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Cronaca

Final Blow: tutti gli arrestati

Operazione antimafia: sgominati i clan leccesi Pepe e Briganti. L’operazione della Squadra Mobile della Polizia ha riguardato anche le aree del Nord Salento e di Nardò e Galatone

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Dalle prime luci dell’alba gli agenti della Squadra Mobile insieme agli agenti del Servizio Centrale Operativo stanno eseguendo nel Salento una serie di arresti per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, violazione della legge sulle armi, associazione finalizzata al traffico di droga e esercizio aggravato e gioco d’azzardo.


Nell’operazione, denominata “Final Blow“, già eseguiti 68 arresti ma sono 72 le persone destinatarie del provvedimento emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce.


In totale sono 110 le persone indagate.


Gli arresti riguardano  i clan leccesi Pepe e Briganti, ma non solo. L’operazione investigativa ha riguardato aree del Nord Salento e di Nardò e Galatone.


Disposta la custodia cautelare in carcere per: Angelo Brai, 47 anni, di Merine; Pasquale Briganti, inteso Maurizio, 51 anni, di Lecce; Salvatore Bruno, 54 anni, di Lizzanello, detto Bambinone; Debora Buscicchio, 30 anni, di Lecce; Luigi Buscicchio, 63 anni, di Lecce; Andrea Cafiero, 29 anni, di Lecce; Dario Calogiuri, 40 anni, di Lecce; Cristian Calosso, detto Gufo, 34 anni, di Lecce; Stefano Castrignanò, 33 anni, di Lecce; Riccardo Cozzella, 33 anni, di Trepuzzi; Nicolas De Dominicis, 23 anni, di Vernole; Santo Gagliardi, 55 anni, leccese; Stefano Garrisi, 32 anni, di Caprarica di Lecce; Manuel Gigante, 39 anni, di Lecce; Leandro Greco, 41 anni, di Lecce; Paolo Guadadiello, 33 anni, di Squinzano; Stefano Guadadiello, 36 anni, di Squinzano; Fabio Lanzillotto, 36 anni, di Galatone; Luigi Lazzari, 45 anni, di Cavallino; Francesco Leo, 35 anni, di Caprarica di Lecce; Antonio Leto, 30 anni, di Caprarica; Raffaela Lodeserto, 54 anni, di Leverano; Vito Manzari, 61 anni, di Lecce; Giuseppe Marzano, 54 anni, di Galatone; G. M., 29 anni, di Lecce; Luciano Mazzei, 32 anni, di Calimera; Astrit Mehmeti, 56 anni di Lizzanello; Mario Miccoli, 50 anni, di Lecce; Stefano Monaco, 30 anni, di Lecce; Sebastiano Montefusco, 47enne, di Galatone; Gianluca Negro, 35 anni, di Surbo; Giovanbattista Nobile, 35 anni, di Lecce; Valentino Nobile, 30 anni, di Surbo; Gianluca Palazzo, 45 anni, di Lecce; Francesco Panese, 25 anni, di Calimera; Antonio Marco Penza, 37 anni, di Lecce; Vito Penza, 34 anni, di Lecce; Andrea Pepe, 64 anni, di Lecce; Antonio Pepe, 59 anni, di Lecce; Cristian Pepe, 36 anni, di Lecce; Fabio Pepe, 47 anni, di Lecce; Ruggero Perrotta, 45 anni, di Melendugno; Giovanni Persano, 39 anni, di Lecce; Paolo Pici, 51 anni, di Lecce; Shkelzen Pronjaj, 35 anni, albanese, residente a Lizzanello; Gabriele Russo, 28 anni, di Galatone; Guerino Russo, 49 anni, di Galatone; Cristian Salierno, 37 anni, di Lecce; Giuseppe Sammito, 41 anni, di Otranto; Andrea Saponaro, 29 anni, di Lecce; Vincenzo Stippelli, 42 anni, di Squinzano e Luigi Vergine, 46 anni, di Squinzano.

Ai domiciliari: Alvaro Basi, 28enne di Lecce; Riccardo Buscicchio, 49 anni, di Lecce; Cengs De Paola, 45 anni, di Acquarica Del Capo; Rita Greco, 78 anni, di Lecce; Gennaro Hajdari, 37 anni, residente al campo Panareo di Lecce; Vincenzo Lanzillotto, 40 anni, di Galatone; Antonio Leo, 33 anni, di Caprarica; Anna Lodeserto, 57 anni, di Lecce; Michele Lodeserto, 51 anni, di Lecce; Mattia Marzano, 29 anni, di Galatone; Vincenzo Modesto, 30 anni, di Squinzano; Daniele Monaco, 34 anni, di Lecce; Roberto Patera, 42 anni, di Galatone; Samuele Prete, 25 anni, di Galatone; Salvatore Stefanizzi, 31 anni, di Squinzano; Luca Vantaggiato, 35 anni, di Lizzanello e Susanna Vonghia, 54 anni, di Galatone.


Gli arrestati sono assistiti dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti, Umberto Leo, Roberto De Mitri Aymone, Massimo Muci, Benedetto Scippa, Alessandro Stomeo, Pantaleo Cannoletta, Paolo Cantelmo, Andrea Capone.


Disposto l’obbligo di dimora e non l’arresto per Marco Balloi, 40 anni, di Surbo e per Francesco Portulano, 61 anni, di Lecce.


Cronaca

Ubriaco, importuna la ex. Arrestato

L’uomo, in evidente stato di ebbrezza, ha stazionato a lungo sui gradini dell’abitazione della ex compagna suonando ripetutamente il campanello e colpendo la porta con numerosi pugni per poter entrare

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Gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Lecce son dovuti intervenire dopo la richiesta di aiuto di una donna, che aveva segnalato al 113 la minacciosa presenza dell’ex compagno nei pressi della propria abitazione.

La vittima aveva segnalato come l’uomo fosse sui gradini delle scale intento a suonare ripetutamente il campanello e a colpire la porta con numerosi pugni per poter entrare.

Giunti sul posto, gli agenti lo hanno individuato ed allontanato immediatamente dal luogo per poi identificarlo.

L’uomo, un 41enne di origine marocchina, già noto alle forze di polizia, evidentemente in stato di ebbrezza, ha riferito di voler vedere a tutti i costi la figlia, avuta da una precedente relazione con la donna che ha chiamato il 113.

A quel punto, i poliziotti lo hanno accompagnato in questura per tutti gli accertamenti.

Nel frattempo, la vittima, che nel 2014 aveva già aveva formalizzato denuncia-querela nei confronti del 41enne, querela poi rimessa, ha denunciato il suo ex compagno per atti persecutori.

Il 41enne, già denunciato d’ufficio nel 2019 per reati inerenti la violenza domestica, è stato arrestato e, su disposizione del P.M. di turno presso il Tribunale di Lecce, posto gli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

  • foto di repertorio
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L’omicidio della dottoressa Monteduro, 25 anni dopo

Il Consiglio Direttivo dell’OMCEO di Lecce si reca a Gagliano del Capo per rendere omaggio al ricordo della professionista brutalmente assassinata mentre svolgeva il suo turno in Guardia Medica. Rocco De Giorgi, presidente dell’Omceo di Lecce: «Non è possibile “alzare le mani contro chi sta dando una mano»

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Il 25 aprile di 25 anni fa fu barbaramente trucidata a Gagliano del Capo, mentre svolgeva il suo turno in Guardia Medica, la dottoressa Maria Monteduro.

Il consiglio direttivo dell’Ordine a nome di tutti i medici della provincia di Lecce ha voluto testimoniare con forza il ricordo indelebile di una professionista esemplare, impegnata con grande passione, competenza e coerenza nel suo lavoro, nella sua professione, nell’intensa attività sociale, di volontariato e di azione politica.

La sua figura “solare” illumina tuttora un territorio caratterizzato dalla grande dignità nel lavoro della sua gente.

L’assassinio della dottoressa scosse tutta l’Italia.

Il suo ricordo è oggi vitale anche per la centralità del problema che tutti i medici vivono nella loro professione: quello della violenza, delle aggressioni, delle minacce, che rendono sempre più problematica e insicura la loro professione.

L‘Ordine dei medici ha incontrato in una manifestazione particolarmente sentita e commossa il sindaco di Gagliano del Capo Gianfranco Melcarne (che si è detto sempre disponibile per un concreto aiuto al progetto dell’Omceo), il direttore del Distretto gaglianese Pierpaolo D’Arpa, la dottoressa del turno festivo della Continuità Assistenziale e la Dirigente dei servizi.

«Come recita un nostro slogan», ha sottolineato Rocco De Giorgi, presidente dell’Omceo di Lecce, «non è possibile “alzare le mani contro chi sta dando una mano”: saranno varie e importanti le iniziative che metteremo ancora in campo sull’argomento. Certamente molto si è fatto, ma moltissimo si dovrà ancora fare non solo per la sicurezza nei posti di lavoro, in primo luogo nei luoghi più “esposti” (Pronto Soccorso, Continuità assistenziali, CIM)».

«Soprattutto», conclude De Giorgi «tantissimo si dovrà lavorare per mutare una cultura che appare sempre più dominata dalla violenza, sopraffazione, antagonismo e protagonismo, stimolando quei valori di rispetto, di solidarietà, di dignità che costituiscono l’onerosa eredità che Maria Monteduro ci ha lasciato e per la quale ha lottato con determinazione e forza

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Cronaca

Taglio del nastro: bentornato Ponte Ciolo

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Come avevamo anticipato sulle colonne del nostro ultimo numero cartaceo, oggi è stato il grande giorno del Ponte Ciolo. Il giorno in cui ha riaperto al traffico, sotto “una nuova luce”.

Il taglio del nastro questo pomeriggio per lo storico ponte in località Gagliano del Capo (Lecce), il ponte iconico del Salento lungo la strada provinciale 358, la litoranea della costa adriatica, che si staglia per una lunghezza di 60 metri a picco sul mare in corrispondenza di un’insenatura rocciosa profonda circa 30 metri.
    Simbolo, negli anni ’60, di un filone di ingegneria strutturale altamente innovativa, il ponte è tornato da oggi a nuova vita, riaperto alla percorrenza dopo essere stato chiuso per un anno per i lavori di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale finanziati dalla Provincia di Lecce con risorse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
    Alla cerimonia di riapertura del ponte, con la l’accensione dell’illuminazione, alla presenza del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, hanno partecipato autorità civili e religiose per salutare il passaggio della prima vettura.
    La struttura originaria, ad arco sagomato, è stata progettata dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola e realizzata dalla Provincia di Lecce tra il 1962 e il 1967.

Era stata già sottoposta, negli anni, ad altri interventi di manutenzione.

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