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Attualità

Arriva anche in Puglia lo psicologo di… base!

Sarà presente in ciascuno dei distretti sociosanitari del territorio regionale e lavorerà in stretta sinergia con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per rafforzare il monitoraggio, migliorare la valutazione dei casi, garantire interventi precoci, efficaci e tempestivi allo scopo di limitare le ospedalizzazioni, gli accessi impropri al sistema di cure e scongiurare eventuali complicazioni

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Lo psicologo anche in Puglia.


Il Consiglio regionale ha approvato oggi la proposta di legge, che ha iniziato a prendere corpo all’indomani della pandemia.


Gli psicologi che esercitano la libera professione saranno chiamati dalle Asl a fornire assistenza psicologica primaria in collaborazione con i medici di base e con i pediatri di libera scelta.


Con la stessa legge sarà istituito l’Osservatorio regionale a cui spetterà il compito di monitorare le attività svolte dagli psicologi di base e studiare l’evoluzione del fabbisogno di cura e assistenza sul territorio regionale.


In particolare, si prevede che il servizio di psicologia di base debba sostenere e integrare l’azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nell’intercettare e nel rispondere ai bisogni assistenziali di base dei cittadini e delle cittadine pugliesi.


Il servizio dovrà essere realizzato da ogni Asl a livello dei distretti socio sanitari e sarà svolto da psicologi liberi professionisti a rapporto convenzionale.


Lo psicologo di base sarà inserito nel distretto sociosanitario, è previsto uno stanziamento finanziario di 450 mila euro per l’anno 2023, che diventerà di un milione e mezzo per gli anni successivi.


PIER LUIGI LOPALCO: «LA SALUTE PSICOLOGICA NON HA E NON DEVE AVERE COLORE POLITICO»

«Da oggi i pugliesi potranno contare gratuitamente su una nuova figura professionale», ha sottolineato Pier Luigi Lopalco (PD), «con la legge approvata all’unanimità in Consiglio regionale rispondiamo ai bisogni di benessere psicologico che, soprattutto dopo gli anni di pandemia, sono cresciuti vertiginosamente. Lo psicologo di base, secondo quanto previsto dalla legge, sarà presente in ciascuno dei distretti sociosanitari del territorio regionale e lavorerà in stretta sinergia con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per rafforzare il monitoraggio, migliorare la valutazione dei casi, garantire interventi precoci, efficaci e tempestivi allo scopo di limitare le ospedalizzazioni, gli accessi impropri al sistema di cure e scongiurare eventuali complicazioni».


«La salute psicologica non ha e non deve avere colore politico», conclude Lopalco, «ecco perché quella scritta oggi è una bella pagina di politica al servizio dei pugliesi. Una legge giusta, attesa da tanti, con la quale cerchiamo di rispondere a un bisogno per troppo tempo rimasto marginale».


LOREDANA CAPONE: «ISTITUZIONE FONDAMENTALE»


Anche la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, commenta positivamente l’approvazione della legge regionale che istituisce la figura dello psicologo di base, al pari del medico e del pediatra: «Una legge giusta che riconosce a tutte e tutti, indipendentemente dal fatto che possano permetterselo o no, il diritto sacrosanto a prendersi cura della salute mentale propria o di chi gli sta accanto».


«Prezioso», aggiunge, «il supporto dell’assessore Rocco Palese, del dipartimento regionale della Salute tutto, delle tante associazioni impegnate sui territori. Questa legge è l’esempio che quando la politica esce fuori dal palazzo e si mette in ascolto della comunità i frutti sono sempre buoni e si fanno fertilizzante per un benessere che è necessità e diritto al tempo stesso, un diritto che non può e non deve essere in alcun modo legato alle possibilità economiche dei cittadini».


«Diversamente», rileva Capone, «verrebbe meno il senso di Stato, e verrebbe meno l’articolo 32 della nostra Costituzione. Lo psicologo di base era ed è fondamentale perché se un disturbo viene riconosciuto e trattato subito c’è una speranza in più che non diventi malattia e quella speranza per chi ti ama vale più di tutto».

Stando all’ultimo sondaggio Bidimedia, condotto tra i cittadini maggiorenni pugliesi tra il 9 dicembre 2021 ed il 23 gennaio 2022, un pugliese su tre ha usufruito, almeno una volta nel corso della propria vita, di un colloquio o un intervento da parte di uno psicologo, dato che cresce fino al 38% tra le donne, al 46% tra gli under 45 e al 44% tra chi ha un titolo di studio elevato.


Alessano

Un film su Don Tonino

“Un santo nuovo per una Chiesa nuova (Il sud del sud, La vita di Don Tonino Bello): riprese da gennaio nei luoghi amati e frequentati dal Venerabile

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Un film per raccontare la vita dell’indimenticato (ed indimenticabile) vescovo don il grembiule. Le riprese avranno inizio a gennaio e coinvolgeranno i luoghi appartenuti a don Tonino che la produzione visiterà in agosto. Quindi, certamente, Alessano, paese natio, Tricase dove don Tonino ha lasciato un’impronta indelebile e Molfetta dove da vescovo ha indossato mozzetta e zucchetto.

Il religioso sarà interpretato dall’attore Francesco Oranges, chiamato a riprodurre la serenità del vescovo nella frenesia delle sue giornate, cogliendone attivismo e spiritualità.

La regia del lungometraggio, nato dall’idea di Andrea Coppola, autore di una biografia su don Tonino, sarà curata da Luciano Silighini Garagnani (regista e produttore cinematografico).

Proprio il regista ha anticipato che «sarà un film che rispecchierà fedelmente la vita del Venerabile, come chiesto dalla famiglia in una bellissima lettera».

Il film inizia con una delle tante giornate frenetiche vissute, anche se Don Tonino sembra sorridere sempre e far passare quella frenesia come quotidianità.

È in auto con Michele, un ragazzo che lo guarda tra l’emozione e lo stupore: «Dobbiamo correre verso sud… il sud del sud».

Michele non capisce dove quel prete riesca sempre a trovare la forza di sorridere. E così inizia un racconto, quasi una confessione, di un sacerdote con chi un giorno, scopriremo, proprio da quelle chiacchierate troverà la sua vocazione.

Il titolo del film già spiega molto: “Un santo nuovo per una Chiesa nuova (Il sud del sud, La vita di Don Tonino Bello)’’.

Don Tonino è stato innanzitutto un grande uomo, segnando la sua epoca aldilà del Credo che ognuno di noi professa (se ne ha uno). Il presente è solo una logica conseguenza: il Vescovo con il Grembiule è già considerato un Santo dalla sua gente, soprattutto da chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona, anche se per la Chiesa, ufficialmente, è ancora “solo” Venerabile.

Ma è questione di tempo…

 

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Bandiera Blu: a Patù al mare in sicurezza

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Il 25 luglio è la Giornata Mondiale della Prevenzione dell’Annegamento. 

Si tratta di un’iniziativa dell’OMS che segue la Risoluzione dell’ONU dell’aprile 2021 e che mira a evidenziare il tragico e profondo impatto dell’annegamento e a offrire strategie di prevenzione salvavita.

“Ogni annegamento è prevenibile. Esistono soluzioni”. 

Quest’anno in Italia tutte le località #BandieraBlu hanno dedicato la giornata alla sensibilizzazione e all’informazione sulla necessità di prevenire annegamenti, attraverso incontri con istituzioni e operatori, dimostrazioni sulla sicurezza in spiaggia e sul primo soccorso, laboratori per i bambini.

A Patù l’iniziativa è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale e dalla società Salento Navigando, che gestisce le postazioni di salvamento per conto del Comune tramite bagnini abilitati.

L’iniziativa si è svolta presso il chiosco Blu Night, lungo la spiaggia di Felloniche, insignita quest’anno per la prima volta del prestigioso riconoscimento rilasciato dalla FEE. 

Gli operatori addetti al salvamento, coordinati dagli operatori della Protezione Civile di Matino, hanno simulato, alla presenza di numerosi bagnanti, due operazioni di salvataggio in mare. Nella prima, due bambine con salvagente portate al largo dalla corrente sono state soccorse con il pattino a remi. Nella seconda un sub in difficoltà è stato soccorso dalla moto d’acqua e, una volta portato a terra, dai sanitari con auto ambulanza nel frattempo allertati.

L’iniziativa ha visto l’intervento del comandante dell’Ufficio Locale di S.M. Leuca della Capitaneria di Porto, Vito Fersini, della Polizia Locale, guidata dal Comandante Giovanni Grecuccio, e dell’Amministrazione Comunale. 

Hanno partecipato il Gruppo Scout di Patù, gli ospiti della Comunità di Riabilitazione Psichiatrica Cento Pietre Unite, gli ospiti del progetto SAI MSNA gestito da Arci Lecce, le bambine e i bambini della Ludoteca “Il Tempo Ritrovato” di Patù. 

Dopo la dimostrazione pratica e la presentazione dell’iniziativa da parte del Sindaco e del Comandante della Capitaneria, i più piccoli si sono intrattenuti per un breve laboratorio sull’importanze delle regole di sicurezza in mare, ricevendo in cambio maglietta e cappellino a ricordo di questa giornata.

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Cosa sono quegli oggetti colorati? Chi è Maya?

Che mistero ad Ugento! Perchè quei colori sgargianti? Cosa c’entrano le vicende di una famiglia di emigrati salentini in Svizzera con la storia millenaria del nostro territorio?

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In tanti se lo saranno chiesto come noi: che saranno mai quegli oggetti colorati apparsi a luglio sulle spiagge ugentine, tra Torre San Giovanni e Torre Mozza?

Chi è Maia che dalla Svizzera ha deciso di venire ad Ugento per capire il mistero della sua famiglia?

Cosa c’entrano le vicende di una famiglia di emigrati salentini in Svizzera con la storia millenaria del territorio?

Quello che siamo riusciti a scoprire è che si tratta di un progetto del comune di Ugento e dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Per il momento gli ideatori preferiscono non svelare troppo ma hanno promesso che a breve giro di posta illustreranno pubblicamente tutti i particolari della loro iniziativa.

I colori pop di questi oggetti fuori scala fanno pensare alla Cracking Art.

L’operazione, che ai più raffinati e tradizionalisti potrebbe sembrare anche dissacrante rispetto ad una visione seriosa della cultura, parte in realtà da una riflessione più profonda. Il nostro mondo infatti sta diventando più artificiale, in continua trasformazione tra storia, natura e digitale.

Con i colori sgargianti delle opere esposte si vuole sollecitare una riflessione collettiva sui temi del disinnamoramento dell’uomo per la sua storia, della scissione tra noi, il nostro patrimonio e le nuove realtà artificiali e digitali; e lo si fa attraverso un’azione basata su meccanismi narrativi e ludici.

Per saperne di più e soddisfare ogni nostra curiosità non resta che attendere il lancio ufficiale dell’iniziativa.

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