra di lavoro motivata e un ente pubblico che ha saputo credere e investire nel cambiamento.

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