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Cronaca

“Torno a casa”, e lascia il reparto dell’ospedale senza avviso

I medici di reparto accortisi dell’assenza, hanno prontamente allertato la Direzione sanitaria che ha subito informato le forze dell’ordine…

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Un paziente, ospite dell’ospedale Cardinale Panico di Tricase, in mattinata ha pensato bene di chiudere la degenza e tornare a casa senza avvisare nessuno.


L’uomo, fuggito ancora con gli abiti da degente, si era allontanato per raggiungere la stazione dei treni, dove avrebbe raggiunto casa ed i familiari di cui sentiva fortemente la mancanza.


I medici di reparto accortisi dell’assenza, hanno prontamente allertato la Direzione sanitaria che ha subito informato le forze dell’ordine.

Avvisati i parenti sono subito partite le ricerche, l’uomo è stato rintracciato dalla polizia locale nelle vicinanze della stazione e, dopo un conciliabolo, grazie all’aiuto dei familiari, è stato convinto a rientrare in ospedale con un’ambulanza del 118 per riprendere le terapie e relative cure.


Cronaca

Camion in fiamme a Ruffano

Incendio prima dell’alba all’esterno di una officina della zona industriale

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Questa mattina poco prima dell’alba, alle 5 circa, una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco di Lecce, dal distaccamento di Tricase, è intervenuta per domare un incendio a Ruffano.

Le fiamme hanno avvolto un veicolo commerciale, un furgone frigo, situato in via Delle Industrie, nella zona industriale.

L’incendio ha interessato la parte anteriore – cabina e vano motore – di un Fiat Ducato, parcheggiato presso un’officina meccanica. Grazie all’operato tempestivo della squadra, è stato possibile contenere le fiamme, impedendo che si propagassero alle altre autovetture parcheggiate nel piazzale dell’officina.

Sul posto sono intervenuti anche i militari del NORm di Tricase per le opportune verifiche.

Le cause dell’incendio sono ancora in corso di accertamento.

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Attualità

Incendi estivi, il bilancio della Protezione Civile

Sono stati 2.297 gli incendi verificatesi in tutta la regione con un picco raggiunto in provincia di Lecce, dove se ne sono contati 1.007. Potenziati gli investimenti, in particolare nell’Arco Ionico e nelle Aree interne.

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La Protezione Civile della Regione Puglia conclude la campagna di prevenzione e gestione degli incendi estivi per l’anno 2024 con risultati significativi che testimoniano l’impegno costante nella tutela del territorio e delle comunità locali. Durante il periodo di massima allerta, dal 15 giugno al 30 settembre, sono stati gestiti un totale di 2.297 incendi su tutto il territorio regionale, con un picco di interventi nella provincia di Lecce (1.007) e Taranto (321).

Un elemento centrale della campagna di prevenzione ha riguardato l’Arco Ionico Tarantino, dove sono stati effettuati importanti investimenti nell’ambito del Programma Operativo Complementare (POC) Puglia 2014–2020, per la riduzione del rischio incendi e il miglioramento del monitoraggio ambientale.

Nello specifico, è stata realizzata una infrastruttura di telerilevamento con un investimento di oltre 824mila euro.

Tale intervento ha portato all’installazione di 6 postazioni di avvistamento, supportate da una rete di comunicazione a microonde e un sistema di videosorveglianza, in grado di rilevare e segnalare tempestivamente i focolai.

Inoltre, su tutto il territorio regionale, sono stati finanziati progetti in 34 comuni (con uno stanziamento complessivo di oltre 2,7 milioni di euro), con l’installazione di sistemi di monitoraggio tecnologicamente avanzati (sensori, videocamere, droni) per favorire il coordinamento tempestivo delle operazioni di contrasto agli incendi.

L’impegno della Protezione Civile si è tradotto anche in una strategia mirata nelle aree interne della regione, con ulteriori fondi destinati alla prevenzione degli incendi boschivi nei Monti Dauni, Gargano, Alta Murgia e sud Salento, per un totale di oltre 2,2 milioni di euro.

Il risultato complessivo della campagna conferma l’efficacia degli interventi programmati e il continuo miglioramento delle capacità operative della Protezione Civile regionale, volta a salvaguardare il patrimonio naturale della Puglia e a ridurre i rischi per la popolazione.

«Esprimiamo profonda gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito con impegno e dedizione alla tutela del nostro territorio durante la campagna estiva 2024», ha detto l’ing Barbara Valenzano, responsabile della Sezione della Protezione Civile della Regione Puglia, «la collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine, volontari e cittadini è stata fondamentale per affrontare un’estate particolarmente difficile. Il nostro lavoro non si ferma qui: continueremo a investire risorse e a migliorare le nostre capacità operative per garantire sempre di più la sicurezza del territorio e dei cittadini. La protezione dell’ambiente e della comunità pugliese rimane una priorità assoluta, e siamo pronti a proseguire in questa direzione con determinazione e responsabilità».

L’ing. Barbara Valenzano

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Cronaca

Altre minacce alla Giudice Mariano

Nell’aula dove la magistrata di Galatina era impegnata come gup, è stato trovato un ritaglio di giornale, dove intorno ad una sua foto, con un pennarello nero, è stata disegnata una bara con tanto di croci

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Un proiettile ed una lettera intimidatoria recapitati in redazione nel giugno scorso ci hanno fatto assaporare quale amarezza si provi quando si diventa obiettivo di un certo tipo di persone.

Una goccia nell’oceano, se vogliamo, quello che è accaduto a noi rispetto a quanto deve sopportare la giudice salentina Maria Francesca Mariano, costretta da oltre un anno sotto scorta per le continue minacce di morte ricevute.

La magistrata di Galatina è stata presa nuovamente di mira: nell’aula dove Mariano era impegnata come gup, è stato trovato un ritaglio di giornale, dove intorno ad una sua foto, con un pennarello nero, è stata disegnata una bara con tanto di croci.

Non sembra un caso che il taglio di giornale facesse riferimento ad un’inchiesta di mafia, da poco giunta a sentenza.

La Giudice Mariano e la Pm Carmen Ruggiero nei mesi scorsi sono state destinatarie di lettere intimidatorie con minacce di morte, e anche di tentativi di aggressione durante gli interrogatori.

La Giudice Francesca Mariano

A Mariano, nel febbraio scorso, venne recapitata una testa di capretto insanguinata e infilzata con un coltello da macellaio.

Le indagini, inoltre, hanno appurato come uno degli indagati, legato a doppio filo alla Scu, avesse finto di pentirsi, solo per essere interrogato dalla pm Ruggiero e per tagliarle la gola durante l’incontro.

Il peso che la magistrata salentina assieme deve sopportare è enorme, l’ingiustizia è enorme.

Perché Francesca Mariano è una persona retta e una giudice giusta.

È entrata nel mirino dei mafiosi solo perché fa il suo dovere, non si gira dall’altra parte come fanno altri e non diffonde boutade del tipo “la mafia salentina è stata debellata” o “da noi non c’è mafia”.

Esprimiamo la nostra vicinanza alla giudice Mariano, certi che abbia la forza per superare tutto questo e che, anzi, procederà dritta come un treno sulla sua strada.

 

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