Attualità
Tricase: Pippi e Antonio dopo quasi 60 anni di attività vanno in pensione
Che ricordi vi portate dietro? Possiamo dire di aver visto crescere più generazioni intorno alla nostra attività, e tanti sono stati i momenti belli e meno belli che la vita ci ha concesso…
Pippi e Antonio: un sodalizio di una vita, cementato negli anni e che ha visto l’alba nel 1966, è alle battute finali.
Per tutti a Tricase, Martire & Turco – Elettrauto, conosciuti da tutti in città, divenuti negli anni un’icona di fatica, serietà e complicità sul lavoro, a fine anno chiuderanno i battenti per “raggiunti limiti d’età”.
“Dopo tanti anni”, ci racconta Pippi Martire, 72 anni, senza tradire l’emozione, “non sarà facile abbandonare tutto e tutti, ogni cliente, ogni rapporto, ogni ricordo, tutte le esperienze accumulate che ci portiamo nel cuore, per mere ragioni d’età, diventeranno il passato”.
Dopo tanti anni di vita, vissuti a servire clienti e amici, con gran dispiacere”, gli fa eco Antonio Turco, 70 anni, “per motivi anagrafici, il 31 dicembre ’23, chiuderemo la saracinesca della Martire&Turco per l’ultima volta.
Che ricordi vi portate dietro? Possiamo dire di aver visto crescere più generazioni intorno alla nostra attività, e tanti sono stati i momenti belli e meno belli che la vita ci ha concesso (come a tutti), ma possiamo asserire con fierezza di aver dato e ricevuto tanto, non solo da Tricase anche da molti Comuni che ruotano intorno alla città e tanti, che hanno usufruito negli anni del nostro servizio, non hanno saputo nascondere la loro emozione alla notizia”.
“Per questo”, si inserisce Pippi, “vogliamo ringraziare con un forte abbraccio tutti coloro i quali, in quasi 60 anni di attività, ci hanno permesso di raggiungere questo onorato traguardo che ha segnato parte della vita nostra e della nostra Tricase. Grazie a tutti!”.
Attualità
Sorrisi per il Natale: la Sfilata della Solidarietà
La Band di Babbo Natale, Associazione di Volontariato, facente parte della Rete “Solo X Loro” a sostegno del Polo Pediatrico del Salento , presenta il Tour 2024-2025 .
Anche quest’anno, la magia del Natale prende vita con il ritorno delle Sfilate della Solidarietà nei tanti comuni che hanno aderito all’ iniziativa
Unisciti a noi per un evento speciale, ricco di musica, gioia e spirito natalizio, il cui obiettivo è sostenere con la raccolta fondi i bambini del Polo Pediatrico del Salento. In ogni tappa regaleremo sorrisi , non perdere l’occasione di vivere un Natale ancora più speciale e fare la differenza! Seguici per tutti gli aggiornamenti nelle Pagine Ufficiali su Facebook e Instagram della Band di Babbo Natale , preparati a entrare nello spirito delle feste con noi.
La magia inizia da qui… e con il tuo aiuto può arrivare ovunque.
Attualità
La denuncia della CIA: niente fondi per la Xylella, niente soldi
Sicolo: «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche”…
Sono ancora ferme le pratiche Xylella per il biennio 2020 e 2021. L’Agenzia per le attività irrigue e forestali (Arif) non può istruirle perché tuttora mancano i fondi necessari. Ma il tempo ormai sta per scadere perché, se almeno l’annualità 2020 non fosse liquidata entro quest’anno, verrebbe persa del tutto.
Un rischio a cui gli agricoltori non possono e non vogliono assolutamente andare incontro e sollecitano gli enti preposti a trovare una soluzione urgente per non privarsi dei ristori che sono vitali per la sopravvivenza delle aziende.
Per questo CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha inviato una lettera al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, all’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, al direttore del Dipartimento regionale Agricoltura Gianluca Nardone, ai prefetti delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, nonché ai parlamentari eletti nelle tre province salentine.
Nella nota, a firma del presidente regionale Gennaro Sicolo, si sollecita lo stanziamento dei fondi. «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche quali le drastiche riduzioni delle produzioni lorde vendibili delle aziende olivicole; l’aumento dei costi di gestione aziendale per l’attuazione delle pratiche agronomiche e i danni economici irreversibili all’intera filiera a monte e a valle delle aziende medesime; l’ulteriore carico finanziario (mutui e prestiti) dovuto al reimpianto delle coltivazioni arboree necessario al futuro riequilibrio finanziario dell’intero settore; lo stop degli istituti bancari e delle finanziarie con le loro rigidità burocratiche, che non consentono di deliberare ulteriori prestiti e mutui bancari a un settore oramai al collasso dopo dieci anni dall’inizio della fitopatia e che stenta e ripartire».
Ne conseguirebbe il ricorso a “prestiti illegali” richiesti dalle aziende che non hanno possibilità di fornire garanzie agli istituti di credito o che hanno raggiunto una quota di prestiti divenuta oramai insostenibile.
L’associazione degli agricoltori «ritenendo necessario e non procrastinabile destinare le risorse assegnate dal Ministero anche per l’anno 2020 alle aziende rientranti nella declaratoria con provvedimenti già emanati, chiede con estrema urgenza di destinare i relativi fondi ministeriali e di dare avvio alle istruttorie e alla liquidazione delle domande presentate per l’annualità 2020 tramite il portale E.I.P. della Regione Puglia. Si fa presente che la celerità dei tempi di liquidazione entro il 31 dicembre prossimo rappresenta, per le aziende agricole interessate, la vitale necessità di far fronte agli investimenti già effettuati e necessari alla ripartenza delle proprie aziende. La destinazione di queste risorse è finalizzata all’attuazione e al completamento degli investimenti entro le scadenze prefissate che le stesse aziende hanno calendarizzato per fine anno, periodo in cui doveva essere liquidata l’annualità 2020 della declaratoria Xylella».
Attualità
Autovelox da record: scatta la multa per due decimi di km/h
Un automobilista è stato sanzionato lungo la strada S.S. 613 Br – LE perché pizzicato dall’autovelox fissato al km 24+250 dir. Lecce per soli 0,2 decimi di chilometro…
Automobilista nel Guinness World Records per l’autovelox di Trepuzzi: scatta la multa per due decimi di km/h
Quanto sta accadendo con gli autovelox e gli altri strumenti che restano utili se adoperati nel modo giusto per l’incolumità di chi viaggia in auto, alimenta il sospetto che oltre a limitare la velocità siano pensati per ripulire le tasche degli automobilisti.
La storia, infatti, si ripete per un automobilista leccese che è stato sanzionato lungo la strada S.S. 613 Br – LE, perché pizzicato dall’autovelox fissato al km 24+250 dir. Lecce per soli 0,2 decimi di chilometro. Chiunque abbia preso una multa per eccesso di velocità sa, se si è avventurato nella lettura del verbale, che dalla velocità rilevata dall’apparecchiatura (autovelox, telelaser, tutor) bisogna sottrarre il 5% con un minimo di 5 km/h. Se dopo aver effettuato questa operazione il risultato sarà superiore al limite, scatta la multa. Altrimenti, l’automobilista è salvo.
È la famosa tolleranza, prevista dall’articolo 345 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, dove si legge: “È disposto che per gli accertamenti della velocità, qualunque sia l’apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato sia applicata una riduzione pari al 5% con un minimo di 5 km/h”.
Nella pratica, una rilevazione di 116 km/h diventa, ai fini dell’eventuale violazione e delle relative sanzioni, 100,20 km/h (-5 km/h).
Storicamente, le misurazioni sono effettuate all’unità di km/h. Il bisogno di rimpinguare i bilanci – pardon, la sicurezza stradale, e l’evoluzione tecnologica – stanno però imponendo misurazioni più raffinate.
Insomma, anche se si sta sulla pubblica via sembra quasi essere proiettati in competizioni automobilistiche dove si viaggia sul filo dei millesimi solo che qui, nei controlli della velocità siamo ancora rimasti, non si sa ancora per quanto a questo punto, al controllo dei decimali.
Dunque si tratta di accertamento effettuato solo con l’ausilio di un’apparecchiatura elettronica, e considerato il superamento del limite, poco al di sopra di quello imposto, l’automobilista non è in grado, anche usando la normale diligenza richiesta per la condotta di guida, di verificare il rispetto del limite al “centesimo”, perché condizionato inevitabilmente ad alcuni parametri empirici esterni, – a titolo esemplificativo l’esatta caratura del tachigrafo, il pedale dell’acceleratore ecc., – che impediscono la verifica simultanea e certa della velocità effettiva, senza che tutto ciò comporti un aumento dei pericoli per la sicurezza stradale e tenuto conto della presumibile volontà del conducente di attenersi alle prescrizioni del codice della strada in tema di velocità.
Ebbene, questo famigerato apparecchio ha “multato” un cittadino perché “eccedeva di km/h 0,2 decimi il limite imposto” di 110 km/h e, se è anche la Corte di Cassazione ha ricordato con ordinanza 3698/2019 che nessuna multa va elevata nei confronti di chi supera di poco il limite, allora Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,, si augura che l’ente accertatore prenda atto di quanto accaduto e provveda all’annullamento del verbale con il ricorso amministrativo senza che il malcapitato debba rivolgersi al giudice di pace sborsando anche il costo del contributo unificato che è praticamente prossimo a quello dell’intero verbale se pagato nei cinque giorni.
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