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Cronaca

Altro giorno di ricerche per il 39enne scomparso, ancora senza esito

Anche elicottero, sommozzatori, unità cinofile e droni in campo oggi per trovare il 39enne sparito a Santa Caterina

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Proseguono sul litorale neretino le ricerche del 39enne scomparso tra la viglia ed il Natale a Santa Caterina.





Il suo nome è Marcello Pantaleo ed è stato visto l’ultima volta quando è uscito dalla casa dove vive con i genitori disabili. Dopo alcune ore in cui non avevano più sue notizie, i suoi familiari ne hanno denunciato la scomparsa alle forze dell’ordine.





Una sorta di testamento 





Le ricerche sono partite dalla sua vettura, da lui lasciata nei pressi del litorale di Santa Caterina da dove si è presumibilmente allontanato a piedi. Nell’auto il suo telefono cellulare e delle “disposizioni testamentarie” con l’indicazione di un file sul suo pc: “Cercate lì”. Nel computer sarebbero state trovate 40 pagine di file nominato “La mia storia”: a quanto si apprende, non ci sarebbero indicazioni precise se non tracce evidenti del male di vivere del 39enne, della sua stanchezza e delle sue disposizioni testamentarie. Secondo il fratello che ha dato l’allarme, Marcello non aveva mai dato segnali preoccupanti né manifestato volontà suicide.





Il video delle ricerche 








Le ricerche proseguono: al lavoro vigili del fuoco, protezione civile, sommozzatori, unità cinofile (con cani molecolari), croce rossa, soccorso alpino, polizia locale, carabinieri, elicottero del reparto volo di Bari dei vigili del fuoco e droni.





L’auspicio è ancora quello di riuscire rintracciare l’uomo e poterlo riportare a casa dai suoi familiari.







Cronaca

Tricase: tentato furto allo “Stampacchia”

Ignoti hanno forzato la porta sul retro. Messi in fuga dall’arrivo di una guardia giurata della Folgore

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Tentativo di furto al Liceo “Stampacchia” di Tricase.

Nella notte tra mercoledì 29 giovedì 30 marzo ignoti hanno forzato una porta sul retro ed hanno provato ad entrare nella sede della scuola di piazza Galileo Galilei.

Non sono riusciti però a trafugare alcunché, probabilmente perché messi in fuga dall’arrivo di una guardia giurata della Folgore allertati dal servizio di allarme. Erano circa le 4 del mattino.

Sul posto anche i carabinieri della locale Compagnia ed hanno avviato le indagini.

Evidenti le tracce lasciate sul posto a cominciare dalla porta forzata.

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Attualità

In India il primo caso di infezione umana da fungo killer degli alberi

Come in “The Last Of Us”? I medici hanno reso noto il primo caso di infezione umana da Chondrostereum purpureum. Si tratta di un fungo killer che di solito trasforma le foglie di alberi infette nel color argento prima di uccidere il ramo. Dal rapporto OMS: «Scoperta allarmante»

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Dall’India rimbalza una notizia che riguarda tutti gli abitanti del pianeta azzurro, tutto il genere umano per intenderci.

Chi ha avuto l’occasione di guardare in tv, sulla piattaforma Sky, la serie The Last of Us, sa di cosa stiamo parlando.

Il messaggio è chiaro e scientificamente provato: epidemie di virus e batteri non ci annienteranno mai, ma dovesse evolversi la capacità dei funghi di adattarsi ad una temperatura corporea superiore ai 36 gradi potrebbe essere l’apocalisse.

Sia ben chiaro, fino ad oggi non è mai accaduto né ci sono segnali che questo possa accadere.

Ma se l’innalzamento delle temperature sulla Terra dovesse aiutare i funghi ad devolversi in tal senso, allora sì che sarebbero guai.

E la notizia di oggi, ad essere sinceri, un po’ ci inquieta: un fungo vegetale ha infettato per la prima volta un essere umano.

I medici indiani hanno individuato per la prima volta al mondo un’infezione umana causata dal fungo Chondrostereum purpureum.

Una scoperta allarmante visto che quest’ultima attacca normalmente solo le piante per i motivi di cui dicevamo prima.

Si tratta di un fungo killer che trasforma le foglie di alberi infette nel color argento prima di uccidere il ramo.

Nel nostro caso il paziente, un uomo di 61 anni, si è recato dal medico perché soffriva di mal di gola, tosse e problemi di deglutizione.

Per assicurarsi che non ci fosse nulla di grave, questi gli ha consigliato di eseguire una radiografia del torace.

Non avendo quest’ultima rivelato nulla, i medici hanno quindi deciso di fargli eseguire una tomografia computerizzata del collo.

È stato scoperto un ascesso.

Un campione è stato prelevato e inviato al laboratorio per determinare l’agente patogeno causale.

Dopo diversi tentativi infruttuosi di identificare il fungo presente nel pus dell’ascesso, il campione è stato finalmente inviato a un’agenzia specializzata dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Dopo l’analisi, gli scienziati sono giunti alla sorprendente conclusione che si trattava di un Chondrostereum purpureum.

Normalmente, non ci si aspetta che i funghi “vegetali” considerino l’uomo come un ospite.

Questa infezione è quindi il primo caso noto al mondo.

Infatti, dei milioni di funghi che ci circondano, solo una minima parte può infettarci.

Il fatto che un patogeno “vegetale” abbia ora attaccato un essere umano è quindi una “scoperta allarmante“, per riprendere testualmente le parole degli autori del rapporto dell’OMS.

Così in “The Last of Us” hanno immaginato un uomo contagiato

Il team di ricerca del caso del paziente indiano ha così spiegato: «Il paziente ha negato di aver lavorato con un tale agente patogeno vegetale, ma ha confermato che stava lavorando con materiale in decomposizione e altri funghi vegetali per lungo tempo come parte delle sue attività di ricerca».

Il team di medici ha poi aggiunto: «Tra i milioni di funghi presenti nell’ambiente solo poche centinaia di funghi sono in grado di infettare l’uomo e gli animali. Che le malattie animali e umane possano essere causate da agenti patogeni vegetali è un nuovo concetto che solleva seri interrogativi sulla propensione di tale infezione a verificarsi in individui sani e immunocompromessi. Se i funghi possono sfuggire alla via della fagocitosi ed è in grado di eludere il sistema immunitario ospite, allora possono stabilirsi come agenti patogeni umaniQuelle specie fungine che sono in grado di crescere a 35-37°C possono diventare un agente patogeno umano».

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ad oggi elenca 19 minacce fungine per la salute dell’uomo, conosciuti come “patogeni prioritari critici”.

Si tratta di: Aspergillus fumigatus, che può uccidere tra il 47 e l’88% di chi infetta; Candida albicans, la più comune e uccide il 20-50% degli individui infetti; Cryptococcus neoformans, ha la tendenza a infettare il cervello; e Candida Auris, che è particolarmente astuta a schivare i farmaci antifungini.

Sulla vicenda è intervenuto anche Giovanni D’Agata presidente dello  “Sportello dei Diritti” di Lecce, che auspica «ulteriori ricerche per capire come ciò sia potuto accadere in una persona con un sistema immunitario apparentemente sano».

Nessun allarmismo per carità, ma ricordando The Last Of Us un brivido ci pervade la schiena…

 

 

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Cronaca

Omicidio Specchia, domani il funerale della vittima

I funerali di Vincenzo Scupola avranno luogo alle ore 16 presso la Chiesa Madre. Intanto resta in carcere il fratello Nicola indagato per l’assassinio. Il giudice avrebbe escluso la legittima difesa

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Saranno celebrati domani i funerali di Vincenzo Scupola, il 78enne di Specchia, assassinato sabato scorso in una campagna tra il suo paese e Miggiano.

La salma giungerà presso la Chiesa di Sant’ Antonio, domani alle ore 13.

Il funerale avrà luogo sempre domani alle ore 16 presso la Chiesa Madre di Specchia.

Intanto resta in carcere Nicola Scupola, 70 anni, fermato sabato sera con l’accusa di aver ucciso il fratello Vincenzo a colpi di bastone.

Il cadavere è stato ritrovato in una cisterna per la raccolta piovana all’interno di un podere di proprietà.

Il giudice ha confermato la misura cautelare dopo l’interrogatorio di garanzia.

Nicola Scupola ha prima sostenuto di essersi difeso da un’aggressione, nel corso di un litigio, e di aver trascinato il corpo sino alla cisterna. Non ha saputo spiegare però come vi sia finito dentro.

Il gip Sergio Tosi ha convalidato il fermo disposto dal pm Simona Rizzo con l’applicazione della custodia cautelare in carcere.

Considerati la violenza dei colpi inflitti e soprattutto l’allontanamento dell’indagato dal luogo del delitto (si è ripresentato nel podere quando c’era già la polizia, come specificato nel provvedimento), il giudice sembrerebbe escludere che l’aggressione sia avvenuta per legittima difesa.

Nicola Scupola è difeso dagli avvocati Cristiano Solinas e Sergio Annesi.

Le indagini sono condotte dal Commissariato di Polizia di Taurisano.

 

 

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