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Occhiali dalle… ficarigne

Cristiano Ferilli, 25 anni, di Giuliano di Lecce, lancia la sua linea linea di occhiali leggeri e resistenti, realizzati con la pala del fico d’India disidratato e il legno d’ulivo. Appuntamento a Tricase nel pomeriggio di lunedì 4 febbraio

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Presenterà i suoi lavori lunedì 4 febbraio (dalle 15,30 alle 18,30) a palazzo Gallone a Tricase.


Cristiano Ferilli, 25 anni, di Giuliano di Lecce, lancia la sua linea linea di occhiali leggeri e resistenti, realizzati con la pala del fico d’India disidratato e il legno d’ulivo.


Un modo”, commenta, “per far conoscere la collezione e spiegare agli studenti di Ottica del “Don Tonino Bello” di Tricase l’importanza delle idee”.


Attualmente”, si racconta Cristiano, “frequento l’ultimo anno di specialistica in scienze riabilitative delle professioni sanitarie sempre a Roma all’università Cattolica del Sacro Cuore dove mi son laureato in ortottica. L’idea di creare una linea di occhiali é nata quando avevo 17 anni partecipando alla mia prima fiera  internazionale (Mido) a Milano. Ricordo proprio che girando tra i vari padiglioni e spazi espositivi rimanevo affascinato e a volte incantato dalla varietà di forme, colori, modelli e linee che caratterizzano il mondo degli occhiali. Ed è stato proprio allora che mi son detto “ok un giorno voglio essere parte di tutto questo“.





Nei suoi occhiali a fare la differenza è il materiale utilizzato: “L’idea di utilizzare il Sikalindi è nata un po’ per caso una sera d’inverno nel 2016. Mentre pensavo da giorni a come poter creare innovazione nel campo degli occhiali ormai saturo di forme più diversificate, mi rendevo conto che la vera innovazione sarebbe stata utilizzare un materiale mai usato prima ad ora per creare occhiali. Così pensandoci su, mi è venuto in mente il Sikalindi. materiale realizzato a Lecce disidratando (in modo assolutamente naturale nel rispetto della pianta) la pala verde del fico d’India, pianta a rapidissima crescita che infesta il Salento e in generale le regioni del sud mediterraneo”.


Materiale ottenuto attraverso procedimento brevettato e vincitore del premio Oscar Green nel 2003, si adatta perfettamente alla creazioni di occhiali, da qui nasce il concept principale della collezione: “la natura che diventa oggetto, anzi occhiale. Così le texture naturali della fibra di fico d’India riprendono vita in un occhiale contribuendo a renderlo non solo un accessorio di impatto visivo esclusivo proprio perché mai utilizzato per creare occhiali, ma anche un oggetto dal design ricercato e soprprendentemente naturale”.


La collezione é composta da centoventi occhiali suddivisi in tre modelli: San Gregorio, Otranto e Porto Miggiano, in omaggio alle ripettvie località turistiche.


Ogni modello racconta una storia attraverso la colorazione della lente.  Il modello San Gregorio, ad esempio, parla di “tramonti mozzafiato ammirabili dalla baia di San Gregorio e questo viene espresso attraverso il colore blu-sfumato-rosso della lente. Ma per chi preferisce un occhiale più  sobrio niente paura, ogni modello é disponibile in una variante di colore della lente scura. Le aste sono interamente realizzate in legno di ulivo, creando così un connubio perfetto tra due materiali rappresentativi  della mia terra per un occhiale al 100% made in Italy”.


Un altra caratteristica è l’unicità degli occhiali, ogni occhiale è unico “perché la fibra è diversa in ogni punto del pannello che poi viene intagliato per ricavarci l’occhiale”.


Cristiano pormette che “il filo conduttore di ogni collezione rimarrà quello di trasformare un materiale naturale in occhiale. La natura che diventa forma. Creare cioè un prodotto unico e naturalmente bello”.


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«Salviamo Torre Palane»

Sabato 14 dicembre alle ore 18, presso l’aula consiliare di Ruffano, Voce alle donne odv presenterà il Libro “Torri costiere della provincia di Lecce” di Francesco Pio Fersini

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Torri costiere da salvare.

Di loro si parlerà sabato 14, a Ruffano, nella Sala Consiliare a partire dalle 18, traendo spunto dal libro di Pio Francesco Fersini, Torri costiere della provincia di Lecce”.

La serata offrirà l’occasione per raccontare le condizioni di degrado in cui versano talvolta queste sentinelle di storia e autentici gioielli architettonici.

In particolare ci si focalizzerà  sulla condizione di abbandono di una di loro, ossia Torre Palane a Marina Serra di Tricase.

Sull’argomento interverrà Geri De Giuseppe, presidente del Comitato per il recupero di Torre Palane, che si pone l’obiettivo di salvare la torre dal degrado del tempo e dall’uso improprio da parte dei privati negli ultimi anni.

L’autore dialogherà con la Presidente dell’Associazione Voce alle donne, Angela Maria Alfarano.

Nel corso della serata sarà attivata una raccolta firme, promossa dal nascente Comitato per raggiungere il quorum indispensabile per consentire l’accesso ai finanziamenti del FAI.

Interverrà, infine, Rosella Mele, capogruppo FAI Finibus Terrae.

Imperterrite e austere, arroccate sull’aspra roccia dinanzi all’immutabile orizzonte, le torri costiere da secoli vegliano sulle nostre genti. Oggi, provate dai segni del tempo, sono loro a chiederci di custodirle.

Conoscerle, è il primo passo da compiere se si ha a cuore la salvaguardia di un patrimonio storico, culturale, architettonico e paesaggistico che caratterizza e arricchisce con estremo fascino la nostra meravigliosa costa.

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I Mestieri del Cinema 

Quarta edizione della rassegna presso il CineLab – Sala Giuseppe Bertolucci al Cineporto di Lecce. Nei primi tre appuntamenti, retrospettiva cinematografica su Luciano Tovoli

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Da domani e fino al 20 dicembre, riparte la rassegna I Mestieri del Cinema”, giunta alla quarta edizione ,ideata ed organizzata da Filminart ,associazione che si occupa di promuovere la cultura,il cinema e la formazione per i giovani.

I primi tre appuntamenti in calendario saranno dedicati ad una retrospettiva cinematografica su Luciano Tovoli (nella foto in alto).

Avranno inizio alle ore 9 e si terranno presso il CineLab Sala “Giuseppe Bertolucci” al Cineporto di Lecce. Le proiezioni saranno aperte al pubblico e gratuite.

Sarà l’occasione per scoprire i lavori realizzati da uno dei più grandi direttori della fotografia italiana che ha esportato il suo grande talento, collaborando con prestigiosi nomi della cinematografia nazionale ed internazionale.

Diversi i riconoscimenti per il suo lavoro fra cui due Nastri d’Argento per il film Professione reporter (1976) di Michelangelo Antonioni e per Splendor (1989) di Ettore Scola ed il  David di Donatello per Il viaggio di capitan Fracassa  (1991) sempre di Scola.

Nel primo incontro, in programma mercoledì 11 dicembre, verrà  proiettato il film La cena dei cretini, del 1998, scritto e diretto da Francis Veber, direzione della  fotografia di Luciano Tovoli, dove hanno preso parte alcuni volti noti come:  Jacques Villeret, Francis Huster, Thierry Lhermitte, Daniel Prévost e Catherine Frot. Ispirato ad un’opera teatrale di successo dello stesso regista, andata in scena a Parigi per tre anni,in Italia è stato distribuito nel 2000.

Il secondo incontro è previsto lunedì 16 dicembre, con la proiezione del documentario Tempo di viaggio del 1983 con la regia di Andrej Tarkovskij, la sceneggiatura di Tonino Guerra e la fotografia di Luciano Tovoli.

Nel 1995 fu presentato nella sezione “Un Certain Regard” del 48° Festival di Cannes.Il regista russo dissidente Andrej Tarkovskij, assieme allo storico sceneggiatore di Fellini,Tonino Guerra, intraprende un viaggio in alcuni luoghi del sud e del centro Italia alla ricerca delle location per il film Nostalghia (1983).

Tempo di viaggio ha uno stile fra il documentario ed il poetico ed accompagna lo spettatore alla scoperta del processo creativo di un grande maestro del cinema e della sua relazione con il collaboratore e amico.

Le loro conversazioni-uno parla russo e l’altro italiano-tra bellezze architettoniche e paesaggi ricchi di storia, spaziano dalla poesia dialettale di Guerra ai registi amati da Tarkovskij, come Bresson, Antonioni e Dovženko. Oltre alla casa di Tonino Guerra, il viaggio tocca la costiera amalfitana, le cattedrali del barocco leccese, l’affresco della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi e la cittadina toscana di Bagno Vignoni.

Nel terzo incontro, che si svolgerà giovedì 19 dicembre, vi sarà la proiezione del film Professione Reporter realizzato nel 1975 e diretto da Michelangelo Antonioni con un’interpretazione ineccepibile dell’attore Jack Nicholson e la fotografia di Luciano Tovoli.

Presentato in concorso al Festival di Cannes nel 1975, secondo Alberto Moravia è il film più rigoroso ed essenziale di Antonioni.

La storia narra di un famoso reporter lanciatissimo nella professione, ma ormai sazio e annoiato dalla vita, il quale un giorno scopre l’opportunità di ricominciare tutto dall’inizio.

Tutti e tre gli incontri vedranno la partecipazione di Maurizio Madaro, regista ed esperto di Discipline audiovisive.

Per la serata di venerdì 20 dicembre, gli organizzatori comunicheranno ulteriori informazioni.

Durante il periodo della rassegna, gli interessati avranno la possibilità di arrivare al CineLab -Cineporti di Lecce usufruendo dei mezzi pubblici ( Bus: A1, C3, NP, S13, S16).

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Ad Otranto è nata la Speranza

Iniziativa di formazione, cultura e spiritualità rivolta agli ex alunni dell’Istituto e agli amici di questa storica comunità educante. Mercoledì 18 (dalle 18,30) presso il Seminario arcivescovile

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È nata la Speranza”: si tratta di un’iniziativa di formazione, cultura e spiritualità rivolta agli ex alunni del Seminario arcivescovile di Otranto e agli amici di questa storica comunità educante.

Si terrà mercoledì 18 dicembre, a partire dalle ore 18,30, proprio presso il Seminario arcivescovile, alla presenza dell’Arcivescovo di Otranto, Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Francesco Neri e del Coro della diocesi.

Maria Candida Stefanelli, Direttrice dell’Ufficio Arte Sacra e Beni culturali della Chiesa idruntina, terrà una relazione su “Le due venute di Cristo nell’iconografia della chiesa di San Pietro in Otranto”.

L’appuntamento si concluderà, per chi lo desidera, con la Celebrazione eucaristica nella bellissima Cappella Maggiore del Seminario e lo scambio degli auguri natalizi.

«La proposta che viene offerta è essenzialmente un’opportunità per dirigere i nostri passi di viandanti sulla via della bellezza, traiettoria sicura per imparare a costruire e vivere legami di fraternità e vincoli di comunione»,  commenta il Rettore del Seminario, don Alessandro Grande, «In un contesto segnato da prevaricazioni e conflittualità, è proprio la bellezza a creare spazi di speranza ed è la preziosa alleata di quell’impegno forte e autentico a favore della dignità dell’uomo e della donna. L’educazione estetica, infatti, non può non essere anche un’educazione sociale poiché interpella le grandi domande sulla vita».

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