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Sport

Karate: Campionato Interregionale FIKK a Trepuzzi

Domenica scorsa, presso il Palazzetto dello Sport di Trepuzzi, ha avuto luogo il Campionato Interregionale FIKK (Federazione Italiana Karate KickBoxing) di karate

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Domenica scorsa, presso il Palazzetto dello Sport di Trepuzzi, ha avuto luogo il Campionato Interregionale FIKK (Federazione Italiana Karate KickBoxing) di karate, organizzato dal maestro Salvatore RENNA, Presidente Regionale e responsabile tecnico della locale società sportiva di arti marziali.


All’importante avvenimento agonistico hanno partecipato oltre 150 atleti, tecnicamente tutti molto  preparati ed anche decisamente intenzionati a non sfigurare davanti al numeroso pubblico che gremiva letteralmente gli spalti e che manifestava con molto entusiasmo il proprio tifo a sostegno degli atleti.


Al prestigioso meeting, iniziato puntualmente alle ore 10.00, ha partecipato anche l’ ACCADEMIA KARATE GALLIPOLI, società preparata dal maestro Alessandro FINISGUERRA, cintura nera 6° dan, portando  in gara 19 giovani karateki  i quali come sempre hanno fatto ben figurare la compagine jonica presieduta, con  sempre maggior entusiasmo, da Tiziano SCARPINA e dall’insostituibile collaboratore, il coach Leonardo MODEO, sempre intenti a dare i suggerimenti e la carica giusta ai ragazzi, che anche quest’oggi sono riusciti a tenere alto il nome della città di Gallipoli conquistando ben 3 medaglie d’oro, 5 d’argento , 9 di bronzo nella specialità kata (combattimento figurato); mentre nel kumite (combattimento reale), nonostante la ancora comprensibile inesperienza, i giovani karateki gallipolini sono riusciti a portare a casa ben 3 argenti e 6 bronzi. Questi brillanti risultati hanno consentito all’Accademia Karate Gallipoli di conquistare un prestigioso terzo posto nella classifica per società.


Nel kata individuale si sono piazzati al primo posto: Caterina STASI  che ha stupito tutti per la grinta e la grande concentrazione dimostrata durante la sua ottima performance;  Matteo ERRICO, uno degli atleti più interessanti dell’Accademia, questa volta non ha fallito l’appuntamento con il gradino più alto del podio; la sua voglia di affermazione ha fatto sì che venissero fuori la sua forza ed esplosività;  Dennis SCARPINA  ha confermato con la superba prova fornita quest’oggi il suo momento di grande crescita tecnica.


Al secondo posto si sono classificati il piccolo Francesco MODEO, Helena CLAUSI, Annalisa GABELLONE,  Andrea BOELLIS; ottima la performance di questo ragazzo, anche se alcune lievi imperfezioni non gli hanno consentito di ottenere di più; Matteo CASABURI, letteralmente scippato dell’oro da una discutibilissima ed incomprensibile valutazione arbitrale.


Terzo posto per il giovanissimo Cosimo GAGGIANO (5 anni), Luca URSO, al suo esordio, Gaia MUSIO, Giulio MASIELLO, Kevin MANNA, Raffaele FIORINI, Luca FERILLI,  Maria Rita MANZOLELLI, anche lei al suo esordio sul tatami agonistico. Ma la cosa non l’ ha impensierita molto, pare, ed ha portato a casa il bronzo, esibendosi in maniera del tutto positiva; Gabriele CALIGNANO può e deve dare molto di più, è un atleta tecnicamente molto valido, quest’oggi però non si è espresso al massimo, ma il tempo dimostrerà l’effettivo valore di questo ragazzo.

Tutti veramente bravi anche coloro i quali si sono cimentati nel kumite, specialità che i ragazzi di Gallipoli da poco hanno iniziato a praticare. Ma nonostante ciò le medaglie sono fioccate ugualmente, grazie a prove di apprezzabile livello tecnico  che  solo per un soffio hanno mancato il gradino più alto del podio.


Si sono, infatti, piazzati al secondo posto: Gabriele PACELLA (al suo esordio), Francesco MODEO e  Matteo ERRICO; al terzo posto Gaia MUSIO, Lorenzo FRANCO, Raffaele FIORINI, Luca FERILLI, Matteo CASABURI e Gabriele CALIGNANO.


Al termine della competizione il Presidente dell’AKG, Tiziano SCARPINA, ha così commentato:


“I risultati che i nostri ragazzi hanno ottenuto quest’oggi, nonostante tutti siano approdati sul podio, non ci soddisfano del tutto essendo consapevoli che le potenzialità tecniche dei nostri atleti sono notevoli e per questo dobbiamo pretendere ed ottenere molto di più da loro”.  Ora, archiviata questa esperienza, gli atleti dell’Accademia hanno di fronte l’appuntamento più importante dell’anno; infatti il 27  marzo prossimo saranno di scena sul tatami di Sabaudia (Latina) per affrontare i Campionati Italiani individuali ed a squadre. Dunque, a partire da martedì prossimo gli allenamenti, nella palestra di via Gorizia, saranno più impegnativi e mirati ad una più scrupolosa preparazione in vista di questo importantissimo appuntamento, che sicuramente tutti vorranno onorare al meglio preparandosi con particolare impegno, per continuare con risultati rilevanti e dar lustro, come ormai accade da qualche anno, alla città di Gallipoli. Per ottenere ciò tutti quanti, società, famiglie, atleti, dovremo impegnarci a dare il massimo ; è quindi fondamentale la presenza assidua e costante di tutti gli atleti agli allenamenti, perché soltanto con una preparazione seria, efficace e regolare si possono raggiungere traguardi importanti ed essere infine  soddisfatti di se stessi.


Ruffano

Volley femminile: Ruffano sogna la Serie C

A margine di una stagione da incorniciare, anche con la finale di Coppa Puglia, domani la sfida al Matera che può valere la promozione

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di Lorenzo Zito

Il Volley Ruffano femminile scrive una delle pagine più belle della sua storia sportiva. Un gruppo che, negli anni, è rimasto unito e coeso, trasformandosi da squadra di adolescenti appassionate a collettivo maturo e vincente.

Una crescita lenta ma costante, alimentata da una passione incrollabile per la pallavolo e da una determinazione che non è mai venuta meno, neanche nei momenti più difficili.

«Siamo una squadra che non si è mai modificata negli anni – racconta Michela Nuzzo, capitana della MB Volley – e questo è il nostro punto di forza. Anche quando sembrava tutto perduto, ci siamo sempre rialzate, sorprendendo gli avversari e spesso anche noi stesse».

La stagione appena conclusa ha superato ogni aspettativa: il Ruffano ha chiuso il campionato al primo posto, conquistando l’accesso ai playoff per la promozione in Serie C. Un traguardo importante, ma non l’unico. Le ragazze hanno infatti raggiunto per la prima volta nella loro storia la finale della Coppa Puglia, portando a casa un sorprendente secondo posto che ha lasciato il segno.

«È stato un anno duro, pieno di ostacoli – prosegue la capitana – ma ci siamo sempre rialzate, affrontando a testa alta ogni sfida».

Ora l’attenzione è tutta rivolta ai playoff, dove il Ruffano vuole giocarsi al meglio le sue carte: «Affronteremo questi playoff con concentrazione e determinazione, consapevoli del percorso fatto. Il duro lavoro ci ha portate fin qui, e continueremo a guardare in alto».

La prima dei play off sarà domani alle ore 18:30 in via dello Sport a Ruffano, nel locale palazzetto, contro il Matera. Il paese, da decenni grande amante del volley, sarà al loro fianco.

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Casarano

Passerella d’onore per il Casarano

Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

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GRAVINA- CASARANO 4-2

Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)

Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.

Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.

Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.

In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.

Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.

Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.

Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.

Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.

Giuseppe Lagna

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Cronaca

Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara

Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

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Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.

Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.

Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.

Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.

Ed è stato di parola!

Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.

Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.

Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.

E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.

Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.

Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.

Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».

I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.

Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.

Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.

Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.

Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.

Come se il dolore si potesse mettere da parte.

Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.

Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.

La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.

La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.

Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.

Attenzione, però!

Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.

Giuseppe Cerfeda

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