Cronaca
Armi e droga: due arresti tra Gagliano e Tricase
In manette Rino Protopapa, 35 anni, e Cosimo Vessio, 32. In casa del primo rinvenuti un fucile ed altre armi; nell’abitazione del tricasino un kg di cocaina ed un chilo di hashish

A Gagliano del Capo i carabinieri della hanno arrestato per detenzione illecita di armi Rino Protopapa, di 35 anni.
Nella sua abitazione i militari dell’Arma grazie anche all’ausilio di una unità cinofila hanno rinvenuto, dietro un battiscopa, un fucile a canne mozze con matricola abrasa; una replica di fucile mitragliatore modello Softair privo di tappo rosso, una pistola a salve; 30 cartucce calibro 8, 4 ;cartucce calibro 12, 21 cartucce vuote, un bilancio di precisione.
Un controllo all’esterno dell’abitazione ha consentito ai carabinieri di rinvenire anche un coltello, una pistola a salve e due telefoni cellulari.
A Tricase, invece, i carabinieri hanno stretto le manette introno ai polsi di Cosimo Vessio, 32 anni.
Nella sua casa, durante una perquisizione ben nascosti dietro un muretto a secco, i carabinieri hanno rinvenuto: un sacchetto con 750 grammi di cocaina; un cestello di plastica con quattro confezioni sempre di cocaina da 50 grammi ciascuno; un barattolo con 60 dosi sempre della stessa sostanza; un bilancino di precisione; 7 cartucce calibro 6.35.
Rinvenuti anche oltre un kg di hashish e 11 bossoli calibro 357 magnum.
- Rino Protopapa
- Cosimo Vessio
Castrignano del Capo
Assembramento: bar chiuso per cinque giorni a Leuca
In tanti sostavano nei pressi dell’esercizio commerciale senza dispositivo di protezione. Intervenuti i carabinieri di Castrignano del Capo

Erano in tanti nei pressi di un bar a Santa Maria di Leuca e la maggior parte di loro non indossava la mascherina.
Per questo sono intervenuti i carabinieri di Castrignano del Capo ed hanno notificato al legale rappresentante dell’esercizio pubblico il provvedimento di chiusura per cinque giorni come previsto dalla normativa anticovid-19
Cronaca
Il voto per un posto di lavoro: sindaco di Santa Cesarea rinviato a giudizio
Avrebbe chiesto il voto per un consigliere di maggioranza promettendo in cambio un posto di lavoro nell’impresa di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’opposizione: «Si dimetta e si scusi con tutti»

Il sindaco di Santa Cesarea Terme, Pasquale Bleve, rinviato a giudizio per corruzione elettorale.
Secondo l’accusa avrebbe chiesto il voto per un consigliere di maggioranza della sua lista ad una famiglia della frazione di Vitigliano in occasione delle elezioni comunali svoltesi nella primavera del 2018. In cambio del voto avrebbe garantito l’assunzione del figlio nell’impresa di raccolta e smaltimento di rifiuti urbani.
Sulla vicenda è intervenuto il gruppo di Minoranza “Costruiamo insieme il futuro” che invita il sindaco ad «agire secondo coscienza e, vista l’insostenibilità politica ed etico morale della situazione, a non far più finta di niente, ad agire tutelando l’immagine dell’Ente che rappresenta e della cittadinanza tutta».
Secondo i consiglieri Maria Corvaglia, Francesco Elia, Ivan Raffaele Maschio e Sergio De Notarpietro al primo cittadino «non resta che rassegnare le proprie dimissioni in modo irrevocabile, e scusarsi. Scusarsi con questo gruppo che ha condotto una campagna elettorale nel rispetto delle regole, dei ruoli e degli elettori, chiedendo in modo gentile e senza pretese, come è giusto che sia, il consenso. Scusarsi con i cittadini di questo Comune, elettori che dovrebbero poter esprimere liberamente e senza azioni di disturbo il proprio consenso».
«Secondo l’accusa», insistono i firmatari della nota, «il sindaco avrebbe promesso dei favori personali in cambio di voti. Che i metodi fossero poco corretti lo si percepiva anche parlando tra la gente. Alla luce di ciò, rivolgiamo un appello accorato ai cittadini. È giunto il momento di prendere, tutti, una posizione netta: non si tratta più di discutere di questo o quel problema, delle cause e delle possibili soluzioni. Qui si tratta di pretendere che chi si propone come amministratore si occupi della cosa pubblica e non di interessi privati. Possiamo capire lo smarrimento del gruppo di maggioranza, ma un conto è la vicinanza alla persona, altra cosa sono le istituzioni che sono di tutti e che devono essere preservate in questi momenti difficili. Ci appelliamo alla loro coscienza. Non si può più far finta di nulla».
«È in questi momenti», concludono dal gruppo “Costruiamo insieme il futuro”, «che bisogna avere il coraggio di voltare pagina, perché il voto di scambio è la negazione della democrazia e “la corruzione è nemica della Repubblica”».
Castrignano del Capo
Auto pirata investe e uccide ciclista
Tragedia sulla superstrada Gallipoli-Leuca: muore Cristiano Tricarico, tipografo 45enne di Taviano. L’investitore dopo aver investito il mezzo a due ruote si è dato alla fuga

Tragico incidente lungo SS274 Gallipoli-Leuca
Intorno alle 15,30, Cristiano Tricarico, tipografo 45enne di Taviano, è stato investito da una Fiat Punto ed ha perso la vita.
L’investitore dopo aver urtato il mezzo a due ruote è fuggito a tutta velocità.
Solo dopo ha contattato al centrale operativa dei carabinieri ed è stato condotto in caserma.
Nulla hanno potuto i soccorritori giunti sul posto a cui non è rimasto altro che constatare il decesso di Tricarico.
La vittima non era da sola, con lui c’era un amico che ha assistito alla scena.
Sul posto le forze dell’ordine deputate ai rilievi del caso. Proprio per questo su quella strada si sono crete lunghe code di auto in attesa di poter transitare (ore 17,55, vedi foto in basso).
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