Attualità
Traumi stradali in aumento: trend allarmante in Salento
L’analisi dei dati sull’inizio del 2024, forniti dal 118 di Lecce in esclusiva a “Il Gallo”, con il contributo di un professionista del settore
Il 2024 è iniziato da poco ma fa già registrare un trend sulla sicurezza stradale che preoccupa il Salento: gli interventi del 118 per incidenti nella nostra provincia sono in consistente aumento.
Grazie ai numeri forniti dalla centrale operativa del 118 di Lecce, abbiamo la possibilità di analizzare in esclusiva i dati completi sui traumi stradali nel periodo che va dal 1° gennaio al 15 febbraio 2024. Nel raffronto con lo stesso periodo dello scorso anno, evidenziano percentuali in salita per gli interventi su tutto lo spettro dei codici, da quello bianco a quello nero, con una seria crescita anche dei decessi.
Un dato che mette in allarme: se le premesse sono queste, cosa attendersi per la restante parte dell’anno? Ma soprattutto, perché gli incidenti aumentano? Colpa dello smodato uso del telefono alla guida? Di calo dell’attenzione dei conducenti? Della sicurezza della nostra rete stradale? Fatalità? O un mix di fattori?
Dai numeri non possiamo aspettarci una risposta chiara e diretta, ma il punto di vista di un professionista del settore sanitario può aiutarci a far luce sulla questione. Dopo lo snocciolamento dei dati, qui di seguito, pubblichiamo l’intervento di Gianluca Corvaglia, operatore del 118 dell’Ospedale Cardinale Panico di Tricase, che ci offre il suo punto di vista interno sul tema.
UN CODICE ROSSO OGNI DUE GIORNI
TOT INTERVENTI PER TRAUMI STRADALI +40,71%. Tra il 1° gennaio ed il 15 febbraio 2023 si registravano complessivamente 253 interventi in tutta la provincia di Lecce. Nello stesso periodo del 2024 il dato sale vertiginosamente a 356, spacchettati nei codici che seguono.
CODICE BIANCO +26,67%. Sono i “non urgenti”, quelli che non hanno necessità di essere espletati in tempi brevi. Erano 15 un anno fa, passano a 19.
CODICE VERDE +46,94%. Gli interventi per “urgenza minori”, anche detti differibili, salgono da 98 a 144.
CODICE GIALLO +34,71%. Il livello di urgenza sale: c’è la compromissione di almeno una funzione vitale. Parliamo già delle ambulanze a sirene spiegate cui facciamo largo nel traffico. Erano 121 un anno fa. Sono 163 quest’anno.
CODICE ROSSO +33,33%. Qui il sinistro è grave: il personale del 118 interviene per la compromissione di più di una funzione vitale in almeno uno dei coinvolti. Se ne contano già 24 nell’anno nuovo. Uno ogni due giorni. L’anno scorso il numero era inferiore: 18.
CODICE NERO: DA 0 A 3. Nessun morto per incidente stradale nel 2023 nel periodo di riferimento. Già tre invece i decessi quest’anno.
OSPEDALIZZAZIONI PER NR. DI INTERVENTI
Vito Fazzi di Lecce + 94%
Ospedale di Copertino +46%
Ospedale di Gallipoli +55%
Ospedale di Scorrano +61%
Ospedale di Tricase invariato
Ospedale di Casarano +4,7%
Lorenzo Zito
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Una responsabilità sociale condivisa
La sicurezza stradale è nelle mani di ciascun utente: accrescere la consapevolezza negli utenti aiuta ad arginare il fenomeno
A cura di Gianluca Corvaglia
Quando si parla di incidenti stradali molto spesso si tende a prendere in considerazione solo l’esito, tragico o meno, o la causa evidente che ha scatenato il trauma. Nella stragrande maggioranza dei casi, non viene presa in considerazione, se non dai sanitari, la dinamica dello stesso, che a seconda della sua variazione genera tragedie o semplici incidenti di percorso.
Alla base di ogni trauma della strada distinguiamo varie dinamiche come per esempio: sbandamento, scontro frontale, ribaltamento, tamponamento.
Tali dinamiche ci permettono di capire non solo come è avvenuto il trauma ma anche le probabili conseguenze cui il paziente va incontro. Diffondere informazione su questo tema aumenta la consapevolezza negli utenti della strada e quindi aiuta anche nella sensibilizzazione sul tema della sicurezza stradale.
La prima cosa da tenere in considerazione, in caso di incidenti stradali con feriti, è che, nella maggior parte dei casi, il ferito va incontro a politraumi. È raro infatti che, in un incidente di natura violenta, venga coinvolto uno solo dei distretti corporei (pelle, ossa, vasi sanguigni, organi interni ecc).
La dinamica, seppur come già detto importante, non è tuttavia settoriale. Ad esempio, un paziente che ha avuto un impatto frontale può patire gli stessi danni di un paziente che ha avuto un ribaltamento del veicolo. Ciò che accomuna invece tutte le dinamiche è la decelerazione, che porta a molteplici conseguenze: dalle fratture, anche esposte e scomposte, alle emorragie massive, alle amputazioni traumatiche, passando per tamponamento cardiaco o contusioni polmonari.
Il danno provocato dal trauma è sempre direttamente collegato alla velocità ed all’energia con cui l’impatto avviene. Maggiore la velocità, maggiore sarà la decelerazione all’impatto, maggiore il danno atteso e le conseguenze.
Esistono poi delle casistiche particolari che non presentano grandi evidenze all’esterno ma che potrebbero presentare conseguenze gravi non immediatamente riscontrabili. Si riconoscono grazie ai cosiddetti criteri di dinamica maggiore, che si riferiscono a casi quali l’impatto ad alta velocità, il paziente sbalzato fuori dal veicolo, una deformazione dell’abitacolo o una incarcerazione del paziente nell’abitacolo, una prolungata procedura di estricazione dal veicolo, o un incendio nell’abitacolo.
I dati analizzati in questo caso sugli incidenti nell’inizio del 2024 sul nostro territorio denotano un aumento quasi esponenziale degli interventi del 118 per traumi stradali. Possiamo provare ad approfondirne il significato. L’incremento dei casi non urgenti (codici bianchi) può essere ricondotto a molteplici ragioni, quali aspetti psicosociali territoriali (panico, agitazione post-traumatica dei malcapitati o dei testimoni, credenze relative ad eventuali procedure assicurative ed anche disinformazione sull’utilizzo dei servizi di emergenza) o eventi traumatici di bassa gravità e lieve entità, non riconducibili ad alcuna variante empirica.
Gli interventi del 118 per traumi stradali in regime di ugenza (codice giallo) sono aumentati del 34,71% rispetto al periodo preso in esame del 2024 . Tale aumento seppur significativo risulta inferiore in rapporto ai codici di urgenza minore o non urgenza per molteplici e deducibili ragioni quali per esempio un sovraccarico improprio del servizio per urgenze minori e non urgenze e/o un adeguamento al trend Istat per il 2023 che vede un netta, seppur non ancora significativa, decrescita degli eventi traumatici stradali del 5,4% nel primo semestre in Italia e dei feriti gravi del 9% rispetto al 2019 che è l’anno preso in esame per le politiche preventive del decennio 2020/2030.
Ad allarmare maggiormente sono quegli interventi la cui crescita è meno auspicabile: i codici rossi ed i codici neri. Con questi due ultimi codici, nella maggior parte dei casi le cause che portano al sinistro sono dovute ad un mancato rispetto delle regole della strada, che torna opportuno qui ricordare (in calce).
In merito ai decessi, infine, va detto che si aggiunge anche il numero non esaminabile, per questioni logistiche, di quelli avvenuti in seguito all’ospedalizzazione del 118 presso i centri di pronto soccorso.
Nel complesso, parliamo di numeri che fanno paura e inquietano, seppur riferendosi ad un breve periodo dell’anno e non permettendo ancora una globale e completa valutazione.
Diventa inevitabile quindi una riflessione sul tema, per sottolineare l’importanza di un comportamento adeguato al contesto stradale in cui ci troviamo. Fondamentale è quindi ricordare le regole per un corretto comportamento in strada.
Allacciare le cinture di sicurezza. Indossare il casco. Regolare bene i poggiatesta che devono trovarsi nella posizione corretta per essere efficaci, offrendo un supporto adeguato alla testa e al collo in caso di urto. Mantenere una velocità corretta rispettando tutti i limiti di velocità e sorpassando solo se è sicuro farlo. Rispettare la distanza di sicurezza. Effettuare controlli regolari del veicolo.
Rimanere sempre vigili e fare una pausa ogni 2 ore di guida, assicurandosi di riposare per un totale di almeno 11 ore in un periodo di 24 ore durante un lungo viaggio in macchina. Silenziare il telefono mentre si guida: è necessario attivare la modalità di guida sul cellulare per evitare distrazioni.
Prestare attenzione agli altri (non solo ai veicoli, ma anche alle persone in bicicletta, a cavallo e a piedi). Migliorare la propria visuale di guida. Essere lucidi alla guida, anche per brevi spostamenti, evitando di mettersi alla guida dopo aver bevuto alcool o abusato di sostanze che alterano i riflessi e la prontezza del conducente. Restare calmi durante la guida evitando di perdere il controllo e farsi cogliere di sorpresa da eventuali imprevisti.
Di base, potremmo definire la sicurezza stradale una responsabilità sociale condivisa, in quanto il buon comportamento degli utenti della strada, compresi pedoni e ciclisti, garantisce di gran lunga il miglior modo per aumentare la sicurezza. Bastano delle semplici regole, delle norme di buonsenso che tutti i conducenti possono applicare per contribuire a rendere le strade più sicure e le statistiche quasi nulle.
Attualità
Gagliano del Capo: piante d’ulivo gratis
Distribuzione gratuita di piante resistenti alla Xylella Fastidiosa per il recupero del paesaggio agrario olivicolo. Chi sono i destinatari e cosa fare per usufruirne
«Salviamo il nostro paesaggio olivicolo. Reimpianta o crea nuovi oliveti con piante resistenti»: il Comune di Gagliano del Capo promuove un progetto per il recupero e la valorizzazione del paesaggio olivicolo. Distribuirà gratuitamente piante d’ulivo resistenti alla Xylella Fastidiosa.
Ne beneficeranno i proprietari di terreni agricoli nel territorio comunale.
Per reimpianti: terreni con piante compromesse dalla Xylella.
Per nuovi impianti: terreni agricoli non vincolati dal PPTR Puglia.
È prevista la distribuzione da 20 a 50 piante gratuite per ogni richiedente che riceverà: piante certificate esenti da Xylella fastidiosa; Cultivar resistenti (Leccino o Favolosa); piante di 18-24 mesi, pronte per l’impianto; targa identificativa comunale da affiggere sul fondo.
Per partecipare bisognerà compilare il modulo di domanda, allegare documenti richiesti (identità, visura catastale, foto/PPTR) e presenta la domanda entro il 30 dicembre alle 12.
La domanda potrà essere presentata: a mano presso Ufficio Protocollo Comunale (in piazzetta del Gesù) il lunedi, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 (solo il martedì dalle 16,30 alle 18,30); via PEC, indirizzando all mail a protocollo.gaglianodelcapo@pec.rupar.puglia.it; per posta, indirizzando la missiva a Comune di Gagliano del Capo, Piazzetta del Gesù 73034 Gagliano del Capo (LE).
La consegna delle piante sarà effettuata dal 20 febbraio al 15 marzo 2026; obbligatorio affiggere sul fondo la targa comunale (sanzione € 50,00 se non affissa); messa a dimora entro 2 mesi dalla consegna (controlli comunali dopo 60 giorni dalla consegna)
Informazioni e modulistica su www.comune.gaglianodelcapo.le.it (Sezione: Amministrazione Trasparente); telefono 0833798311; mail ambiente@comune.gaglianodelcapo.le.it
L’iniziativa, promossa dal consigliere con delega all’agricoltura Mario Profico, è finanziata dal Comune di Gagliano del Capo con una dotazione finanziaria di 8mila euro.
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Attualità
Tricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas
Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse. Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti…
Su 1117 ospedali pubblici e privati, valutati su 6 aeree cliniche, 15 hanno raggiunto dei risultati e livello “alto” e “molto alto” ed è migliorata, secondo l’Agenas (agenzia nazionale servizi sanitari), l’assistenza negli ospedali italiani nel 2024.
Migliorano certo, ma evidenziano anche una forte discrepanza fra Nord e Sud.
Dal 2012, AGENAS sviluppa il Pne, finalizzato alla valutazione degli esiti delle prestazioni assistenziali e delle procedure medico-chirurgiche nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Tale osservatorio, il Pne, regolamenta gli standard relativi all’assistenza ospedaliera e, per tale valutazione, quest’anno ha utilizzato 218 indicatori: 189 per l’assistenza ospedaliera (67 di esito/processo, 101 di volume e 21 di ospedalizzazione); 29 per l’assistenza territoriale, valutata in termini di evitata ospedalizzazione, esiti a lungo termine e accessi impropri al Pronto Soccorso.
Sono stati analizzati separatamente otto ambiti clinici: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologico, gravidanza e parto e classificati gli standard di qualità in alto/molto alto, medio, basso/molto basso.
Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse.
Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti.
La prima, fra le strutture citate in ambito cardiocircolatorio, per gli interventi su valvole cardiache, spicca come un livello molto alto, la Casa di Cura Città di Lecce.
La seconda, con un’altra importante valutazione fra gli ospedali salentini, come migliore ospedale per i tumori rientra, con un livello molto alto, l’Ospedale Cardinale Panico di Tricase.
Attualità
Tricase, candidato del centrosinistra: altro giro, altra corsa
Duro intervento contro il PD locale del delegato dell’Assemblea Nazionale e componente della Segreteria Regionale del Partito Ippazio Morciano. Al tavolo della discussione si aggiungono anche Verdi, Sinistra italiana e Cantiere civico
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Non si attenua la polemica dopo l’annuncio della candidatura di Vincenzo Chiuri da parte del Circolo cittadino del Partito democratico, insieme a Cantiere civico e Sinistra italiana.
A stretto giro di posta, in ordine squisitamente cronologico erano intervenuti il consigliere comunale Francesco Minonne (con tanto di dimissioni dal partito) il neoconsigliere regionale ed ex presidente della Provincia Stefano Minerva con tirata d’orecchi al PD locale, di nuovo il Circolo del Pd che ribadiva la sua posizione, Andrea Morciano che chiedeva le Primarie, e “Tricase, che fare?”, primo movimento ad alzarsi dal tavolo delle trattative.
Ora la discussione si arricchisce degli interventi dei Verdi, di Sinistra italiana e del Cantiere civico.
Ognuno dice la sua ma le posizioni restano distanti e una soluzione al momento non si vede.
Si attendono nuove anche dalla segreteria provinciale dei Dem dopo la lettera aperta di Ippazio Morciano che non le manda certo a dire a chi dirige il circolo cittadino.
IPPAZIO MORCIANO: «AUSPICO INTERVENTO AUTOREVOLE DEL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD»
Evidentemente non è più una questione solo tricasina perché sulla vicenda, dalla vicina Tiggiano, è intervenuto anche Ippazio Morciano, in qualità di delegato dell’Assemblea Nazionale e componente della Segreteria Regionale del Partito Democratico.
«Innanzitutto, la firma del comunicato a nome dell’intero Circolo», si legge, «avrebbe dovuto interessare la condivisione formale, secondo i dettami dello statuto e dei regolamenti del Partito, di tutti gli iscritti del circolo, nessuno escluso.
Non fa onore ad un circolo del Partito Democratico accusare in modo inadeguato l’unico consigliere del PD presente nell’assise comunale ed anziché ringraziarlo per il servizio che sta prestando anche con enormi difficolta di spostamento per motivi lavorativi e cercare di capire le motivazioni che lo hanno portato a presentare le dimissioni, lo si mette sul banco degli imputati solo perché dissente da una scelta. Al consigliere Francesco Minonne vanno la mia solidarietà personale e quella del Partito Democratico.
Ricordo al segretario del circolo del Partito Democratico di Tricase, che sembra essere stato colto da un attacco di amnesia nello scrivere quei righi a mo’ “di atto di citazione”, che il sottoscritto ha il diritto-dovere in forza alle cariche attuali ricoperte nel Partito Democratico (Delegato dell’assemblea Nazionale oltre a componente della Segreteria Regionale nel ruolo di “Capo Segreteria”) di garantire il funzionamento democratico e l’efficacia dell’azione del PD su tutto il territorio Regionale.
Quindi anche il monito al neoconsigliere regionale Stefano Minerva (a cui va il ringraziamento per la sensibilità dimostrata nell’intervenire con pacatezza e spirito di collaborazione per far sì che si pervenga a una scelta che sia ampia e condivisa) di pensare meglio a tenere a “bada le incursioni di chi, come già accaduto, vuole dirigere la comunità democratica di un paese che non gli appartiene” è completamente di cattivo gusto e dimostra inadeguatezza nel dirigere in maniera aperta ed inclusiva un così importante circolo.
Ma se proprio dobbiamo parlare di incursioni, caro segretario non sei stato tu insieme al tuo avvocato che hai chiesto un incontro il 26 novembre presso il mio studio (a cui io ovviamente nella mia qualità di dirigente del partito non mi sono sottratto) per chiedermi di intervenire personalmente a far ritirare altre candidature? Per te se gli interventi sono a favore sono delizie, se vanno in senso diverso sono incursioni.
Scusandomi per queste chiacchere che sicuramente possono annoiare ma che, per dovere di dignità morale personale dovevo elencare, torniamo sul piano politico.
Il Partito democratico ha nel proprio statuto l’obbligo del ricorso alle “Primarie Aperte” per la scelta del Segretario Nazionale, figuriamoci se un segretario o un dirigente di Partito non può essere d’accordo che si tengano le primarie aperte per la scelta del candidato sindaco tanto più se portano ad allargare il perimetro della coalizione. Se questo non lo si vuole o addirittura lo si impedisce, come ribadito dal recente comunicato del gruppo politico “Tricase, che fare?” probabilmente dobbiamo chiederci se siamo degni di dirigere una comunità o un circolo del Partito Democratico.
Per questo, visto anche gli ultimi interventi di disponibilità di altri gruppi politici di partecipare all’istituto delle Primarie per proporre alla città una più ampia coalizione progressista e di centrosinistra, auspico un intervento autorevole del segretario provinciale del Partito Democratico affinché convochi con urgenza una riunione di tutte le forze politiche di centro-sinistra sul tema in questione».
I VERDI: «PERSONALISMI E GIOCHI DI POTERE»
Di seguito la nota di Michele Massimiliano Mangiullo per il Direttivo dei Verdi di Tricase.
«Il Movimento dei Verdi di Tricase non è stato mai informato -né precedentemente convocato, intorno all’eventuale candidatura di Vincenzo Chiuri (persona certamente irreprensibile).
È sembrata quanto meno irrispettosa e prematura la decisione di annunciare un candidato sindaco e poi affermare che comunque si è aperti a nuovi contributi. Perché non siamo stati contattati in anticipo?
Rigettiamo questa modalità di procedere, soprattutto perché in tutte le dichiarazioni precedenti si era sempre sostenuto il ricorso alle primarie in caso di mancata convergenza su un singolo nome.
La spaccatura evidente tra una parte del PD e un’altra non pare basata su programmi e ideali, ma semplicemente su personalismi e giochi di potere.
Ribadendo che noi saremo con chi riuscirà a produrre un minimo di programma di sostenibilità ambientale, rimaniamo a disposizione per partecipare agli incontri che saranno utili alla formazione di un governo nuovo per la città di Tricase».
SINISTRA ITALIANA: «CONDIVISIONE E PARTECIPAZIONE: CHI LA PRATICA E CHI LA DENUNCIA»
Di idea decisamente contraria a quella dei Verdi, Sinistra italiana nonostante siano due movimenti che, di solito, nella politica nostrana vanno a braccetto.
«In questi ultimi giorni stiamo assistendo a esternazioni pubbliche fuori luogo in merito alla scelta condivisa del candidato Vincenzo Chiuri da parte del Centro Sinistra», si legge in una nota del Circolo cittadino, «non vogliamo entrare nelle discussioni interne di un altro partito, il PD, ma non accettiamo che venga giudicato un percorso di condivisione da parte di chi non lo ha vissuto. Da ormai un anno e mezzo il centrosinistra – PD, SI, Cantiere Civico e Tricase che Fare – ha intrapreso un percorso unitario, perché non si poteva più accettare la divisione degli ultimi anni, divisione che ha causato disfatte e guerre fratricide.
In questo periodo abbiamo condiviso opinioni, programmi e battaglie referendarie. Abbiamo consolidato un legame interno facilmente raggiungibile, perché il gruppo è anche un’unione politica, con idee e una visione comune del territorio e del mondo. Siamo convinti che la condizione necessaria per andare lontano sia essere simili, anche alla luce delle esperienze negative delle accozzaglie elettorali del passato, che non hanno portato nulla di buono né in termini di affidabilità amministrativa né di visione politica.
Consolidato il rapporto, ci siamo concentrati sulla scelta del candidato sindaco, definendo un vademecum sul profilo, condiviso da tutte le componenti, basato su tre principi fondamentali: una persona politicamente individuabile nel Centro Sinistra; un passo indietro dei leader dei movimenti; una fase di condivisione dei candidati e, in caso di mancato accordo, il ricorso alle primarie tra le figure precedentemente individuate.
Durante il confronto, dopo che ciascuno dei quattro gruppi aveva indicato un proprio profilo di candidato, si era arrivati alla sintesi di due nomi: il Dott. Vincenzo Chiuri, proposto dal PD e appoggiato da Cantiere Civico, e la candidata di Tricase che Fare e successivamente sostenuta anche da SI. A quel punto, non essendo stato raggiunto un accordo, sono state proposte le primarie tra i due candidati. Tuttavia, solo Tricase che Fare ha fatto un passo indietro, sconfessando la propria candidata e sostenendo che, in caso di primarie, il loro candidato sarebbe stato un altro.
A seguito di ciò, venuta meno la candidatura di Tricase che Fare, SI ha deciso di sostenere il Dott. Vincenzo Chiuri. Per questi motivi riteniamo che il percorso sia stato condiviso e leale come mai in passato nelle competizioni elettorali di Tricase.
È evidente che il clamore attuale sia dovuto esclusivamente all’egocentrismo di singole persone, la cui ambizione finisce per sovrastare ogni forma di condivisione: un ossimoro rispetto alla partecipazione che dichiarano di volere. Siamo convinti che tutto questo rumore non faccia altro che rafforzare la nostra scelta. Nonostante ciò, però, la coalizione resta aperta a tutti coloro che si riconoscono nei valori del centrosinistra, compresi chi nelle ultime ore hanno manifestato la volontà di farne parte.
Il proprio contributo può essere dato anche senza essere il candidato sindaco, entrando a far parte di un gruppo coeso e forte in vista della prossima competizione cittadina dando il proprio contributo nel programma, perché siamo convinti che la forza del progetto è il gruppo prima del suo Leader. Vi aspettiamo giovedì 11 novembre alle ore 19 presso le Scuderie di Palazzo Gallone per la presentazione del Dott. Vincenzo Chiuri come candidato sindaco del centrosinistra».
CANTIERE CIVICO: «NESSUNA ESCLUSIONE»
«C’è solo chi ha scelto di sottrarsi al processo di costruzione unitaria per valutazioni politiche diverse o per ambizioni personali», questa la posizione di Carmine Zocco per il Cantiere civico, che «ritiene necessario ribadire alcuni aspetti del percorso politico intrapreso da oltre due anni insieme alle altre forze organizzate del Centrosinistra.
Un percorso aperto: chi si è allontanato lo ha fatto per scelta.
Sin dall’inverno del 2023, la coalizione dei partiti e di movimenti civici ha mantenuto aperti i tavoli di confronto politico e programmatico, al fine di costruire un progetto condiviso per la città di Tricase.
In questo contesto: – sono stati attivati tavoli permanenti di lavoro; – sono stati definiti criteri trasparenti e condivisi per individuare il candidato sindaco; – è stato, infine, raggiunto l’accordo sulla figura del dott. Vincenzo Chiuri.
Nessun gruppo che abbia dimostrato disponibilità a partecipare è stato escluso da tale percorso.
Al contrario, il gruppo che fa riferimento ad Andrea Morciano ha scelto di non partecipare ai momenti di confronto, ritenuti inutili e fuori luogo, collocandosi in tal modo al di fuori del processo unitario.
Essere a disposizione significa mettersi in gioco, per il bene della comunità. E questa comunità ha bisogno di cooperazione e reciprocità, non di iniziative autoreferenziali».
Influenze esterne e richiesta tardiva di Primarie secondo Zocco: «La contestazione della candidatura Chiuri e la successiva richiesta di Primarie non rappresentano un contributo costruttivo al dibattito democratico. Tali posizioni risultano, piuttosto, espressione di dinamiche esterne al contesto cittadino, che rischiano di riproporre modelli di frammentazione già sperimentati in passato con esiti negativi per la governabilità della città. Una coalizione coesa e aperta Il Cantiere Civico ribadisce il proprio sostegno al dott. Vincenzo Chiuri e conferma la solidità della coalizione. Il lavoro svolto finora e quello da svolgere nelle prossime settimane resteranno improntati a serietà, collaborazione e ascolto per arricchirsi di nuovi contributi. La città ha bisogno di un percorso chiaro e condiviso, di idee e di amore. Non di iniziative che prescindono dal confronto collettivo e che mirano alla promozione dell’Io, mai del Noi».
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