Attualità
Acait Tricase, chiesti 100mila euro di danno per i pannelli fotovoltaici crollati
La società lamenta la perdita irrimediabile degli stessi ed il mancato guadagno, voce di danno che cresce di giorno in giorno

Non bastava il completo degrado ed incuria in cui versa da quasi un ventennio, il recente doppio crollo strutturale, la bomba ecologica delle estese coperture in amianto dei capannoni, il mutuo ventennale che ancora paghiamo, ora si mette anche la richiesta risarcitoria avanzata in danno del Comune per circa 100.000 euro.
Eh già perché la società concessionaria del diritto di superficie su alcune aree solari dell’ACAIT, per l’installazione e gestione in proprio di impianti fotovoltaici, ha bussato a denari.
Difatti, a causa del crollo di parte del monumentale tabacchificio ove sono collocati la maggior parte degli impianti, la società lamenta la perdita irrimediabile degli stessi ed il mancato guadagno, voce di danno che cresce di giorno in giorno, per la mancata produzione di energia elettrica. La società legittima la propria richiesta sull’art. 3 della convenzione che pone in capo al Comune la gestione straordinaria degli immobili interessati, con espressa previsione che tale impegno comunale investe anche le ipotesi di danno eventualmente provocati da terzi o da calamità naturali.
Ora andrà a finire come sempre, che pagherà pantalone cittadino? O una buona volta per tutte si individueranno le responsabilità di questo stillicidio di denaro pubblico?
Le domande sorgono spontanee e lasciano di sasso: perché si è consentito di installare gli impianti fotovoltaici quando si conosceva lo stato precario della struttura immobiliare? Perché si è assunta nei confronti della società concessionaria la responsabilità della gestione straordinaria delle porzioni immobiliari interessate dagli impianti e poi non si è mosso un dito per mettere in sicurezza ed evitare un crollo che anche ad un bambino pareva scontato? Perché non si sono utilizzate a tale scopo le somme rinvenienti dal canone annuo che la società corrisponde al Comune per la concessione delle aree solari? Perché su quanto accaduto è calata una coltre di nebbia?
Quanto altro si dovrà pagare in termini economici, tralasciando quelli morali per l’offesa alla storia della nostra comunità?
Nunzio Dell’Abate – Consigliere d’opposizione
Attualità
Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.
La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).
I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.
Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.
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Alle 18,08, le campane di tutte le chiese suonano a festa: è arrivata la fumata bianca!
Il Conclave al secondo giorno e alla quarta votazione ha scelto il nuovo Papa.
Piazza San Pietro è in festa mentre cresce l’attesa per l’annuncio del nome del Pontefice.
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Attualità
Sentenza pro OLC, il sindaco di Tricase: «Non faremo ricorso»
«Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi»

Dopo la pubblicazione della sentenza del Tribunale amministrativo che ha bocciato il parere negativo del Comune di Tricase rispetto la riconversione dell’ex complesso industriale Adelchi ad opera della OLC, abbiamo rintracciato telefonicamente il sindaco Antonio De Donno.
Il primo cittadino a specifica domanda risponde: «Non faremo ricorso».
E aggiunge: «Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi».
Il primo cittadino infine precisa: «La sentenza non autorizza in automatico tutte le richieste dell’azienda, ha comunque rimandato il pallino al Comune di Tricase che, ovviamente, stando alla decisione dei giudici, non potrà negare l’autorizzazione per i motivi che hanno portato al ricorso Tar».
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