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Cronaca

I sindaci scrivono a Emiliano: “Richieste urgenti in materia Covid-19”

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I sindaci della provincia di Lecce scrivono al presidente della Regione Michele Emiliano.





Nella nota una richiesta di estensione dei tamponi a soggetti che operano con potenziali infetti, in particolare al personale sanitario; la necessità di ristabilire una linea di comunicazione corretta, mediante la trasmissione istantanea dei dati delle quarantene e positivi direttamente dai soggetti preposti ai Sindaci, che rappresentano l’Autorità Sanitaria Locale, e infine la necessità che i medici di base comunichino direttamente ai Sindaci le quarantene volontarie per consentire l’esercizio dell’attività di vigilanza. Di seguito la nota.




“Alla luce della evoluzione della emergenza Covid – 19 e relativa normativa, delle informazioni e delle esperienze disponibili sulle possibilità di intervento con attività di prevenzione e contenimento del contagio, nelle qualità di Autorità Sanitaria Locale, con determinazione le formuliamo le seguenti richieste:

– In moltissimi casi il contagio viene trasmesso da soggetti asintomatici, la individuazione degli stessi è fondamentale ai fini del contenimento del contagio e questo è possibile solo estendendo il tampone ai soggetti che operano con potenziali infetti, in particolare il personale sanitario, per questo motivo Le chiediamo che venga effettuato un numero maggiore di tamponi o dei test rapidi (anche se necessario con l’utilizzo di laboratori privati).
– I Sindaci sono Autorità Sanitaria Locale e in quanto tali hanno un ruolo e delle funzioni attribuite dal nostro ordinamento giuridico che rende quantomeno increscioso quanto accaduto in questi giorni, e in più occasioni, che le informazioni riguardanti i propri comuni siano state apprese dalla stampa. Per superare velocemente questo problema è necessario ristabilire una linea di comunicazione corretta mediante la trasmissione istantanea dei dati delle quarantene e positivi direttamente dai soggetti preposti ai Sindaci. La esigenza di una comunicazione tempestiva è motivata anche dal protocollo da attivare a carico dei comuni nello smaltimento dei rifiuti per i soggetti in quarantena e contagiati.
– Si precisa inoltre che delle quarantene volontarie di coloro che sono obbligati a comunicarle al proprio medico di base allo stato i Sindaci no ne hanno notizia. Pertanto,  è necessario fare in modo che i medici di base comunichino direttamente ai Sindaci le quarantene volontarie per consentire l’esercizio dell’attività di vigilanza.





Siamo certi che saprà apprezzare e comprendere le motivazioni che ci inducono a formularle le su estese richieste  e che si adopererà tempestivamente nella direzione comunemente auspicata”.


Cronaca

Supersano: fermati con mezzo chilo di eroina

Erano in tre su un’auto sottoposta a controllo dalla Polizia di Taurisano. In casa uno di loro aveva sostanza stupefacente e un taccuino con nomi e somme di denaro. Per gli arrestati, tutti con precedenti, disposto il carcere

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Gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria e dell’Ufficio Controllo del Territorio del Commissariato di Taurisano, a Supersano in via Derna, hanno controllato tre uomini, rispettivamente di 47, 46 e 43 anni, che viaggiavano a bordo di un’autovettura.

All’atto del controllo gli occupanti dell’auto hanno subito mostrato segni di nervosismo.

Visti anche i loro precedenti penali e di polizia e le notizie acquisite, glia genti hanno proceduto alla perquisizione dell’auto.

Il 47enne che occupava il sedile posteriore, ha messo le mani sotto al sedile anteriore, lato passeggero, su cui era seduto invece seduto l’uomo di 46 anni, e ha prelavato un panetto avvolto in nastro da imballaggio marrone.

Quindi ha cercato di occultarlo in una giacca di tuta da ginnastica che teneva ripiegata nelle mani.

Il movimento è stato notato dagli agenti operanti che hanno sequestrato l’involucro contenente eroina per un peso complessivo di grammi 514.

La perquisizione, inoltre, ha consentito di rinvenire nel porta oggetti sul lato destro del cruscotto un involucro in cellophane trasparente contenente un grammo di cocaina.

Gli agenti hanno poi effettuato delle perquisizioni domiciliari nei confronti dei tre arrestati.

In casa del 47ennehanno ritrovato e sequestrato 63,4 grammi di cocaina e 15,4 grammi eroina oltre a un taccuino su cui sono riportati nomi e le somme in denaro dell’attività di spaccio.

Il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce ha disposto per tutti e tre il carcere.

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Cronaca

Cede una corda, operaio cade nel vuoto e perde la vita

Dramma durante un intervento di edilizia acrobatica: un giovane lavoratore è precipitato da un’altezza di almeno 6 metri in via Leopardi a Lecce

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Un grave incidente sul lavoro si è verificato questa mattina in viale Giacomo Leopardi, nel capoluogo salentino. Un giovane operaio di 26 anni, impegnato in un intervento di edilizia acrobatica sulla facciata di un edificio, è caduto da un’altezza stimata di circa sette metri, perdendo la vita. 

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo – di nazionalità romena e identificato con le iniziali G.R.I. – stava lavorando sospeso quando, presumibilmente a causa di un cedimento, una delle corde di sicurezza si è rotta, provocando la caduta. 

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti tempestivamente i sanitari del 118, ma per il 26enne non c’è stato nulla da fare. 

Presenti anche le forze dell’ordine – in particolare la Polizia di Stato e la Scientifica – che hanno transennato l’area per consentire i rilievi tecnici, insieme agli ispettori dello Spesal (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro), incaricati di avviare le indagini sulle condizioni di sicurezza e il rispetto delle normative in materia. 

Al momento non è stato reso noto il nome della vittima, in attesa dell’avviso ufficiale ai familiari. Come rilevato da fonti investigative, il giovane doveva diventare papà a breve, ma non si esclude alcuna conferma ufficiale in merito. 

Le indagini proseguiranno per chiarire con precisione le cause del cedimento della corda e verificare se tutte le procedure e i dispositivi di sicurezza fossero conformi alla normativa vigente.

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Cronaca

L’assessore regionale Delli Noci si dimette prima dell’interrogatorio

“Ho rassegnato irrevocabilmente le mie deleghe assessorili, grazie alle quali il presidente Emiliano mi ha onorato di rappresentare in questi anni la Regione Puglia in Italia e nel mondo. Mi sono dimesso anche da consigliere regionale”.

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Poco pima che entrasse dai giudici, l’assessore regionale Alessandro Delli Noci rassegna irrevocabilmente le deleghe assessorili e scrive in un post:
“I fatti duri e dolorosi di questi ultimi giorni mi impongono una scelta altrettanto dura e dolorosa.
È dunque con profonda amarezza, ma con convinzione e determinazione, che questa mattina, prima di rendere l’interrogatorio davanti al Giudice, ho rassegnato irrevocabilmente le mie deleghe assessorili grazie alle quali il presidente Emiliano mi ha onorato di rappresentare in questi anni la Regione Puglia in Italia e nel mondo.
Mi sono dimesso anche da consigliere regionale.
Ruoli che ho svolto quotidianamente con passione, impegno, serietà, con il massimo rispetto per le Istituzioni e con la responsabilità di dover e poter governare per il bene della mia comunità, della provincia che mi ha eletto e della Puglia tutta intera.
Una decisione che devo prima di tutto alla serenità della mia famiglia, a Paola, ai miei genitori, ai miei fratelli e soprattutto ai miei figli a cui ho detto di non dubitare mai della mia onestà e a cui ho chiesto perdono per le parole e gli sguardi che subiscono.
Lo devo alla mia comunità politica, al gruppo di Con, ai miei colleghi, a ciascuna delle persone che si è stretta a me, consentendomi di non crollare.
Grazie per l’affetto, per la stima, e grazie per aver voluto rivendicare l’impegno e la passione politica che mi hanno mosso in questi anni.
Lo devo al Presidente Emiliano, alla fiducia conferitami cinque anni fa e confermata oggi in parole di stima e affetto sincero; lo devo agli uffici degli assessorati che ho guidato, ai dirigenti, funzionari e dipendenti, che trasformano le visioni e gli indirizzi politici in atti concreti per rendere la Puglia una regione attiva e al passo coi tempi.
A loro tutto il mio rispetto, la mia stima, a loro la serenità per continuare a fare e bene il proprio lavoro.
È stato un onore lavorare con voi, è stato un onore lavorare ogni giorno, senza sosta, per rendere la mia amata Puglia una regione competitiva e moderna, lavorare per una Regione che, con le sue politiche di sviluppo economico, è divenuta punto di riferimento per tutto il mondo produttivo.
Non posso negare la tristezza e il rammarico per non poter portare a termine i tanti progetti avviati, che mi auguro vedranno in ogni caso la luce nei prossimi giorni: dalle Comunità energetiche alle misure rivolte ai giovani, all’approvazione della Legge che parla di loro attraverso le loro voci, alla Legge sui talenti.
Tutto parte di quella strategia di controesodo pensata per garantire ad ogni giovane pugliese un futuro migliore nella propria terra.
Aspetto che la giustizia faccia il suo corso, con la massima fiducia nei confronti della Magistratura.
Attendo la decisione del Giudice dopo l’interrogatorio di oggi e sono pronto ad affrontare quello che verrà certo della correttezza del mio operato.
A coloro che mi sono vicini e credono in me dico grazie per aiutarmi a rimanere in piedi, con la schiena dritta e lo sguardo lungo”.
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