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Castro entra nell’Unione dei Comuni Andrano-Spongano-Diso

“Una scelta che farà crescere insieme le nostre comunità”: ecco i nomi aggiornati dei componenti del Consiglio dell’Unione

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«L’ingresso di Castro nell’Unione dei Comuni Andrano Spongano Diso farà crescere le nostre comunità, avvieremo a breve un rilancio politico-amministrativo del nuovo ente».





È l’impegno preso dal presidente dell’Unione dei Comuni Andrano Spongano Diso Castro, Salvatore Musarò, nel corso della seduta di insediamento del Consiglio della nuova Unione dei Comuni in sessione ordinaria che ha visto il debutto dei rappresentanti del Comune di Castro.





Nel corso dell’adunanza, convocata nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio dell’Unione Rocco Minonne, c’è stata la presa d’atto dell’ingresso dei consiglieri designati a seguito delle elezioni amministrative a Castro, cioè il sindaco Luigi Fersini, i consiglieri Raffaele Capraro, Giovanni Lazzari e Fernando Schifano e il vicesindaco Alberto Antonio Capraro che assume l’incarico di assessore esterno nella Giunta dell’Unione.





Lo stesso presidente Musarò ha comunicato i nomi dei componenti della Giunta dell’Unione allargata. A seguire, c’è stata l’approvazione del Documento unico di programmazione (Dup) 2022/2024, del Bilancio di previsione finanziario 2022/2024 e del rendiconto della gestione per l’esercizio 2021, insieme ad altri due importanti ordini del giorno: uno “contro la guerra in Ucraina ed in ogni parte della terra” e un altro “contro la violenza del regime iraniano nei confronti delle libertà e dei diritti delle donne”. Inoltre, sono stati approvati alcuni regolamenti: quello sullo “svolgimento del Consiglio e della Giunta dell’Unione in modalità telematica”, quello per “l’istituzione del Garante dei diritti delle persone con disabilità e della Consulta” e quello per “l’indennità risarcitoria in caso di interventi edilizi realizzati in aree soggette al vincolo paesaggistico”. 





Durante il dibattito consiliare, il presidente Musarò ha evidenziato la necessità di avviare un «percorso di razionalizzazione dei servizi e funzioni dell’Unione per imprimere maggiore efficacia nell’azione politico-amministrativa, e guardare con attenzione alle esigenze e ai bisogni delle nostre comunità. Daremo vita – ha annunciato – ad uno studio sullo statuto dell’Unione per effettuare una modifica e cominceremo a prefigurare azioni concrete per dare un’impronta di sviluppo, privilegiando settori che potrebbero dare crescita economica, sociale e culturale. Le opportunità non mancano, da quelle offerte dal Pnrr ai prossimi bandi dei fondi strutturali 2021-2027, attraverso le quali punteremo sia sulle infrastrutture materiali nel settore economico-produttivo e nel settore turismo, sia sulle infrastrutture immateriali».





La necessità di una modifica dello statuto e di un rilancio dell’Unione è stata sollevata e condivisa anche dai consiglieri Angelo Fachechi e Ivan Antonio Botrugno nel corso del confronto. Anche il Vicepresidente Luigi Rizzello e sindaco di Spongano nell’illustrare il bilancio di previsione finanziario e il rendiconto della gestione dell’Unione ha ribadito l’esigenza della «riscrittura dello statuto dell’ente con la previsione di nuovi servizi. Si avverte inoltre la necessità di programmare e investire attraverso uno studio sul territorio tramite un incarico ad un professionista tecnico esterno».





Il sindaco di Diso Salvatore Coluccia ha spiegato che «l’Unione deve fare i conti con una riduzione dei trasferimenti statali e al tempo stesso con le disponibilità finanziarie, occorre partire da questo per programmare il rilancio dell’ente intercettando una serie di finanziamenti». Alberto Capraro vicesindaco di Castro ha spiegato che l’ingresso nell’Unione è stato «un percorso consapevole e ora dopo questo momento di passaggio e dopo le elezioni amministrative di Castro, siamo pronti a lavorare con la programmazione nell’interesse di tutte le comunità».




«La decisione di far entrare Castro nell’Unione dei Comuni di Andrano Spongano Diso, si pone come una sfida importante per la crescita sociale, economica e anche culturale delle nostre comunità – ha continuato il presidente Musarò -. Ci muoveremo subito per incrementare la capacità anche amministrativa dell’Unione con la collaborazione di tutti, degli assessori e consiglieri dell’Unione. È una sfida importante per le nostre comunità, il nostro impegno sarà massimo anche con la collaborazione di una struttura amministrativa che stiamo cercando di rafforzare per rispondere appieno alle sfide che ci attendono per i prossimi mesi e per i prossimi anni». 





Così il presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni, Rocco Minonne, ha accolto i rappresentanti di Castro: «A nome di tutto il Consiglio dell’Unione porgo il benvenuto al sindaco del Comune di Castro Luigi Fersini, al vice sindaco Alberto Antonio Capraro e ai Consiglieri Raffaele Capraro, Giovanni Lazzari e Fernando Schifano, i quali entrano a far parte di questa “squadra”, in cui lo spirito di collaborazione e la compattezza leale sono principi cardine e comuni delle attuali Amministrazioni e di quelle che ci hanno preceduto. È necessario, quindi, perseverare in quest’intesa, consapevoli che l’ingresso del Comune di Castro sarà un valore aggiunto per ognuno di noi, in termini di competenza, concretezza e nuove idee. Auguro un buon lavoro a tutti noi».





Rocco Minonne




Ecco i nomi dei componenti del nuovo Consiglio dell’Unione dei Comuni Andrano-Spongano-Diso-Castro:









ROCCO MINONNE Presidente del Consiglio dell’Unione, SALVATORE MUSARO’ Presidente della Giunta dell’Unione e Sindaco di Andrano, LUIGI RIZZELLO Vice Presidente della Giunta dell’Unione e Sindaco di Spongano, SALVATORE COLUCCIA Assessore della Giunta dell’Unione di Sindaco di Diso, LUIGI FERSINI Assessore della Giunta dell’Unione e Sindaco di Castro, ROCCO SURANO Assessore della Giunta dell’Unione, MARIA RITA ARSENI Assessore Esterno della Giunta dell’Unione, ALBERTO ANTONIO CAPRARO Assessore Esterno della Giunta dell’Unione, STEFANO DONADEO Assessore Esterno della Giunta dell’Unione, GIUSEPPE ACCOGLI Consigliere, VALERIO ACCOGLI Consigliere, DONATO ACCOTO Consigliere, IVAN ANTONIO BOTRUGNO Consigliere, RAFFAELE CAPRARO Consigliere, MARCO DE RONZO Consigliere, SALVATORE DONNO Consigliere, ANGELO FACHECHI Consigliere, GIOVANNI LAZZARI Consigliere, ANTONIO ALBERIGO MARTI Consigliere, SALVATORE NUZZO Consigliere, FERNANDO SCHIFANO Consigliere, VINCENZO TARANTINO Consigliere.


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Ricci di mare, la Puglia vota il fermo pesca (tre anni)

La norma impone il divieto di prelievo, raccolta, detenzione, trasporto, sbarco e commercializzazione degli esemplari di riccio di mare e dei relativi prodotti derivati freschi

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Prima o poi doveva accadere.

Chi tra di voi, un po’ più in la con gli anni (ma neanche tanto), non ricorda quanta attenzione si dovesse mettere ogniqualvolta si attraversava il bagnasciuga per entrare in acqua?

Il rischio era sempre di mettere un piede su qualche riccio e patirne le conseguenze.

Oggi invece si può procedere tranquilli perché di ricci non ve ne sono praticamente più.

C’è poco da festeggiare, però, i ricci sono fondamentali per l’equilibrio biomarino e la loro assenza desta serie preoccupazioni per chi tiene alla salute del nostro mare.

Sperando che non sia troppo tardi, pare che ora se ne siano accorti anche nei palazzi baresi.

L’annuncio arriva dal consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani: «Il consiglio regionale ha detto sì alla mia proposta di legge che dispone lo stop alla pesca dei ricci di mare nei mari pugliesi per tre anni. È un fermo necessario, anzi indispensabile, per non perdere definitivamente questa specie ormai decimata e a rischio estinzione, e per darle il tempo di riprodursi».

La proposta di legge è stata sottoscritta da 49 consiglieri su 51, incluso il presidente Emiliano, e il voto unanime di oggi è un segnale di coerenza importante.

La norma impone il divieto di prelievo, raccolta, detenzione, trasporto, sbarco e commercializzazione degli esemplari di riccio di mare e dei relativi prodotti derivati freschi.

La commercializzazione del riccio di mare non è vietata per gli esemplari provenienti da mari territorialmente non appartenenti alla regione Puglia.

Il fermo pesca è un passo decisivo per bloccare il prelievo massiccio dei ricci di mare, anche al di sotto della misura minima consentita per legge di sette centimetri di diametro. Non c’è più tempo da perdere: se cinquant’anni fa si potevano contare fino a dieci esemplari per metro quadrato nelle secche marine, oggi sono rarissimi e spesso di dimensioni inferiori a quelle consentite per il prelievo.

«Già in questi giorni è ripresa la razzia di ricci di mare, e bisogna intervenire con uno stop», sottolinea Paolo Pagliaro, «resta il rammarico per l’assenza di finanziamento per la seconda parte della legge, che prevede azioni di monitoraggio del rinascimento dei fondali e il risarcimento dei pescatori autorizzati con patentino per la durata del fermo pesca».

«Un vero paradosso, visto il plebiscito di firmatari della proposta di legge», secondo il consigliere regionale salentino, «eppure si tratta di un provvedimento che riguarda l’intera regione e che avrebbe dovuto avere una corsia preferenziale in bilancio. Confidiamo che siano stanziati almeno i fondi per la campagna di comunicazione e sensibilizzazione necessaria per informare i cittadini sullo stop alla pesca. Fondi assicurati oggi in aula dal presidente Emiliano. Intanto incassiamo un primo risultato importante, per impedire fin da subito l’ulteriore accaparramento».

Già da diversi anni i ricci e la polpa di riccio serviti nei ristoranti salentini e pugliesi non provengono dai nostri mari ma da quelli di altri Paesi, anche extra mediterranei: Spagna, Grecia, Portogallo, Croazia e Albania, addirittura Cile: «I nostri ristoratori potranno continuare a servire prodotto di importazione, regolarmente certificato.  

Intanto salvaguardiamo il nostro mare, per evitare di dilapidare irrimediabilmente una risorsa preziosa non solo dal punto di vista commerciale e gastronomico ma anche ambientale, visto che i ricci svolgono un’insostituibile azione di pulizia dei fondali rocciosi. Quindi cominciamo dal fermo pesca, ma rinnoviamo con forza la richiesta di fondi per finanziare le attività di monitoraggio e i ristori ai pescatori autorizzati, che abbiamo concordato nella lunga fase di gestazione della proposta di legge con il mondo accademico e le associazioni ambientaliste e della pesca».

A RISCHIO ESTINZIONE ANCHE PER L’INNALZAMENTO DELLE TEMPERATURE

Il fermo pesca si rende ancora più necessario perchè i ricci di mare che un tempo popolavano le acque del nostro mare oggi sono a rischio estinzione anche a causa degli effetti della crisi climatica.

Negli ultimi trent’anni, infatti, il mar Mediterraneo ha registrato un incremento della temperatura di ben 3°C.

Questo ha portato a un elevato aumento della mortalità dei ricci di mare, che rischiano di scomparire in  tempi brevi.

L’aumento della temperatura, da una parte influisce sulle risorse alimentari disponibili per i ricci e dall’altra favorisce specie invasive che competono con i ricci per tali risorse.

I ricci di mare sono, infatti, erbivori che si nutrono di alghe: tali alghe diminuiscono a causa del riscaldamento dell’acqua, lasciando i ricci senza cibo.

Se a tutto questo aggiungiamo la pesca indiscriminata com’è d’uso e costume alle nostre latitudini per il povero riccio non c’è più scampo.

Quindi ben venga il fermo pesca, per il bene di tutti.

Giuseppe Cerfeda

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Incendi nel Parco, incontro a Santa Cesarea

Incendi e cambiamenti climatici: presentazione dello studio interdisciplinare che ha coinvolto l’Università del Salento. Nella provincia di Lecce, penultima in Italia per superficie boschiva, solo da giugno a settembre del 2022 2.400 interventi per domare le fiamme

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Siamo alle porte della stagione estiva, il periodo giusto per discutere di un fenomeno che negli ultimi anni sta flagellando il Salento: gli incendi.

Per questo motivo, il Parco Otranto-Leuca propone un secondo incontro sul tema, questa volta coinvolgendo direttamente l’Università del Salento, per la presentazione di un importante studio condotto dall’ateneo leccese insieme a numerosi partner europei.

Lo studio, intitolato “Global warming is shifting the relationships between fire weather and realized fire-induced CO2 emissions in Europe”, ha visto la partecipazione di numerosi esperti internazionali tra cui anche il professor Piero Lionello, docente di Oceanografia e fisica dell’atmosfera del Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche e ambientali dell’Università del Salento.

Sarà proprio il prof. Lionello a presentare i risultati della ricerca mercoledì 29 marzo, alle ore 17,30, presso il Centro congressi dell’albergo Palazzo a Santa Cesarea Terme.

Gli incendi stanno cambiando, aumentando di numero ed intensità: i cambiamenti climatici rappresentano oggi una chiave di lettura importante, in quanto le condizioni combinate di ondate di calore, stress idrici prolungati, condizioni fitosanitarie, trovano radici comuni e ci portano a dover affrontare eventi difficili da controllare.

Questo, per la provincia di Lecce, penultima in Italia per superficie boschiva, che solo da giugno a settembre del 2022 ha dovuto affrontare 2.400 interventi per la gestione degli incendi, è un tema da affrontare con serietà, mettendo in campo soprattutto azioni preventive e di mitigazione, con un approccio intersettoriale.

Prima che sia troppo tardi…

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Divieto di balneazione e navigazione ad Andrano e Marittima nel weekend

Imposto dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli per permettere a Protezione Civile e sommozzatori il recupero di un natante affondato

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Sabato 25 e domenica 26 marzo il Coordinamento Provinciale di Protezione Civile di Lecce interverrà con il Nucleo Sommozzatori per le operazioni di recupero di una unita da diporto affondata sotto costa in località Chianca Liscia nelle acque di Marittima di Diso.

Pertanto il porto di Andrano e l’area delle operazioni sono interdette alla balneazione ed alla navigazione.

Ecco quanto si legge nella ordinanza emessa dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli: “nei giorni 25 e 26 marzo 2023 dalle ore 08.00 alle ore 16.00 circa, in località “Chianca Liscia” di Marina di Marittima – Comune di Diso saranno effettuate le operazioni di recupero di un’imbarcazione da diporto spiaggiata a cura della Protezione Civile Comunale. Le predette operazioni interesseranno il porticciolo del Comune di Andrano nonché lo specchio acqueo prospiciente la scogliera in località “Chianca Liscia”, nell’area meglio individuata nell’allegato stralcio planimetrico che costituiscono parte integrante della presente Ordinanza”.

“Il recupero del relitto sarà effettuato dal Nucleo Sommozzatori della Protezione Civile, attraverso l’impiego di quattro unità (due natanti della Protezione civile e due unità navali messe a disposizione dal Comune di Diso). I detriti recuperati saranno indirizzati nell’area di carico posta in prossimità dell’imboccatura portuale dove sarà allocato un camion gru e appositi cassoni di supporto”.

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