Attualità
Covid: gli aiuti di Stato ad imprese e lavoratori pugliesi
I principali aiuti di Stato già concessi alle imprese e ai lavoratori della Puglia per “compensare” le perdite causate dal Covid-19

Oltre 74mila pratiche inviate al “Fondo di garanzia per le Pmi”, più di 339mila beneficiari di indennità “una tantum”, 12mila congedi, 59mila “bonus baby-sitting”, 118 milioni di ore di integrazione salariale, con causale Covid-19. Ma non solo.
Davide Stasi, responsabile dell’Osservatorio Economico di Aforisma School of Management, ha condotto una dettagliata analisi sui principali aiuti di Stato, già concessi alle imprese e ai lavoratori della Puglia, elargiti al fine di poter “compensare” le perdite economiche causate dal nuovo coronavirus.
In sintesi, nella sola Puglia, si registrano ben 74.782 accessi al “Fondo di garanzia per le Pmi”, per un importo finanziato complessivo di 4,7 miliardi di euro, di cui 63.279 operazioni fino a 30mila euro (dal 17 marzo all’8 novembre); 339.431 sono i beneficiari di indennità “una tantum” (da 600-1.000 euro), al netto delle casse private di previdenza; 52,3 milioni di euro a favore di 13.064 imprese pugliesi, grazie al decreto “Ristori”; 11.921 i congedi straordinari (in media, 19 giornate); 59.139 i “bonus baby-sitting”; 118 milioni le ore di integrazione salariale, dal primo aprile al 31 agosto, con causale Covid-19; il 55,4 per cento delle imprese e il 47,5 per cento dei lavoratori hanno usufruito di trattamenti di integrazione salariale; 60.549 le domande Naspi nei primi 6 mesi di quest’anno (+12 per cento rispetto al primo semestre 2019); 22.982 le domande accolte per il Reddito di emergenza (Rem), sul totale di 43.136 (pari al 54,17 per cento del totale).
Istanze di accesso al Fondo di garanzia per le Pmi
Vengono inviate, senza sosta, le richieste di accesso al “Fondo di garanzia per le Pmi” (istituito con legge numero 662 del 1996 ed operativo dal 2000). Negli ultimi mesi, in Puglia, il ricorso a questo strumento di supporto per le imprese è stato esponenziale. Ben 74.782 le operazioni autorizzate dal 17 marzo all’8 novembre, per un importo finanziato complessivo di 4 miliardi 734 milioni di euro (l’importo medio si attesta a 63.305 euro). Pari al 4,7 per cento del totale nazionale (100 miliardi 864 milioni di euro, con un importo medio di 80.723 euro).
In particolare, in provincia di Bari, sono state già accolte 23.763 istanze, per un importo finanziato complessivo di un miliardo 822 milioni di euro (l’importo medio si attesta a 76.693 euro); in quella di Barletta-Andria-Trani ne sono state presentate 7.634, per un importo finanziato complessivo di 485 milioni di euro (l’importo medio si attesta a 63.512 euro); in quella di Brindisi ne sono state presentate 6.496, per un importo finanziato complessivo di 370 milioni di euro (l’importo medio si attesta a 56.896 euro); in quella di Foggia ne sono state presentate 10.208, per un importo finanziato complessivo di 590 milioni di euro (l’importo medio si attesta a 57.793 euro); in quella di Lecce ne sono state presentate 18.508, per un importo finanziato complessivo di 942 milioni di euro (l’importo medio si attesta a 50.919 euro); in quella di Taranto ne sono state presentate 8.173, per un importo finanziato complessivo di 525 milioni di euro (l’importo medio si attesta a 64.215 euro).
Le cosiddette “operazioni fino a 30mila euro” sono state 63.279, in Puglia, per un importo finanziato complessivo di circa un miliardo 200 milioni di euro (l’importo medio si attesta a 18.956 euro), pari al 6,3 per cento dell’importo finanziato in Italia riferito alle “operazioni fino a 30mila euro”. Dal 17 marzo (data di entrata in vigore del decreto “Cura Italia”) in poi, l’intervento del Fondo viene concesso automaticamente e le risorse vengono erogate senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore. Gli interventi di garanzia diretta rappresentano la quota prevalente, seguite dalla riassicurazione o controgaranzia.
Indennità “una tantum” (600/1.000 euro)
Il decreto “Cura Italia” aveva previsto un’indennità “una tantum” (di 600 euro) per il mese di marzo in favore di cinque categorie: liberi professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (articolo 27); autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago (articolo 28); stagionali del turismo e degli stabilimenti termali (articolo 29); lavoratori del settore agricolo (articolo 30) e dello spettacolo (articolo 38).
In Puglia, a partire dal 1° aprile, sono state presentate 339.431 domande, di cui 21.031 da parte di professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (articolo 27); 184.734 da parte di lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Inps (articolo 28); 19.076 da parte di lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali (articolo 29); 112.709 da parte di lavoratori del settore agricolo (articolo 30) e 1.881 da parte di lavoratori dello spettacolo (articolo 38).
I maggiori beneficiari sono stati gli autonomi iscritti alle Gestioni speciali (54 per cento) e i lavoratori del settore agricolo (33 per cento). L’8,4 per cento del totale delle indennità “una tantum” è stata percepita da pugliesi.
In Italia, sono state presentate, complessivamente, 4.060.941 istanze, di cui 400.902 da parte di professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (articolo 27); 2.863.396 da parte di lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Inps (articolo 28); 211.190 da parte di lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali (articolo 29); 553.399 da parte di lavoratori del settore agricolo (articolo 30); 32.054 da parte di lavoratori dello spettacolo (articolo 38). Sempre il decreto “Cura Italia” aveva inoltre previsto, all’articolo 44, l’istituzione di un Fondo per il reddito di “ultima istanza” a favore dei lavoratori danneggiati dal virus Covid-19, allargandolo ad ulteriori categorie e agli iscritti alle casse private di previdenza.
Contributo a fondo perduto: decreto “Ristori”
La prima erogazione del contributo a fondo perduto del decreto “Ristori” consiste in 52,3 milioni di euro a favore di 13.064 imprese pugliesi. L’ammontare destinato alla Puglia rappresenta il 5,4 per cento dell’ammontare totale (964,8 milioni di euro) a favore di 211.488 imprese italiane.
Congedi Covid-19 e bonus baby-sitting
L’articolo 23 del decreto “Cura Italia” aveva previsto, in conseguenza dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, uno specifico congedo parentale Covid-19 ovvero, in alternativa, la possibilità di fruizione di un bonus monetario con cui pagare i servizi di assistenza e sorveglianza dei minori (cosiddetti “bonus baby-sitting”).
La fruizione del congedo è stata riconosciuta, alternativamente, ad uno solo dei genitori per nucleo familiare per i figli di età non superiore ai 12 anni, a condizione che nel nucleo familiare non vi fosse altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito previsti in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore. Il limite dei 12 anni di età non si è applicato in riferimento ai figli disabili in situazione di gravità accertata. Durante la fruizione del congedo ai genitori è stata riconosciuta un’indennità pari al 50 per cento della retribuzione con relativa contribuzione figurativa, nel caso in cui sia stato chiesto per un figlio fino ai 12 anni di età. In Puglia, i richiedenti sono stati 11.921, pari al 3,7 per cento del totale nazionale (320.540 domande). In media, sono state richieste 19 giorni, a fronte di una media nazionale di 18 giornate.
Riguardo, invece, al bonus baby-sitting, sono stati 59.139 i pugliesi richiedenti, pari al 4,5 per cento del totale nazionale (1,3 milioni di domande).
Cassa di integrazione
In Puglia, da marzo ad agosto 2020, le ore autorizzate – con causale Covid-19 – sono state 118 milioni, di cui 59 milioni per la cassa integrazione ordinaria, 35 milioni per gli assegni ordinari dei fondi di solidarietà e 24 milioni per la cassa in deroga. Il dato regionale (118 milioni di ore) corrisponde al 4,2 per cento del totale nazionale (2,8 miliardi di ore, di cui 1,4 miliardi per la cassa integrazione ordinaria, 887 milioni per gli assegni ordinari dei fondi di solidarietà e 548 milioni per la cassa in deroga.
Nel periodo marzo-giugno, le imprese pugliesi che hanno fatto ricorso alla Cig-Covid rappresentavano il 55,4 per cento, a fronte di una media nazionale del 54,4 per cento); mentre la quota di lavoratori pugliesi in Cig-Covid è stata del 47,5 per cento, a fronte di una media nazionale del 40,5 per cento. Nel Sud, non solo la quota di imprese che hanno fatto ricorso alla Cig-Covid è stata maggiore rispetto ad altre aree, ma anche la quota di lavoratori in Cig-Covid ha raggiunto valori più elevati della media: in Puglia le ore di integrazione medie per dipendente sono state 246, a fronte di una media nazionale di 219 ore.
Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi)
A partire da marzo 2020, vari provvedimenti hanno interessato, direttamente o indirettamente, anche la regolazione del principale strumento a sostegno del reddito dei disoccupati, vale a dire la Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi). In Puglia, nel primo semestre di quest’anno, sono state presentate 60.549 domande Naspi (nel primo semestre 2019 erano state 54.215), segnando una crescita del 12 per cento, in linea con il trend nazionale (in Italia, da 770.346 a 864.011). Il sopraggiungere del Covid-19 ha incrementato il numero dei beneficiari della Naspi: gli ingressi, a seguito di licenziamento, sono stati limitati, teoricamente, ai soli licenziamenti disciplinari, a causa del divieto di licenziamento per ragioni economiche; gli ingressi per conclusione di rapporti a termine sono aumentati, in un primo momento, in ragione della diminuzione delle proroghe e trasformazioni; in un secondo momento, sono diminuiti per effetto della riduzione dell’occupazione a termine; le uscite per ricollocazione sono state fortemente rallentate dalla contrazione delle assunzioni e le uscite per conclusione del periodo Naspi sono state cancellate dai provvedimenti normativi di estensione del periodo indennizzato.
Il reddito di emergenza (Rem)
Il reddito di emergenza (Rem), istituito con il decreto-legge numero 34 del 2020 (articolo 82), è una misura economica volta a sostenere le famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza pandemica Covid-19. Il termine di presentazione delle domande era il 30 giugno 2020 (scadenza prorogata al 31 luglio). I requisiti per l’accoglimento delle domande per Rem sono meno stringenti rispetto a quelli per il reddito di cittadinanza, al fine di accogliere una platea più ampia di richiedenti. Una volta verificata la sussistenza di tutti i requisiti di legge, il Rem è erogato per due mensilità a decorrere dal mese di presentazione della domanda. In Puglia, risultano presentate 43.136 domande, di cui 22.982 accolte e 19.445 respinte o cancellate (709 ancora in lavorazione). Il rapporto tra quelle accolte e le totali è del 54,17 per cento. Nel Sud ne sono state presentate 274.969 domande, di cui 154.570 accolte e 114.009 respinte o cancellate (6.390 ancora in lavorazione). Il rapporto tra quelle accolte e le totali è del 57,55 per cento. In tutta Italia, sono state presentate 599.940 domande, di cui 285.234 accolte e 300.619 respinte o cancellate (14.087 in lavorazione). Il rapporto tra quelle accolte e le totali è del 48,69 per cento.
Attualità
«Tiggiano non è il paradiso terrestre»
Riceviamo e pubblichiamo: «Che questa narrazione da racconto fantastico cessi di confondere e distrarre: Tiggiano potrà diventare il paese che oggi viene raccontato solo quando farà i conti con sé stesso»

Risalgono agli anni della scuola primaria i ricordi di lezioni durante le quali ci veniva spiegata la differenza tra un racconto fantastico e un testo informativo; ricordo anche lo sforzo che mi costava, da bambina, scrivere di un’esperienza, di una persona, di un fenomeno, evitando di ricorrere al mio immaginario, sempre ben fornito.
E ricordo che per rendermi chiara la struttura e le caratteristiche di un testo informativo, l’insegnante ricorreva all’esempio di un articolo di giornale: restare nel reale, non perdere di vista il vero, non alterare tratti, funzioni e accadimenti, fornire una descrizione autentica del contesto in questione.
L’esempio dell’articolo di giornale ha continuato, lungo gli anni a venire, a essere il campanello d’allarme quando, lavorando a un testo informativo, rischiavo di cedere alla tentazione di metterci qualcosa frutto della mia fantasia e della mia visione delle cose.
In questo modo ho imparato a scrivere e in questo modo ho imparato a leggere. Credo sia giustificato, quindi, il mio sconcerto davanti ad articoli di giornale che descrivono Tiggiano come se fosse il paradiso terrestre, un Eden in mezzo a realtà degradate e arretrate: Tiggiano è un paese come tutti gli altri, come tutti i paesi meridionali, del Salento, come tutti i contesti piccoli e composti da una popolazione conforme alle possibilità del territorio.
Leggo con turbamento articoli che raccontano Tiggiano con gli occhi delle persone ricche e famose come Helen Mirren.
Non credo di svelare chissà quale segreto escatologico e non mi stancherò mai di ribadire questo dato di fatto: con tutto il rispetto per Mirren, la persona ricca sta bene ovunque, non è il posto a fare la differenza; sono le possibilità; utilizzare la testimonianza di una persona celebre per raccattare voti durante la campagna elettorale, come è accaduto lo scorso anno, oltre che consistere in una caduta di stile, rappresenta anche il fulcro di una narrazione borghese che pone al centro l’amministrazione comunale, dimenticando che una comunità è composta da persone che scelgono di essere accoglienti, e lo sono da sempre.
A rendere davvero vivibile un paese, sono le possibilità che esso offre e Tiggiano, come diverse altre realtà salentine, in questo scarseggia: Tiggiano è vuota e immobile.
A muoversi, e con uno stile abbastanza sinuoso, sono le chiacchiere di chi da questo racconto alterato ci guadagna: è la fantasia di chissà che vede o vuole vedere, di chi negli anni ha scelto di negare l’evidenza che sta nelle difficoltà che tante persone incontrano nel vivere a Tiggiano.
Costruire una maschera sul reale volto di un paese, significa celare quelle che sono le sue mancanze e impedire che vengano colmate: significa non fare il bene di un posto né di chi lo vive, o lo vivrebbe se fosse possibile.
Le persone che risultano trasferite a Tiggiano, e di cui non è ancora stato accertato il numero poiché, nel periodo in cui questo articolo è stato scritto, è aumentato da un post su Facebook a un articolo di giornale, non compensano sicuramente il numero di tutte quelle che sono andate via non facendo più ritorno (ma continuando a risultare residenti a Tiggiano per diversi motivi: chi si è trasferito, chi ha vissuto l’esperienza dell’emigrazione, li conosce).
Dove sono le occasioni di aggregazione, di incontro, di pratica politica, a Tiggiano?
Dove sono le esperienze culturali, di scambio, di crescita?
Dove finisce l’attenzione nei confronti dei giovani così accesa durante la campagna elettorale?
Dove si nascondono tutti quei pregi e tutte quelle eccezionali caratteristiche attribuite a Tiggiano e che lo distinguono così tanto dagli altri luoghi vicini?
Sono classe ‘86 e, come tanti della mia generazione, sono andata via da questo paese intrappolato nel vecchio, affezionato a quel fare politica in maniera banale e senza alcun senso critico.
Palchi dai quali vengono pronunciate promesse nei confronti dei giovani, salvo poi scoraggiare ogni loro tentativo di fare esperienza, di contribuire alla crescita e al benessere della comunità.
Tiggiano non è l’Eden: qui succedono le stesse cose che accadono negli altri paesi; il resto è solo frutto di un’attitudine ben allenata al racconto fantastico.
Sono assente da Tiggiano da anni, non ho intenzione di tornarci né ci ho provato: queste mie parole non sono la conseguenza di mancate promesse o questioni simili.
Desidero solo che sia detta un po’ di verità, oltre a tutta la fantasiosa ricostruzione da social e da slogan di partito.
Desidero solo che Tiggiano non ceda a questa sceneggiata e sappia ritrovare vivacità e lucidità, impegnandosi realmente per il proprio sviluppo.
Che questa narrazione da racconto fantastico cessi di confondere e distrarre perché, se non esiste il problema, non occorre nemmeno adoperarsi per risolverlo.
Basta descrivere una situazione di irreale benessere, priva di quella creatività e di quell’impegno necessari per creare occasioni e opportunità, per favorirlo davvero quel benessere.
Fino ad allora, auspico che si faccia informazione in maniera autentica: il giornalismo è rispettabile solo se è onesto.
Tiggiano potrà diventare il paese che oggi viene raccontato solo quando farà i conti con sé stesso.
Questo è l’augurio da parte di una tiggianese che non ha imparato granché, oltre alla differenza tra realtà e finzione.
Deborah Biasco
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Attualità
Donne, lavoro e inclusione: premio di merito al Salento
No gender gap: il progetto della consigliera di parità della Provincia di Lecce Antonella Pappadà premiato tra le best practice regionali

Il progetto “Parità di genere nel lavoro: donne, lavoro e inclusione”, ideato e promosso dalla consigliera di Parità della Provincia di Lecce Antonella Pappadà, ha conquistato il Premio di merito, nella categoria Comunicazione, alla “Call for best practice #nogendergap” – edizione 2025 della Regione Puglia.
Il progetto è tra i 10 vincitori, su 41 candidati all’iniziativa regionale, pensata per conoscere e valorizzare le migliori pratiche promosse dai sistemi territoriali per contrastare e prevenire ogni forma di divario e discriminazione di genere nel lavoro e per promuovere l’occupazione femminile.
La cerimonia di consegna dell’importante riconoscimento si è svolta, a Bari, presso la Fiera del Levante, nell’ambito dell’incontro di approfondimento dedicato al tema “Donne e lavoro”, in cui è stato anche sottoscritto il Protocollo tra Regione e Partenariato socioeconomico per la promozione del lavoro femminile in Puglia.
La consigliera di Parità provinciale Antonella Pappadà, che ha anche firmato il Protocollo d’intesa, è stata premiata dall’assessora regionale alle Politiche di genere Serena Triggiani, con la consigliera delegata all’Agenda di genere, Titti De Simone e la consigliera regionale di Parità, Lella Ruccia.
«Sono felice e onorata di aver ricevuto questo riconoscimento dalla Regione Puglia, assessorato alle Politiche di genere», commenta la consigliera di Parità Antonella Pappadà, «perché ripaga l’impegno profuso nell’ultimo anno insieme a tutta la rete, che ringrazio fortemente. Sono ancor più felice per il grande interesse dimostrato dalle studentesse e degli studenti, che ho incontrato personalmente, riguardo ai temi affrontati in questo primo anno di formazione, segno che la strada intrapresa è quella giusta: far riconoscere e superare stereotipi e pregiudizi, promuovere la consapevolezza di sé e delle proprie capacità, incoraggiarli nella ricerca dei loro interessi e al rispetto per le diversità».
Questa la motivazione del Premio di merito: “Per aver promosso un progetto innovativo e continuativo di orientamento e sensibilizzazione che affronta con efficacia i temi della parità di genere, dell’inclusione e dell’empowerment femminile, supportando le studentesse e gli studenti nella scelta consapevole del proprio percorso formativo e professionale. L’iniziativa contribuisce concretamente al superamento degli stereotipi, alla riduzione del divario di genere e al miglioramento dell’occupazione femminile e delle persone con disabilità, con un impatto positivo e duraturo sul tessuto sociale ed economico del territorio”.
Il Progetto di orientamento integrato “Parità di genere nel lavoro: donne, lavoro e inclusione” è un percorso formativo triennale, avviato in via sperimentale in 4 Istituti scolastici superiori del Salento (Ites Olivetti di Lecce, Liceo Da Vinci di Maglie, IISS Meucci di Casarano, IISS Giannelli di Parabita), nell’ambito dei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento).
Il primo modulo, intitolato “Oltre gli stereotipi”, si è snodato da dicembre 2024 a maggio 2025, attraverso 16 incontri, pari a 48 ore di formazione, con esperte e testimonial d’eccezione.
Il coordinamento e la realizzazione del Progetto sono curati dall’Ufficio pari opportunità – Servizio Risorse umane e Pari opportunità della Provincia di Lecce, diretto da Pantaleo Isceri, con il supporto del Gruppo operativo formato nell’ambito del Tavolo tecnico permanente “Donne, lavoro e inclusione”, costituito dalla stessa consigliera di Parità.
Nel prossimo anno scolastico 2025-2026 sarà sviluppato, in continuità con le classi già coinvolte, il secondo modulo, “Il mercato del lavoro”, rivolto a studenti e studentesse del quarto anno.
Il percorso di concluderà nell’anno scolastico 2026-2027, con il terzo ed ultimo modulo “Il lavoro tra diritti e doveri: soggetti di diritti e di doveri”, dedicato agli studenti di quinta.
Un modo valido per fornire agli studenti gli strumenti per comprendere e contrastare le discriminazioni di genere, incoraggiando un pensiero libero e inclusivo anche attraverso atteggiamenti e comportamenti.
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Attualità
Nuove tappe per il Camper del Lavoro
Arpal Puglia: 685 posizioni aperte nel leccese, nuove tappe per il Camper del Lavoro, recruiting con Mc Donald’s a Galatina e concorso per categorie protette

Dopo i primi giorni nel nord Salento, da questa settimana il Camper del Lavoro di ARPAL Puglia porta il suo sportello itinerante anche nei Comuni del Capo di Leuca, nella Grecìa Salentina, a Veglie, Porto Cesareo e a Nardò, presso la Foresteria Boncuri che ospita i lavoratori migranti impegnati nella raccolta stagionale di frutta e ortaggi.
L’iniziativa, finanziata con fondi PNRR e realizzata in collaborazione con gli enti del Terzo Settore Cefas, Consorzio Mestieri Puglia e Sale della Terra, nasce per avvicinare le politiche attive del lavoro anche alle comunità più isolate, garantendo un contatto diretto con gli operatori dei Centri per l’Impiego.
Il mezzo attrezzato, trasformato in un vero e proprio sportello mobile, fornisce orientamento personalizzato, supporto nella scrittura e aggiornamento di CV e lettere di presentazione, assistenza sulle offerte di lavoro e sui percorsi formativi, accesso ai servizi digitali e informazione dedicata alle imprese.
L’azione si inserisce, inoltre, nel quadro delle misure di contrasto al caporalato, offrendo tutele e opportunità laddove più necessario.
Parallelamente, proseguono le attività presso i centri per l’impiego. Il Recruiting Day “Last Call for Summer”, che si è svolto lo scorso 12 giugno, ha visto una partecipazione ampia e diffusa: sono state raccolte 386 candidature e sono stati svolti 348 colloqui in un’unica giornata. Anche in questo caso, la strategia #mareAsinistra ha consentito l’estensione della partecipazione oltre i confini regionali, con candidature provenienti anche da Sicilia e Spagna, a conferma dell’efficacia di un modello che integra colloqui in presenza e da remoto.
RECRUITING DAY CON MCDONALD’S A GALATINA
Domani (martedì 24 giugno), è in calendario un nuovo importante appuntamento: presso il Centro per l’Impiego di Galatina si terrà il Recruiting Day per la nuova apertura del ristorante fast food McDonald’s.
Per l’occasione, i recruiter di Arpal e della società Ristosì srl terranno i colloqui di lavoro per la selezione di quaranta risorse, tra addetti alla sala e addetti alla cucina, da assumere con contratto part time a tempo determinato con possibilità di stabilizzazione.
Possono candidarsi giovani tra i 18 e i 35 anni, preferibilmente domiciliati entro 30 km da Galatina.
Per l’invio della candidatura e maggiori dettagli, si può consultare il portale “Lavoro per te Puglia”
Solo per chi vive fuori regione, è possibile prenotare un colloquio da remoto grazie alla strategia #mareAsinistra, compilando l’apposito form
IL CONCORSO ARPAL
Si segnala l’avvio di un concorso pubblico, su base territoriale, per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di quaranta Istruttori del Mercato del Lavoro da inquadrare nell’Area degli Istruttori (ex categoria C) presso l’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro – ARPAL Puglia.
La procedura è interamente riservata a persone iscritte negli elenchi della legge 68/99: trentasei posti sono destinati a persone con disabilità, come da art. 1 della legge 68/99, e quattro a categorie tutelate ai sensi dell’art. 18, comma 2 della stessa legge e delle norme equivalenti.
Le domande dovranno essere presentate esclusivamente online attraverso il portale www.inPA.gov.it entro il 27 giugno.
Il bando completo e tutti i dettagli sono consultabili nella sezione “Albo Pretorio” del portale ARPAL Puglia, all’indirizzo https://arpal.regione.puglia.it/.
I DATI DEL 20° REPORT
Il 20° Report settimanale di ARPAL Puglia dipinge un quadro vivace e dinamico del mercato del lavoro nell’Ambito di Lecce, con un totale di 685 posizioni aperte distribuite in 221 annunci.
Le opportunità sono variegate e coprono numerosi comparti produttivi. Il settore del turismo si conferma il motore principale, raccogliendo 166 posizioni.
Subito dopo, il settore delle costruzioni mostra una forte crescita con 151 offerte, seguito dal commercio che attesta 91 opportunità.
La sanità e i servizi alla persona propongono 64 inserimenti lavorativi, dimostrando una costante domanda di professionalità in questi ambiti.
Proseguendo nell’analisi, il settore dei trasporti e riparazione veicoli conta 40 posti, mentre il comparto Tessile, Abbigliamento e Calzature (TAC) registra 34 posizioni. Le pulizie e le telecomunicazioni presentano entrambe 27 posizioni attive.
Il settore agroalimentare offre 18 opportunità, e quello metalmeccanico 13.
Anche se più contenuta, l’offerta nel settore bellezza e benessere è comunque significativa con nove opportunità.
Chiudono la lista i comparti pedagogico con sette posizioni attive, amministrativo-informatico con cinque e spettacolo – organizzazione eventi con due posizioni.
A completare il panorama occupazionale vi sono 16 posizioni riservate agli iscritti alle categorie protette secondo la legge 68/99 e altre 13 destinate a persone con disabilità.
Il report segnala inoltre otto tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES, che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.
Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia“, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.
Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
CLICCA QUI PER LEGGERE IL 20° REPORT ARPAL NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE
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