Porto Cesareo
“Con i mafiosi non si scherza”. Minacciava le prostitute, ma con pistola giocattolo
Disoccupato 41enne di Veglie arrestato dai carabinieri di Porto Cesareo per tentata estorsione aggravata. Vittime delle minacce, delle prostitute che esercitano l’attività di meretricio sulla Nardò-Avetrana
Nella serata di ieri i carabinieri della stazione di Porto Cesareo hanno arrestato, nella flagranza del reato di tentata estorsione aggravata, Gianpiero Biondi, disoccupato 41enne di Veglie.
La ricostruzione dei fatti che hanno portato all’arresto dell’uomo è alquanto intricata, e parte da un avvenimento parallelo, un incidente stradale sulla Nardò-Avetrana. Nella tarda mattinata di ieri, infatti, era stata convocata in caserma, dai carabinieri, una ragazza 26enne di origini rumene, per testimoniare sulla dinamica del suddetto incidente. La donna, che esercita l’attività del meretricio su quella strada, aveva assistito a quanto accaduto il giorno prima quando, una sua amica, era stata investita mentre attraversava la provinciale, da un uomo di Porto Cesareo, fratturandosi il setto nasale.
Mentre la 26enne testimone rumena si trovava in caserma ha ricevuto una telefonata con richiesta di aiuto da una terza amica con la quale lavora nella stessa zona. La donna al telefono le raccontava delle minacce del “solito tipo” che si era avvicinato spacciandosi per un mafioso della zona e ordinandole di pagare una tangente di 50 euro alla settimana, intimandola con la frase “se volete stare da noi, dobbiamo mangiare tutti”. La testimone, utilizzando la modalità “vivavoce”, ha fatto ascoltare ai carabinieri la telefonata in cui si sentiva ancora, in sottofondo, la voce dell’uomo che insisteva: “se non fate come dico vi sparo con questa pistola”.
I carabinieri sono intervenuti sul posto immediatamente, trovando l’uomo con la sua pistola alla cintola, rivelatasi essere poi un’arma giocattolo. Il 41enne, Gianpiero Biondi, è stato arrestato e condotto in caserma dove, oltre alla denuncia della ragazza minacciata in diretta telefonica, ha subito la denuncia della testimone dell’incidente stradale che ha sostenuto di avere subito altre tre tentativi simili, nei giorni precedenti, dalla stessa persona per ottenere 50 euro a testa o prestazioni sessuali gratuite, con la minaccia di essere armato ed appena scarcerato perché mafioso e, a dire dell’uomo, “con i mafiosi non si scherza”.
Dopo le formalità di rito, Biondi è stato sottoposto agli arresti domiciliari, come disposto dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Lecce, Francesca Miglietta.
Cronaca
Sversava rifiuti in una cava, incastrato dalle telecamere
I carabinieri forestali denunciano imprenditore edile. Sequestrata vecchia cava trasformata in discarica in località “Boncore” tra Nardò e Porto Cesareo
I Carabinieri Forestali del Nucleo di Gallipoli, dopo approfondite indagini con l’aiuto di telecamere, hanno individuato il responsabile di abbandoni e smaltimenti abusivi di rifiuti sul ciglio di una cava dismessa, in località “Boncore” dell’agro di Nardò, non lontano da Porto Cesareo.
I rifiuti speciali scaricati nella cavità erano costituiti per la maggior parte da scarti di demolizioni e ristrutturazioni edili, compresi rottami di rubinetterie, plastiche, ferro, sanitari fuori uso, materassi, cartoni, resti di mobilio e anche batterie.
Le immagini delle telecamere, posizionate dai militari, hanno permesso di risalire alla proprietà dell’autocarro che effettuava gli scarichi abusivi, realizzando una vera e propria discarica, e pertanto è stato deferito alla Procura della Repubblica di Lecce il titolare di una impresa edile.
All’ imprenditore sono stati contestati i reati di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti, con smaltimento non autorizzato e realizzazione di discarica abusiva.
Tutta l’area di cava trasformata in discarica, della superficie di circa 1.300 metri quadri, è stata sottoposta a sequestro preventivo, per evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione di abuso e degrado ambientale
I Carabinieri Forestali continuano a vasto raggio, anche con l’uso di telecamere, droni e sorvoli da elicottero, l’azione di contrasto al “rifiuto selvaggio”, quindi alla gestione illecita di rifiuti, attraverso il contrasto al trasporto e smaltimento abusivo, responsabili dello stato di degrado di diverse aree del territorio salentino.
Si ricorda che la gravità del fenomeno, anche in altre regioni italiani, ha indotto il legislatore a decretare un inasprimento delle pene contenute nel Testo Unico.
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Cronaca
Scaricavano liquami puzzolenti, beccati grazie ai droni
Determinante si è rivelato l’utilizzo dei droni e delle dashcam in dotazione all’Arma dei Carabinieri, che hanno documentato con chiarezza le condotte illecite, fornendo un supporto tecnologico decisivo alle attività investigative…
I DRONI DEI CARABINIERI INDIVIDUANO AUTORE DI SVERSAMENTI ILLECITI A PORTO CESAREO
Grazie all’impiego delle più moderne tecnologie investigative e alla preziosa collaborazione dei cittadini, i Carabinieri di Porto Cesareo hanno individuato e segnalato alla Procura di Lecce, che conduce le indagini, un imprenditore locale ritenuto responsabile di sversamenti illeciti di liquami nella rete fognaria del comune di Porto Cesareo.
Le indagini, avviate a seguito delle segnalazioni pervenute da residenti preoccupati per la presenza di persistenti cattivi odori, hanno permesso di accertare che, nelle prime ore dei giorni scorsi, l’uomo avrebbe effettuato lo scarico di liquami attraverso un autospurgo nei tombini fognari, causando malfunzionamenti alla rete e la diffusione di odori nocivi.
Determinante si è rivelato l’utilizzo dei droni e delle dashcam in dotazione all’Arma dei Carabinieri, che hanno documentato con chiarezza le condotte illecite, fornendo un supporto tecnologico decisivo alle attività investigative.
Il veicolo utilizzato, di proprietà di una società di leasing ma nella disponibilità dell’impresa riconducibile all’indagato, è stato sottoposto ad accertamenti.
L’operazione dei militari dell’Arma rappresenta un chiaro esempio di come innovazione tecnologica e pronta risposta dell’Arma, unita alla collaborazione attiva dei cittadini, possano fare la differenza nella tutela dell’ambiente e del decoro urbano.
IL FILMATO DELL’OPERAZIONE
Cronaca
Dal Salento alla Basilicata, intensificata vigilanza in mare
Nell’estate appena trascorsa la Guardia di Finanza ha rafforzato il dispositivo di controllo del litorale jonico-lucano mediante il rischieramento di una motovedetta. Le operazioni effettuate
Nel periodo compreso tra giugno e settembre, la Guardia di Finanza ha rafforzato il dispositivo di controllo del litorale jonico-lucano mediante il rischieramento di una motovedetta, impiegata, alternativamente tra le unità navali delle classi 2000, 800 e 7000, in dotazione alle Sezioni Operative Navali della Guardia di Finanza di Taranto e Gallipoli.
L’attività si è concretizzata in 75 crociere navali, condotte nell’ambito delle operazioni di polizia del mare, finalizzate a garantire il rispetto delle normative in materia di ordine e sicurezza pubblica, tutela del demanio marittimo e contrasto alle attività economiche irregolari legate al turismo nautico.
Durante i controlli effettuati in mare, le Fiamme Gialle hanno accertato casi di noleggio nautico abusivo, riscontrando al contempo un comportamento sospetto da parte di un’associazione di Policoro che avrebbe occultato attività di natura commerciale.
Dalle verifiche è emerso che l’associazione, formalmente priva di scopo di lucro, avrebbe in realtà organizzato escursioni in mare a pagamento, servendosi dei mezzi nautici intestati ad una società a responsabilità limitata.
L’intervento si inserisce nei 131 controlli di polizia in mare, effettuati in stretta sinergia tra i Reparti Navali e la Compagnia di Policoro, nel periodo estivo, e finalizzati a contrastare le condotte illecite nel settore della nautica da diporto, a salvaguardare i diritti degli operatori regolari, nell’ambito del piano operativo coordinato dal Reparto Operativo Aeronavale di Bari.
Complessivamente sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 26mila euro, con particolare riferimento a violazioni in materia di sicurezza della navigazione, autorizzazioni per attività di noleggio nonché ad altri ambiti istituzionali.
L’operazione conferma l’impegno costante della Guardia di Finanza nel presidio del mare e nella tutela della legalità economico-finanziaria, anche nel comparto turistico e ricreativo.
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