Sport
Calcio: recuperano Lecce e Gallipoli
In serie B, martedì 27 ottobre, dalle 20.45, si recuperano quattro partite valide per la 9^ giornata. Fra queste, il Lecce riceve al “Via del Mare” una Reggina in crisi, il Gallipoli proverà a rialzare la testa sul difficile campo del Brescia. Ecco le probabili formazioni
Qui Lecce. Vele spiegate e morale alto in casa giallorossa, dove c’è negli occhi ancora lo storico tris rifilato al Gallipoli. E oltre a una confortante forma fisica, arrivano anche gli “assist” dal calendario, che, dopo le vittorie contro gli ionici di Giannini e la Salernitana, proprone altre due sfide al “Via del Mare”: sabato contro l’Empoli, ma innanzitutto la Reggina stasera, nel recupero del match valido per la 9^ giornata. La convincente e imprevedibile identità tattica della squadra, arricchita dalle più varie soluzioni, fa ben sperare De Canio, il quale pregusta già il balzo a ridosso del primo posto qualora i suoi dovessero ancora fare il pieno di punti. Sarà derby del Sud contro i calabresi, reduci dalla sconfitta di Torino che è costata la panchina a Novellino (a dir poco pessimo il bilancio della sua gestione): al suo posto Ivo Iaconi, chiamato alle armi sabato pomeriggio nel tentativo di rianimare una squadra che “vanta” una media punti inferiore all’uno (solo nove quelli conquistati in dieci gare) e il peggior attacco del torneo. A Marilungo e compagni il compito di peggiorare ulteriormente la situazione degli amaranto (privi dello squalificato Carmona).
Per quel che riguarda la formazione, il dubbio principale è legato all’utilizzo del capitano Giacomazzi, debilitato dalla febbre nella giornata di domenica, ma allenatosi con i compagni durante la rifinitura: alla fine De Canio scioglierà le riserve e l’uruguaiano sarà titolare. Il tecnico lucano potrà riutilizzare, dopo i due turni di squalifica, anche Marino Defendi, da provare al posto di Lepore come trequartista al posto della confermatissima coppia Marilungo-Corvia, con Baclet ancora destinato alla panchina. A gara in corso probabili avvicendamenti con l’utilizzo di Mesbah, Bergognoux e lo stesso Lepore. Il probabile undici iniziale: Rosati, Angelo, Fabiano, Terranova, Giuliatto, Giacomazzi, Edinho, Defendi, Corvia, Marilungo. Dirige l’arbitro Pinzani di Empoli.
Qui Gallipoli. Il primo vero periodo difficile della stagione. Il team di Giannini, il quale è stato riconfermato in panca direttamente dal patron D’Odorico, prova a rialzarsi dopo le scoppole rimediate nel derby, che hanno materializzato il secondo ko di fila e tenuto nuovamente a secco il reparto offensivo, per un digiuno perdurante ormai da 394′ (senza dimenticare che i soli sette gol fatti significano peggior attacco del torneo). E il banco di prova non è nemmeno dei più semplici, visto che Ginestra e compagni saranno di scena sul campo del temibile Brescia, con lo stesso D’Odorico che ha promesso decisioni drastiche in caso d’ulteriore debacle. Non c’è tempo di rifiatare, sabato ci sarà un’altra trasferta (nella tana dell’Albinoleffe) e la classifica non è certo delle migliori, con gli ionici issati in quart’ultima posizione. Giannini, ancora scottato dal pessimo secondo tempo disputato dalla squadra nello storico pomeriggio della sfida contro il Lecce, ha chiesto ai suoi uno spirito condottiero, puntando sulla voglia di rivalsa nell’intento di rivedere quella squadra che aveva cominciato egregiamente la stagione nonostante le note vicissitudini estive. Le rondinelle (partite in maniera troppo altalenante, con cinque vittorie e quattro ko), dal canto loro, arrivano dal 4 a 1 che ha tramortito l’Albinoleffe, mostrando d’aver catturato subito i nuovi dettami tattici di Iachini, chiamato recentemente a rimpiazzare l’esonerato Cavasin.
In chiave formazione, Giannini ha deciso di passare ad un più compatto 4-4-2, affidando le chiavi del centrocampo al rientrante D’Aversa e a Pederzoli, mentre a destra possibile esordio dal 1′ per Daino. Non convocati Smit, Koprivec ed Eliakwu, assai deludente nel derby. Quindi ci sarà spazio per la coppia d’attacco Ginestra-Di Gennaro, con Mounard che traslocherà sul versante mancino. Questo il possibile schieramento di partenza: Garavano, Sosa, Grandoni, Abbate, Scaglia, Daino, Pederzoli, D’Aversa, Mounard, Ginestra, Di Gennaro. Arbitro sarà Celi di Campobasso.
Giorgio Coluccia
Queste le gare da recuperare, martedì 27 ottobre, ore 20.45:
Ancona-Piacenza
Empoli-Triestina
Lecce-Reggina
Classifica: Frosinone 21; Cesena, Torino 20; Ancona 19; Padova 18; Lecce, Empoli, Sassuolo 17; Modena, Vicenza, Brescia 16; Cittadella 15; Ascoli, Grosseto 14; Triestina 12; AlbinoLeffe 10; Reggina, Piacenza, Gallipoli 9; Mantova 8; Crotone 7; Salernitana 5.
* Crotone penalizzato di 2 punti
** Ancona, Piacenza, Brescia, Gallipoli, Empoli, Triestina, Lecce e Reggina una gara in meno
Ruffano
Volley femminile: Ruffano sogna la Serie C
A margine di una stagione da incorniciare, anche con la finale di Coppa Puglia, domani la sfida al Matera che può valere la promozione

di Lorenzo Zito
Il Volley Ruffano femminile scrive una delle pagine più belle della sua storia sportiva. Un gruppo che, negli anni, è rimasto unito e coeso, trasformandosi da squadra di adolescenti appassionate a collettivo maturo e vincente.

Una crescita lenta ma costante, alimentata da una passione incrollabile per la pallavolo e da una determinazione che non è mai venuta meno, neanche nei momenti più difficili.
«Siamo una squadra che non si è mai modificata negli anni – racconta Michela Nuzzo, capitana della MB Volley – e questo è il nostro punto di forza. Anche quando sembrava tutto perduto, ci siamo sempre rialzate, sorprendendo gli avversari e spesso anche noi stesse».
La stagione appena conclusa ha superato ogni aspettativa: il Ruffano ha chiuso il campionato al primo posto, conquistando l’accesso ai playoff per la promozione in Serie C. Un traguardo importante, ma non l’unico. Le ragazze hanno infatti raggiunto per la prima volta nella loro storia la finale della Coppa Puglia, portando a casa un sorprendente secondo posto che ha lasciato il segno.
«È stato un anno duro, pieno di ostacoli – prosegue la capitana – ma ci siamo sempre rialzate, affrontando a testa alta ogni sfida».

Ora l’attenzione è tutta rivolta ai playoff, dove il Ruffano vuole giocarsi al meglio le sue carte: «Affronteremo questi playoff con concentrazione e determinazione, consapevoli del percorso fatto. Il duro lavoro ci ha portate fin qui, e continueremo a guardare in alto».
La prima dei play off sarà domani alle ore 18:30 in via dello Sport a Ruffano, nel locale palazzetto, contro il Matera. Il paese, da decenni grande amante del volley, sarà al loro fianco.
Casarano
Passerella d’onore per il Casarano
Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

GRAVINA- CASARANO 4-2
Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)
Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.
Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.
Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.
In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.
Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.
Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.
Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.
Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.
Giuseppe Lagna
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Cronaca
Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara
Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.
Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.
Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.
Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.
Ed è stato di parola!
Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.
Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.
Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.
E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.
Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.
Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.
Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».
I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.
Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.
Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.
Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.
Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.
Come se il dolore si potesse mettere da parte.
Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.
Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.
La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.
La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.
Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.
Attenzione, però!
Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.
Giuseppe Cerfeda
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