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Premio Barocco alla carriera a Boldi
Prime indiscrezioni. Oltre a Gigi D’Alessio, Simone Cristicchi e i Boomdabash, sul palco anche l’attrice Vittoria Belvedere e la “principessa della pallavolo” Cristina Chirichella, capitano della nazionale italiana femminile

Salirà sul palco del Teatro Italia di Gallipoli, sabato 25 maggio, e ritirerà il Premio Barocco alla carriera: Massimo Boldi, attore, comico, produttore cinematografico e conduttore televisivo, ha fatto scuola con i suoi personaggi entrati nell’immaginario collettivo quali personificazioni esistenti di modi di fare, situazioni ed esilaranti paradossi.
Un nuovo, importante nome, che va ad aggiungersi a quelli già annunciati dal patron Fernando Cartenì.
Un parterre di ospiti e premiati ricco e all’altezza di un’edizione che si è snodata nel corso dell’anno, a partire da gennaio, per una lunga corsa verso l’attesa Gran Galà del 25 maggio.
Massimo Boldi, come tutti gli ospiti e i premiati del 50° Premio Barocco, saranno accolti da un’atmosfera magica ricreata grazie alla scenografia luminosa di Mariano Light. La storica azienda salentina, iscritta al Registro nazionale delle Imprese Storiche, stupirà i presenti grazie a delle straordinarie architetture di luce: nel dettaglio, un maestoso portale in stile barocco, accoglierà tutti i presenti, in un gioco di volute luminose.
E sarà sempre la luce la protagonista della scenografia presente sul palcoscenico del Teatro Italia: un bagno di luminosi colori, ricreato grazie all’impiego di proiettori e schermi a led, interamente gestiti tramite software di ultima generazione dall’azienda tarantina Provinciali srl.
A padroneggiare il palcoscenico, una scultura alta 3 metri raffigurante la Galatea Salentina. L’opera, realizzata dall’artista Romeo Sicuro, è stata realizzata grazie ad una lavorazione artigianale a filo caldo. Il polistirolo il materiale utilizzato, per una fedele riproduzione dell’opera di Egidio Ambrosetti, da cinquant’anni protagonista dell’evento di Fernando Cartenì.
Il Patron lo aveva annunciato in Conferenza stampa e non ha esitato, a pochi giorni dall’incontro con i giornalisti, a mantenere la parola: Fernando Cartenìsi sbottona sui nomi dei premiati che vanno ad aggiungersi a quelli già annunciati.
Il primo è quello di Vittoria Belvedere, attrice, al momento nei teatri italiani con lo spettacolo Figlie di Eva accanto a Maria Grazia Cucinotta e Michela Andreozzi.
L’artista, che vanta numerose partecipazioni televisive, teatrali e cinematografiche, nel 2002 fu anche al timone del Festival di Sanremo con Manuela Arcuri al fianco di Pippo Baudo.
Un’altra donna che salirà sul palco del Teatro Italia a ritirare la Galatea Salentina è Cristina Chirichella, capitano della nazionale italiana di pallavolo femminile.
Un metro e novantacinque di altezza per un fare regale che la vede soprannominata “principessa della pallavolo”: è stata battezzata così per la sua bellezza e per i suoi modi di fare eleganti.
Due donne, due storie e due personalità differenti sul palco del Premio Barocco, che si “riempie” di nomi sempre autorevoli e di caratura nazionale.
“È mia abitudine svelare dei nomi nei giorni a ridosso dell’evento” il commento del patron Cartenì. “Il Premio Barocco ha, da sempre, un’aurea magica, fatta di attesa: è per questo che vi annuncio che ho ancora dei grandi nomi da svelare!”.
Intanto tra gli ospiti già noti da tempo ricordiamo che salirà sul palco del Teatro Italia, per ricevere il Premio Barocco Oro, Gigi D’Alessio.
Oltre al cantante napoletano salirà sul palco Simone Cristicchi che con la sua esibizione all’Ariston di “Abbi cura di me” ha commosso, grazie ad un turbinio di emozioni che lo hanno portato ad aggiudicarsi il premio Sergio Endrigo per la migliore interpretazione e il Premio “Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale.
E ancora: I Boomdabash che con la loro “Per un milione” hanno fatto ballare la platea dell’Ariston, un successo che continua a crescere, tagliando ogni giorno importanti traguardi con le visualizzazioni su Youtube.
Condurrà Francesco Giorgino.
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Storie di Vita e Museografia con Liquilab a Tricase
Aperta la call per la Residenza “Storie di vita come artefatti di una museografia interpretativa e partecipata”. La partecipazione è gratuita e rivolta a operatori culturali, artisti, antropologi, studenti, creativi e appassionati di musei, storie di vita e patrimonio immateriale

Vi siete mai chiesto come si possano raccontare le storie di vita attraverso l’arte, l’antropologia e la museografia partecipata?
Se la risposta è sì, questa è l’occasione che fa per voi. Liquilab – ONG UNESCO, con sede a Tricase, apre ufficialmente le iscrizioni alla residenza “Storie di vita come artefatti di una museografia interpretativa e partecipata”, che si terrà dal 23 al 27 luglio, con una giornata introduttiva in programma martedì 22 luglio.
La partecipazione è gratuita e rivolta a operatori culturali, artisti, antropologi, studenti, creativi e appassionati di musei, storie di vita e patrimonio immateriale.
La residenza si inserisce nella decima edizione della Scuola di Storia delle Tradizioni Popolari “Oltre il Mediterraneo tra storie di vita, comunità patrimoniali, archivi e musei narrativi”, promossa da Liquilab in collaborazione, con partner nazionali e internazionali, tra cui ICPI – Ministero della Cultura, Regione Puglia, Università del Salento, Accademia di Belle Arti di Lecce, ICOM Puglia, SIMBDEA, SIAC e altri.
Curata dal prof. Vincenzo Padiglione (nella foto in alto), tra i principali studiosi italiani di antropologia museale, la residenza propone un’esperienza teorico-pratica di alto profilo, fondata su un interrogativo attualissimo: come possono essere raccontate le storie di vita attraverso l’arte, l’antropologia e la museografia partecipata?
I partecipanti lavoreranno con materiali dell’Archivio Liquilab, intrecciandoli con i propri vissuti per realizzare una proposta di installazione etnografica che sarà presentata pubblicamente domenica 27 luglio.
La giornata conclusiva ospiterà inoltre il workshop “Approcci partecipativi e musei narrativi”, con la partecipazione di: Luigi De Luca, coordinatore Poli Biblio-museali Regione Puglia; Elisa Monsellato, coordinatrice ICOM Puglia; Vincenzo Padiglione, responsabile scientifico della Residenza; Eugenio Imbriani e Ornella Ricchiuto, della direzione scientifica della Scuola di Storia delle Tradizioni Popolari.
L’iniziativa rappresenta un’occasione unica di formazione e sperimentazione per chi opera – o desidera operare – nel campo della valorizzazione culturale attraverso approcci partecipativi e transdisciplinari.
Sede della residenza: Liquilab, in piazza dell’Abate 1, a Tricase
Info e iscrizioni: infoliquilab@gmail.com | +39 348 3467609
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Gusto e identità: in riva al mare di Racale il primo Birra Suda Fest
Dal 3 al 6 luglio 2025 nel suggestivo Giardino Costiero “Gabriele Toma”

C’è un angolo di costa dove le giornate non si contano ma si vivono. Tra il verde selvatico del Giardino Costiero “Gabriele Toma” e il sale che si posa leggero sulle sere di luglio, prende vita la prima edizione del Birra Suda Fest: la prima festa della birra e dell’incontro, un festival che unisce gusto e identità alle vibes d’estate.
È così che si apre la prima edizione del Birra Suda Fest, in programma dal 3 al 6 luglio 2025 nel suggestivo Giardino Costiero “Gabriele Toma” di Torre Suda, marina di Racale. Una quattro giorni – organizzata dall’associazione M8 Event con main sponsor Milano8 e sostenuta da diverse attività del territorio – dedicata all’arte brassicola, al cibo di strada d’autore e alla musica dal vivo. Insomma, il tutto pensato più a un luogo da vivere che da visitare.
Oltre 30 varietà di birre artigianali ed europee saranno in degustazione lungo un percorso che spazia dai piccoli birrifici indipendenti alle realtà internazionali e ogni bicchiere racconterà un sapore, una geografia, una storia. Ad accompagnare le spine, una proposta gastronomica selezionata: piatti della tradizione salentina reinterpretati, cucina di strada di qualità e accostamenti pensati per valorizzare il gusto senza banalizzarlo.
Non solo degustazione, ma un’esperienza aperta a tutte le età: spazi ombreggiati, animazione per bambini, pause lente tra la macchia mediterranea e sentieri costieri per un festival che è prima di tutto un invito alla convivialità. E poi, la musica. Quattro serate con ospiti di spicco e generi diversi in grado di accompagnare ogni tramonto con un sound diverso:
Giovedì 3 luglio si comincia con l’ironia travolgente de Lo Zoo di 105, in una performance fuori dagli schemi. Venerdì 4 luglio i riflettori si accendono sul ritmo e l’energia mediterranea degli Après La Classe. Sabato 5 luglio spazio al funk, al groove e alla contaminazione musicale con i Kawabonga.
Infine, domenica 6 luglio, chiusura affidata alla teatralità rock de Gli Avvocati Divorzisti.
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Arti visive e ricerca sonora: nuova stagione culturale con Centro del Contemporaneo

Dal 4 luglio 2025 KORA – Centro del Contemporaneo a Castrignano de’ Greci inaugura una nuova, intensa stagione culturale che intreccia arti visive e ricerca sonora. Tre gli appuntamenti che aprono simbolicamente l’estate salentina di RAMDOM: la mostra
collettiva “Selvatica” a cura di IUNO (Cecilia Canziani, Ilaria Gianni, Giulia Gaibisso), il
live “Coralli” della musicista Silvia Tarozzi nell’ambito della rassegna “Ogni Altro Suono”
con la direzione artistica di Donato Epiro, e l’inaugurazione di “Natura morta”, nuovo
corpus di opere realizzate in residenza da Yirong Wu per il progetto Ogni casa è un
villaggio.
Una tripla apertura che conferma la vocazione di KORA come laboratorio permanente per l’arte contemporanea e lo sperimentalismo musicale, all’interno del più ampio progetto Il Borgo del Contemporaneo, sostenuto dall’Unione Europea – NextGenerationEU (PNRR, M2C1, “Attrattività dei Borghi”).
RAMDOM PRESENTA “SELVATICA” — UNA MOSTRA COLLETTIVA CHE
GUARDA ALL’ALTERITÀ E ALL’ANCESTRALE
Apre il 4 luglio alle ore 19:00 la mostra “Selvatica”, una potente riflessione visiva
sull’alleanza tra il femminile e il selvatico. La collettiva, curata dal progetto curatoriale
IUNO, esplora il concetto di selvatico come margine, radice, caos originario e forza resistente, in grado di accogliere l’irrazionale e rimettere in discussione i codici dominanti della cultura occidentale.
Un’indagine che si muove tra mito, iconografia, storia e istanze contemporanee, restituendo attraverso lo sguardo di artiste internazionali il volto plurale del mostruoso, del diverso, dell’inaddomesticabile.
In mostra: Chiara Camoni, Cleo Fariselli, Gaia Fugazza, Helena Hladilová, Lucia Leuci,
Grossi Maglioni, Cynthia Montier, Caterina Morigi, Marta Roberti, Francis
Upritchard, Alice Visentin.
4 luglio 2025 – 18 gennaio 2026
Orari di apertura: giovedì e venerdì 17–21 / sabato e domenica 19–23
OGNI ALTRO SUONO: IL RITORNO DELLA RASSEGNA SONORA CON SILVIA
TAROZZI E IL LIVE “CORALLI”
Alle 20:30 dello stesso giorno, prende il via il nuovo ciclo di Ogni Altro Suono, la rassegna di performance musicali curata da Donato Epiro e prodotta da Ramdom con il sostegno del Ministero della Cultura – FNSV. Nata per esplorare le potenzialità del suono contemporaneo e il suo dialogo con lo spazio architettonico, la rassegna apre il cartellone 2025 con un concerto di grande intensità: Silvia Tarozzi presenta “Coralli”, performance per violino, voce ed elettronica pensata appositamente per gli spazi di KORA.
Tra le figure più rilevanti della scena musicale sperimentale europea, Tarozzi fonde gesto
strumentale, improvvisazione radicale e memoria poetica, evocando paesaggi sonori marini, forme ancestrali e voci sepolte. Il risultato è un’esperienza d’ascolto profonda, stratificata, che dialoga con l’invisibile.
La rassegna proseguirà fino a dicembre, con ospiti rivelati progressivamente secondo una logica curatoriale che privilegia la scoperta e la qualità dell’ascolto.
“NATURA MORTA” DI YIRONG WU: ESTETICA, IDENTITÀ E PAESAGGIO
MEDITERRANEO
Completa il trittico dell’inaugurazione estiva l’apertura di “Natura morta”, nuovo nucleo di opere realizzate da Yirong Wu nell’ambito del progetto Ogni casa è un villaggio, dedicato a giovani artistə in residenza. La mostra – tra fotografia e installazione – si concentra sulla relazione ambigua tra corpo e paesaggio, forma e rappresentazione, estetica e norma.
Le palme, svuotate della loro funzione simbolica e ridotte a ornamento urbano, diventano il punto di partenza per riflettere su una visione addomesticata della natura. Attraverso la fotografia infrarossa e l’uso di materiali fragili e industriali, Wu crea uno spazio visivo sospeso, tra classicismo e alienazione.
Una riflessione potente sul modo in cui guardiamo, e su ciò che scegliamo di vedere.
Ingresso libero
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