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Cronaca

Aerei militari in pattugliamento intensivo nel Canale d’Otranto

D’Agata: “Si presume che stessero proteggendo il corridoio aereo di un cargo ucraino”

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Venerdì sera, tre aerei militari hanno pattugliato intensamente Dubrovnik ed il Canale d’Otranto, all’imbocco del mare Adriatico. Uno degli aerei non è stato identificato dai radar, l’altro appartiene alla Marina degli Stati Uniti e il terzo, quello proveniente dalla zona del Canale d’Otranto, appartiene alla Guardia costiera polacca.





Secondo quanto riporta Giovanni D’Agata, de Lo Sportello dei Diritti, si presume che stessero proteggendo il corridoio aereo di un cargo ucraino che vola dal Lussemburgo a Laranca. Si tratta di un aereo Antonov 12B, di proprietà della compagnia ucraina CAVOK Air di Kiev, specializzata nel trasporto merci. L’aereo è stato originariamente costruito come trasporto militare durante la Guerra Fredda.








A proposito, l’abbreviazione CAVOK, che compare nel nome di questa compagnia aerea, nella terminologia dei piloti significa “nuvola e visibilità ok” e indica un momento favorevole per il volo quando la visibilità è superiore a 10 km.





Venti di Guerra soffierebbero anche sui nostri cieli” , rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, “che dopo aver avuto ragione avendo segnalato per primo il possibile intensificarsi dei pattugliamenti sul Canale d’Otranto ed, in particolare, sul tracciato del gasdotto TAP, dopo i sabotaggi del NORTH STREAM, esprime ancora una volta preoccupazione per il possibile coinvolgimento, dopo quello dei mari, anche dei nostri cieli per una guerra, quale il conflitto russo-ucraino che conferma di essere più vicina di quanto percepiamo”.


Casarano

Casarano, azienda a fuoco nella notte. Danni e paura

I malviventi hanno versato del liquido infiammabile utilizzando due taniche di carburante per accendere il rogo….

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Nella scorsa notte un incendio è stato appiccato ai danni della ditta Til Caff srl, di Casarano, azienda che rifornisce distributori automatici di vivande, con sede nella zona industriale.

Un furgone semi incendiato, un’auto distrutta, un portone gravemente danneggiato, questi i danni provocati.

L’auto distrutta si è scoperto essere stata rubata poco prima.

I malviventi hanno versato del liquido infiammabile utilizzando due taniche di carburante per accendere il rogo. 

Sul posto sono giunti i vigili del fuoco, e i carabinieri di Casarano.

Alcune informazioni si spera possano darle le videocamere collocate agli ingressi della zona industriale dotate di sistema di rilevamento targhe.

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Campi Salentina

Ruba auto, i carabinieri lo beccano e comincia l’inseguimento

Dopo aver seminato il panico sulla strada è stato raggiunto e fatto scendere dall’auto: non pago ha opposto resistenza, procurando lievi lesioni personali ad un carabiniere.

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Un uomo di 62 anni, di Campi Salentina, dopo aver rubato un’auto, viene intercettato e inseguito dai militari.

Beccato sulla provinciale Porto Cesareo-Torre Lapillo, alla vista della pattuglia il ladro ha accelerato cercando di seminare i carabinieri.

A quel punto è iniziato un inseguimento ad alta velocità ed a sirene spiegate, ma vana è stata la fuga.

Dopo aver seminato il panico sulla strada è stato raggiunto e fatto scendere dall’auto: non pago opposto resistenza, procurando lievi lesioni personali ad un carabiniere. 

Bloccato e arrestato è stato accompagnato in carcere.

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Carmiano

Arrestato latitante della Sacra Corona Unita

Catturato Giovanni Parlangeli, esponente apicale del clan mafioso Tornese – Padovano, resosi irreperibile da maggio 2023. Aveva trovato riparo in un casale di campagna tra Taviano e Racale.

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La Polizia di Stato ha catturato Giovanni Parlangeli, pregiudicato 43enne di Magliano (Carmiano), esponente apicale del clan mafioso Tornese – Padovano (consorterie criminali di stampo mafioso operanti nei territori di Monteroni e Gallipoli), resosi irreperibile da maggio 2023

Alle prime luci dell’alba è stato tratto in arresto il latitante Giovanni Parlangeli, pregiudicato 43enne, esponente apicale del clan mafioso Tornese – Padovano, appartenente alla Sacra Corona Unita.

L’arresto, risultato di un’articolata attività investigativa incardinata presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, è stato eseguito da personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile e della Sisco di Lecce, unitamente a personale della Sezione Tecnologie Applicate alle Investigazioni del Servizio Centrale Operativo e il supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

Il latitante è stato destinatario di un provvedimento di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dalla Sezione Riesame del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto gravemente indiziato, tra gli altri reati, di associazione mafiosa, ed in particolare di essere componente del clan Tornese, nonché anello di congiunzione con il clan Padovano​.

Infatti, da pregresse inchieste giudiziarie, il clan Tornese, anche per una storica alleanza che per motivi di “comparanza” con il clan Padovano, ha esteso la sua influenza nel territorio gallipolino, tramite Parlangeli, il quale, operando come referente dei due clan, ne rappresentava gli interessi in relazione al controllo delle attività economiche sul territorio, sottoposte a pressioni (pizzo) dalle organizzazioni criminali.

Lo stesso inoltre risulta gravemente indiziato in concorso di estorsione aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose nei confronti di un operatore economico del territorio, obbligato a corrispondere, sotto pesanti minacce, la somma di oltre 60 mila euro.

Infine, nell’ambito della perquisizione del casale di campagna situato tra Taviano e Racale, in cui Parlangeli aveva trovato riparo, sono stati rinvenuti numeroso munizionamento e documenti falsi validi per l’espatrio.

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