Cronaca
Riaperte indagini su morte per dissanguamento di operatore sanitario di Montesano
Dopo l’archiviazione la denuncia-querela dei familiari: oltre alla fidanzata (indagata per omicidio preterintenzionale) iscritti nel registro degli indagati anche 5 operatori del 118

Riaperte le indagini sulla morte di Giorgio Simone, operatore sanitario originario di Montesano Salentino deceduto nell’aprile 2020 nel Piacentino in circostanze sospette, a margine di una lite con la sua fidanzata.
Il primo filone giudiziario si era chiuso con una archiviazione già nel 2021. La prima ricostruzione valutava l’accaduto come una fatalità: il giovane, all’epoca dei fatti 28enne, avrebbe sfondato una porta vetrata con un calcio, porta che la fidanzata, con cui avrebbe litigato, si sarebbe chiusa alle spalle pochi istanti prima.
Da lì il profondo taglio al polpaccio che ne provocò la morte per dissanguamento.
Una ricostruzione che non ha mai convinto i familiari della vittima che, nei mesi seguenti l’archiviazione, hanno lavorato per raccogliere elementi utili alla riapertura del caso.
Ebbene, ora la Procura di Piacenza ha riaperto le indagini ed ha iscritto 6 persone nel registro degli indagati. Oltre alla fidanzata, che è indagata per omicidio preterintenzionale, i giudici vogliono chiarire le eventuali responsabilità degli operatori sanitari intervenuti dopo la chiamata al 118.
La ricostruzione dei familiari della vittima è diversa da quanto raccontato dalla fidanzata del 28enne. Secondo quanto denunciato, durante la lite tra i due giovani la donna potrebbe aver spinto il ragazzo che, indossando solo calzini e su un pavimento liscio, sarebbe scivolato, cadendo, sfondando la vetrata e procurandosi la ferita poi risultata fatale.
Allo stesso modo, per i familiari del defunto, vi sarebbero state delle negligenze nelle operazioni di soccorso che, da quanto emerge nelle registrazioni delle chiamate al 118 depositate agli atti, avrebbero anche visto un cambio di ambulanza, in quanto quella utilizzata si sarebbe danneggiata durante il tragitto verso l’ospedale. Imprevisto che avrebbe fatto impiegare ben un’ora e mezza dalla richiesta di soccorso all’arrivo in nosocomio a Piacenza.
E’ così che la nuova inchiesta dovrà chiarire, oltre alla dinamica dell’incidente domestico ed alle responsabilità della della fidanzata e convivente della vittima, anche l’operato di due infermieri, di due autisti soccorritori e di una volontaria di pubblica assistenza.
Arnesano
Presunte frodi con l’accoglienza di migranti: indagini su 3 centri
Si sospettano presenze gonfiate, mancata segnalazione di allontanamenti degli ospiti e numero di personale impiegato inadeguato

Tre centri d’accoglienza con (in passato) centinaia di presenze ed una lunga lista di indagati. Ben 24 rinvii a giudizio richiesti dalla Procura di Lecce per persone che, secondo l’accusa, avrebbero utilizzato il sistema d’accoglienza per mettere in atto una serie di condotte fraudolente, finalizzate ad ottimizzare i profitti ai danni dello Stato ed a favorire alcuni imprenditori.
I centri d’accoglienza salentini nel mirino sono quelli di Ortelle, Santa Cesarea ed Arnesano. Si contesta la inadeguata presenza di personale per la gestione degli stessi, la mancata segnalazione dell’allontanamento di alcuni ospiti (finalizzata alla percezione dei rispettivi rimborsi) e le presenze gonfiate.
Gli indagati compariranno davanti al giudice Francesca Mariano il 6 dicembre prossimo. Parti civili il Comune di Santa Cesarea, il Ministero dell’Interno, l’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’economia.
Cronaca
Indagine su bonus edilizi porta GdF nel Basso Salento: maxi sequestro
Dalle consulenze amministrative ai cantieri, poi bonifici e crediti sospetti: lunga lista di indagati in provincia

Non si fermano le indagini sui bonus edilizi: nelle scorse ore sono stati posti sotto sequestro, nel Basso Salento, beni per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro.
Nello specifico, un’azienda di Racale è finita nel mirino della Guardia di Finanza nell’ambito di una inchiesta avviata in Campania.
Da Vallo della Lucania, le fiamme gialle stanno vagliando interventi edilizi messi in pratica per mezzo dell’utilizzo di bonus fiscali. Operazioni sospette per un’azienda che dalle consulenze amministrative è passata, due anni fa, al settore edilizio.
Lente d’ingrandimento in particolare puntata su una serie di lavori che, a cavallo tra il 2021 ed il 2022, avrebbero fruttato diversi milioni di euro di bonus. A ciò, si aggiungono una serie di bonifici ricevuti sotto la casuale donazione che lasciano sospettare una vera e propria partita di giro messa in atto.
Le indagini hanno portato quindi a dei nomi: sul registro degli inquirenti, nel complesso di tutta l’inchiesta, in totale 33 persone. La maggior parte sono salentine e risiedono a Racale, Alezio, Surbo, Lecce, Gallipoli, Taviano e Nardò.
Cronaca
Ex insegnante salentina scomparsa a Roma, risolto il giallo
La donna che vive nella capitale, era svanita nel nulla lo scorso 19 settembre, quando atterrò all’aeroporto di Fiumicino dopo un viaggio a Dublino…

Risolto il giallo della scomparsa di Annarita Rizzo: l’insegnante salentina trovata in ospedale a Roma.
La donna vive nella capitale ed era svanita nel nulla lo scorso 19 settembre, ultima telefonata dall’aeroporto di Fiumicino. Nella notte tra sabato e domenica il ritrovamento al San Camillo, ospedale di Roma, dov’è ricoverata in stato confusionale.
La donna che vive nella capitale, era svanita nel nulla lo scorso 19 settembre, quando atterrò all’aeroporto di Fiumicino dopo un viaggio a Dublino.
L’ultimo contatto dell’ex insegnante con i familiari risaliva al 19 settembre quando comunicò di non essere riuscita a trovare un mezzo per tornare a casa, poi il silenzio e il telefono irraggiungibile.
La donna è stata rintracciata sabato scorso, all’ospedale San Camillo, sempre a Roma, dov’è attualmente ricoverata in stato confusionale.
Non avendo più alcuna notizie i parenti che vivono a Lecce hanno presentato una denuncia di scomparsa presso i carabinieri. Poi nella notte di sabato 23 settembre il ritrovamento in ospedale.
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