Cronaca
In debito per la droga, gli bruciano l’auto
Estorsione, minacce, violenza e danneggiamento: tre arresti

Nelle prime ore di oggi gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Lecce, hanno eseguito l’Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dalla locale Procura della Repubblica, a carico di Aleandro Capone, 24 anni, Daniele De Vergori, 20 anni, e Nicolò Greco, 21 anni, tutti di Lecce.
Sono ritenuti responsabili in concorso tra loro, dei gravi reati di rapina, estorsione, minacce, violenza e danneggiamento.
De Vergori è indagato anche per possesso ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti, per aver detenuto e ceduto a terzi marijuana.
I tre leccesi, al fine di appianare una situazione debitoria in seguito alla cessione di sostanza stupefacente, pari a 500 euro, da parte di G.C., lo hanno costretto, minacciando violenza ai suoi danni e ai danni del nipote minorenne che in quella occasione lo accompagnava, a farsi consegnare la chiavi dell’autovettura.
In particolare i tre indagati, appartenenti al sodalizio criminoso, destinatari dell’Ordinanza di Custodia Cautelare, dopo essersi impossessati dell’Alfa Romeo Mito di proprietà di G.C., lo hanno costretto ad allontanarsi minacciandolo di morte.
Gli avevano anche “promesso” di restituirgli l’auto quando avrebbe sanato la situazione debitoria. In realtà, senza attendere l’estinzione del debito, il gruppo criminale ha provveduto, nella nottata successiva, ad incendiare l’Alfa Romeo.
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Le indagini condotte dagli investigatori della Squadra Mobile di Lecce, e scaturite dalla denuncia presentata dalla parte offesa, hanno consentito di risalire agli autori del reato ed a delineare il concretizzarsi degli episodi delittuosi. Le indagini, che hanno avuto inizio il decorso mese di agosto, si sono concluse ad ottobre, con la richiesta del provvedimento restrittivo.
Per Capone e De Vergori è stata disposta la custodia in carcere, per Greco, invece, la misura degli arresti domiciliari.
Attualità
Ufficio postale a Tricase: dopo 15 mesi di inerzia la risposta di Poste Italiane
Abbiamo più volte abbiamo sollecitato Poste Italiane a ragguagliarci sui tempi e modi per il recupero dell’immobile sito in Piazza Cappuccini, a Tricase.

A distanza distanza di 15 mesi dalla tremenda esplosione avvenuta presso l’ufficio postale di Tricase, abbiamo più volte sollecitato Poste Italiane a ragguagliarci sui tempi e modi per il recupero dell’immobile sito in Piazza Cappuccini, a Tricase.
Per questo abbiamo inviato loro alcune semplici domande:
“Ci piacerebbe far sapere, a quanti ns lettori ci interrogano dopo una striminzita nota arrivata per bocca del sindaco vecchia di mesi, a che punto sono i lavori dell’ufficio postale di Tricase?
Non sarebbero già dovuti partire da tempo?
L’immobile verrà abbattuto, rimesso a nuovo o recuperato?
C’è chi parla di un trasferimento dell’ufficio perché inutilizzabile, cosa c’è di vero?
Riuscite a darci una tempistica degli interventi, una tabella di marcia dei lavori, che indichi anche quando verranno rimossi gli scomodi container “appoggiati” alle spalle dell’edificio?”
Questa è la risposta inviataci per mezzo del loro addetto stampa:
“Poste Italiane precisa che presso l’ufficio postale di Tricase Centro sono attualmente in corso i necessari lavori di ripristino e messa in sicurezza dei locali.
La sede, come è noto, è stata oggetto di un assalto criminoso che ne ha imposto la chiusura. L’operatività è stata trasferita all’interno di una sede provvisoria, collocata nelle immediate vicinanze dell’ufficio postale, presso il quale sono in corso i citati interventi.
L’entità dei danni riportati dalla sede richiede interventi strutturali complessi che dovranno consentire il ripristino e l’erogazione dei servizi postali e finanziari in condizioni di piena sicurezza.
Si assicura che i lavori stanno procedendo con regolarità e che entro pochi mesi la sede di Piazza Cappuccini tornerà operativa”.
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Cronaca
Ladro d’auto inseguito e arrestato
Tenta di rubare un’auto in una via del centro di Porto Cesareo e fugge con un complice: i carabinieri lo arrestano dopo un inseguimento. Rinvenuti strumenti da scasso e centraline elettroniche

I carabinieri della Stazione di Porto Cesareo hanno tratto in arresto uomo responsabile, in concorso con un complice, di tentato furto aggravato.
I militari dell’Arma, impegnati in un mirato servizio di controllo del territorio, lo hanno sorpreso in via dei Bacini dove era giunto a bordo di uno scooter insieme a un compare, poi datosi alla fuga, e aveva tentato di portare via un’autovettura di proprietà di un cittadino residente nella provincia di Rieti.
Alla vista dei carabinieri, l’uomo ha tentato la fuga a piedi, a è stato prontamente inseguito, raggiunto e bloccato. Sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di chiavini (chiavi alterate) e centraline elettroniche, strumenti comunemente utilizzati per l’avviamento forzato di veicoli.
Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro.
L’arrestato, un uomo di 23 anni originario di Oria (BR), è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce che coordina le indagini, tutt’ora in corso al fine di identificare il complice e accertare eventuali collegamenti con altri furti nella zona.
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Cronaca
Lutto nel mondo del giornalismo salentino
Carmelo Dimitri, Lino per gli amici, stroncato da una malattia a 40 anni, aveva iniziato a lavorare in una redazione collaborando con la testata online Leccenews24

Lutto nel mondo del giornalismo salentino per la prematura scomparsa del giornalista Carmelo Dimitri, Lino per gli amici, stroncato da una malattia a 40 anni, aveva iniziato a lavorare in una redazione collaborando con la testata online Leccenews24.
Per dieci anni ha lavorato con la redazione del sito.
Altruista, disponibile, generoso, sognava di poter diventare una penna affermata nel mondo del giornalismo.
Come redattore della testata online aveva conseguito il tesserino di giornalista pubblicista.
Ha lavorato fino alla fine, o almeno fino a quando le forze glielo hanno consentito, cercando di condurre una vita normale facendo quello che più amava.
Struggenti i messaggi affidati ai social: “Noi tutti te ne vogliamo e te ne vorremo sempre, perché i ragazzi speciali e meravigliosi come te non muoiono mai. Restano con noi sempre, nei nostri cuori, nei nostri gesti, nei nostri sorrisi e nelle nostre lacrime”.
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