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Sport

Volley, Virtus Tricase: gli invincibili

Percorso netto: in serie C maschile battuto anche il Galatina ed ora le vittorie sono sette. Il presidente Roselli: “Vedere il palazzetto pieno di tricasini ci riempie il cuore di gioia”

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Virtus Tricase. Una forza. Continua a vincere la squadra allenata da Maurizio De Giorgi che dalla prima giornata sta dominando il campionato di serie C maschile. Nemmeno la Pallavolo Galatina, considerata una delle squadre più forti del girone e seconda in classifica prima della gara del 25 novembre, è riuscita a fermare la furia rossoblu. Un campionato dalle forti emozioni quello che vede la compagine tricasina dominare dall’alto della classifica. Una serie di risultati positivi che conferma la bravura e la compattezza del gruppo, dai giocatori allo staff, che ha saputo costruire giornata dopo giornata il successo che oggi si trova a gestire. Non c’è stata storia per gli avversari delle prime sei sfide vinte per 3-0. Più sofferta è stata invece la vittoria di domenica scorsa nella sfida contro il Galatina. Punto dopo punto, pur partendo per i primi 4 set in svantaggio, i ragazzi di De Giorgi ci hanno creduto, anche quando al quarto set, con il Galatina che conduceva per 2 set a 1, hanno saputo riprendere in mano la situazione, ribaltare il risultato e aprire un varco per la vittoria. L’ultimo set vissuto attimo per attimo ha fatto scaldare ancor di più il gremito palazzetto dello sport di Tricase fino all’esplosione finale. Un attaccamento alla maglia e un supporto che incoraggia i giocatori a fare sempre meglio e ad inseguire il sogno della promozione in serie B2 che appena pochi mesi fa è sfumato nei play off contro il Leverano. In questo nuovo campionato, la Virtus è più scatenata che mai. I nuovi arrivi di quest’anno si sono subito integrati con i veterani e lo hanno ben dimostrato sul campo, dove non si sono mai lasciati cogliere impreparati. Gli obiettivi del presidente Massimo Roselli e di coach De Giorgi, coadiuvato da, e sono tanti. Il primo è certamente continuare a vincere per tenere a distanza le dirette inseguitrici, Galatina, battuta domenica scorsa e rimasta ferma a quota 15, e Oratoriana Ugento a quota 17, entrambe con una partita in meno per il turno di riposo. E magari puntare al salto di categoria. “Sono molto soddisfatto del lavoro della squadra e dello staff tecnico”, ha dichiarato Roselli, “e spero che il prosieguo del campionato venga affrontato con la stessa intensità, la stessa grinta e lo stesso spirito competitivo. Un grazie speciale al pubblico che sempre più numeroso, ogni volta, ci fa sentire il suo calore. Vedere il palazzetto pieno di tricasini ci riempie il cuore di gioia”. La Virtus Tricase che dalla prima giornata di campionato spicca in vetta alla classifica può avvalersi delle prestazioni di: Rocco Felicetti (alzatore), Vincenzo Russo (alzatore), Andrea Peschiulli (centrale), Matteo Sancesario (centrale), Marco Marra (centrale), Danilo Rosafio (laterale), Giovanni De Blasi (laterale), Andrea Nobile (laterale), Federico De Carlo (opposto), Gregorio Santoro (libero), Marco Sodero (libero) e il capitano Andrea Turco (centrale).


“Attenzione ai giovani per garantirci un futuro”


Virtus Tricase non è solo la prima squadra. È anche e soprattutto un gruppo di ragazzi e ragazze che formano il settore giovanile, il futuro della Virtus. Bambini e adolescenti dai 5 ai 18 anni che muovono i primi passi nel mondo della pallavolo e che iniziano le prime sfide nei campionati minori. Oltre 140, di cui una folta rappresentanza al femminile, invadono ogni giorno il palazzetto dello sport di Tricase, che potrebbero essere ormai ribattezzato il tempio della Virtus, per imparare dai tecnici i fondamenti e i segreti di questo sport. La scelta di allargare e curare di più il settore giovanile (finalmente!, Ndr) la spiega Vito De Blasi, l’allenatore che si occupa della preparazione dei ragazzi che militano nel campionato Under 17: “La volontà di creare un settore giovanile”, ha dichiarato il professore, “è scaturita dall’impegno del presidente Massimo Roselli e di Giuseppe Colazzo. Si voleva ripartire con la pallavolo dal basso, creando la base per una futura squadra tutta tricasina. L’intenzione è quella di preparare giovani atleti in grado di guadagnarsi un posto in prima squadra. La cosa fondamentale è partire dall’educazione dei ragazzi, perché lo sport è innanzitutto questo, bisogna farli innamorare della pallavolo, fare in modo che si appassionino, solo così avranno lo stimolo per migliorarsi continuamente e affrontare sfide importanti”. Ma il professore coinvolge direttamente anche i genitori, spiegando che “è anche importante il ruolo della famiglia, che sia di supporto ai ragazzi, che riesca a infondere loro quello spirito di responsabilità, di abnegazione per questo sport, che oltre ad essere un divertimento può diventare un impegno. Perciò stiamo principalmente lavorando sui ragazzi più che sui risultati, e anche se nel corso dei confronti con altre squadre perdono perché non ancora pronti, questo deve servirgli da esperienza per il futuro, per renderli più maturi nella pratica di questo sport e farli crescere tecnicamente”. Oltre ai ragazzi che militano nel campionato Under 17, la Virtus proporrà una squadra per gli Under 15, una per la prima divisione e una per gli Under 13, che saranno seguiti da Antonio Cosi. Nel settore femminile invece sono state presentate squadre nei campionati Under 18, Under 16, Under 14 e per un torneo di Mini Volley: “Puntiamo molto sulle nuove leve”, ha spiegato il presidente Roselli, “e abbiamo tecnici di valore che, grazie al loro operato, ci aiuteranno a preparare i giocatori di domani. Piccoli grandi campioni che speriamo possano vestire la maglia della Virtus in prima squadra e tenere alto il buon nome della nostra città”.

Anna Lisa Nesca


Ruffano

Volley femminile: Ruffano sogna la Serie C

A margine di una stagione da incorniciare, anche con la finale di Coppa Puglia, domani la sfida al Matera che può valere la promozione

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di Lorenzo Zito

Il Volley Ruffano femminile scrive una delle pagine più belle della sua storia sportiva. Un gruppo che, negli anni, è rimasto unito e coeso, trasformandosi da squadra di adolescenti appassionate a collettivo maturo e vincente.

Una crescita lenta ma costante, alimentata da una passione incrollabile per la pallavolo e da una determinazione che non è mai venuta meno, neanche nei momenti più difficili.

«Siamo una squadra che non si è mai modificata negli anni – racconta Michela Nuzzo, capitana della MB Volley – e questo è il nostro punto di forza. Anche quando sembrava tutto perduto, ci siamo sempre rialzate, sorprendendo gli avversari e spesso anche noi stesse».

La stagione appena conclusa ha superato ogni aspettativa: il Ruffano ha chiuso il campionato al primo posto, conquistando l’accesso ai playoff per la promozione in Serie C. Un traguardo importante, ma non l’unico. Le ragazze hanno infatti raggiunto per la prima volta nella loro storia la finale della Coppa Puglia, portando a casa un sorprendente secondo posto che ha lasciato il segno.

«È stato un anno duro, pieno di ostacoli – prosegue la capitana – ma ci siamo sempre rialzate, affrontando a testa alta ogni sfida».

Ora l’attenzione è tutta rivolta ai playoff, dove il Ruffano vuole giocarsi al meglio le sue carte: «Affronteremo questi playoff con concentrazione e determinazione, consapevoli del percorso fatto. Il duro lavoro ci ha portate fin qui, e continueremo a guardare in alto».

La prima dei play off sarà domani alle ore 18:30 in via dello Sport a Ruffano, nel locale palazzetto, contro il Matera. Il paese, da decenni grande amante del volley, sarà al loro fianco.

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Casarano

Passerella d’onore per il Casarano

Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

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GRAVINA- CASARANO 4-2

Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)

Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.

Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.

Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.

In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.

Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.

Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.

Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.

Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.

Giuseppe Lagna

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Cronaca

Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara

Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

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Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.

Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.

Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.

Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.

Ed è stato di parola!

Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.

Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.

Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.

E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.

Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.

Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.

Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».

I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.

Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.

Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.

Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.

Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.

Come se il dolore si potesse mettere da parte.

Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.

Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.

La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.

La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.

Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.

Attenzione, però!

Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.

Giuseppe Cerfeda

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