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Copertino

Carabiniere ucciso a fucilate, tutta la storia

Michele è il padre della donna con cui il maresciallo Nestola aveva avuto una relazione

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Forse, si è arrivati ad un punto cruciale per il brutale omicidio di Silvano Nestola, l’ex maresciallo dei carabinieri ucciso a fucilate la sera del 3 maggio scorso davanti all’abitazione di sua sorella alla periferia di Copertino, dove l’uomo era stato a cena per poter stare il figlio di 11 anni, testimone oculare, purtroppo, del brutale delitto.


I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Michele Aportone, di 70 anni, di San Donaci, nel Brindisino.


Michele è il padre della donna con cui il maresciallo Nestola aveva avuto una relazione sentimentale, poi interrotta.


L’uomo era stato indagato insieme alla moglie Rossella Manieri, di 62 anni, per omicidio premeditato.


Tutta la storia


Verso le ore 22.00 del 3 maggio u.s., Silvano NESTOLA, Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri in quiescenza, veniva brutalmente ucciso mentre usciva dall’abitazione della sorella, sita in località Tarantini in agro di Copertino.


Dopo avervi cenato in compagnia del figlio undicenne Leonardo, si apprestava a tornare a casa alla scadenza dell’orario di lockdown; nel momento in cui stava per salire a bordo della propria autovettura, una persona, che il figlio, unico testimone diretto, descriveva come “una persona nera che stava accovacciato sotto al muretto sulla destra”, lo colpiva con almeno quattro colpi di fucile calibro 12 che ne cagionavano immediatamente la morte.


Sin dai preliminari accertamenti i militari del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Lecce coadiuvati dagli uomini del Raggruppamento Operativo Speciale, escludevano la pista della criminalità organizzata e quella del contesto professionale della vittima, concentrandosi invece sulla vita privata di Nestola, un uomo molto riservato.


Ed è stata proprio la vita privata la chiave di lettura del crimine. Nestola, infatti, separato dalla moglie aveva intrapreso dall’estate scorsa una relazione con Elisabetta Aportone, anch’ella separata, figlia di Michele. Tale relazione sarebbe stata fortemente osteggiata dall’arrestato, appunto, e da Rossella Manieri, sua moglie, che vedeva in Silvano il responsabile della separazione della figlia dal marito.


Fortemente risentita, in più occasioni, la Manieri, aveva affrontato Silvano, anche sulla pubblica via ed in compagnia della stessa Elisabetta, svilendone l’immagine del Carabiniere, arrivando finanche ad attacchi diretti verbali.

La decisione di Elisabetta di separarsi di fatto dal marito e intraprendere una relazione con Silvano Nestola aveva compromesso i rapporti con la madre che si erano sostanzialmente interrotti, anzi nel marzo 2021 i rapporti tra madre e figlia erano ormai ridotti ai minimi termini tanto che era Elisabetta a rifiutare ogni contatto con la madre.


Tanti gli episodi significativi emersi nel corso delle indagini, ma senz’altro quello rappresentato dall’attivazione da parte dei coniugi Aportone/Manieri di un GPS utilizzato per monitorare gli spostamenti della loro discendente Elisabetta, rendono l’idea dell’ossessione che coniugi nutrivano nei confronti della figlia.


L’assillante controllo sulla vita di Elisabetta, ormai adulta, non si limitava alle manifestazioni verbali, avevano infatti, i genitori, congiuntamente acquistato e fatto installare sull’autovettura in uso a Elisabetta un apparato GPS allo scopo di controllarne gli spostamenti.


Numerosi sono stati i gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli investigatori dei carabinieri che hanno portato i Pubblici Ministeri della Procura di Lecce, Alberto Santacatterina e la Paola Guglielmi, che hanno coordinato le indagini, a chiedere ed ottenere dal GIP, Sergio Mario Tosi, l’arresto di Michele Aportone.


Tra questi, le immagini di un sistema di videosorveglianza installato in una zona non distante dall’area sosta camper “Santa Chiara“ (di cui Michele Aportone ne è titolare) che lo riprendono allorquando a bordo del suo FIAT Ducato alle ore 19.30 circa  del 3 maggio esce per raggiungere l’abitazione di Copertino; immagini che lo riprenderanno anche al rientro in quella stessa area camper alle ore 22.30 circa, evidentemente dopo aver consumato l’omicidio.


Tragitto che Michele Aportone non avrebbe compiuto interamente a bordo del furgone, infatti le risultanze investigative avrebbero evidenziato come ad un certo punto, dopo aver lasciato il furgone nei pressi di una carrozzeria di Leverano, lo stesso continui il percorso a bordo di un ciclomotore che evidentemente aveva dapprima caricato sullo stesso furgone.


Questo ciclomotore viene, nel corso delle indagini, rinvenuto bruciato, proprio nei pressi dell’area camper gestita da Michele Aportone, il quale si era preoccupato di distruggerlo a mezzo fuoco al fine di scongiurare la scoperta di tracce della sua colpevolezza.


Ulteriori sviluppi dalle indagini sono arrivati dagli esami scientifici eseguiti dal RIS di Roma che hanno accertato la presenza di minuscole particelle di polvere da sparo sugli indumenti dell’assassino riconducibili ai colpi esplosi da un fucile da caccia, arma ancora oggetto di assidua ricerca da parte degli investigatori.


Dopo l’arresto eseguito dai Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce, il ritenuto omicida è stato accompagnato, prima, presso la caserma del Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecce e, dopo le notifiche di rito e le operazioni di fotosegnalamento, è stato, su disposizione del GIP di Lecce, condotto presso la locale casa circondariale in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto nei prossimi giorni.


Attualità

Join the fight: proteggi il tuo seno

A ottobre torna la campagna nazionale “LILT for Women”. Tante le iniziative in programma anche nella provincia di Lecce:  dalle visite senologiche gratuite nei 33 Ambulatori Lilt alle “Farmacie in rosa”, poi incontri divulgativi, manifestazioni sportive e il coinvolgimento di scuole e aziende. L’oncologo Serravezza: «Servono nuove strategie per evitare che sempre più donne, anche giovani, si ammalino. Abbiamo intensificato le iniziative di sensibilizzazione per promuovere l’adozione di stili di vita sani e una corretta Alimentazione. Dobbiamo diffondere la Cultura della Prevenzione: Istituzioni tutte, mondo imprenditoriale e società civile devono essere coinvolte in questa battaglia. Una Grande Alleanza per sfidare il cancro sul fronte della Prevenzione Primaria e della lotta alle cause»

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LILT for Women-Nastro Rosa” è la campagna promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori nel mese di ottobre per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione del tumore al seno che ogni anno in Italia colpisce circa 60mila donne, con una mortalità che nel 2019 ha superato la soglia dei 12.700 decessi (dato Istat).

Con il claim “Join the fight. Proteggi il tuo seno: lotta e vinci con la Lilt”, le tre protagoniste della nuova campagna nazionale “LILT for Women – Nastro Rosa 2024” invitano le donne a unirsi nella battaglia contro il cancro al seno e a diventare ambasciatrici di un messaggio di prevenzione e solidarietà, da trasmettere da madre a figlia, tra amiche e colleghe.

Il cancro al seno è il tumore femminile più frequente in Italia, rappresentando quasi il 30% di tutte le neoplasie nelle donne e, purtroppo, la prima causa di morte nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 50 anni.

Mentre alcuni fattori di rischio, come l’età e la familiarità, non sono modificabili, uno degli obiettivi principali della campagna “LILT for Women – Nastro Rosa” è, invece, quello di sensibilizzare le donne sui fattori di rischio modificabili, grazie a una maggiore consapevolezza e corretta informazione.

Durante il mese di ottobre, come sempre la mobilitazione coinvolge l’intero territorio nazionale.

Anche quest’anno, la Lilt di Lecce offre la possibilità alle donne di sottoporsi a visite senologiche gratuite nei 33 Ambulatori Lilt sparsi sul territorio provinciale: per prenotare, basta contattare la delegazione Lilt più vicina (www.legatumorilecce.org) o la sede provinciale Lilt al numero 0833 512777.

Tantissime sono poi le iniziative di sensibilizzazione in programma in tutta la provincia, promosse dai volontari delle Delegazioni locali Lilt, per accendere i riflettori sull’importanza della prevenzione, unica arma attualmente vincente, come stile di vita.

Tutti gli appuntamenti del mese rosa organizzati dalla Lilt Lecce si avvalgono del patrocinio della Provincia di Lecce – Salento D’Amare e della ASL di Lecce.

Come da tradizione, la campagna “Lilt for Women” nel nostro territorio coinvolge i comuni, invitati a illuminare di rosa i monumenti principali e a collaborare nell’organizzazione di incontri divulgativi, convegni, camminate e biciclettate “in rosa” o altre manifestazioni pensate per coinvolgere la cittadinanza.

Torna, inoltre, per il quarto anno, la campagna “Farmacie in Rosa”, realizzata da Lilt Lecce in collaborazione con l’Ordine provinciale dei Farmacisti di Lecce, Federfarma Lecce e Sunifar Lecce (farmacie rurali): in tutte le farmacie del territorio aderenti (più di 170 nel 2023), sarà distribuito materiale informativo LILT sulla prevenzione del tumore al seno, opuscoli sull’autopalpazione del seno, il decalogo per la prevenzione primaria e la rivista trimestrale dell’Associazione, con la possibilità di prenotare una visita senologica/oncologica con i medici specialisti volontari della Lilt di Lecce.

Fondamentale è poi il coinvolgimento diretto e attivo del mondo scolastico per diffondere le “buone pratiche” di Prevenzione, come l’autopalpazione del seno, una corretta alimentazione e stili di vita sani.

Per queste ragioni, LILT sarà presente anche quest’anno nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado della provincia di Lecce, con due progetti di Educazione alla Salute, “Prevenire è vivere: le comunità della salute contro le dipendenze” e “Guadagnare salute con la LILT”, a cura di un gruppo di esperti: una psicologa, un biologo nutrizionista e un oncologo.

Oltre 70 sono stati gli istituti scolastici coinvolti nell’anno scolastico 2023-2024.

Nel corso degli incontri sarà distribuito nelle scuole anche il Codice europeo contro il cancro”che contiene 12 regole essenziali per una corretta ed indispensabile Prevenzione Primaria dei tumori.

Come sempre, infine, si terranno incontri con esperti Lilt dedicati alla prevenzione del tumore al seno anche all’interno delle aziende del territorio aderenti al programma “In-vesti salute con LILT”. Al termine dell’incontro, le dipendenti potranno prenotare una visita senologica gratuita. Perché ogni azienda può e deve divenire un luogo in cui si può imparare a fare Prevenzione.

Il calendario degli appuntamenti in programma nel mese di ottobre è in continuo aggiornamento sul sito www.legatumorilecce.org e sui canali social dell’Associazione (Facebook: @Lilt.Lecce e Instagram: @liltlecce). Per contattare la Lilt di Lecce: 0833 512777 oppure info@legatumorilecce.org.

Il programma completo delle iniziative è stato presentato questa mattina a Palazzo Adorno a Lecce. Sono intervenuti: Giuseppe Serravezza, oncologo, responsabile scientifico LILT Lecce; Stefano Minerva Fabio Tarantino, rispettivamente presidente e vice presidente della Provincia di Lecce; Stefano Rossi e Maria Nacci, rispettivamente direttore generale e direttore sanitario della ASL di Lecce; Maria Giovanna Nuccio per l’Ordine provinciale dei Farmacisti di Lecce; Simonetta Pepe, responsabile del progetto “Farmacie in rosa” per Federfarma Lecce e componente del Direttivo LILT Lecce; Antonio Marchetti, presidente Sunifar Lecce (Sindacato unitario dei farmacisti rurali); Manuela Colazzo, biologa nutrizionista.

«IL DESTINO DELLE BAMBINE DI OGGI DIPENDE DALLE SCELTE DI TUTTI NOI»

«Occorre sfidare il cancro sul fronte della Prevenzione primaria e della lotta alle cause di malattia», ha sottolineato l’oncologo Giuseppe Serravezza (foto in alto), responsabile scientifico Lilt Lecce, «aumentando il livello di consapevolezza della popolazione femminile sui gravi danni dell’abuso di fumo e alcol, ma anche di sovrappeso e obesità dovuti ad un’alimentazione non sana a causa delle contaminazioni chimiche e della presenza di interferenti endocrini in moltissimi prodotti industriali e beni di consumo. La Cultura della Prevenzione è la prima rivoluzione da compiere se vogliamo davvero vincere la battaglia contro il cancro. Per questo occorre una Grande Alleanza che coinvolga l’intera società civile».

numeri del cancro al seno continuano a destare allarme a livello nazionale, ma anche territoriale.

«Ad essere colpite purtroppo sono donne sempre più giovani»ha spiegato ancora l’oncologo Serravezza: “Nella nostra provincia ogni anno si ammalano circa 900 donne per cancro al seno e registriamo ancora una mortalità molto alta: i dati Istat più recenti parlano di 183 decessi per carcinoma mammario nel 2019, con un tasso di mortalità per 10mila abitanti (4,47) che supera la media nazionale (4,16) e anche quella pugliese (4,24). Addirittura, peggiori risultano i dati delle altre due province salentine, Brindisi (5,07) e Taranto (4,7). Sono numeri drammatici, si va aggravando il trend degli ultimi 15-20 anni. Da qui la necessità di adottare nuove strategie operative per ridurre, a monte, il rischio di ammalarsi, eliminando i fattori di rischio noti, presenti nell’ambiente e nei luoghi di vita e di lavoro. Il destino delle bambine di oggi dipende dalle scelte di tutti noi».

«PREVENZIONE FONDAMENTALE»

A fare gli onori di casa è stato il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, presente all’incontro insieme al vicepresidente Fabio Tarantino.

«Per combattere il cancro la Prevenzione è fondamentale, ma soprattutto è fondamentale costruire una coscienza civica», ha rimarcato Minerva, «che porti a cambiare abitudini dannose. Per questo tutti insieme, come istituzioni, dobbiamo stare accanto alla Lilt e impegnarci a costruire questo percorso di cambiamento culturale che parte dal basso».

Per la Asl di Lecce sono poi intervenuti il direttore generale Stefano Rossi e la direttrice sanitaria Maria Nacci.

«La Prevenzione», ha detto il Dg Rossi, «è fondamentale anche per garantire la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale. Oggi cresce il bisogno di benessere e di Salute, siamo una società sempre più anziana, ma le risorse sono sempre le stesse. La Prevenzione è il modo più intelligente per approcciare le sfide future, perché costa poco e dà tanto in termini di bilancio di Salute. Ringraziamo ancora una volta  la Lilt per il suo prezioso lavoro»

Anche per la direttrice sanitaria dell’Asl di Lecce, Maria Nacci, «è fondamentale lavorare uniti, dentro e fuori gli ospedali, per aumentare la consapevolezza sull’importanza della Prevenzione e delle nostre scelte quotidiane, coinvolgendo soprattutto le famiglie e le fasce d’età più giovani. L’auspicio è quello di continuare ad integrarci con il mondo dell’Associazionismo per coinvolgere il più possibile la popolazione in questa importante sfida».

FARMACIE IN ROSA

«Noi farmacisti siamo fieri di unirci, ancora una volta, a questo invito corale della Lilt alla Prevenzione primaria, ci teniamo ad essere sempre più preparati a pronti al fine di dare un contributo fattivo a questa missione, invogliando e sensibilizzando le donne, anche quelle più giovani, a fare una corretta prevenzione. C’è bisogno di una grande rivoluzione culturale, a partire dall’educazione dei bambini e delle famiglie e anche in questo senso il nostro ruolo può e deve essere decisivo», ha dichiarato Maria Giovanna Nuccio dell’Ordine dei farmacisti di Lecce.

«Le farmacie rappresentano un presidio di sanità sul territorio e il loro ruolo oggi è ancor più fondamentale, a fronte delle numerose criticità che il Servizio Sanitario nazionale sta vivendo, per dare una risposta immediata, efficace e tempestiva ai bisogni di Salute dei cittadini”, ha rimarcato Tonino Marchetti in rappresentanza di Federfarma Puglia e Sunifar Lecce, «siamo felici del forte entusiasmo trasmesso dalla Lilt, i cui valori oggi più che mai devono ispirare la nostra professione».

“Oltre 170 farmacie hanno aderito lo scorso anno al progetto ‘Farmacia in rosa’ consentendo a tantissime donne di accedere ai servizi gratuiti Lilt di prevenzione, di ricevere corrette informazioni e una guida per l’accesso ai servizi del SSN ove necessario. I numeri ci confermano che le farmacie sono  un punto di riferimento per il cittadino e il farmacista un professionista che può dare risposte efficaci ai bisogni crescenti della popolazione”, ha sottolineato Simonetta Pepe, responsabile del progetto “Farmacie in rosa” per Federfarma Lecce e componente del Direttivo Lilt Lecce.

UNA SANA E CORRETTA ALIMENTAZIONE

Infine, la biologa Manuela Colazzo ha parlato del grande lavoro che Lilt svolge sul territorio, nelle scuole, nelle aziende e dentro le Istituzioni, attraverso incontri divulgativi, corsi di formazione e tante altre iniziative. «Lavoriamo in oltre 70 istituti scolastici di tutta la provincia con progetti importanti per la promozione di una sana e corretta Alimentazione e sugli stili di vita», ha evidenziato, «perché è lì, nella fasce più giovani, che occorre incidere per cambiare le cose, con l’aiuto prezioso delle famiglie. La salute»,  ha ricordato citando la frase del famoso medico Daniel Drake, «è quel qualcosa di intangibile per la quale la gente spende con riluttanza il minimo indispensabile per mantenerla, ma per la quale spenderebbe fino all’ultimo centesimo per riconquistarla, una volta che l’abbia perduta». 

 

 

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Attualità

Un milione di italiani costretto a spostarsi al nord per cure mediche

Dallo studio emerge anche che il 41% degli italiani del Sud e delle Isole si dichiara complessivamente poco soddisfatto del sistema sanitario regionale e che ben il 44% ritiene che negli anni il servizio sanitario regionale sia peggiorato. In particolare, gli aspetti considerati più critici sono: le liste attesa per esami diagnostici e visite ospedaliere nel servizio pubblico (82%), i servizi ospedalieri in generale (65%) e i servizi ambulatori e specialistici (62%).

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Un milione di Italiani residenti al Sud e nelle isole, negli ultimi tre anni, è stato costretto a spostarsi dalla propria regione di residenza per sottoporsi a cure mediche. È quanto emerge dal sondaggio “Studio sui migranti sanitari” realizzato da EMG Different per CasAmica, organizzazione di volontariato che dal 1986 si occupa di accogliere presso le proprie strutture in Lazio e Lombardia i migranti della salute e le loro famiglie.

Dallo studio emerge anche che il 41% degli italiani del Sud e delle Isole si dichiara complessivamente poco soddisfatto del sistema sanitario regionale e che ben il 44% ritiene che negli anni il servizio sanitario regionale sia peggiorato. In particolare, gli aspetti considerati più critici sono: le liste attesa per esami diagnostici e visite ospedaliere nel servizio pubblico (82%), i servizi ospedalieri in generale (65%) e i servizi ambulatori e specialistici (62%).

L’analisi è stata realizzata su un campione rappresentativo di cittadini residenti in Calabria, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna con età compresa tra i 35 ai 65 anni di età, al fine di studiare la migrazione sanitaria e le motivazioni che spingono i malati a cercare cure fuori dalla propria regione.

In Italia il fenomeno è in costante crescita, basti pensare che solo nel 2023 l’organizzazione ha registrato un aumento di ben il 25% delle richieste di supporto, offrendo complessivamente 43mila notti di accoglienza alle persone malate e ai loro familiari. Per rispondere a questo aumento del bisogno, l’organizzazione di volontariato CasAmica sta realizzando alle porte di Milano una nuova struttura che potrà ospitare fino a 80 persone al giorno.

La nuova casa sorgerà nel comune di Segrate – nei pressi di importanti poli di eccellenza sanitaria quali l’Istituto Nazionale dei Tumori, l’Istituto Neurologico Carlo Besta e l’IRCSS Ospedale San Raffaele – e rappresenterà un’importante risorsa per il 25% dei migranti della salute che, secondo il recente studio, ogni anno raggiungono il capoluogo lombardo per sottoporsi a cure mediche spesso salvavita.

«Dalla fotografia scattata dallo “Studio sui migranti sanitari” emerge in modo chiaro come nel nostro Paese esista una disparità di accesso alle cure tra chi abita al Nord e chi risiede al Sud e nelle Isole», dichiara Stefano Gastaldi, direttore generale di CasAmica. «Una ingiustizia – aggiunge – che tocchiamo con mano ogni giorno con gli ospiti delle nostre case, spesso costretti ad affrontare più volte l’anno viaggi di centinaia di chilometri e lunghe permanenze lontano da casa con pesanti conseguenze sia emotive che economiche. Noi di CasAmica, da quarant’anni, ci impegniamo ad aiutarli non solo offrendo loro una “casa” ma anche servizi e sostegno psicologico, grazie al lavoro quotidiano degli operatori e di oltre cento volontari. È proprio per poter fare di più che nasce la nuova struttura di CasAmica: la settima in Italia e la quinta in Lombardia, la più grande, progettata per dare risposte concrete alle esigenze dei beneficiari e delle loro famiglie. Un progetto che ha bisogno del supporto di tutti».

«Il fenomeno della migrazione sanitaria dal Meridione d’Italia ha assunto ormai dimensioni rilevanti, con i cittadini del Sud obbligati a spostarsi verso strutture ospedaliere di eccellenza del centro-nord o comunque verso nosocomi in grado di somministrare trattamenti idonei alle svariate patologie di cui soffre la popolazione» dichiara Fabrizio Masia, AD di EMG Different. «Costi alti per spostamenti e alloggi, nonché un senso di solitudine e abbandono, colpiscono i meridionali in modo assai serio: si è rafforzata quindi la necessità di intervenire sia per migliorare la qualità dei servizi al sud e, contemporaneamente, di supportare i migranti sanitari con alloggi a prezzo calmierato e sostegni a livello psicologico».

I DATI. Dallo “Studio sui migranti sanitari” emerge che 14,3 milioni di cittadini, pari all’81% del campione esaminato, negli ultimi 3 anni hanno avuto bisogno di cure mediche per sé o per i propri familiari.

Tra questi, ben 1 milione di cittadini provenienti dalle regioni del Sud Italia e delle isole ha scelto di curarsi in una regione diversa dalla propria per motivi legati all’opportunità di ottenere una migliore offerta sanitaria (51%) e medici più preparati (39%) o addirittura alla concreta impossibilità di ricevere cure adeguate alla propria patologia nella regione di provenienza (32%). Dallo studio emerge che gli italiani residenti nel Sud e nelle isole si spostano principalmente verso Lazio (37%) e Lombardia (32%), che risultano le principali destinazioni di coloro che hanno usufruito di cure in una regione diversa dalla propria.

Tutto questo si traduce in un impatto economico notevole sulla vita dei malati e delle loro famiglie. Secondo il sondaggio, infatti, il 60% degli intervistati denuncia costi alti per gli spostamenti e gli alloggi e il 58% dichiara che avrebbe avuto bisogno di prezzi calmierati. Oltre all’aspetto puramente economico, i migranti della salute hanno espresso anche altre esigenze come la necessità di un supporto psicologico per sé o per la propria famiglia (49%) e mezzi di trasporto per raggiungere l’ospedale (43%), servizi che CasAmica si impegna a potenziare anche attraverso la realizzazione della nuova struttura. Chi si è rivolto ad un centro di cura fuori dalla propria regione vi si è recato in media almeno 3 volte (38%) e accompagnato da un familiare (75%), con una permanenza media del soggiorno di 8 giorni.

Tra i cittadini che hanno scelto negli ultimi tre anni di curarsi, invece, nella propria regione di provenienza emerge che la decisione è stata legata a costi alti degli spostamenti (26%), lunghi tempi di spostamento (19%), costi elevati degli alloggi (15%) e impossibilità a lasciare famiglia (14%) e lavoro (12%), oltre che la conoscenza di un medico specialista (25%), il consiglio del medico di famiglia (22%) e la presenza di un centro specializzato sul territorio (20%).

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Appuntamenti

Mediterranean Fashion Week

Da domani il fashion si mescola alla grande arte culinaria e 205 ospiti da tutto il mondo a Copertino, Presicce-Acquarica e Santa Maria di Leuca. Oltre alle firme prestigiose della moda internazionale, riconoscimenti anche per i rinomati nomi della cucina gourmet con l’International Chef Award

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Prende il via la Mediterranean Fashion Week, che si svilupperà in quattro giornate, da giovedì 12 a domenica 15 settembre, in luoghi caratteristici del Salento come Copertino, Acquarica-Presicce e Santa Maria di Leuca.

Un format, ideato da Marianna Miceli e proposto da Mad Mood, che attraverso la presenza di una trentina di designer porterà in passerella lo stile di 20 Stati, con un totale di 250 ospiti provenienti da ogni parte del mondo.

La particolarità dell’evento si basa sull’unione del campo della moda a quello dell’arte culinaria di alto livello, che porterà non solo all’assegnazione dell’International Fashion Award, ma anche dell’International Chef Award.

Nella stessa manifestazione sarà presentato ufficialmente, per la prima volta, il tessuto fatto con polvere di diamanti, si terrà il Woman Fashion Talent Award, che vedrà le donne della moda e dell’imprenditoria italiana e straniera al fianco di giovani talenti ai quali verranno conferite borse di studio in denaro, e verrà avviata l’associazione “A Woman For Women”, in collaborazione con Carol Cordella, direttrice dell’Istituto Cordella, che insegnerà a donne vittima di violenza l’arte sartoriale, la quale diventa strumento di reinserimento sociale.

L’amicizia tra i popoli è il network che prenderà vita tra i vari Stati, con il coinvolgimento di 30 fashion blogger, 10 chef internazionali e 20 food buyer mondiali.

L’evento sarà seguito da Andrea Garmendia che, con il suo programma televisivo dedicato alla moda, racconterà sulla tv argentina la manifestazione concentrandosi su cibo e territorio; anche la tv americana FNL seguirà l’intero evento nel suo svolgersi.

Quattro giorni in cui si susseguiranno sfilate di Alta Moda con l’International Fashion Award, lo Show Cooking & Wine Tasting a cura di Cantina Schola Sarmenti e l’International Chef Award in cui protagonista sarà la cucina gourmet con la presentazione e preparazione di piatti unici come le pietanze a base di carne di zebra e coccodrillo, preparati dalla chef ruandese Simba Rose Marie Louise.

Si partirà domaniin Piazza Castello a Copertino, alle ore 20, per poi proseguire venerdì 13 settembre, alle ore 20, in Piazzetta Villani, Colonna Sant’Andrea, a Presicce- Acquarica.

Sabato 14, presso Villa Meridiana di Santa Maria di Leuca, alle 13, oltre allo Show Cooking & Wine Tasting e l’International Chef Award, si terrà l’Indonesian Coffe Tasting, con gli omaggi dell’Ambasciata Indonesiana.

Alle 20, presso il Messapia Resort, ci sarà il Dinner Gala al quale seguirà un altro momento importante dedicato alla moda con il Woman Fashion Talent Award.

Domenica 15, al Samarinda Beach Club, dalle 13, lo Show Cooking & Wine Tasting con la Cantina Schola Sarmenti, seguito dall’International Chef Award.

Alle 20 previsto il Fashion Show con diverse firme dell’Alta Moda.

La kermesse si chiuderà lunedì 16 settembre con il Boat Closing Party previsto per le 11, sempre a Santa Maria di Leuca.

L’evento è realizzato con il Patrocinio dei comuni di Copertino e Presicce-Acquarica e di Inner Wheel Club Di Tricase – S.M. Di Leuca.

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