Cronaca
Il killer: “Dovevo uccidere Barba”
C’era anche Vincenzo Barba, deputato del Pdl e personaggio molto in vista a Gallipoli ma non solo, nel mirino di Carmelo Mendolia, il killer assoldato da Rosario Padovano. Oltre ad aver commissionato l’omicidio del fratello, Salvatore Padovano, detto “Nino Bomba”, boss della Sacra Corona Unita, effettivamente portato a termine il 6 settembre 2008, Rosario avrebbe avuto in programma altri spargimenti di sangue. Per la precisione si sarebbe trattato di Anna Reali, vedova di Nino Padovano, tanto odiata da Rosario, e di Vincenzo Barba, l’imprenditore politico ed ex presidente della squadra di calcio che oggi milita in serie B.
La presenza di Barba sulla scena gallipolina avrebbe reso difficoltosa la scalata politica di Rosario che quindi avrebbe deciso di liberarsene. Ma i due omicidi erano previsti per lo stesso periodo in cui fu eliminato Salvatore Padovano, ma il killer allora preferì fuggire dalla cittadina ionica: il flusso turistico si era ormai ridimensionato e lui avrebbe potuto non passare inosservato. Venne tutto rimandato all’anno dopo, al 2009 quindi. Ma Mendolia, ormai pentitosi per paura di finire mano per opera di Rosario Padovano, ha deciso di raccontare tutto. Non ha mai fatto il nome di Barba, ma ha parlato di un “importante politico di Gallipoli” riferendo anche dettagli precisi. Al nome di Barba ci sono arrivati i carabinieri del Ros ed i poliziotti della Squadra mobile nelle informative sull’omicidio Padovano consegnate ad Elsa Valeria Mignone, pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia.
Bagnolo del Salento
4 anni a falso personal trainer che molestava ragazzine in spiaggia
L’uomo accusato di avere molestato una 15enne mentre faceva il bagno in un lido in zona Alimini, ad Otranto, presentandosi come un personal trainer…

Condanna a 4 anni di reclusione per il 51enne di Bagnolo del Salento, Luca Coluccia.
L’uomo accusato di avere molestato una 15enne mentre faceva il bagno in un lido in zona Alimini, ad Otranto, presentandosi come un personal trainer.
Al termine del processo con rito abbreviato (consente lo sconto di pena di un terzo), i giudici della prima sezione collegiale hanno emesso il verdetto di colpevolezza per violenza sessuale aggravata. L’istanza di rito alternativo era stata avanzata in una scorsa udienza, dall’avvocato Dimitry Conte, legale dell’imputato. Respinta, antecedentemente dal gup Angelo Zizzari, durante l’udienza preliminare.
Disposta altresì una misura di sicurezza ed il risarcimento del danno, di 20mila euro, per la presunta vittima e per i suoi genitori.
Gli stessi si erano costituiti parte civile rappresentati dall’avvocato Alberto Corvaglia. La difesa dell’imputato potrà fare appello contro la condanna.
La storia
L’uomo avvicinatosi alla ragazzina mentre faceva il bagno, e presentatosi come personal trainer, fingeva di insegnarle alcuni esercizi mentre la prendeva in braccio, la palpeggiava e la stringeva sé.
La scena, notata dal fidanzatino della 15enne, lo mise in allerta e accorse in suo aiuto.
Il 51enne, capita l’antifona, tentò di fuggire a nuoto verso la riva, lì venne fermato da un ex poliziotto e da un finanziere fuori servizio. Arrivati i carabinieri è scattata la denuncia, e partito l’obbligo di dimora nel paese di residenza (gip Giulia Proto, e pm Maria Grazia Anastasia), cambiato in arresti domiciliari più tardi.
Attualità
Campo accoglienza Boncuri: raggiunto accordo per lavoratori stranieri
Le organizzazioni sindacali dimostrano nei fatti di non essere contrarie in maniera pregiudizievole alla gestione sperimentale pubblico/privata, che al contrario quando vede all’opera tutti gli attori coinvolti può diventare un modello per raggiungere un’idea di economia, e in particolare di agricoltura, realmente sostenibile sul piano dei diritti….

Raggiunta l’intesa tra istituzioni, parti datoriali e sindacati sulla gestione sperimentale pubblico/privata di Boncuri, il campo di accoglienza per lavoratori agricoli stranieri alle porte di Nardò. Con l’apertura avvenuta già da lunedì scorso (85 persone ospitate), Regione, Comune di Nardò, Prefettura, Arpal Puglia, organizzazioni datoriali e sindacati hanno definito il protocollo ed il regolamento che disciplinerà l’accesso e l’utilizzo della foresteria: accolte le osservazioni prodotte da Cgil, Cisl, Uil e dalle sigle di categoria Flai, Fai e Uila.
Innanzitutto sul ticket da 2 euro al giorno richiesto ai lavoratori, ci sarà una parziale compensazione grazie all’intervento dell’ente bilaterale Cassa Amica, pronto a supportare anche parte dei costi sostenuti dalle imprese che rispettano il Contratto provinciale di lavoro (Cpl).
Dirimente la modifica dell’articolo 7 del protocollo relativo al riconoscimento di un marchio di qualità alle imprese che sosterranno la Dote di integrazione sociale alloggiativa (Disa, 100 euro al mese per ogni lavoratore ospitato a Boncuri): su richiesta dei sindacati, tale riconoscimento è stato slegato dalla possibilità di beneficiare dei trattamenti previsti per le aziende aderenti alla Rete del lavoro agricolo di qualità.
Tuttavia le imprese potranno fregiarsi di un “bollino” relativo alla qualità dell’accoglienza dei lavoratori.
Grazie all’intervento dei sindacati nella precedente riunione, è stato possibile integrare il protocollo sperimentale inserendo due fattispecie particolarmente favorevoli ai lavoratori.
La prima: la possibilità di aprire il campo di accoglienza anche nel periodo extra stagionale, quindi oltre il periodo estivo, in caso di necessità segnalata dalle imprese.
La seconda: i lavoratori in cerca di un contratto (per un massimo di 15 giorni), ma anche quelli colpiti da malattia e infortunio sul lavoro, conserveranno il diritto alla permanenza all’interno del campo.
I sindacati registrano, inoltre, la disponibilità delle istituzioni a individuare immobili pubblici da destinare, anche grazie al Fesr Puglia, all’accoglienza, per superare il modello foresteria a beneficio di soluzioni più confortevoli e inclusive.
Resta da valutare la piena applicazione del regolamento, nella parte in cui si stabilisce che l’ingresso in foresteria offre ai lavoratori – oltre all’alloggio, al servizio mensa (che partirà da sabato), all’orientamento al lavoro, al supporto legale ed ai servizi socio-sanitari – anche il trasporto da e verso le imprese. Le istituzioni si impegnano anche a convocare le parti a settembre per tracciare un bilancio utile a partire nel 2026 in tempi finalmente adeguati.
I sindacati confederali e di Categoria si ritengono soddisfatti dell’accordo raggiunto, segno inequivocabile che quando si fa leva sulla contrattazione territoriale e sul coinvolgimento delle parti sociali, si raggiunge sempre un’intesa che garantisce l’equilibrio tra gli interessi dei lavoratori e delle imprese.
Le organizzazioni sindacali dimostrano nei fatti di non essere contrarie in maniera pregiudizievole alla gestione sperimentale pubblico/privata, che al contrario quando vede all’opera tutti gli attori coinvolti può diventare un modello per raggiungere un’idea di economia, e in particolare di agricoltura, realmente sostenibile sul piano dei diritti.
Tommaso Moscara (Cgil Lecce) e Alessandro Fersini (Flai Cgil); Donato Congedo – Antonio Perrone (Cisl Lecce) e Gianluigi Visconti (Fai Cisl Lecce); Mauro Fioretti (Uil Lecce) e Antonella Rizzo (Uila Lecce)
Cronaca
GdF confisca villetta a pregiudicato “socialmente pericoloso”
Sequestrato un immobile, del valore di 110.000 euro circa, ubicato in una nota località turistica salentina…

I finanzieri di Lecce hanno eseguito un decreto di confisca di prevenzione, emesso dal Tribunale di Lecce, a seguito di indagini coordinate dalla Procura di Brindisi, al cospetto di un soggetto brindisino, gravato da numerosi precedenti e condanne penali.
Nei confronti di quest’ultimo, il Tribunale aveva ritenuto ricorrenti gli elementi, previsti dalla normativa antimafia, per qualificarlo “socialmente pericoloso”, in quanto indiziato di vivere abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose.
L’odierno provvedimento giunge al termine di complesse indagini economico-patrimoniali svolte dai militari della Tenenza di Porto Cesareo, alle dipendenze del Gruppo Guardia di finanza di Lecce, finalizzate all’aggressione dei patrimoni di origine illecita e che, nel mese di marzo 2025, avevano portato al sequestro di un immobile, del valore di 110.000 euro circa, ubicato nella località turistica salentina di Torre Lapillo.
In particolare, le fiamme gialle hanno accertato la sistematica e costante sproporzione tra fonti lecite di reddito e beni acquisiti nel tempo dal proposto, tra questi l’immobile confiscato che, seppur intestato ad un soggetto terzo, è risultato essere nella piena ed esclusiva disponibilità del destinatario del provvedimento.
Il sequestro di patrimoni illeciti, detenuti in Italia o all’estero, pure sotto forma di “beni rifugio”, assume un valore anche “sociale”, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità.
-
Corsano2 settimane fa
Tiggiano: «Siamo state aggredite e picchiate!»
-
Cronaca3 settimane fa
Incidente sulla litoranea: muore 67enne in moto, sequestrata Golf
-
Castro2 settimane fa
Castro: chiuso il porto!
-
Cronaca3 settimane fa
Mortale sulla litoranea: conducente Golf si autodenuncia
-
Cronaca2 settimane fa
Rubati farmaci al “Cardinale Panico” per decine di migliaia di euro
-
Attualità3 settimane fa
Lucugnano torna ad avere il medico di base
-
Attualità4 settimane fa
Miggiano: “… e lessero tutti felici e contenti”
-
Alessano3 settimane fa
Tricasino sopreso a rubare in un garage di Alessano