Cronaca
“Chiesi aiuto a Ruggeri per un posto all’ospedale di Tricase”
Le parole del consigliere comunale di Palazzo Gallone Pasquale De Marco nell’inchiesta Re Artù
L’inchiesta Re Artù, che ha portato all’arresto dell’ex senatore Totò Ruggeri ai domiciliari per corruzione, che ha spinto il direttore generale dell’Asl Rodolfo Rollo a dimettersi dalla sua carica e che ha puntato la lente anche sull’operato della dirigente dell’ospedale di Tricase, Suor Margherita Bramato, è passata anche dalle parole di un ex consigliere del Comune di Tricase.
E’ quanto emerge dalle dichiarazioni (pubblicate da Nuovo Quotidiano di Puglia) di Pasquale De Marco, nella maggioranza al Consiglio Comunale di Palazzo Gallone dopo le amministrative del 2017 che elessero Carlo Chiuri sindaco ed oggi ancora in Consiglio, ma alla minoranza.
Ascoltato dai finanzieri della Tenenza di Tricase nell’ottobre di due anni fa, De Marco avrebbe puntato il dito contro suor Margherita Bramato raccontando che, per sperare che la sua candidatura all’assunzione presso l’ospedale di Tricase fosse quantomeno presa in considerazione, si sarebbe dovuto rivolgere a Totò Ruggeri, affinché facesse pressioni in suo favore.
Queste dichiarazioni non hanno, per il momento, trovato riscontri definitivi. Tuttavia confermerebbero lo schema che, secondo l’accusa, sarebbe stato messo in piedi da Ruggeri, Rollo e suor Margherita Bramato. Uno scambio di favori reciproci che sarebbe culminato nell’assunzione del figlio del dottor Rodolfo Rollo presso il nosocomio di Tricase in cambio dell’acquisizione, da parte dell’azienda sanitaria locale, delle prestazioni dialitiche della “Santa Marcellina” di Castrignano del Capo, struttura di cui è proprietaria propria la Pia Fondazione Panico di Tricase.
Tra le evidenze a disposizione della Procura, un iter temporale che, se da un lato non può essere sufficiente a confermare oltre ogni dubbio, dall’altro non smentisce: Pasquale De Marco, nonostante la presunta intercessione, non fu assunto presso l’ospedale di Tricase. Al figlio del dottor Rollo invece, qualche mese dopo, fu affidata la direzione di una nuova funzione dell’ospedale. Il sospetto degli inquirenti è che quella posizione sarebbe stata creata ad hoc, andando a garantire un posto di lavoro a tempo indeterminato al familiare del dirigente Asl (che dal canto suo ha respinto ogni addebito).
Cronaca
Poggiardo: «L’ultimo regalo»
Un manifesto a firma del Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste, apparso in città, conferma il malcontento generale per la proroga decisa a Bari
Sull’impianto di trattamenti dei rifiuti recentemente oggetto di una (ulteriore) proroga interviene il Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste.
Nelle ultime ore in città è apparso un manifesto sull’argomento (immagine in basso alla pagina)
«Non potevamo restare ancora silenti», aggiungono dal Coordinamento Civico, «dinanzi all’ultimo affronto subito dalla nostra comunità per mezzo dell’ultima delibera della giunta regionale con la quale – probabilmente confidando di passare inosservati essendo tutte le attenzioni dell’opinione pubblica rivolte alla tornata elettorale – presidente ed assessori regionali uscenti hanno ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2026 le attività dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Poggiardo la cui chiusura era prevista per il 2 giugno 2025».
«Il fallimento della politica di gestione dei rifiuti, incapace dopo 15 anni di trovare soluzioni e alternative valide ed efficaci», proseguono, «non può ricadere sulla salute e sulle tasche dei nostri cittadini i quali, dopo aver subito quest’anno un aumento della tassazione, si apprestano a subire ulteriori rincari a causa dell’avvio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti i cui costi paradossalmente risultano cresciuti rispetto a prima così come appurato in Consiglio comunale».
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Cronaca
Maltrattamenti in famiglia, arresto a Gagliano
Dopo una segnalazione i poliziotti del commissariato di Taurisano hanno trovato nell’abitazione indicata un 40enne del posto che inveiva e minacciava di morte i propri anziani genitori. Il padre presentava anche una ferita alla mano
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Gli agenti del Commissariato di Taurisano sono intervenuti dopo una segnalazione di maltrattamenti in famiglia a Gagliano del Capo.
Arrivati sul posto i poliziotti hanno trovato nell’abitazione segnalata un uomo di 40 anni che inveiva e minacciava di morte i propri anziani genitori.
Mentre, nella casa, erano visibili diversi elementi d’arredo danneggiati, il padre dell’aggressore presentava anche un’evidente ferita a una mano.
È stato così chiamato personale del 118 intervenuto in soccorso dell’uomo ferito che è stato accompagnato al pronto soccorso di Casarano,
Al termine delle cure necessarie, è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni.
L’uomo ha sporto quindi denuncia nei confronti del figlio che, accompagnato negli uffici del Commissariato, al termine delle procedure, è stato arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti in famiglia e, su disposizione del P.M. di turno, condotto in carcere.
*foto in alto di repertorio
Cronaca
Sicurezza sul lavoro, sommerso e caporalato: 40 persone deferite
I carabinieri hanno controllato 51 aziende in provincia, sospeso 16 attività ed elevato ammende per 220 mila euro e sanzioni amministrative per 63.500 euro
Nel quadro di un’attività ispettiva programmata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro – Direzione Centrale per la Tutela, la Vigilanza e la Sicurezza del Lavoro, i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce, insieme al personale della Direzione Territoriale del Lavoro di Lecce, con il supporto dell’Arma Territoriale, hanno portato a termine una significativa attività di controllo.
L’attività ha avuto come finalità principale il contrasto al lavoro irregolare, all’intermediazione illecita e al caporalato, oltre alla verifica del rispetto delle normative vigenti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nel corso delle ispezioni sono state controllate complessivamente 51 aziende attive in diversi settori, tra cui edilizia, commercio e agriturismo/ristorazione.
A seguito delle irregolarità riscontrate – tra cui l’impiego di lavoratori “in nero” e gravi violazioni in materia di sicurezza – sono state disposte 16 sospensioni di attività imprenditoriali.
Le autorità competenti hanno inoltre irrogato ammende per un totale di 220mila euro e sanzioni amministrative pari a 63.500 euro. Complessivamente, 40 persone sono state deferite in stato di libertà per le violazioni accertate, in conformità alla normativa vigente.
L’operazione si inserisce nel più ampio impegno volto a tutelare i diritti dei lavoratori e a contrastare pratiche illecite che compromettono la regolarità del mercato del lavoro e la sicurezza degli ambienti lavorativi.
Le violazioni emerse hanno riguardato soprattutto l’inosservanza dei requisiti minimi di sicurezza, quali: mancata formazione dei lavoratori, assenza di misure antincendio adeguate, carenze negli accessi ai posti di lavoro in quota, mancata sorveglianza sanitaria, inadeguate condizioni igieniche dei luoghi di lavoro, mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza e mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
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