Attualità
Informazione gratis online? Il prezzo è altissimo
Milena Gabbanelli: “La nostra conoscenza della realtà sarà pilotata dalle notizie indicizzate dai colossi come Google e Facebook che si dividono le fette più grosse di pubblicità intascando il 75% degli introiti”
Milena Gabbanelli la conosciamo per la sua integrità e la capacità di dire pane al pane e vino al vino senza alcun problema.
Lo ha fatto per tanti anni in tv ed è il suo tratto distintivo, come dovrebbe essere quello di noi tutti Giornalisti.
Con la G maiuscola, perché oggi l’informazione passa dal dilettantismo di chi si accontenta di pochi spiccioli e fa un mestiere che non è il suo o, peggio, dai social che tanto “siamo tutti giornalisti“.
Invece l’informazione è sacra ed è alla base di ogni democrazia e, soprattutto, si fonda su delle regole.
La prima in assoluto è il rispetto delle persone perché dietro ogni storia che si racconta, non dovremmo mai dimenticarcelo, ci sono delle persone, con una vita e dei sentimenti.
Così capita che molti colleghi quando si tratta ad esempio di scrivere di un fatto di cronaca che riguarda un minore, scrivano tutto quello di cui vengono a sapere, infischiandone che tutti quei particolari potrebbero ricondurre al minore coinvolto suo malgrado e che resterà marchiato a vita.
O ancora, siccome il tutto gratis si basa sul numero di clic, l’informazione lascia il posto al gossip e la nostra conoscenza della realtà sarà pilotata dalle notizie indicizzate dai colossi come Google e Facebook che si dividono le fette più grosse di pubblicità: il 75%!
E sono sempre Google e Facebook che beneficiano della circolazione di notizie online sulle proprie piattaforme, motivo per cui, per esempio, la legge sul diritto d’autore in discussione a Bruxelles vuole imporre loro un pagamento per l’utilizzo delle anteprime delle notizie.
La Gabbanelli con la sua nota abilità ha spiegato in modo molto semplice perchè l’informazione che noi definiamo gratuita alla fine ha per tutti noi un costo salatissimo.
La redazione de “il Gallo” condivide e sottoscrive il pensiero espresso dalla Gabbanelli su corriere.tv e per questo lo ripropone su ilgallo.it.
Attualità
Intesa Sanpaolo, sito di nuovo down e clienti imbufaliti
Problemi d’accesso per app e home banking. Intesa Sanpaolo è down: clienti bloccati fuori dall’home banking e impossibilitati a gestire conti e pagamenti online…
Un bug che sta affliggendo il sistema informatico di Intesa Sanpaolo, non permettendo ai clienti di eseguire on line nessuna operazione: questa potrebbe essere la causa, ma nessuna dichiarazione è arrivata da parte della banca finora.
I social network si stanno riempiendo di post e commenti di clienti frustrati per il disservizio, impossibilitati di eseguire regolari pagamenti o altri tipi di operazioni on line.
Questo evento è simile a quanto già accaduto il 31 ottobre, allora un altro malfunzionamento aveva compromesso l’accesso all’home banking per ore, generando altrettanto malcontento tra i clienti.
Per via di un problema tecnico non funziona l’accesso all’applicazione e al servizio Web di Intesa Sanpaolo: questo impedisce la gestione dei conti e delle carte, impedisce anche l’autorizzazione dei pagamenti online tramite le notifiche push in-app (che servono a confermare le transazioni).
Questo è il messaggio che legge chi si appresta ad andare, virtualmente, on line: «Ci scusiamo ma, per un problema tecnico, non puoi proseguire».
Le difficoltà degli utenti sono iniziate intorno alle 9 di questa mattina, con un’ondata di report che evidenziano problemi nell’accesso, nell’autenticazione e nell’utilizzo generale delle funzionalità dell’app.
Attualità
Salento che cambia: cresime, padrini e madrine, doni e regali
All’uscita dalla chiesa, “lu nunnu”, con un rapido gesto discreto ma in certo qual modo anche solenne, passò a consegnarmi il suo regalo, una banconota da cinquecento lire, dicendo testualmente: “Tieni, così potrai comprarti un paio di pantaloni”…
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di Rocco Boccadamo
Domenica scorsa, durante la Santa Messa al paesello, l’Ordinario diocesano, nell’occasione celebrante, ha anche amministrato il sacramento della Cresima a diciassette ragazzi e ragazze, frequentanti in prevalenza la prima media.
Fra le immagini colte nel corso della cerimonia, ha colpito, innanzitutto, il particolare che alcuni dei “confermandi” sovrastavano, quanto a statura fisica, ai rispettivi padrini e madrine, e ciò a riprova della progressivamente crescente altezza media fra una generazione e l’altra. Seconda inquadratura indicativa e un po’ spettacolare, a metà Messa, il corteo del gruppo di adolescenti, i quali, in coppia, hanno recato verso l’altare, a titolo di dono o omaggio al vescovo, grandi cesti, chiusi da cellophane e nastrini, contenenti, è proprio il caso di dirlo, ogni ben di Dio.
E, ancora, al termine della cerimonia, con i neo “soldati di Cristo” tutti insieme intorno al vescovo e al parroco, gli scambi di confidenze fra i protagonisti circa i regali ricevuti: sono risuonati, tra gli altri, i nomi di telefonini, smartphone, iPad, personal computer, orologi, biciclette da corsa, motorini, roba, insomma, di un certo, se non addirittura consistente, valore. Una breve litania di evidenti segni caratteristici sul mutamento dei tempi e delle abitudini.
Il ragazzo di ieri che scrive ha vissuto la sua cresima nel lontanissimo 1948, quando aveva appena sette anni, ma conserva ancora viva nella memoria la figura del vescovo dell’epoca, francescano cappuccino con il volto incorniciato da una folta barba, tale Monsignor Cornelio Sebastiano Cuccarollo, Arcivescovo Metropolita di Otranto e Primate del Salento (nella foto in alto).
Nel ruolo di padrino, un compaesano contadino classe 1928, compare Uccio, coetaneo e stretto amico di un mio zio paterno.
All’uscita dalla chiesa, l’anzidetto “nunnu”, in gergo dialettale, con un rapido gesto discreto ma in certo qual modo anche solenne, passò a consegnarmi il suo regalo, una banconota da cinquecento lire, dicendo testualmente: “Tieni, così potrai comprarti un paio di pantaloni” (sarebbero stati ovviamente pantaloni corti, gli unici indossati, all’epoca, dai ragazzini.
Per avere un’idea del valore della carta moneta di quel taglio, si consideri che lo stipendio mensile di un operaio andava da venti a venticinque mila lire, il costo del giornale era pari a venti lire, una tazzina di caffè si pagava trenta lire, il pane cento – centodieci lire al chilogrammo, la pasta centotrenta lire, la carne bovina ottocento lire.
V’è però da rimarcare che, nelle passate stagioni, a prescindere dell’entità del regalo dal padrino al figlioccio, fra i due e fra i rispettivi nuclei famigliari, si creava un legame fortissimo, intenso, quasi si trattasse di vera e propria parentela.
Al riguardo, ricordo che, una volta, il mio compare Uccio, ormai ultrasessantenne, incrociandomi casualmente mentre si trovava in compagnia della figlia, dopo i saluti, disse alla giovane donna: “Tieni presente che, se e quando ti servirà un consiglio o un’informazione o un suggerimento, non dovrai esitare a rivolgerti al mio figlioccio (“sciuscetto”, in dialetto) che, sono sicuro, non mancherà di aiutarti e assisterti”.
Sempre a proposito di cresima, un’altra paesana, l’amica Anita, classe 1930, mi ha confidato di aver avuto per madrina, nel suo caso correva l’anno 1940 o il 1941, mia zia Maria, sorella di mia madre, la quale le diede in dono un libricino di preghiera con copertina bianca in finta madreperla.
Attualità
Il nuovo singolo della salentina Raffaella è… Nucleare
Disponibile su tutte le piattaforme digitali, “Nucleare” è una ballata rock intrisa di energia e introspezione
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È su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo della salentina Raffaella dal titolo “Nucleare”.
In una vita fatta di sfumature e complessità, l’amore resta l’esperienza più intensa e, al contempo, la più imprevedibile.
Il brano esplora proprio la potenza di un sentimento capace di travolgere come un’esplosione, richiedendo la giusta cura e attenzione per crescere senza diventare tossico o provocare dolore.
“Nucleare” è una ballata rock intrisa di energia e introspezione, che racconta la forza dell’amore e la delicatezza necessaria per disinnescare le sue insidie.
Con sonorità decise e coinvolgenti, Raffaella porta il suo pubblico in un viaggio emotivo, dove amare significa anche saper prendersi cura e proteggere.
Il testo di Raffaella Roccasecca, Giacomo Pisanello e Valeria Tarricone; la musica di Giacomo Pisanello.
Il video è stato realizzato da Giorgio Gabe e Teseo Quarta; montaggio Michele Favale
RAFFAELLA
Dopo anni di concerti e sperimentazione con svariati musicisti pugliesi e nel duo Il Peccato di Eva, che l’hanno portata a cimentarsi con stili e sound un po’ diversi tra loro, Raffaella (Roccasecca) inaugura il suo nuovo percorso da solista, e dà sfogo a tutta la sua creatività e intelligenza musicale, spaziando dal rock al glam-rock, pop-rock e indie.
È di Lecce, dove studia al Conservatorio Tito Schipa pianoforte dall’età di 6 anni, e oggi frequenta il corso di laurea in canto Pop Rock.
Da diversi anni Direttrice Artistica di locali come Kilometro Zero, Casaccia, Palazzo BN ed eventi su Lecce e provincia.
Ha diviso il palco con artisti del calibro di Alessandra Amoroso, Sud Sound System, Cesko from Après La Classe, Michele Cortese, Antonio Maggio.
Ha un disco all’attivo pubblicato nel 2023 dal titolo “Tutta Scena”.
Il nuovo disco di inediti è atteso per i prossimi mesi.
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