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Casarano

Quei colpi di kalašnikov hanno lasciato il segno

Occhio ai termini. Proprio nella settimana in cui la Cassazione ha detto che nemmeno mafia-capitale è mafia, tanto sono precisi i confini che ne determinano la definizione…

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A Casarano si è sparato ancora.


Colpi di kalashnikov, secchi, inquietanti, esplosi nella calma di una tarda serata di metà ottobre.


Hanno colpito un ragazzo, di origini marocchine, già noto alle forze dell’ordine, forse compagno o forse no, della giovane vedova di Augustino Potenza.


Gli hanno sparato per qualche motivo che noi ovviamente non conosciamo ma è facile intuire che qualche conto in sospeso, con qualcuno, Afendi lo doveva pur avere; un conto in faccende evidentemente poco pulite.


Noi non sappiamo il vero motivo per il quale è stato sparato sto ragazzo e, probabilmente con certezza non lo sanno (ancora) nemmeno gli inquirenti eppure, non era passata nemmeno mezz’ora dall’agguato, nell’aria c’era ancora la puzza della polvere esplosa ed i primi titoli online parlavano già di agguato «mafioso».


Con la benedizione quindi di chi, da una redazione lontana chissà dove , già sapeva e titolava sicuro, poteva partire la marmellata mediatica dei politicamente corretti, di chi è contro tutte le mafie (come se esistesse qualcuno che volesse il contrario) e di chi incita gli «altri» ad uscire dal torpore.


Fino al momento dell’atteso  articolo di colei che delle mafie nostrane sa tutto e per questo è pure diventata famosa (pur non avendo bisogno di ricorrere sempre alla parola «mafia» perché brava lo è per davvero).


Come sempre il suo intervento traccia un solco, una linea di confine fra il bene ed il male fra ciò (e chi) è giusto e ciò (e chi) invece è sbagliato, pavido, omertoso, colluso, contiguo con la mafia.


Guai a non applaudire alla descrizione di una Casarano «sospesa di terrore circospetto che ti porta a camminare per le strade in punta di piedi come se dovessi saltare in aria da un momento all’altro» (anche se non c’è mai posto per parcheggiare e se, soprattutto quando i locali del centro fanno «serate» sembra giorno anche all’una di notte); eresia non dire che si vive in un «territorio asfittico ed ormai impoverito dalla crisi» (anche se imprenditori onesti si stanno facendo un mazzo così da anni per farlo ripartire e già danno lavoro a centinaia di famiglie); eresia non ammettere che si vive in un clima di omertà o di minacce continue e che tutto avviene perché abbiamo un sindaco ed un’amministrazione eletta con i voti della mafia (anche se le accuse, mai seguite nemmeno da un avviso di garanzia, riguardavano la passata legislatura ed il consigliere in questione fu eletto con poco più di cento voti).


Allora facciamo una scelta e, dalle colonne di questo giornale, diamo voce a chi decide di stare al di là del solco del «corretto» tracciato con tanta sicurezza (e sono tantissimi casaranesi) e pazienza se si viene tacciati di negazionismo.

Ma attenzione, la scelta non è quella di stare dalla parte della malavita ma è quella di stare dalla parte delle istituzioni. Si, perché la procura, i giudici, il prefetto, vanno rispettati sempre, non solo quando fanno qualcosa che fa piacere o comodo a noi.



Nell’articolo di chi separa il frumento dalla zizzania non c’è un tempo coniugato al condizionale, solo certezze! a partire dal ruolo rivestito da Elisa De Santi, descritta  come una sorta di erede delle attività del marito, in grado di passare il libro mastro delle finanze illecite e consegnarlo proprio ad Afendi.


E allora perché, a differenza nostra che abbiamo tanti dubbi, se le cose si sanno con tanta certezza, oltre a scrivere articoli e a fare indiscriminatamente interventi social, non si va a denunciare ciò che si sa con certezza alle Autorità?


Noi non sappiamo del ruolo di Elisa ma sappiamo che nessun procuratore ha mai fatto pervenire a lei alcun avviso di garanzia e bene fa lei a querelare chiunque, da dietro una tastiera, spara verità a caso e già condanna lei ed i suoi figli, affinché sia proprio la procura a fare chiarezza.


Noi stiamo con la Prefetto esortata ad aver coraggio e parlare di mafia, neanche fosse una scolaretta al primo esame, noi stiamo con con chi è stato accusato di essere colluso e contiguo alla mafia solo perché ha messo un «mi piace» ad un manifesto che diceva «Casarano non è mafiosa»; noi stiamo con il sindaco, l’amministrazione di Parabita e quella comunità che, in pochi mesi stanno facendo tanto e bene e ancora vengono tirati in ballo per fatti di mafia di tanti anni fa; siamo anche con la gente onesta che compone questa Amministrazione che forse non ha fatto molto per Casarano, che avrebbe potuto far meglio e non ha fatto ma che fa male al cuore veder tacciata di mafia ad ogni piè sospinto.


Siamo quelli che non ce la fanno più a veder friggere sempre la solita acqua di clan mafiosi fatti da gente che è morta o che è in carcere o che è sotto copertura perché pentita.


Proprio nella settimana in cui la Cassazione ha detto che nemmeno mafia-capitale è mafia, tanto sono precisi i confini che ne determinano la definizione, chiamateci pure negazionisti ma proprio siamo stanchi di chi, dall’alto della propria saccenza, decide ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.


Antonio Memmi


Attualità

Meteo Salento, estate a pieni giri nei prossimi giorni

“Dopo una lieve ridimensionata delle temperature nella prima parte della settimana, da mercoledì il caldo tornerà progressivamente…

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Arriva l’anticiclone africano, il tempo sarà in prevalenza stabile e soleggiato su gran parte del territorio nazionale, sebbene non mancherà qualche isolato temporale di calore pomeridiano-serale su Alpi e Appennino.

Dopo una lieve ridimensionata delle temperature nella prima parte della settimana, da mercoledì il caldo tornerà progressivamente a intensificarsi su gran parte d’Italia”,  sentenziano da 3bmeteo,  “con un flusso di correnti dal Nord Africa che raggiungerà l’apice tra venerdì e il prossimo weekend. In questa fase si supereranno i 30°C praticamente ovunque, con punte di 36-38°C sulle aree interne del Centrosud e sulle Isole Maggiori”.

Fino a quando?

L’apice del caldo africano come detto si raggiungerà tra venerdì e il prossimo weekend, anche se sul finire di domenica si potrebbe assistere ad un primo indebolimento dell’alta pressione su Alpi e Nordovest con l’arrivo di qualche temporale. Successivamente, ovvero la prossima settimana”, concludono le previsioni di 3bmeteo, “le correnti potrebbero piegare almeno temporaneamente da Nordovest portando qualche temporale in più (anche forte) e un ridimensionamento quantomeno parziale del caldo a partire dal Centronord, sebbene il contesto climatico si manterrebbe comunque pienamente estivo“.

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Casarano

Lega Pro, Casarano non vede l’ora

Domanda di ammissione al campionato presentata con due giorni d’anticipo e lavori al “Capozza” già conclusi

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di Giuseppe Lagna

Con due giorni di anticipo rispetto alla scadenza del 6 giugno, gli addetti all’amministrazione del Casarano Calcio hanno presentato nella sede della Lega Pro di Firenze la domanda di ammissione al campionato di serie C 2025-2026, corredata dall’ampia documentazione richiesta.

Contemporaneamente il sindaco Ottavio De Nuzzo dichiarava terminati i lavori di adeguamento dello stadio comunale “Giuseppe Capozza“, svolti “in piena collaborazione tra Amministrazione Comunale e Società“.

Non poteva mancare, intanto, per l’allenatore Vito Di Bari l’assegnazione della “Panchina d’oro” a cura dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, insieme agli allenatori vincenti il rispettivo girone della serie D.

Infine, la Società del Casarano Calcio, nella persona del suo presidente Antonio Filograna Sergio, ha inteso ospitare, in una serata conviviale nei saloni del Grand’Hotel “Costa Brada” di Gallipoli, gli sponsor che hanno offerto il loro sostegno al campionato appena concluso e gli operatori dell’informazione (fra cui lo scrivente per “il Gallo“) per la grande vicinanza alla vittoria nel difficile girone H, che ha riportato il Casarano tra i professionisti dopo ben ventisei anni (ventisette per la serie C).

Al termine, un significativo “cadeau” per ogni convenuto e rituale taglio della torta rossoazzurra, ad opera del presidente Antonio Filograna Sergio, il vice presidente Antonino Filograna, il direttore generale Fulvio Navone e il vice direttore generale Antonio Obbiettivo.

 – foto in alto, di Gigi Garofalo

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Il presidente Antonio Filograna Sergio con il “nostro” Giuseppe Lagna

 

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Casarano

Furti nel centro di Casarano: arrestato ladro seriale

Fermato dopo mesi di indagini dei carabinieri.  L’uomo, già sottoposto a misura di sicurezza, si allontanava di notte dalla comunità terapeutica per rubare. Diversi episodi tra gennaio e marzo ai danni di attività di ristorazione, negozi e anche un’automobile in sosta

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Per mesi aveva messo in allarme commercianti e cittadini con una lunga scia di furti e tentativi di effrazione nelle ore notturne, colpendo attività di ristorazione, negozi e persino un’automobile in sosta. Grazie a un’indagine scrupolosa dei carabinieri della Stazione di Casarano, il responsabile dei raid è stato arrestato.

Si tratta di un uomo già sottoposto a misura di sicurezza presso una struttura sanitaria specializzata del territorio, da cui si sarebbe allontanato più volte durante la notte per compiere verosimilmente i furti.

Le indagini sono partite nei primi mesi dell’anno, dopo una serie di denunce da parte di commercianti del centro cittadino.

I colpi – avvenuti tra gennaio e marzo – seguivano uno schema ormai chiaro: serrature forzate, ingressi danneggiati, cassetti svuotati e piccoli importi di denaro contante sottratti.

In alcuni casi, l’uomo non è riuscito nel suo intento di rubare, ma ha lasciato alle sue spalle ingenti danni a carico delle vittime.

Tra i suoi obiettivi preferiti, bar, attività di ristorazione, negozi di alimentari e persino un tentativo di furto su un’auto parcheggiata.

A complicare il quadro, la condizione dell’uomo, già affidato a una comunità psichiatrica in cui avrebbe dovuto scontare una misura non detentiva. Tuttavia, la sua capacità di eludere la sorveglianza notturna e agire con rapidità ha richiesto un’attenta attività di osservazione dai Carabinieri, supportata anche dalle segnalazioni dei cittadini.

Determinanti, infatti, sono state proprio le collaborazioni spontanee di chi ha notato movimenti sospetti o ha assistito a episodi anomali, permettendo ai militari dell’Arma di intervenire e raccogliere elementi utili per l’identificazione.

L’indagine, molto articolata con acquisizione di immagini di videosorveglianza, raccolta di testimonianze varie ed altri riscontri oggettivi, ha consentito ai Carabinieri, coordinati e diretti dalla Procura della Repubblica di Lecce, di ricostruire il quadro accusatorio.

L’arrestato è stato quindi riconosciuto quale autore dei diversi episodi e sottoposto, su disposizione dell’autorità giudiziaria, alla misura degli arresti domiciliari da scontarsi presso la stessa struttura sanitaria dove era già ospitato.

Le indagini intanto continuano con i carabinieri della Stazione di Casarano che proseguono nel lavoro di raccolta elementi; nel frattempo l’autorità giudiziaria valuterà l’evolversi della posizione dell’uomo.

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