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Attualità

INL: «Il nulla del nulla: andiamo avanti uniti!»

Lavoratori sul piede di guerra. I sindacati: «Ci si ricorda dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro solo quando ci sono morti o infortuni sul lavoro o vigilanze strategiche da fare. I lavoratori dell’INL sono tra i meno pagati del comparto!». Indette tre assemblee nazionali, seguirà la proclamazione di una giornata di sciopero nazionale

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Le Organizzazioni sindacali (CISL FP, UILPA, FLP, CONFINTESA FP, CONFSAL-UNSA, USB P.I.) hanno avuto u incontro con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e i rappresentanti della parte politica del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.


«Abbiamo ribadito le tante questioni rimaste irrisolte e, soprattutto, l’urgenza di affrontarle in tempi rapidi e certi», fanno sapere in una nota congiunta, «ma le risposte ricevute sono deludenti o, addirittura, inesistenti e questo peggiora ulteriormente il quadro complessivo, già fosco».


Nodo del contendere, tra gli altri, agli arretrati della perequazione, il cui costo è stato quantificato in 26 milioni di euro: «Ci è stato comunicato che si intende presentare un’apposita norma solo nella prossima legge di bilancio, non avvalendosi degli altri veicoli normativi (Decreti-Legge in via di presentazione o in fase di conversione) che in questi mesi saranno presentati. Da parte nostra, oltre a non condividere affatto questa scelta, che preclude la possibilità di utilizzare ulteriori strumenti normativi, non siamo affatto convinti del conto di 26 milioni di euro prospettato: fino a poco tempo fa ci era stato detto che sarebbero stati necessari circa 37 milioni di euro per definire la questione degli arretrati. Ora come mai si è scesi di importo? Non vorremmo che si giochi al ribasso, ad esempio scomputando le cifre dell’una tantum, che non c’entrano nulla con gli arretrati, come avevamo condiviso al tavolo del Ministero del Lavoro, tempo fa».


I sindacati denunciano che «nulla ci è stato risposto» riguardo alla possibilità di presentare norme che:


«aumentino il Fondo Risorse Decentrate dell’INL e il Decreto Poletti; cambino la “destinazione d’uso” degli introiti delle sanzioni in materia di salute e sicurezza, al momento inutilizzabili; riconoscano una reale e non finta autonomia organizzativa e finanziaria all’INL, anche rispetto all’uso degli avanzi di bilancio».


«Questo deve far supporre che l’INL con le sue attività non è tra le priorità di questo Governo e del vertice politico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nonostante tanti proclami e tante belle parole di facciata», puntano l’indice le sigle sindacali: «ci si ricorda dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro solo quando ci sono morti o infortuni sul lavoro o ci sono vigilanze strategiche da fare. Per il resto, nulla! I lavoratori dell’INL sono tra i meno pagati del comparto!».


Ad aggravare il quadro, «è stato comunicato che gli organi di controllo interni a INL non si sono ancora riuniti per deliberare sulle ipotesi di accordi relative a famiglie professionali e progressioni orizzontali. Considerato che dopo la deliberazione degli organi di controllo interni sarà necessario inviare le ipotesi agli organi di controllo esterni, questo significa che nel 2023 non si faranno né le progressioni orizzontali né le verticali e lo riteniamo uno schiaffo sia alle lavoratrici e ai lavoratori che alle loro rappresentanze sindacali».

Ma il «non plus ultra» è la vicenda dell’FRD 2022 (Il Fondo Risorse Decentrate, sul quale dovrebbe essere programmata la spesa per le progressioni orizzontali) a quanto pare impantanato al MEF: «Di fronte alle nostre specifiche richieste di chiarimenti ci è stato riferito che il MEF sta tardando nella certificazione del fondo a causa delle assunzioni effettuate nel 2022 e per le quali sembrerebbe che stiano chiedendo ancora numeri.


Non ci sono parole! Oltre al grottesco abbiamo assistito ad un vero e proprio scarico di responsabilità tra Amministrazioni a danno dei lavoratori!


Notiamo che mentre si è stati veloci nel far approvare la riorganizzazione, in ordine alla quale, su specifica domanda, nulla è stato risposto con quel che ne consegue (ad esempio in termini di aumento dei posti della dirigenza di prima fascia), la stessa celerità scompare del tutto quando si tratta di occuparsi delle questioni relative al personale. Non è possibile, né accettabile che siano sempre e comunque i lavoratori a doverci rimettere. Quei lavoratori cui si chiede di continuare a fare numeri, a raggiungere obiettivi strategici per farsi belli».


«Proprio per questo», si legge in calce alla nota congiunta, «riteniamo di andare avanti nella nostra mobilitazione in modo compatto e vi chiediamo di adottare tutte le iniziative di lotta già poste in essere in questi mesi, coinvolgendo anche gli organi di stampa, perché l’opinione pubblica sia messa a conoscenza delle condizioni in cui il personale dell’Ispettorato del Lavoro è costretto a lavorare».


Dopo l’assemblea nazionale in videoconferenza, indette tre ulteriori date di assemblee nazionali, già comunicate all’INL, che si terranno in modalità mista (in presenza e in videoconferenza): lunedì 2 ottobre a Roma, presso l’ITL, dalle 11 alle 13; il 12 ottobre a Milano, presso l’ITL, dalle 11 alle 13; il 26 ottobre a Napoli, presso l’ITL dalle 11 alle 13.


Seguirà la proclamazione di una giornata di sciopero nazionale, la cui data sarà comunicata nei prossimi giorni.


Attualità

In arrivo vasta perturbazione atlantica nel fine settimana

Al Sud e nel Salento le precipitazioni dovrebbero arrivare nel corso di domenica; anche la prossima settimana frequenti piogge e temporali

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Come riporta 3bmeteo, dopo una breve pausa anticiclonica, nuova ondata di maltempo su tutta Italia prevista nel prossimo fine settimana con l’arrivo di una nuova vasta perturbazione atlantica con piogge anche intense.

Al Sud e nel Salento le precipitazioni dovrebbero arrivare nel corso di domenica, pur in genere meno intense e più localizzate rispetto al Centronord.

Il freddo tardivo di questi giorni verrà spazzato via dai venti di Scirocco, che soffieranno a tratti forti, soprattutto al Centrosud, favorendo un generale rialzo delle temperature.

Neve, dunque, solo dalle quote medio-alte sulle Alpi, a tratti anche sull’Appennino centro-settentrionale ma solo alle alte quote.

Questa perturbazione aprirà la strada a nuovi fronti atlantici nei giorni a seguire, preludio ad una nuova e piuttosto duratura fase instabile se non a tratti perturbata sull’Italia.

Anche la prossima settimana, infatti, sarà caratterizzata dal frequente passaggio di piogge e temporali da Nord a Sud, pur intervallati da pause più asciutte e soleggiate, con diversi saliscendi termici e venti a tratti sostenuti.

Ulteriori nevicate interesseranno Alpi e Appennino centro-settentrionale ma a quote sempre piuttosto elevate.

A oggi non si intravedono rimonte anticicloniche significative che possano portare a una fase stabile duratura almeno nel medio termine.

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Attualità

Ispettorato del Lavoro: “Cara Ministra…”

Il coordinatore generale dell’FLP scrive a Marina Elvira Calderone: “Esclusi dalla progressiva armonizzazione dei trattamenti economici delle Amministrazioni Centrali e delle Agenzie”. La lettera a seguito dell’assemblea nazionale a cui hanno partecipato i salentini Piero Pizzolante, Vincenzo Miglietta, Adele Perrone, Maurizio Qualtieri e Antonio Verri

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L’FLP, il Sindacato dell’Ispettorato del Lavoro, scrive una lettera alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone, per lamentare come “ancora una volta il personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro è stato escluso dalla progressiva armonizzazione dei trattamenti economici delle Amministrazioni Centrali e delle Agenzie”.

Infatti”, prosegue il coordinatore generale Angelo Piccoli, “il primo comma dell’art. 14 del Decreto Legge 24 del 14/3/2025, precisa che il processo di armonizzazione, per i quale sono stati stanziati 190 milioni di euro annui, riguarda il personale e i dirigenti dei Ministeri e della Presidenza del Consiglio escludendo ancora una volta il personale ed i dirigenti dell’INL”.

Rivolgendosi direttamente alla ministra, riconosce “Lei ben conosce la vicenda della mancata perequazione dell’indennità di amministrazione che ha visto coinvolto tutto il personale dell’INL in un lungo periodo di agitazione che ha portato a ben tre scioperi prima di vedersi riconoscere, seppur parzialmente, la stessa perequazione assegnata per legge ai colleghi del Ministero del Lavoro. Tale riconoscimento è avvenuto grazie al Suo intervento che ha sanato un errore commesso dal precedente Governo, per questo siamo rimasti sorpresi nel veder riproporre il medesimo errore nel Decreto 24 del 14 Marzo u.s.”.

Infine, la richiesta avanzata dall’FLP: “Le chiediamo pertanto un urgente incontro per discutere le soluzioni da attuare per risolvere tale sperequazione”.

I membri del sindacato si dicono, inoltre, pronti “a indire uno stato di agitazione del personale mettendo in atto tutte le azioni necessarie per la risoluzione del problema” in caso di mancanza a quanto sopra.

La lettera alla ministra fa seguito all’assemblea nazionale dell’FLP a cui hanno preso parte anche i salentini (nella foto grande in alto) Piero Pizzolante, Vincenzo Miglietta, Adele Perrone, Maurizio Qualtieri e Antonio Verri.

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Legge antisindaci: flash mob dei primi cittadini pugliesi

Un appello congiunto in Consiglio regionale per “evidenziare il carattere antidemocratico di questa legge”

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I sindaci pugliesi si riuniranno presso l’Agorà del Consiglio Regionale, in via Giovanni Gentile 52, venerdì 21 marzo alle ore 16,30.

Su iniziativa del sindaco di Bari Vito Leccese, e di alcuni sindaci della Città Metropolitana, sarà presentato il documento Giù le mani dai sindaci, in relazione alla norma approvata dal Consiglio Regionale lo scorso dicembre, che impone ai sindaci candidati alle elezioni regionali di dimettersi 180 giorni prima del voto (L.R. Puglia, 31 dicembre 2024, n. 42, art. 219).

I promotori dell’incontro evidenziano il carattere antidemocratico di questa legge, ribattezzata legge antisindaci, e intendono sottoscrivere un appello congiunto da presentare al Consiglio Regionale affinché la norma venga cancellata o modificata, prevedendo semplicemente le incompatibilità.

Con questo documento si chiede il rispetto di un diritto costituzionale, sancito dall’articolo 51 della Costituzione, che garantisce a tutti i cittadini l’eguaglianza nell’accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive. 

Una gran parte dei sindaci pugliesi invita dunque a un ripensamento, affinché si torni alla ragione, alla giustizia e alla democrazia.

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