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Galatina riapre la Cappella di San Paolo

Il luogo simbolo del tarantismo sarà visitabile gratuitamente ogni fine settimana grazie ad una sinergia pubblico-privata

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La Cappella di San Paolo, uno dei pilastri di grande attrazione turistico-culturale per la città di Galatina, da sabato 23 marzo diventa, dopo anni di incerte aperture, visitabile in modo organizzato e programmato.


La restituzione alla fruizione pubblica, sia ai cittadini che ai tanti viaggiatori e studiosi ricercatori del tarantismo, è il frutto di un grande lavoro di squadra che ha messo insieme le competenze e la volontà pubblica, privata e pastorale.


L’apertura di questo bene culturale territoriale, è un obiettivo che si era posto l’amministrazione guidata dal sindaco Fabio Vergine, in sinergia con l’AIG – Associazione Imprese Galatinesi, composta da 40 aziende del territorio e coordinata dal presidente Matteo Costantini, che ha permesso di aggiungere un altro tassello importante per accrescere l’attrattività turistica della città.


La Cappella di San Paolo, situata in corso Garibaldi 2,  parte del Palazzo Tondi – Vignola, da sabato 23 marzo, sarà visitabile ogni fine settimana, gratuitamente, grazie alla presenza dei volontari (Gruppo Reading) del Servizio Civile Universale che di sabato (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18 e di domenica, dalle 10 alle 13, accoglieranno i visitatori coinvolgendoli all’interno delle attività di progetto.


«La capacità di rendere un sito d’interesse aperto in modo programmato ed organizzato», sottolinea il sindaco Fabio Vergine, «ci permetterà di creare valore e attrattività culturale non solo verso quanti sono interessati a vedere con i propri occhi la culla del rito del tarantismo, ma anche di creare economia del turismo».


«Abbiamo cominciato il 2024», ricorda il primo cittadino, «presentando alla città progettazione, programmazione e marketing territoriale di Destinazione Galatina con il focus del tema “Radici. Nel cuore delle emozioni. La Cappella di San Paolo era uno dei pilastri da restituire alla comunità».


«Questo non è un punto di arrivo», sottolinea il Sindaco, «è solo un nuovo punto di partenza che sono certo, contribuirà ad attrarre interesse sulla nostra città, grazie anche ai riscontri degli operatori turistici che abbiamo raccolto con la nostra presenza di città in BIT a Milano e al BTM a Bari nel mese di febbraio».


«Se l’apertura e la calendarizzazione è il segno visibile del nostro operato», conclude Fabio Vergine, «quello di cui io vado particolarmente orgoglioso non è visibile, ma ha permesso che tutto ciò accadesse, ovvero la capacità di concertazione e valorizzazione dei saperi e dei talenti dei diversi attori coinvolti».


«L’apertura al pubblico della Cappella di San Paolo ci sta particolarmente a cuore», interviene Matteo Costantini, presidente dell’ Associazione Imprese Galatinesi, «restituire alla cittadinanza un bene così denso di storia e carico di cultura ha un forte valore simbolico, correlato al forte legame emozionale che ciascun salentino ha con il proprio territorio, e in modo particolare con quella che è la culla del tarantismo e cuore pulsante della cultura e del folklore territoriale».

Per le imprese galatinesi l’apertura al pubblico di questo spazio è «il miglior modo per contribuire a valorizzare e migliorare il nostro territorio, un passo importante verso una comunità più inclusiva e accogliente ».


Perseguendo la strada del dialogo e del coinvolgimento dei diversi attori coinvolti, è stata e sarà altresì importante la sinergia con il mondo pastorale, all’interno del quale don Lucio Greco, parroco della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, condivide questa riflessione rispetto all’iniziativa: «La porta aperta di una Chiesa, piccola o grande che sia, è sempre un richiamo che risveglia sentimenti profondi. In passato si arrivava alla cappella di san Paolo con il bruciore velenoso di un’esistenza umana che aveva bisogno di ritrovare la Grazia di Dio. E ci rivolgeva al Santo per una potente intercessione. Oggi, riconoscendo le ambiguità di un nuovo paganesimo cittadino, abbiamo bisogno di ritrovare la Via per una riconciliazione con il Cielo e dentro di Noi. San Paolo resta un potente intercessore, insieme con Pietro e con i Testimoni autentici di una Grazia divina che è per Tutti e si rinnova anche attraverso questo momento di restituzione di un bene alla comunità».


Infine Giampaolo Bernardi, responsabile della formazione e valorizzazione delle competenze, nonché coordinatore regionale degli Enti di Servizio Civile Universale operanti in Puglia: «Essere operatore volontario di servizio civile significa vivere un’esperienza qualificante, all’interno della pubblica amministrazione, mettendosi al servizio della comunità e fornendo il proprio contributo in termini di competenze per il raggiungimento di specifici obiettivi di progetto, in una prospettiva di crescita personale e professionale».


I progetti messi in campo a Galatina «consentono di attivare positive sinergie con il mondo associazionistico locale, in una visione che vede la comunità al centro dello sviluppo sociale e culturale della Città. Il coinvolgimento degli operatori volontari nelle attività di promozione della Cappella di San Paolo permetterà di valorizzare maggiormente questo splendido luogo attraverso le appassionanti e significative letture tematiche che saranno curate dai giovani del Servizio Civile. Inoltre i volontari avranno l’occasione di indirizzare i visitatori presso il Polo Bibliomuseale Pietro Cavoti, alla scoperta e fruizione del patrimonio librario in essa contenuto».


Per aperture su richiesta: chiesettasanpaolo@aig-galatina.it






 


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Alla Fiera di Ortelle

Da oggi e fino a domenica La Fiera Regionale di San Vito. Quattro giorni di musica, arte, cultura e attualità, con convegni e momenti di confronto

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Tutto è pronto ad Ortelle per la Fiera Regionale di San Vito.

Si svolge tradizionalmente nella settimana corrispondente alla quarta domenica del mese (quest’anno da oggi al 27 ottobre).

La sua origine si perde nella notte dei tempi ed oggi è un po’ il fulcro della vita della piccola comunità ortellese sotto gli aspetti sociale, culturale ed economico.

Sono due gli elementi principali che caratterizzano storicamente l’evento: la vendita della carne di suino proveniente dagli allevamenti locali (Or.Vi.) e la fiera mercato della domenica mattina, con oltre 200 commercianti ambulanti provenienti anche da altre regioni.

La manifestazione gode del riconoscimento di “Fiera Regionale” e, nella sua offerta, oggi include la Mostra Mercato (XXVI edizione) e la rassegna Agro-Art (XX edizione), specifiche aree destinate alle aziende, rispettivamente, commerciali e agroalimentari per la promozione dei loro prodotti e servizi.

Nei quattro giorni spazio anche musica, arte, cultura e attualità, con convegni e momenti di confronto.

Tutto, però, ruota intorno al progetto di tracciabilità del maialeOr.Vi.” (acronimo di Ortelle e Vignacastrisi), che prevede tecniche di allevamento tradizionali seguite in ogni fase dalla nascita fino alla degustazione in fiera.

Cultura, tradizione, qualità, innovazione, idee per uno sviluppo sostenibile sono i concetti su cui, nel corso degli anni, si è sviluppata la Fiera, con l’obiettivo di farne sempre più un evento di importanza regionale.

Molto atteso, anche quest’anno, è Concorso FotograficoLuigi Martano” giunto alla XV edizione. Alle 19,30 di domenica 27 ottobre la premiazione.

I partecipanti dovranno inviare due file, con le foto scattate durante la Fiera, entro le ore 13 di domenica 27 ottobre  all’indirizzo mail: infofierasanvito@gmail.com

Giovedì 24/10/2024

  • Ore 10.00 Open space “L. Martano”, Per un Ecomuseo con e dei bambini: il territorio in gioco – Laboratori con le classi 4^ e 5^ della scuola primaria di Ortelle.
  • Ore 18.00: S. Messa presso la cappella di San Vito.
  • Ore 19.00: Cerimonia di inaugurazione. Apertura stand, Mostra Mercato e Agro- Art
  • Ore 21.00: Intrattenimento musicale

Venerdì 25 ottobre

  • Ore 10.00 Open space “L. Martano”, Narrazioni dal territorio per il territorio: dialoghi interattivi tra giovani agricoltori, artigiani e gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Ortelle e del biennio del Polo Tecnico del Mediterraneo “A. Moro” di S. Cesarea Terme in collaborazione con GAL Porta a Levente e Confartigianato Imprese Lecce. Intervengono: Vincenzo Vadrucci, cooperativa Agromea; Rossella Stefano, azienda agricola; Maria Antonietta Orlando, cravattificio Remo Sartori; Mattia Sansò, MOI Beer.
  • Ore 18.00: S. Messa presso la cappella di San Vito.
  • Ore 18.00 Open space “L. Martano”, 2° Incontro di Governance – “Verso un Ecomuseo di comunità”: dialogo con le associazioni di Ortelle e Vignacastrisi e co-progettazione.
  • Ore 19.00 Apertura stand, Mostra Mercato e Rassegna Agro- Art.
  • Ore 19:30 Open space “L. Martano”, Talk pubblico: Territorio e sviluppo locale. Opportunità per l’imprenditorialità giovanile in un’ottica di sostenibilità e di valorizzazione del patrimonio culturale. In collaborazione con GAL Porta a Levente e Confartigianato Imprese Lecce. Intervengono: Edoardo De Luca, sindaco di Ortelle; Ada Manfreda, delegata Innovazione sociale e valorizzazione dei territori UniPegaso; Luigi Derniolo, presidente Confartigianato Imprese Lecce; Paolo Trani, responsabile FEARS GAL Porta a Levante.
  • Ore 21.00: Intrattenimento musicale.

Sabato 26 ottobre

  • Ore 17.30: Trasporto della statua di san Vito presso la chiesa madre. S. Messa con panegirico e processione con traslazione della statua presso la cappella di San Vito.
  • Ore 19.00 Apertura stand, Mostra Mercato e Rassegna Agro- Art.
  • Ore 21.30: Intrattenimento musicale.

Domenica 27 ottobre

  • Ore 06.30: S. Messa presso la cappella di San Vito.
  • Ore 07.00: Apertura Fiera Mercato e stand, Mostra Mercato e Agro- Art.
  • Ore 08.00: S. Messa presso la Chiesa Madre.
  • Ore 10.00 Zona PIP: Spettacolo equestre.
  • Ore 15.00: DJ set a cura di Cesko degli Après la classe.
  • Ore 17.30: S. Messa presso la cappella di San Vito.
  • Ore 19.30: Premiazione XV Concorso Fotografico “L. Martano”
  • Ore 21.00: Intrattenimento musicale.
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Mùgnulu di Soleto

Un progetto e un libro per riscoprire il cavolo broccolo tipico, un antico tesoro della tradizione salentina

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Il progetto sulla riscoperta del “Mùgnulu” di Soleto, finanziato dal bando Cuis (Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino) e patrocinato dall’Unione di Comuni della Grecìa salentina è finalizzato alla valorizzazione di questo ortaggio che rappresenta un vero e proprio patrimonio naturale e culturale che riflette la resilienza e la ricchezza della tradizione agricola salentina.

Il recupero di questo cavolo broccolo tipico del Salento è il frutto di un lavoro appassionato e approfondito volto a valorizzare una varietà orticola quasi dimenticata, ma di enorme valore storico e nutrizionale ed è confluito in un volume che verrà presentato per la prima volta al pubblico proprio a Soleto, presso la sede del palazzo comunale.

Venerdì 25 ottobre, dalle ore 18, presso il palazzo comunale a Soleto, in largo Osanna (ingresso libero), si terrà la presentazione del volume: Mùgnulu di Soleto. Un tesoro della tradizione salentina.

Il libro, che si avvale anche dei contributi di numerosi agricoltori locali che hanno condiviso con gli autori la loro conoscenza e la loro passione, presenta un percorso articolato che esplora le radici storiche del Mùgnulu, le sue caratteristiche botaniche, le tecniche di coltivazione tradizionali e moderne, nonché i benefici nutrizionali e salutistici di questo straordinario ortaggio.

Un viaggio che unisce ricerca, storia e gastronomia con l’obiettivo non solo di documentare l’importanza del Mùgnulu, ma anche promuoverne la coltivazione e il consumo, sensibilizzando il pubblico sulla necessità di preservare le nostre tradizioni agricole e, indirettamente, lo stato di salute dei suoli agrari.

La serata sarà aperta dai saluti del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, del presidente dell’Unione di Comuni della Grecìa Salentina Roberto Casaluci, del sindaco Graziano Vantaggiato  e dell’assessore alla cultura di Soleto Davide Cafaro e di Miriam Odoardi, moglie del compianto Prof. Antonio Michele Stanca, illustre genetista alla cui memoria il volume è dedicato.

Seguiranno gli interventi degli autori del libro: Alessio Aprile, professore associato dell’Università del Salento; Rita Accogli, responsabile tecnico scientifico dell’orto botanico dell’Università del Salento; Carmine Negro, tecnico dell’università del Salento e Erika Sabella, ricercatrice dell’Università del Salento.

Il progetto si inserisce nel più ampio contesto della salvaguardia della biodiversità agricola, un tema di fondamentale importanza in un’epoca in cui l’agricoltura intensiva e la globalizzazione minacciano la diversità genetica delle nostre colture.

Mùgnuli ‘nfucati

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Il cuore di pietra di Melpignano

Percorso tra cave, pajare, menhir e pietra leccese. Domenica 27 ottobre (9,30 – 12.30) alla scoperta di cave rinaturalizzate e dell’installazione “La Pietra del Gusto” nel Palazzo Marchesale

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Il trekking “Percorsi di Pietra” a Melpignano è un’avventura carica di emozioni offerta dal Comune della Grecìa Salentina nell’ambito del progetto “Melpignano promuove cultura“.

Questo piccolo gioiello di poco più di duemila abitanti brilla in ogni stagione grazie a percorsi turistici, che coinvolgono viaggiatori appassionati di cibo, arte, artigianato e natura, realizzati con la collaborazione dell’Associazione di Promozione Sociale pugliese Vivarch e altre realtà locali e nazionali.

La sindaca Valentina Avantaggiato scommette su una gestione ecosostenibile del territorio e sull’inclusività, investendo con passione sul patrimonio culturale locale. Dopo il grande successo dello scorso anno torna “Percorsi di Pietra“, un’escursione che porta lungo sentieri meno noti, immersi nel caratteristico paesaggio agrario.

Tra muretti a secco, antichissimi menhir, cave silenziose e suggestive pajare, i partecipanti potranno scoprire un mondo antico e affascinante.

L’appuntamento è per domenica 27 ottobre, dalle 9,30 alle 12,30, per una passeggiata adatta a tutti (dagli 8 anni in su). L’escursione partirà dall’Info point nell’ex tabacchificio, conducendo alla riscoperta delle antiche fonti primarie della zona, quando l’estrazione della pietra era l’attività principale.

Durante il percorso, si celebreranno i paesaggi e i diversi utilizzi della pietra in ambito costruttivo e decorativo.

In compagnia della guida Paola Russo, i partecipanti sosteranno sotto le volte dei portici cinquecenteschi di Piazza San Giorgio, un tempo sede di un fiorente mercato di stoffe, per poi proseguire lungo le vie di campagna.

Dopo una sosta al geosito di Melpignano, una cava rinaturalizzata con ulivi e altra vegetazione, si esploreranno i segni dell’antica attività estrattiva e i fossili che raccontano storie millenarie.

Si vivrà un’immersione totale nella natura, avvolti dai colori autunnali tra campi coltivati e caratteristici baluardi della civiltà contadina come pajare, furneddhi, caseddhe e le celebri cave.

Il viaggio proseguirà con la visita da Texun, dove si possono osservare complementi d’arredo in pietra leccese; ascoltare storie su come la pietra prende forma sotto abili mani di scalpellini e ricevere in regalo un oggetto in pietra da portare a casa.

La camminata continuerà fino al menhir Lama in piazzetta Asilo, un monumento preistorico simbolo della cultura megalitica nella Terra d’Otranto e si concluderà al Palazzo Marchesale dove, proprio domenica 27, verrà inaugurata l’installazioneLa Pietra del Gusto“, opera dell’architetto Silvana Inguscio, realizzata con la collaborazione di Bianco Cave.

L’installazione resterà esposta fino al 6 gennaio.

Si tratta di una tavola botanica, una lastra di calcarenite con disegni a forma di gocce di olio e foglie di ulivo, che diventano piccoli contenitori per il cibo di stagione, come i pomodori da pendola, i legumi coltivati da Marco Garrapa e Danilo Palma di Melpignano, le frise e i tarallini del forno Fior di Pane in vico Lama, olio e olive òliolocale.

Non è solo un omaggio alla secolare cultura dell’ulivo, simbolo indiscusso del Salento, ma un richiamo alla memoria e alla ciclicità della vita.

La pietra, non il legno, diventa protagonista: solida e resistente, come la terra da cui trae ispirazione.

Per sottrazione della materia, le forme definiscono il contenitore, attraverso una lavorazione della pietra con macchine a controllo numerico.

Proprio come da tradizione contadina, la tavola diventa essa stessa un contenitore dei prodotti della terra.

Un’installazione che intreccia cibo, stagionalità e condivisione, celebrando la sacralità del lavoro e il legame profondo con il territorio.

Per la passeggiata con la guida Paola Russo, che durerà circa tre ore (Trekking Livello T, no bambini con meno di 8 anni, costo intero 15 €; costo ridotto 10 € 8-13 anni) richiesti pantaloni lunghi, scarpe da trekking e acqua. Compresi gadget in pietra e visita alla mostra di Palazzo Marchesale.

Info & prenotazioni: Info Point Melpignano, via Roma 16, tel. 3277128024, melpignanoinfopoint@gmail.com

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