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Cronaca

Arci Lecce Solidarietà accoglie le prime rifugiate giunte dall’Afghanistan con corridoio umanitario

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Sono finalmente in Italia le prime cittadine ed i primi cittadini afghani accolti nell’ambito del progetto “Corridoi umanitari/Evacuazioni per l’Afghanistan”.





Si tratta principalmente di donne che verranno ospitate dalla rete Arci, su tutto il territorio nazionale, e che sono arrivate con tre voli atterrati questa settimana all’aeroporto di Fiumicino, a Roma, nelle giornate di lunedì, di mercoledì e di oggi.





Appena poche centinaia di persone, i primi arrivi, una goccia nel mare di un’emergenza palesatasi agli occhi tutti nella sua gravità già nell’agosto dell’anno passato, con le immagini in diretta tv che hanno scosso il pianeta nel giorno della presa del potere dei talebani.









Immagini di uomini, donne e bambini che hanno disperatamente tentato abbandonare il proprio Paese per sottrarsi alla violenza del ritorno del regime. Per sfuggire ad salto nel passato che, oltre alle catastrofiche conseguenza economiche, è un’apocalisse sociale.





In poche settimane, la destituzione trasversale e completa di tutti i ruoli e le cariche esistenti, in favore del ritorno dei talebani, ha significato la fine della libertà per il popolo afghano. L’inizio di una drammatica fase storica in cui, con la negazione dei più basilari dei diritti umani (in particolar modo alle donne), la democrazia è scomparsa, dalle sale del potere alle scuole, in ogni angolo del Paese.




Il progetto “Corridoi umanitari/Evacuazioni per l’Afghanistan”, nato per rispondere alla crisi umanitaria afghana con un occhio di riguardo a donne e bambini, è figlio del protocollo d’intesa firmato nel novembre scorso tra Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Interno, CEI, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche, Tavola Valdese, Arci, INMP, OIM e Unhcr.





Una serie di ostacoli burocratici ne hanno procrastinato l’attuazione ad oggi. Al loro superamento ha contribuito non solo la rete di associazioni creatasi, ma anche il supporto di Paesi come Iran e Pakistan, da cui i voli diretti a Roma sono partiti in questi giorni.





Arci Lecce Solidarietà, già lo scorso inverno, ha preparato l’accoglienza delle rifugiate che sarebbero arrivate dall’Afghanistan. In primis con il supporto della fondatrice del Circolo Arci Alveare di Lecce, Giovanna Foglia, che ha gratuitamente messo a disposizione una struttura nel territorio di Melendugno per la prima accoglienza all’apertura del corridoio umanitario.





Poi con la selezione di coloro che hanno risposto positivamente all’appello lanciato da Arci Lecce Solidarietà in questi mesi per i percorsi di accoglienza in famiglia: un breve periodo in cui salentini e salentine apriranno le porte delle proprie casa alle neoarrivate, nell’attesa che vengano trasferite in ordinari progetti per rifugiati.

Così, finalmente, verranno accolte alcune delle donne atterrate a Fiumicino ieri e giunte a Lecce nella notte: sei attiviste e giornaliste impegnate nella lotta a tutela dei diritti umani e delle donne in Afghanistan.





“Siamo dinanzi ad una delle più importanti azioni dell’Arci degli ultimi anni”, ha commentato Anna Caputo, presidente di Arci Lecce Solidarietà cooperativa sociale. “Un’operazione che ha salvato vite umane ed ha sottratto delle donne alla segregazione e all’incarcerazione. Ma siamo profondamente convinti che l’Occidente debba fare più, soprattutto a sostegno delle donne: l’impasse dello scorso agosto si è trasformata in lunghi mesi di grave abbandono che non si devono più ripetere”.


Cronaca

Influencer a Lucugnano fomenta la rabbia contro un indagato: allontanato

Enrico Rizzi, dopo aver richiamato i suoi follower sui social, si presenta davanti a casa del pensionato accusato di aver impiccato dei gatti: le forze dell’ordine devono placare gli animi

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di Lorenzo Zito

Tensione nel primo pomeriggio di oggi a Lucugnano in prossimità dell’abitazione dell’uomo che, nelle scorse settimane, è salito alla ribalta della cronaca nazionale per l’accusa di aver barbaramente ucciso dei gatti (leggi qui).

Necessario l’intervento delle forze dell’ordine (video a fine articolo) per sedare gli animi, surriscaldatisi all’arrivo di Enrico Rizzi, personaggio politico che si autodefinisce influencer attivo nella difesa dei diritti degli animali.

Rizzi aveva annunciato la sua presenza a Lucugnano sui social nelle scorse ore, non con le migliori premesse: nelle stories dei suoi profili aveva lanciato un facinoroso e deprecabile appello al pubblico.

Grida la tua rabbia” aveva scritto, postando i titoli di giornale relativi alle vicende citate in apertura, e quindi con chiaro riferimento all’uomo oggetto di indagine.

Il 34enne, arrivato oggi in Salento dopo una tappa in Calabria, è stato allontanato dai carabinieri e dalla polizia locale dalla dimora del pensionato indagato.

Rizzi quindi non ha trovato l’accoglienza che si aspettava. O forse si: non è la prima volta in cui si rende protagonista di situazioni di questa natura, e da molti è stato accusato di creare agitazione al solo fine di ottenere l’attenzione dei social ed aumentare i suoi follower.

Da tempo, associazioni ed enti impegnati nella difesa degli animali hanno preso, non a caso, le distanze dal suo operato.

Va sottolineato in effetti che, anche dinanzi al più efferato dei crimini, atteggiamenti facinorosi, inviti alla rabbia, provocazioni e similari sono comportamenti da stigmatizzare con forza. Che non danno contributo alcuno alla crescita della società ma che, anzi, insegnano che alla violenza si risponde con altrettanta violenza.

Quello di oggi, inoltre, non è il primo caso in cui Rizzi viene accolto con astio. Diversi i procedimenti a suo carico per diffamazione.

Il più eclatante nel Lazio, nell’ambito di una vicenda che, nel frusinate, si è conclusa senza alcuna condanna a margine di una inchiesta per la morte di una capretta. Lì, per scongiurare escaltion, il suo arrivo in tribunale fu letteralmente blindato dalla presenza di dozzine di militari.

AGGIORNAMENTO

Mentre sui social Rizzi ha raccontato di esser stato “scortato” dai carabinieri perché “aggredito” dai cittadini (nonostante nelle immagini la sua stessa voce racconti un altro copione: i carabinieri lo invitavano a desistere ma lui non era dello stesso avviso), il presidente dell’associazione “Tina Lambrini – Casa Comi”, Simone Coluccia, è intervenuto su Facebook per offrire al pubblico la sua versione.

Coluccia spiega di aver inviato alle autorità una PEC, per informare dell’intento di Rizzi: “Come emerso dalle successive comunicazioni telefoniche tra il sottoscritto e il referente del Commissariato di Taurisano, la manifestazione era stata autorizzata in Piazza Comi e non presso l’indirizzo divulgato a mezzo social dall’influencer. Così non è stato e gli “attivisti” si sono infatti diretti dove non potevano stare. Li, come comunicato alle forze di pubblica sicurezza, hanno trovato dei cittadini che hanno impedito di procedere all’ennesima pubblica lapidazione. Il selvaggio west è nei film”, continua Coluccia, “a Lucugnano siamo persone civili che per ottenere giustizia si affidano ancora alle leggi dello Stato”.

Sempre sui social, poi, il contenuto della PEC, che qui riportiamo parzialmente: “E’ assolutamente legittimo poter manifestare il proprio sdegno nei confronti di chi usa violenza sugli animali. Ma convocare una manifestazione davanti casa di un cittadino, indicando pubblicamente sui social indirizzo e numero civico, è a nostro avviso un atto intimidatorio e inopportuno, un’azione che nulla ha a che fare con un paese civile, dove sono vigenti leggi e norme. Essere comunità vuol dire aiutarsi, comprendere le fragilità e crescere con esse. Non vogliamo restituire l’immagine di una Lucugnano che si volta dall’altra parte. Se sono stati commessi degli errori la giustizia farà il suo corso, ma tutti noi abbiamo il compito di stringerci attorno alle persone in difficoltà e alle loro famiglie, e abbiamo comunque il dovere di proteggere tutti. Anche chi ha sbagliato. È l’unico vero modo per crescere insieme e per fare in modo che certi fatti non possano più accadere”

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Cronaca

Sequestrata discarica abusiva a imprenditore edile

I materiali depositati ed abbandonati illecitamente sono rifiuti speciali, tra cui materiale di risulta da attività di demolizione edile, rifiuti legnosi e ferrosi, contenitori in plastica, materassi, tappeti, mobilio in disuso…

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GDF LECCE: SEQUESTRATA UNA DISCARICA ABUSIVA E DENUNCIA DI UN SOGGETTO

La Guardia di Finanza di Maglie,  ha individuato, nel comune di Cutrofiano, un’area all’interno della quale erano disseminati numerosi cumuli di rifiuti a contatto diretto con il terreno non impermeabilizzato.

In particolare, i controlli condotti hanno preso avvio da una mirata analisi di rischio, da elementi informativi raccolti sul territorio nonché dalle risultanze delle banche dati in uso al Corpo, che hanno permesso di individuare un terreno di circa 1.300 m2 di proprietà di una società attiva nel settore edile.

I materiali depositati ed abbandonati illecitamente sono rifiuti speciali, tra cui materiale di risulta da attività di demolizione edile, rifiuti legnosi e ferrosi, contenitori in plastica, materassi, tappeti, mobilio in disuso.

L’attività è culminata con il sequestro dell’area e con la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce del soggetto utilizzatore del terreno sequestrato, nonché con la segnalazione della citata società ai fini della responsabilità amministrativa degli enti.

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Cronaca

Camion in fiamme a Ruffano

Incendio prima dell’alba all’esterno di una officina della zona industriale

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Questa mattina poco prima dell’alba, alle 5 circa, una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco di Lecce, dal distaccamento di Tricase, è intervenuta per domare un incendio a Ruffano.

Le fiamme hanno avvolto un veicolo commerciale, un furgone frigo, situato in via Delle Industrie, nella zona industriale.

L’incendio ha interessato la parte anteriore – cabina e vano motore – di un Fiat Ducato, parcheggiato presso un’officina meccanica. Grazie all’operato tempestivo della squadra, è stato possibile contenere le fiamme, impedendo che si propagassero alle altre autovetture parcheggiate nel piazzale dell’officina.

Sul posto sono intervenuti anche i militari del NORm di Tricase per le opportune verifiche.

Le cause dell’incendio sono ancora in corso di accertamento.

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