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Andrano

Il pane e le rose

Elogio della condivisione- 4° edizione. Nel Salento c’e’ un paese emblema dello spopolamento e delle politiche della restanza: Presentazione dello studio. Castiglione d’Otranto, zona Trice, sabato 14 luglio, ore 20

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Si chiama Castiglione d’Otranto, conta appena mille abitanti, non ha più le scuole né l’ufficio postale. I bambini si contano sulle dita di una mano e gli anziani sono raddoppiati in due decenni, mentre la generazione che va dai 20 ai 40 anni è quasi completamente sparita. La frazione di Andrano è l’emblema dello spopolamento a cui sta andando incontro l’intero Capo di Leuca, anche, ma non solo, a vantaggio dell’hinterland del capoluogo leccese. Castiglione è, però, allo stesso tempo, anche il simbolo della “restanza”, la sfida di chi resta ma non per guardare indietro né per commiserarsi, perché indica “non l’antico paese, ma la nuova comunità fatta da diverse forme di produzione, da rinnovati conflitti, da altri rapporti sociali. E’ il luogo d’origine che si contamina con altri luoghi, sono le esperienze di chi viaggia e torna, mischiate a quelle di chi è rimasto. La restanza è un nuovo inizio che si ripete anche ogni giorno per evitare di sentirsi fuori luogo a casa propria” (Vito Teti, antropologo).


L’esperimento che si sta facendo a Castiglione d’Otranto (Le) è diventato oggetto di studio accademico. Sabato 14 luglio, alle ore 20, nella frazione di Andrano verrà presentato in anteprima “Il bilancio sociale della Notte Verde”: lo studio sulle ricadute economiche, sociali, culturali dell’evento di punta, inserito nel contesto delle attività di Casa delle Agriculture Tullia e Gino, è stato curato da Angelo Salento, docente di Sociologia economica e del Lavoro presso l’Università del Salento. Sarà lui a presentarlo, anche in qualità di presidente onorario della Notte Verde 2018.


La sua relazione aprirà la quarta edizione de “Il pane e le rose”, la cena di comunità organizzata per valorizzare i concetti di dono, scambio e autoproduzione: i prodotti offerti dai contadini del paese e della rete Salento Km0, cucinati dalle famiglie del borgo, arricchiranno le lunghe tavolate allestite nel vicolo storico che collega la cappella di S.M.Maddalena alla cripta dello Spirito Santo, in area Trice, all’ingresso di Castiglione. Il ricavato servirà a finanziare dal basso la settima edizione della Notte Verde che si terrà dal 28 al 31 agosto e di cui verranno presentati in anteprima i contenuti (contributo di 10 euro per cena completa dall’antipasto al dolce, è gradita la prenotazione ai numeri 328/5469804 e 340/5849651). A seguire, il concerto live di Ciccio Zabini, che presenterà il suo lavoro discografico d’esordio, “Albume”.


L’elogio della condivisione è ideato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino e dall’omonima cooperativa, con il supporto dell’Auser Ponte Andrano-Castiglione e il patrocinio del Comune di Andrano.


Castiglione come area interna fragile


Che Castiglione (come l’intero Capo di Leuca) sia un’area interna fragile lo dicono i dati: dal 1991 ad oggi ha registrato il -33 per cento di bambini di età inferiore ai sei anni e il raddoppio degli over 75; la mobilità occupazionale è pari al 217 per cento, mentre l’inattività della popolazione si attesta al 60 per cento. I flussi turistici sono esigui e stagionalizzati, rappresentando solo il 2 per cento degli arrivi totali nella zona. La vulnerabilità sociale (indice complesso che sostanzialmente può essere interpretato come il rapporto fra famiglie svantaggiate e famiglie ordinarie) è del 99,5 per cento.


In questo contesto si registra una profonda disattivazione agricola con conseguente crisi ambientale, con decremento delle aziende e appena l’11 per cento di occupati in agricoltura. Ciò che Casa delle Agriculture sta provando a fare da cinque anni è invertire la rotta, strappando terreni all’abbandono ultradecennale, ma soprattutto accendendo il faro sulle vere risorse del territorio, che appare come un “micro-mondo inesplorato”. Infatti, ha dalla sua, come rivela il Bilancio sociale, “un sedimentato know-how contadino; continuità abitato/campagna; popolazione istruita (incidenza giovani laureati pari al 32,3 per cento, +9 punti percentuali rispetto alla media italiana); forte eredità rurale; profondo senso civico e dinamico associazionismo; forte senso di appartenenza alla terra ed alla comunità; ricca diversità sociale (anziani, disabili, immigrati)”.


 Il Bilancio sociale della Notte Verde: Castiglione emblema dello spopolamento e della restanza


Un evento può trainare le politiche della “restanza”, antispopolamento, all’interno di aree fragili? E come si fa ad organizzare una manifestazione con temi di spessore e in grado di richiamare oltre 30mila persone, con un budget di appena 8mila euro per quattro giorni? Quanto contano la visione e il volontariato? E come si mettono a frutto i beni comuni?

Il bilancio sociale“, spiega Angelo Salento, “non è semplicemente un documento contabile-finanziario, ma una presentazione degli esiti, sempre in divenire, di un’attività complessa, che persegue finalità di sviluppo sociale, civile, economico, coinvolgendo un numero crescente di persone, associazioni, aziende, istituzioni. Il nucleo di questo documento è riferito in particolare alla Notte Verde, ma presenta anche una serie di evidenze relative al più ampio quadro di attività di Casa delle Agriculture. Non è infatti possibile comprendere il significato e il valore della Notte Verde al di fuori del contesto nel quale viene organizzata: un contesto fatto di lavoro intenso (prestato spesso su base volontaria), quotidiana innovazione, costruzione di reti e collaborazioni, sviluppo di progetti. La Notte Verde è solo un tassello di questo quadro composito“.


Sarà presentata anche la metodologia di rendicontazione che verrà attivata a partire dall’edizione 2018.


Ci sono i numeri: l’edizione 2017 della Notte Verde è stata organizzata con un budget di 8.095 euro, raccolti grazie a delle donazioni volontarie, a fronte di costi economici pari a 7.605 euro, utilizzati soprattutto per accogliere gli ospiti dell’evento, finanziare la sostenibilità ambientale tramite Ecofesta, coprire le spese per performance artistiche. Il ricavato di 490 euro, con l’aggiunta di ulteriori fondi dell’associazione, viene reimpiegato ogni anno per finanziare un segno da lasciare alla comunità: il forno collettivo, il rifacimento delle aiuole del cimitero, nel 2017 una targa in ceramica affissa in piazza e l’avvio dell’apiario di comunità. Tutto il lavoro necessario ad organizzare e gestire l’evento è stato prestato su base volontaristica da parte dei membri dell’associazione più altri compaesani.


Il Bilancio sociale rivela che durante la Notte Verde, gli artigiani e i coltivatori locali presenti hanno avuto medi volumi di vendite, il 72 per cento di loro ha intercettato nuova clientela e considera la manifestazione come “luogo di ritrovo e confronto che consolida le relazioni all’interno della rete degli artigiani e dei coltivatori”, con una utilità media percepita pari a 7,5/10. Il 100 per cento degli espositori vorrebbe tornare a partecipare.


D’altronde, i flussi di pubblico sono importanti: si è passati dalle 15mila presenze attese nel 2014 alle 30mila degli ultimi due anni.


Non bisogna attendersi“, avverte il professore Angelo Salento, “una valutazione puramente numerica. E ciò per un duplice motivo: in primo luogo, la maggior parte delle iniziative di Casa delle Agriculture — incluse quelle che si svolgono durante la Notte Verde — non sono attività di ordine strettamente economico; esse, perciò, non vengono pensate e progettate sulla base di variabili puramente quantitative. In secondo luogo, e per conseguenza, i loro effetti si prestano poco a essere valutati “in cifre”. In qualche caso ciò è possibile e sensato, ma il più delle volte quel che occorre valutare è un impatto di ordine qualitativo: quali forze ed energie sono state messe in campo? Quali innovazioni rispetto al passato? Con quali implicazioni per il territorio e le comunità locali?”.


Ciò che la Notte Verde lascia di più importante, infatti, è costituito dai “ricavi extraeconomici”, cioè, come è spiegato nel Bilancio sociale, “una nuova identità e maggiore visibilità per Castiglione; rafforzamento del senso di appartenenza al paese;  maggiore consapevolezza su temi di salute pubblica, agro-alimentari e ambientali; la creazione di uno spazio relazionale dal quale può nascere un nested market; un nuovo punto di riferimento per l’agricoltura biologica locale a km0”.


Andrano

Un abbraccio al mare

L’associazione A-Mare guida una giornata di bellezza e speranza a Marina di Andrano. Esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana. L’immagine più potente: sub non vedenti si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi

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Ci sono gesti che non fanno rumore, ma che sanno farsi sentire nel profondo.

Gesti che parlano il linguaggio del cuore, della cura, dell’impegno autentico.

Quella vissuta oggi a Marina di Andrano è stata molto più di una semplice pulizia dei fondali: è stata un’esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana.

A guidare questa intensa giornata è stata l’associazione A-Mare, punto di riferimento per chi crede che l’ambiente marino non sia solo un paesaggio da ammirare, ma un bene prezioso da proteggere.

Con passione, competenza e uno spirito contagioso, l associazione A-Mare ha saputo coinvolgere un’intera comunità, trasformando un’iniziativa ecologica in un momento di rinascita condivisa.

Accanto a loro, con entusiasmo e dedizione, gli studenti dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase – indirizzo Nautico: ragazzi che hanno scelto di sporcarsi le mani per ripulire il mare, ma che in realtà lo hanno fatto per seminare qualcosa di molto più grande – responsabilità, consapevolezza, futuro.

In acqua, tra la luce filtrata dalle onde, una scena che resterà impressa in chiunque l’abbia vista: sub non vedenti, guidati da istruttori ASBI Albatros, si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi.

Un gesto di straordinaria potenza simbolica, che ha emozionato e fatto riflettere.

Perché quando l’inclusione si unisce all’impegno, si crea bellezza. Autentica.

Fondamentale il supporto di tante realtà locali: la Pro Loco, il Comitato Porto, il Comune di Andrano e anche la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, presenti per garantire sicurezza e sorveglianza durante tutta l’operazione.

Un lavoro di squadra, un’unione di forze che ha mostrato cosa può nascere quando si collabora per il bene comune.

Quella di oggi non è stata soltanto una giornata ecologica. È stata una storia da raccontare.

Un abbraccio collettivo a un mare ferito, ma ancora capace di accogliere e restituire emozioni.

È stata una promessa: che la bellezza può tornare, se scegliamo di costruirla insieme.

A Marina di Andrano, il mare ha sorriso.

E con lui, chi ha creduto che anche il più piccolo gesto, fatto con il cuore, possa cambiare il mondo.

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Andrano

Puliamo Andrano

La comunità si riunisce per la pulizia dei tratturi, dei fondali e delle coste a Marina di Andrano: un gesto concreto d’amore per il mare

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Una giornata all’insegna dell’impegno, della sensibilità ambientale e dell’inclusione in programma alla Marina di Andrano, dove cittadini, studenti, istituzioni e associazioni si uniranno per dare vita alla pulizia di tratturi, fondali e costa.

Domenica 1° giugno, alle 8,30, presso il parcheggio del Typhoon in Via del Mare. Chiuque può dare il proprio contrinubto e unirsi alla comitiva. Il kit necessario prevede guanti da giardinaggio e sacchi per la raccolta rifiuti

L’evento, promosso dall’associazione A-Mare in collaborazione con l’IISS Don Tonino Bello di Tricase – Tecnico Nautico, il Comitato Porto, la Pro Loco di Andrano, e numerose altre realtà locali patrocinate dal Comune di Andrano, vuole accendere i riflettori sull’importanza della tutela dell’ambiente marino, troppo spesso vittima silenziosa dell’incuria e dell’inquinamento.

Nella splendida cornice naturale della marina, tra il profumo della salsedine e il rumore delle onde, volontari di ogni età si meteranno all’opera per restituire bellezza e dignità alla costa.

Un momento di straordinaria intensità anche per la partecipazione di alcuni sub non vedenti, accompagnati da personale specializzato: un’immagine potente, simbolo di una comunità che si muove all’unisono, abbattendo barriere fisiche e culturali.

La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza offriranno il loro supporto operativo e simbolico, sottolineando l’importanza della sinergia tra cittadini e istituzioni per la salvaguardia del territorio.

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Andrano

Dieta Mediterranea e Scienza a Castiglione d’Otranto

Domani la presentazione del libro della prof.ssa Vincenza Gianfredi, tra le scienziate più citate al mondo. A seguire degustazione di mieli in abbinamento a formaggi e aperitivo tra gli orti

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La sana alimentazione come arma fondamentale nella lotta al cancro: è il cuore dell’appuntamento “Dieta mediterranea: la salute come stile di vita”, organizzato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino e in programma sabato 17 maggio, alle ore 18, presso il Vivaio dell’inclusione “L.Russo” in via Vecchia Lecce a Castiglione d’Otranto.

Ospite d’eccezione è la prof.ssa Vincenza Gianfredi, docente universitaria e medico specialista in sanità pubblica, coautrice, assieme a Daniele Nucci, di “Dieta Mediterranea. Viaggio tra scienza, tradizione e sapori antichi, alla scoperta del segreto della longevità (Gribaudo, 2024).

Ad aprire l’incontro saranno i saluti di Donato Nuzzo, presidente della cooperativa agricola Casa delle Agriculture, e di Simonetta Pepe, presidente Lilt Lecce. Durante la presentazione del libro, Vincenza Gianfredi dialogherà con Jolanda De Nola, contadina e membro del direttivo della Lega Tumori di Lecce, e con Paola Medici, sociologa e componente del direttivo di Casa delle Agriculture.

Seguirà lo speciale laboratorio “Mieli: riconoscere, assaggiare, abbinare”: Ivan A.Botrugno, apicoltore dell’apiario didattico “La Corte della Regina” di Castiglione, farà approcciare i partecipanti alle tecniche per riconoscere un miele e ai suoi utilizzi in sostituzione degli zuccheri raffinati. Si faranno assaggiare alcuni mieli biologici monoflora (in particolare di agrumi, coriandolo, castagno) e il millefiori, anche in abbinamento ad alcuni formaggi come primosale e stagionati. Il miele – spiega Botrugno – è diventato ormai un alimento così semplice e allo stesso tempo così complicato. Gli usi quotidiani sono i più diversi: non un semplice dolcificante, il più delle volte è l’alimento che fa la differenza. Pertanto conoscerne le caratteristiche delle varietà più note ci aiuta nel consigliare gli abbinamenti”.

In chiusura, aperitivo mediterraneo tra gli orti estivi, i frutteti e l’oliveto del Vivaio dell’inclusione.

L’evento, promosso anche da Fondazione Dieta Mediterranea, rientra nella rassegna “Fare del cibo la propria medicina”, nell’ambito del progetto “Sempreverdi”, vincitore dell’Avviso pubblico per la realizzazione di progettualità volte alla promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute, promosso da ARESS, l’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale.  

Partner strategico di Casa delle Agriculture è Lilt Lecce, da sempre in prima linea per la prevenzione primaria dei tumori: “Lo ribadiamo da tempo – rimarca la presidente Simonetta Pepecombattere il cancro non può e non deve più essere soltanto un problema sanitario. Informare, educare, far circolare le informazioni scientifiche (contrastando le fake news) su tutto ciò che riguarda la lotta al cancro è fondamentale”.

VINCENZA GIANFREDI, TRA LE SCIENZIATE PIÙ CITATE AL MONDO: “DIETA MEDITERRANEA PATRIMONIO CULTURALE VIVO”

La Professoressa Vincenza Gianfredi è una docente universitaria e medico specialista in sanità pubblica. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Sanità Pubblica presso l’Università di Maastricht.Attualmente, la Prof.ssa Gianfredi, presso l’Università degli Studi di Milano, guida e partecipa a progetti di ricerca che esplorano l’impatto della dieta mediterranea sulla prevenzione delle malattie croniche e sulla promozione della salute pubblica. È inoltre membro attivo di varie associazioni professionali, tra cui l’European Public Health Association e la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.

L’expertise e l’impegno della Prof.ssa Gianfredi le hanno valso il riconoscimento come una delle scienziate più citate al mondo, secondo uno studio della Stanford University. È membro del board scientifico della Fondazione Dieta Mediterranea e riveste il ruolo di developer delle Linee Guida Nazionali Italiana sulla Dieta Mediterranea.

“La Dieta Mediterranea – dice Gianfredi – è un patrimonio culturale vivo, fatto di relazioni, stagioni, memoria e cura, insomma, un vero e proprio stile di vita capace di coniugare gusto, salute e sostenibilità. Per scrivere questo libro abbiamo intervistato donne e uomini ultraottantenni, testimoni autentici di un tempo in cui il cibo rappresentava molto più del semplice nutrimento: era memoria, identità culturale e momento di condivisione. Accanto a queste testimonianze, trovano spazio le esperienze di giovani imprenditori locali che, con entusiasmo e visione, stanno rivisitando la tradizione mediterranea, dimostrando come essa possa trasformarsi in una leva concreta per uno sviluppo economico sostenibile e radicato nel territorio. Presentarlo qui, nella mia regione, ha per me un significato speciale: è un ritorno alle origini, un atto di riconoscenza verso chi mi ha insegnato che mangiare bene significa vivere meglio, insieme. Sarà un piacere poter dialogare intorno a un tema così importante che tiene insieme la salute umana e la sostenibilità ambientale, economica e alimentare”.

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