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Cronaca

Contrabbando di carburanti: sospetti anche in Salento

Controlli in frontiera per stanare traffici illeciti che avrebbero provocato danni erariali fino a 6 milioni di euro

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Prodotti energitici di contrabbando sotto la lente della polizia di frontiera: una serie di controlli, nelle scorse ore, si sono focalizzati anche se mezzi di trasporto diretti verso la provincia di Lecce.


Alle prime luci dell’alba di oggi, la Procura della Repubblica di Bolzano ha dato esecuzione a 3 misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Bolzano, su richiesta del Procuratore Aggiunto, Dr. Markus Mayr. Contestualmente sono state eseguite 24 perquisizioni domiciliari. I provvedimenti sono stati emessi a carico di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere transnazionale finalizzata  alla sottrazione all’accertamento dei prodotti soggetti ad accisa.


L’operazione di polizia è stata condotta su diversi obiettivi localizzati nelle province di Milano, Monza e Brianza, Verona, Napoli, Roma e Lecce, ove hanno operato oltre 80 agenti dell’Agenzia delle Dogane – Nucleo Interprovinciale di Bolzano, con la collaborazione dei Servizi Antifrode delle Dogane territorialmente competenti e coordinati dall’Antifrode Centrale, e circa 50 Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Bolzano e dei Comandi Provinciali competenti sulle diverse aree di interesse.


unnamed-6Analoghi provvedimenti sono stati eseguiti, frattanto, anche in Germania, dove l’autorità giudiziaria di Rostok ha disposto l’esecuzione di 4 ordinanze di custodia cautelare  in carcere eseguite dall’Agenzia delle Dogane di Amburgo oltre a numerose perquisizioni che si effettueranno anche in Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia e Ungheria.


I diversi paesi europei  hanno infatti cooperato nelle attività di indagine costituendo un J.I.T. (joint investigation team) in ambito EUROJUST, operando così in stretta sinergia, sino all’esecuzione delle odierne misure cautelari.


L’attività di indagine, iniziata nel 2015, ha per oggetto ingenti movimentazioni di prodotti energetici di contrabbando dal nord Europa all’Italia. Nel corso dell’attività di indagine, gli investigatori hanno monitorato diversi trasporti dal nord Europa nelle città di Verona, Milano, Napoli, Lecce e Caserta. Attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti, analisi dei tracciati GPS di alcuni autoveicoli e lo studio comparato di informazioni, alcune delle quali provenienti dagli stati esteri cooperanti nell’attività di indagine, è stato possibile ricostruire i dettagli di una frode transnazionale concernente l’introduzione in territorio italiano di carburanti in totale evasione dell’accisa e dell’IVA, in quanto  “camuffati” da merce non sottoposta ad accise e, dunque, trasportata su autocisterne scortate da semplice lettera di vettura.

Nel dettaglio, nella frode oggetto d’indagine, i soggetti indagati hanno organizzato un traffico illecito per cui i prodotti che erano classificati come “additivi” e/o “anticorrosivi” provenienti da Paesi UE, venivano introdotti in Italia.


Questi liquidi venivano, poi, trasbordati, di notte ed in luoghi nascosti, su autocisterne italiane, mescolandoli a scarsi quantitativi di carburante e fatti circolare su territorio nazionale con documentazione falsa. In questo modo gli additivi venivano “camuffati” da “carburante con accisa assolta” e scaricati presso depositi commerciali o presumibilmente anche a distributori stradali (c.d. gasolio di contrabbando). Venivano infatti miscelati con gasolio e/o venduti a scopo di carburazione o combustione: in tale modo risultava completamente evasa l’accisa relativa e l’IVA afferente, poiché risultante già pagata.


Il danno erariale sino ad ora accertato è di circa 3 milioni di euro, ma è stata stimata un’evasione complessiva superiore a 6 milioni di euro. Le indagini sono ancora in corso e, considerata la diffusione capillare del traffico illecito, l’importo della frode accertata potrebbe essere anche superiore.


Nel corso della mattinata sono stati perquisiti depositi di carburanti, distributori, uffici ed abitazioni, con il conseguente sequestro di serbatoi contenenti gasolio ritenuto di contrabbando. Nel corso delle operazioni è stato possibile, altresì, procedere al sequestro di diversa documentazione di interesse investigativo che verrà ora rimessa all’analisi dell’Autorità Giudiziaria di Bolzano.


Cronaca

Taglio del nastro: bentornato Ponte Ciolo

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Come avevamo anticipato sulle colonne del nostro ultimo numero cartaceo, oggi è stato il grande giorno del Ponte Ciolo. Il giorno in cui ha riaperto al traffico, sotto “una nuova luce”.

Il taglio del nastro questo pomeriggio per lo storico ponte in località Gagliano del Capo (Lecce), il ponte iconico del Salento lungo la strada provinciale 358, la litoranea della costa adriatica, che si staglia per una lunghezza di 60 metri a picco sul mare in corrispondenza di un’insenatura rocciosa profonda circa 30 metri.
    Simbolo, negli anni ’60, di un filone di ingegneria strutturale altamente innovativa, il ponte è tornato da oggi a nuova vita, riaperto alla percorrenza dopo essere stato chiuso per un anno per i lavori di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale finanziati dalla Provincia di Lecce con risorse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
    Alla cerimonia di riapertura del ponte, con la l’accensione dell’illuminazione, alla presenza del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, hanno partecipato autorità civili e religiose per salutare il passaggio della prima vettura.
    La struttura originaria, ad arco sagomato, è stata progettata dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola e realizzata dalla Provincia di Lecce tra il 1962 e il 1967.

Era stata già sottoposta, negli anni, ad altri interventi di manutenzione.

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Cronaca

Specchia, movimenti turistici: partono i controlli della Polizia Locale

Avviata una serie di verifiche riguardanti la comunicazione da parte degli operatori del settore ricettivo. Per le omissioni o ritardi sanzioni fino a 600 euro

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La stagione turistica è alle porte e con essa arrivano anche i controlli per garantire il rispetto delle normative vigenti.

A Specchia, la Polizia Locale ha avviato una serie di verifiche riguardanti la comunicazione dei movimenti turistici da parte degli operatori del settore ricettivo.

Questa iniziativa è volta ad assicurare il rispetto delle leggi regionali che regolamentano il settore turistico e puniscono le violazioni con sanzioni amministrative.

Il Comandante della Polizia Locale di Specchia Andrea Zacà ha sottolineato l’importanza del rispetto delle norme, richiamando l’attenzione sull’articolo 10 quinquies della Legge Regionale 52/2019.

Questo articolo assegna ai comuni le funzioni di vigilanza e controllo in materia turistica, con l’obiettivo di contrastare forme illegali di ospitalità e garantire il rispetto degli obblighi di comunicazione dei movimenti turistici.

La normativa regionale, nello specifico l’articolo 10 della Legge Regionale 57/2018, prevede sanzioni per le violazioni relative alla mancata trasmissione dei dati sui movimenti turistici.

Sanzioni che possono variare a seconda della gravità della violazione, includendo multe che vanno da euro 100 a euro 600.

Ad esempio, l’omessa trasmissione mensile dei dati comporta una sanzione che può arrivare fino a euro 600, mentre un ritardo nella trasmissione può essere sanzionato con multe che vanno da euro 100 a euro 300.

In conclusione, i controlli della Polizia Locale di Specchia riguardanti la mancata o tardiva comunicazione dei movimenti turistici mirano a garantire il rispetto delle normative regionali e a contrastare le pratiche irregolari nell’ospitalità.

È essenziale per gli operatori nel settore ricettivo adempiere ai requisiti di comunicazione dei dati al fine di evitare sanzioni amministrative e promuovere una gestione trasparente e conforme alle regole del turismo nella regione.

 

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Cronaca

Volontariato o lucro? Associazione nei guai

Indagine della Guardia di Finanza. Corrispettivi non dichiarati al fisco per un milione e 300mila euro. Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto della onlus sono stati denunciati

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I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Lecce hanno verificato la posizione di un’associazione culturale di formazione e promozione, risultata essere evasore totale negli anni d’imposta 2019 e 2020.

In particolare, la citata associazione, con sede in Lecce, negli anni oggetto del controllo, avrebbe perseguito scopi di lucro in contrasto alle finalità previste da statuto.

Diochiarata come associazione culturale i formazione e promozione era, invece, protagonista di un notevole giro d’affari, con master post laurea al prezzo di 7mila e 500 euro.

L’ammontare dei corrispettivi non dichiarati al fisco è stato determinato in un milione e 300mila euro. Il rappresentante legale e l’amministratore di fatto dell’asserita onlus sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di omessa dichiarazione, atteso che l’imposta evasa è stata quantificata dai Finanzieri in oltre 300mila euro, ammontare superiore alla soglia di punibilità stabilita dalla normativa penaltributaria.

Vale la pena ricordare ancora una volta che l’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.

  • foto in alto di repertorio
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