Connect with us

Attualità

Da Casarano all’Emilia Romagna, il cuore grande degli ultras

I ragazzi di Casarano hanno avviato una raccolta di pale e badili, tira acqua, secchi e scopettoni e tutto ciò che può essere utile agli abitanti ed ai soccorritori. Il tutto verrà consegnato nelle mani degli ultras del Cesena che provvederanno alla distribuzione

Pubblicato

il

Molte raccolte fondi sono state avviate sul territorio nazionale, sia spontaneamente, sia in maniera più strutturata ma, in questo caso, ciò che raccolgono i ragazzi di Casarano, a vario titolo legati al mondo dei supporter della locale squadra di calcio, sono pale e badili, tira acqua, secchi e scopettoni.


Chiunque quindi potrà portare il proprio contributo al numero 32 di viale Luigi Memmi (ex via Bari), tutti i giorni dalle 16 alle 19; un contributo che potrà consistere anche in tutta una serie di prodotti non deperibili, come tutto ciò che occorre per l’igiene personale o alimenti in scatola o a lunga conservazione: tutto ciò che potrà essere utile agli abitanti ma anche a tutti coloro che, come volontari soccorritori, sono accorsi a prestare la propria manodopera.


Tutti questi prodotti verranno poi portati a Cesena, il cuore della tragedia, e lì, gli ultrà locali, si occuperanno di distribuire dove maggiormente c’è bisogno.

I tifosi del Casarano hanno sempre mostrato grande sensibilità ed anche in quest’occasione il cuore rosso azzurro non è venuto meno.


Antonio Memmi


Attualità

Pescata spigola da 7,5 chili

Straordinaria presa durante una serata tra amici dalla riva della spiaggia di Frigole. Vanni Durante il fortunato pescatore

Pubblicato

il

Una spigola (o branzino) di circa sette chili e mezzo, portata fin dentro il retino durante una battuta di pesca a spinning: è lo straordinario risultato di una serata tra amici dalla riva della spiaggia di Frigole, località balneare leccese.

Il protagonista è Vanni Durante che ha tenuto tra le mani la canna da pesca e si sorprende quando comprende la portata del pesce agganciato: “Mai vista una spigola così grossa è enorme” ripete più volte.

E, poco dopo: “È il pesce della vita“.

A riprendere la scena è un amico, che condivide con Vanni lo stupore per l’esito della battuta di pesca.

La tecnica spinning, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è una tipologia di pesca sportiva che si effettua con canna, mulinello ed esche artificiali.

Si tratta di una pesca piuttosto semplice in sé ma allo stesso tempo difficile per quanto riguarda la tecnica che consiste nell’attirare e poi catturare i pesci predatori attraverso il particolare movimento in acqua fatto dall’esca che è esclusivamente artificiale, effettuando molteplici lanci a debita distanza da dove ci si posiziona e recuperandola subito dopo.

Per guardare il video clicca qui

Continua a Leggere

Attualità

Regalo Sospeso a Presicce-Acquarica

L’iniziativa promossa da Azione Cattolica di Acquarica. La presidente Daniela Monsellato: «Aiutiamo quelle famiglie in difficoltà che non riescono a provvedere ai regali da mettere sotto l’albero»

Pubblicato

il

Dopo il “caffè sospeso” arriva il “regalo sospeso”.

L’iniziativa arriva da Presicce-Acquarica ed è promossa dall’Azione Cattolica di Acquarica.

«A Natale tutti i bambini si aspettano di trovare sotto l’albero un pacco con dentro una piacevole sorpresa, un piccolo dono. Purtroppo non è così per tutti», premette Daniela Monsellato, presidente della locale AC, «ci sono delle famiglie che faticano a sopravvivere e diventa difficile riuscire a pensare a dei regali da mettere sotto l’albero».

«Inoltre», aggiunge Daniela, «desideriamo che le attività commerciali locali vengano favorite rispetto agli acquisti online».

Come poter contribuire?

«Fino al 20 dicembre», spiega la presidente di AC, «sarà possibile recarsi nei negozi che hanno aderito all’iniziativa e fare il proprio acquisto. I punti vendita provvederanno ad impacchettare i regali evidenziando con un segno di riconoscimento se si tratta di qualcosa per maschietto o femminuccia e soprattutto la fascia di età di riferimento.

Saranno poi gli educatori e le educatrici  ad occuparsi del ritiro e della consegna».

Le attività che hanno aderito all’iniziativa: Lo Scarabocchio (località Acquarica), Carpediem (Acquarica), Girotondo (Presicce), Mille idee (Presicce), Sanitaria Baby (Presicce), Joh-Chi (Presicce), Ovs kids (Presicce), Corner (Presicce).

Continua a Leggere

Attualità

Povertà sanitaria: in difficoltà 7 italiani su dieci

Undicesimo Rapporto sulla Povertà Sanitaria di Banco Farmaceutico: In sei anni (2017-2022), la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 1,84 miliardi di euro (+22,8%).  A sostenere di tasca propria l’aumento sono tutte le famiglie, anche quelle povere, che devono pagare interamente il costo dei farmaci da banco a cui si aggiunge (salvo esenzioni) il costo dei ticket. Senza il terzo settore, almeno 1/5 dell’offerta sanitaria non sarebbe garantito

Pubblicato

il

Nell’anno in corso, 427.177 persone (7 residenti su 10) si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria.

Hanno dovuto, cioè, chiedere aiuto ad una delle 1.892 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente farmaci e cure.

Rispetto alle 386.253 persone del 2022, c’è stato un aumento del 10,6%.

Intanto, la spesa farmaceutica delle famiglie aumenta, ma la quota carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) diminuisce.

Nel 2022 (ultimi dati disponibili), la spesa farmaceutica totale è pari a 22,46 miliardi di euro, 2,3 miliardi in più (+6,5%) rispetto al 2021 (quando la spesa era di 20,09 miliardi).

Tuttavia, solo 12,5 miliardi di euro (il 55,9%) sono a carico del SSN (erano 11,87 nel 2021, pari al 56,3%).

Restano 9,9 miliardi (44,1%) pagati dalle famiglie (erano 9,21 nel 2021, pari al 43,7%).

Significa che, rispetto all’anno precedente, le famiglie hanno pagato di tasca propria 704 milioni di euro in più (+7,6%).

In sei anni (2017-2022), la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è cresciuta di 1,84 miliardi di euro (+22,8%).

A sostenere di tasca propria l’aumento sono tutte le famiglie, anche quelle povere, che devono pagare interamente il costo dei farmaci da banco a cui si aggiunge (salvo esenzioni) il costo dei ticket.

È quanto emerge dall’11° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato con il contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici e ABOCA da OPSan – Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico).

Senza il Terzo settore, la tenuta del SSN sarebbe a rischio.

Le non profit attive prevalentemente nei servizi sanitari sono 12.578 (e occupano 103 mila persone).

Di queste, 5.587 finanziano le proprie attività per lo più da fonti pubbliche. Tenendo conto di questo solo sottoinsieme, il non profit rappresenta almeno 1/5 del totale delle strutture sanitarie italiane (oltre 27mila), generando un valore pari a 4,7 miliardi di euro.

Si conferma, infine, la relazione circolare tra povertà di reddito e povertà di salute: la percentuale di chi è in cattive o pessime condizioni di salute è più alta tra chi si trova in condizioni economiche precarie rispetto al resto della popolazione (6,2% vs. 4,3% nel 2021).

La qualità della vita legata a gravi problemi di salute, inoltre, è peggiore per chi ha meno risorse rispetto a chi ha un reddito medio-alto (25,2% vs. 21,7%). Le risorse economiche non preservano, di per sé, da gravi patologie (specie all’aumentare dell’età), ma consentono di fronteggiarne meglio le conseguenze. A compromettere lo stato di salute di chi è economicamente vulnerabile, contribuisce la rinuncia a effettuare visite specialistiche, che è cinque volte superiore al resto della popolazione.

«Attraverso il rigore del metodo scientifico dell’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets, «vogliamo fornire un contributo di conoscenza su alcuni aspetti essenziali per qualificare la nostra società; in particolare, quest’anno ci preme sottolineare che tante persone in condizioni di povertà non riescono ad accedere alle cure non solo perché non hanno risorse economiche, ma anche perché, spesso, non hanno neppure il medico di base, non conoscono i propri diritti in materia di salute, o non hanno una rete di relazioni e di amicizie che li aiuti a districarsi tra l’offerta dei servizi sanitari».

«Senza il Terzo settore e, in particolare, senza le migliaia di istituzioni non profit, di volontari e di lavoratori che si prendono cura dei malati», conclude Daniotti, «non solo l’SSN sarebbe meno sostenibile, ma il nostro Paese sarebbe umanamente e spiritualmente più povero».

 

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus