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Attualità

L’Olocausto memoria per la storia

Sia elemento di studio, soprattutto nelle scuole, per indicare in quale direzione orientare le nuove generazioni, inserendo in esse gli indirizzi verso i valori necessari per una civiltà degna di essere chiamata tale

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Sorgono ogni anno per la memoria, l’Olocausto consumato tra Auschwitz e gli altri campi di concentramento e le Foibe Istriane.


Ma per come vengono dimostrate in questa cultura del pensiero e libera scelta, spiegare i tanti episodi disperati e complessi di allora, mi fanno pensare a un senso di ipocrisia.


La Storia serve ed è importante per ricordare i terribili fatti del passato, ma la sola commemorazione non basta, non credo sia questo il modo più utile o sufficiente per prevenirli inseguito.


È bene infatti che divenissero elemento di studio, soprattutto nelle scuole, per indicare in quale direzione orientare le nuove generazioni, inserendo in esse gli indirizzi verso i valori necessari per una civiltà degna di essere chiamata tale. Ma evitando dimostrazioni che riflettono quei crimini in modo particolareggiato.


Rapportare la loro storia, dovrebbe servire per impedire qualunque comportamento segregazionista che spoglia l’importanza alla riflessione che serve a distinguere ciò che separa o unisce, facendo scegliere quali sono le linee da proseguire già dai primi insegnamenti, affinché l’educazione civica, saggezza e altruismo possano camminare insieme da soli in modo spontaneo, senza il bisogno di scelte imposte o di leggi che mettano divieti che spesso creano la reazione opposta.


Servirebbero soprattutto dimostrazioni di esempi, per stimolare le menti a diventare virtuose del proprio essere e come conviene essere, per sé e per gli altri. Orientate alla consapevolezza, che ciò che si fa, torna sempre indietro, sia nel Bene che nel Male.


Impedire il rischio di far prevalere il bullismo, evitare le continue esibizioni di riflesso a dei crimini che hanno seminato danni e orrori.


I fatti drammatici come l’Olocausti in genere, dovrebbero essere ormai storia passata, che non interessa più per il futuro. Potrebbe essere sbagliato esibirli ogni anno come un ricordo da condannare, ma intanto che si condannano, si pubblicizzano esponendoli a tutti, usandoli a volte per altri interessi. Soprattutto in una società come la nostra dove si specula su tutto.


Dimostrare quei drammi, con l’intento di fare intenerire e commuovere la gente nel vedere scene di povere vittime umane trattate in quel modo, è, nello stesso tempo un incidere nelle menti fragili, la rabbia verso quei carnefici che non possono più colpire, ma possono essere di esempio per i malintenzionati.


Esempi che penetrano come fossero un copia e incolla nella società, usati spesso a causa dell’inerzia o per soddisfare un bramoso spirito di protagonismo.


Episodi che a loro volta verrebbero ulteriormente evidenziati dai media e ampliati per avere più audience e ridando altro esempio del male. Creando così una spirale che trascina tutti a rendere normali le continue anomalie.


Azioni negative che messe sul piatto della bilancia darebbero ulteriore peso rispetto alla sana civiltà che non avrebbe più la possibilità di riemergere.

Basterebbe raccontare quelle tragedie disumane, con indifferenza, come se fosse una cosa da scartare, incidenti di percorso e basta, al fine di alleggerire la curiosità stimolante dei soggetti che cercano sensazioni eclatanti.


Mai la Storia tipo quella dell’Olocausto o le Foibe, dovrebbero comparire separatamente come una competizione tra poteri o idee di politiche diverse.


È necessario che la scuola diventi essenziale e molto attenta per costruire un futuro migliore che abbia a disconoscere avvenimenti di tale portata, aperta all’uguaglianza e al rispetto delle diversità e di qualunque dottrina religiosa o idea politica, per inserire nelle coscienze che senza le differenze la vita non potrà mai essere interessante; capire che ogni pensiero è utile solo se si presta alla volontà di confronto con chi pensa diversamente. Ascoltare anche i liberi pensieri individuali che possono unire e arricchire le opinioni, invece di legittimare seguendo a capofitto le dimostrazioni che discriminano, dividendo e disgregando la società.


Solo una scuola responsabile, produce una società altrettanto responsabile. Se questo non avviene, il difetto sta anche nella parte didattica che si è lasciata trascinare in quel prato dove cresce e fa crescere qualsiasi tipo di erba, con la conseguenza che sarà sempre l’erbaccia ad avere il sopravvento.


Spesso si sente dire la solita frase: la Storia si ripete, come se si volessero rifugiare in qualcosa che non si può evitare. Ma io non condivido questo pensiero di comodo o rassegnazione; sarebbe come voler far credere che le opere dell’uomo siano delle calamità naturali.


Non credo che la Storia debba per forza ripetersi. Tanto meno quella dannosa, utilizzarla come spettacolo, o usarla per fini di giustificazione di chi la ripropone in modo da poterla ancora condividere, per convenienze di potere e di ricchezze personali. Ricordarla, fingendo di condannarla, ma nello stesso tempo si accetta a mani alzate, subendo quella di oggi, pressocché uguale, sorvolando sulle stesse atrocità che in modo diverso, succedono ancora, che ci investono e ci passano davanti agli occhi.”


Vittorio Buccarello


*Estratto dal libro “Camminando sulle foglie”, capitolo, “L’olocausto memoria per la storia (di Vittorio Buccarello)

   


 


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Nuovo sede Comando VVF Lecce, i sindacati: “Si faccia presto”

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COMUNICATO CONAPO, CGIL, CONFSAL VIGILI DEL FUOCO LECCE
CASERMA VIGILI DEL FUOCO LECCE, CONAPO, CGIL, CONFSAL LECCE

CoNaPo, CGIL e Confsal raccolgono con grande soddisfazione le dichiarazioni del deputato e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Finanze Saverio Congedo relative all’impegno preso dal Viminale nella persona del Sottosegretario al Ministero dell’ Interno con delega ai Vigili del Fuoco Emanuele Prisco per la costruzione di una nuova caserma su un’area compresa tra i 10.000 ed i 15.000 m2, area posta in posizione idonea alle attività di soccorso nella città di Lecce e nel territorio salentino.
Il progetto del Comando Prov.le VVF, fino a ieri destinato ad essere abbattuto e ricostruito sull’attuale area, è stato fin da subito fortemente contestato a tutti i livelli da quasi tutti i sindacati a causa della ridotta superficie non idonea a ospitare personale, mezzi, attrezzature, locali tecnici ed uffici amministrativi, una lotta che dura da anni e che oggi ha un riscontro positivo.
Continuerà con ancora più veemenza l’impegno di CoNaPo, CGIL e Confsal che seguiranno quotidianamente tutto l’iter burocratico, partendo al più presto dall’individuazione dell’area idonea.
Le condizioni in cui versa l’attuale sede centrale di viale Grassi non ammettono più ritardi di alcun genere tant’è che, nelle more della realizzazione della nuova sede, sono comunque improcrastinabili gli interventi straordinari a tutela della sicurezza operativa e delle condizioni igienico-sanitaria del personale che in essa presta servizio.

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Patu, scelta come location dal regista Saby Raphael

Recentemente ha focalizzato l’attenzione su questo tema, riunendo un gruppo di musicisti e ballerine, prendendo ispirazione dalla cultura della “Taranta”

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Riceviamo e Pubblichiamo

di Rosa Valiani
“Numerose iniziative sono state messe in atto per contrastare il fenomeno della violenza di genere, tra cui l’iniziativa panchine rosse, dibattiti, flash mob e campagne pubblicitarie. Queste piccole azioni sono volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una problematica sempre più diffusa.
La lotta contro questa piaga richiede interventi urgenti che mirino a eliminarla alla radice, attraverso l’educazione e, soprattutto, la promozione del rispetto sin dalle famiglie. Il regista Saby Raphael ha recentemente focalizzato l’attenzione su questo tema, riunendo un gruppo di musicisti e ballerine, prendendo ispirazione dalla cultura della “Taranta”.
Per questa iniziativa straordinaria, ha scelto come location il pittoresco paese di Patù, nel cuore dell’estremo sud. Le riprese si sono svolte nella piazza principale del centro e nei dintorni, con una coreografia che ha eseguito la rappresentativa danza del basso Salento, nota come “la Pizzica”.” Corpi Violati ” La danza sulla violenza sulle donne.
Nella prima parte dello spettacolo, gli artisti indossavano abiti bianchi a simboleggiare la libertà violata, alternando a vestiti rossi che rappresentavano la violenza, la rabbia e la ribellione.
Una rete è stata utilizzata per intrappolare inizialmente le donne, rappresentandole come fragili e sottomesse al loro destino di sottomissione.
Successivamente, le protagoniste si sono liberate da questa oscura oppressione, dando vita a una danza liberatoria, un atto di protesta e, allo stesso tempo, di speranza per il futuro”.
Lo spettacolo è andato in onda su Sky sabato 23 settembre, alle ore 21.
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Protezione civile: allerta per temporali, grandinate e raffiche di vento

stamani è stato diramato un messaggio di allerta gialla che riguarderà tutta la Puglia, dalle ore 8,oo…

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Finirà mai questo trapanante e colloso vento di scirocco? Sembra, stando al messaggio pervenuto dalla protezione civile, che ghibli abbia le ore contate.

Infatti, stamani è stato diramato un messaggio di allerta gialla che riguarderà tutta la Puglia, dalle ore 8,oo, di sabato 23 settembre, e per le successive 12 ore, a causa delle precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, che sono attese su tutta la regione.

I fenomeni, spiegano nella nota, potrebbero essere accompagnati da rovesci intensi, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.

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