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Casarano

Casarano e Parabita, storia già scritta?

Amministrative = Mafia? Un po’ come quando arriva l’estate si parla di gelati, all’arrivo delle elezioni, qualcuno tira sempre fuori notizie eclatanti che fanno sentire tutti sotto assedio e controllati dalla mafia

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Tempo di amministrative, tempo di mafia. Il parallelo fra i due comuni salentini dovrebbe far riflettere, ma certo giornalismo, si sa, è ghiotto solo di certe notizie.


È primavera anche a Casarano, si montano le luminarie per la festa del Santo Patrono, si sistemano le fioriere e si fa il cambio stagione ma, nonostante la primavera, il fatto che quest’anno a Casarano non si voti ce ne accorgiamo da alcuni non trascurabili dettagli: non ti offrono il caffè al bar, non ti regalano il santino con i sorrisi stereotipati e le foto “filtrate“ dei candidati, ma soprattutto… non si parla di mafia. Sì perché, un po’ come gli articoli che, quando arriva l’estate parlano dei gelati, ad un mese circa dalle elezioni, qualcuno tira sempre fuori notizie eclatanti che ci fanno sentire tutti abitanti di una città sotto assedio e controllata dalla mafia. Salvo poi scordarsene fino alle elezioni successive.


Che questa sia una regola non scritta di certo giornalismo lo si può constatare proprio in questi giorni a una manciata di chilometri da Casarano, a Parabita dove (purtroppo per loro) da pochi giorni è partita una difficile campagna elettorale che dovrebbe mettere finalmente fine ad un lungo e nefasto periodo di commissariamento. È importante prendere come esempio “di studio“ ciò che accade lì per capire come (e tramite chi) basti davvero poco per timbrare come mafiosa un’intera comunità nel giro di poco (cosa che a Casarano è accaduta e che sicuramente riaccadrà). All’ombra della Madonna della Coltura, ci sarebbero dovute essere tre liste con altrettanti candidati sindaco.


L’ultimo giorno utile per la presentazione delle stesse, però, uno dei tre si ritira perché “minacciato dalla mafia“ in quanto destinatario di una busta contenente alcuni proiettili ed un foglietto vagamente sembiante ad un manifesto funebre.


Nessuno deve essere obbligato a fare l’eroe e quindi bene ha fatto questo bravo ragazzo a ritirarsi prima ancora di candidarsi.


Un attimo dopo però, la notizia, ripresa dalla bravissima Marilù Mastrogiovanni, da sempre in prima linea nella denuncia delle mafie e per questo ormai famosa, come merita, a livelli internazionali, diventa di portata enorme: un’intervista a radio radicale ed un paio di articoli che nell’ordine danno per assodata e vere tali minacce, danno quindi per scontata la presenza mafiosa e si invita a boicottare le elezioni ormai “falsate” dalla mafia.

Ovviamente non poteva mancare la marcia di solidarietà e altrettanto ovviamente la scarsa partecipazione ad essa è stata subito timbrata come un condizionamento mafioso della popolazione. Sono sicuro che in molti Casaranesi è tornata alla mente una storia di qualche anno fa.


Tralasciando il fatto che, se mettessimo in uno stadio tutti gli amministratori pubblici e chiedessimo loro di alzare la mano a chi abbia ricevuto una lettera anonima… sembrerebbe di stare ad un concerto di Francesco Facchinetti, sarebbe forse bastato fare qualche domanda in giro per sentire un’altra versione della stessa storia. Una storia che racconta di una lista che, a poche ore dalla scadenza dei termini di presentazione, vedeva solo pochi candidati iscritti; una storia che vedrebbe l’arrivo delle minacce in maniera quasi contestuale ed il conseguente ritiro del candidato.


Insinuazioni? No, solo il racconto di un’altra versione raccontata da chi forse sa e che di certo non vuole passare per succube, o peggio complice di questa maledetta mafia. E forse si spiega in un altro modo anche la scarsa partecipazione alla marcia di solidarietà, ma tutto questo probabilmente non avrebbe la stessa presa sui lettori quanto invece parlare di mafia.


Se la trama di questa storia i casaranesi non l’avessero capita, basta aspettare le prossime elezioni; cambieranno alcuni attori ma la storia, fidatevi, sarà la stessa.


Antonio Memmi


Alezio

Casarano: oggi l’intitolazione di una piazzetta a don Antonio Minerba

«È stata una persona sempre disponibile verso il prossimo, in special modo verso i giovani e i più deboli», sottolinea il primo cittadino, «una testimonianza concreta del suo pieno sacerdozio, anche al di là della sua parrocchia».

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Nonostante siano trascorsi soltanto tre anni dalla scomparsa dell’amato sacerdote don Antonio Minerba, l’amministrazione comunale di Casarano si è prodigata ad ottenere una deroga alle disposizioni di legge in materia di intitolazione di toponimi a personaggi deceduti.

«Sin dal primo momento di quel luttuoso evento del 22 ottobre 2020», ricorda il sindaco Ottavio De Nuzzo, «abbiamo sempre avuto in animo di porre in essere un’iniziativa mirata a far ricordare perennemente ai casaranesi la stupenda figura di don Antonio senza necessariamente attendere i dieci anni prescritti».

«È stata una persona sempre disponibile verso il prossimo, in special modo verso i giovani e i più deboli», sottolinea il primo cittadino, «una testimonianza concreta del suo pieno sacerdozio, anche al di là della sua parrocchia».

Infine l’annuncio: «La Prefettura di Lecce ha concesso la richiesta autorizzazione per l’intitolazione al nostro sacerdote di un sito cittadino, pertanto, sono lieto di invitare tutti alla cerimonia di intitolazione a suo nome».

Cerimonia che avrà luogo in via Corsica, in quella che diventerà “piazzetta don Antonio Minerba”, sabato 9 dicembre, a partire dalle ore 10.

Don Antonio fu ritrovato senza vita il 22 ottobre 2020, nella sua abitazione in via Garibaldi ad Alezio.

La scoperta nella tarda mattinata, mentre i genitori lo attendevano per pranzo ad Aradeo, suo paese d’origine.
Il sacerdote, in seguito ad un malore, un infarto, è caduto sbattendo il capo.

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Appuntamenti

Casarano: i Giganti omerici di Luigi Micaletto

Domani a palazzo d’Elia la presentazione del libro del noto artigiano casaranese, come lo ha definito lo stesso autore: una raccolta di pensieri, racconti, aneddoti e poesie

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L’arte si sà, ha mille modi di esprimersi e non c’è mai una scala di valori fra di essi.

C’è però una caratteristica che accomuna tutti i tipi di arte ed è la sensibilità che la genera.

Puoi infatti usare le mani impugnando martello e scalpello o i pennelli ed i colori o anche una macchina fotografica o da ripresa o semplicemente una penna ed un foglio bianco ma se non hai la sensibilità artistica puoi essere al massimo “solo” un buon artigiano o un buon tecnico.

Domani (giovedì 7 dicembre), in un palazzo d’Elia a cui la bellezza di questa arte è stata ridonata e che ora sta pian piano diventando esso stesso un contenitore di arte, verrà presentato il libro “Giganti omerici”.

A realizzare questo lavoro, che è una raccolta di pensieri, racconti, aneddoti e poesie, come lo ha definito lo stesso autore, è stato Luigi Micaletto.

A Casarano Luigi Micaletto è sicuramente già conosciuto è rinomato ma “solo” per essere un affermato imprenditore edile: non uno di quelli squali in giacca e cravatta in giro solo per banche e notai ma un imprenditore che ama ancora sporcarsi le mani ed uno dei pochi in grado ancora di assemblare e tirar fuori dai tufi le voltea stella” o “a botte”, così come erano in grado di fare i nostri nonni.

Sicuramente un artigiano nel suo lavoro ma con una delicatezza realizzativa che lascia subito intendere che non c’è solo tecnica ma anche quella sensibilità artistica di cui parlavamo prima.

E la conferma di ciò è proprio questo libro: una raccolta appunto di pensieri che spesso hanno preso la forma di poesia e che nascono semplicemente osservando la quotidianità, o la natura o la bellezza di un sorriso… proprio come solo gli artisti fanno.

Presenteranno il volume due suoi amici di eccezione che con quella sensibilità artistica hanno anch’essi frequentazioni quotidiane, come l’architetto Franco Guerriero e Francesco Danieli (che i più conoscono come “mesciu cicciu”).

Appuntamento quindi a palazzo d’Elia, alle ore 18,30, per partecipare ad un racconto di versi, dolce, pacato e solare come il sorriso del suo autore.

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Alliste

Arti, Emozioni e Colori

Dal 7 dicembre al 7 gennaio a Specchia, Alliste, Casarano, Montesano Salentino, Racale, Specchia, Taurisano e Taviano

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Collettiva d’arte presso le sale del cinquecentesco Palazzo Risolo, in Piazza del Popolo, a Specchia.

Dal 7 dicembre al 7 gennaio sarà possibile visitare “Arti, Emozioni e Colori”, promossa dal Gruppo “Pro Arti”.

L’evento artistico, che si svolge con il patrocinio del Comune di Specchia e in collaborazione con l’assessorato al Turismo e Cultura, sarà inaugurato giovedì 7 dicembre prossimo alle ore 19 dal sindaco di Specchia, Annalaura Remigi, e sarà possibile visitarlo, con ingresso libero, ogni giorno dalle ore 17 alle 20 (feriali) e dalle ore 17 alle 21 (festivi).

Negli stessi giorni, altri componenti del Gruppo “Pro Arti”, oltre a Specchia esporranno anche ad Alliste, Casarano, Montesano Salentino, Racale, Taurisano e Taviano.

Gli artisti, che operano nel nostro territorio, accomunati in un movimento artistico nato tra i componenti di un gruppo WhatsApp, dislocheranno le proprie opere in varie sedi di esposizione.

A Palazzo Risolo di Specchia saranno esposte le opere di Domenico Baglivo, Daniela Bellaluna, Antonello Cesari, Salvatore Danese, Francesco De Masi, Valentina De Masi, Fabio Palma, Sabrina Palma, Luigia Pattocchio, Antonio Pisanello, Tonia Pisanello, Stefania Rizzo e Rocco Salentini.

Nella serata dell’inaugurazione, all’interno dell’esposizione, la Scuola di Danza A.S.D Giselle di Specchia delizierà la serata con una performance a sorpresa.

In “Arti, Emozioni e Colori”, per altri versi e in altri modi, la pittura sarà centrale nel progetto espositivo, intesa come linguaggio contemporaneo attuale nelle sue coniugazioni più o meno indeterminate, materiali e polimateriali.

La Collettiva d’arte rimanderà a un rapido susseguirsi di immagini, colori e azioni che colpiranno vivamente i sensi e la fantasia, questo stesso effetto andrà creare le opere esposte, nell’energia delle tonalità e nella varietà delle soluzioni formali scelte da ciascun artista partecipante.

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