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Attualità

Polo Pediatrico del Salento: c’è il cronoprogramma

Entro il prossimo 14 novembre la consegna dello studio di fattibilità tecnico-economico. Il trasferimento al Dea di tutti i reparti sarà completato entro il 31 dicembre

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Saranno tre i Poli specialistici pediatrici in Puglia: uno nel nord della regione, quello relativo agli Ospedali Riuniti di Foggia; uno al centro, l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, e uno al sud, il Polo Pediatrico del Salento che sorgerà a Lecce.


Lo ha assicurato il direttore generale della Asl Lecce, Rodolfo Rollo, nel corso di un incontro al quale hanno preso parte alcuni rappresentanti delle associazioni aderenti alla rete sociale SoloxLoro: Antonio Aguglia, Maria Eugenia Congedo e Danila Montinari per Tria Corda (capofila del progetto), Maria Rosaria Manca per Alessia Pallara Onlus e Il Veliero Parlante, Grazia Manni per Ama, Tina Cazzella per Apmar, Franco Russo per Cuore e Mani Aperte, Gabriele Filieri per il Filo di Andrea, Milena Potì e Stefano Marulli per Michela, l’Angelo farfalla, Michele Pagliarulo e Lucia Russo per il Reparto di Chirurgia Pediatrica.


Il direttore Rollo ha delineato un articolato cronoprogramma che prevede entro il prossimo 14 novembre la consegna dello studio di fattibilità tecnico-economico.


Il trasferimento al Dea di tutti i reparti (con conseguenti fabbisogni delle risorse umane, al momento allocati al secondo piano dell’ospedale “Vito Fazzi”) sarà realizzato entro il 31 dicembre. Si tratta di un passaggio propeudetico importante grazie al quale potrà essere liberato il piano dove, dopo i necessari interventi di ristrutturazione, dovranno confluire i reparti del Polo Pediatrico, e cioè: Pediatria, Chirurgia Pediatria, Oncoematologia Pediatrica e Terapia Intensiva Pediatrica.


Il presidente di Tria Corda, Antonio Aguglia, è tornato a chiedere notizie circa la possibile realizzazione del Pronto Soccorso pediatrico, dell’Hospice e del reparto di Neuropsichiatria infantile.


«Molto meglio», ha spiegato Rollo, «puntare ad una Fast Track (un percorso ospedaliero veloce di risposta assistenziale alle urgenze, ndr) e un Obi (Osservazione Breve Intensiva) per evitare di far vivere ai bambini il forte trauma legato alla presenza di un pronto soccorso. In questo caso il bambino verrebbe inviato direttamente al reparto di Pediatria dove verrà allestito un Obi, per poi stabilire se ricoverare o dimettere il piccolo».


Non ha trovato parere favorevole nemmeno l’idea di un Hospice: «Dovrebbe  essere pensato come un centro di assistenza per le cure palliative e non come un centro per malati terminali», ha sottolineato Rollo, «a tal proposito potremmo progettare posti letto per piccoli con gravissima disabilità».

Quanto alla Neuropsichiatria infantile, il dg dell’Asl Lecce ritiene che «la branca scoperta nel territorio sia la psicosi acuta». E in questa direzione occorre andare, «in stretta sinergia con le realtà che già operano nel territorio, come “La nostra famiglia”».


Sul tappeto un’altra questione, sollevata da Franco Russo di Cuore e Mani Aperte e Michele Pagliarulo di Chirurgia pediatrica, quella legata alla carenza dei posti di Dirigente di reparto ancora rimasti vacanti, in quanto non banditi, per Pediatria, Neonatologia e Chirurgia pediatrica. Rollo ha sottolineato che grazie alla sinergia con la facoltà di Medicina verrà avviato «un lavoro comune sulla clinicizzazione, sia infermieristica che medica, che renderà più appetibile il posto».


Le associazioni della rete SoloxLoro hanno espresso soddisfazione per l’impegno e le strategie messe in atto, e hanno offerto la propria disponibilità a collaborare con la Asl per quanto di loro competenza ma, fanno sapere gli interessati, «vigileremo affinché il cronoprogramma stabilito venga rispettato».


Altra questione al pettine è quella relativa alle risorse economiche. L’aupicio è quello di non perdere il treno dei finanziamenti previsti dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Per scongiurare questo rischio la rete delle associazioni invita con fermezza tutti i rappresentanti istituzionali salentini della Regione Puglia a vigilare affinché i fondi riservati al Sud dal Pnrr vengano destinati al progetto del Polo pediatrico del Salento.


«Tali risorse», ha spiegato Antonio Aguglia, presidente di Tria Corda, «serviranno a colmare le disuguaglianze in modo da garantire l’accesso ai servizi a tutti i cittadini. E allora, quale migliore occasione per il Salento che vede costantemente famiglie costrette a viaggiare per motivi di salute? Per accedere a questi fondi», avverte infine Aguglia, «dovrà essere pronto almeno lo studio di fattibilità del progetto. Ecco perché sarà fondamentale rispettare tutte le scadenze previste».


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Casarano, nuove frontiere all’ITE De Viti De Marco

Tra STEM e internalizzazione venti percorsi di orientamento e formazione gratuiti per oltre trecento studenti…

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Avviato l’ambizioso Piano di potenziamento delle competenze nelle discipline STEM ed in quelle multilinguistiche presso l’Istituto Tecnico Economico “A. De Viti De Marco di Casarano.

Sono 20, infatti, i Percorsi di orientamento e formazione gratuiti che, grazie ai fondi PNRR, coinvolgono oltre trecento studenti dell’Istituto in attività laboratoriali nel campo scientifico, tecnologico, ingegneristico, matematico e multilinguistico.
Un maxi-laboratorio di costruzione del futuro, capace di trasmettere ai giovani la curiosità, il fascino dell’immaginazione ed il gusto della ricerca nelle discipline tecnico-scientifiche e nelle lingue straniere.

Esperienze, queste, facilitate dalla disponibilità della più innovativa aula immersiva, del laboratorio chimico digitale e di quello informatico polifunzionale, di cui si è dotata recentemente la scuola grazie ai fondi PNRR.
Ampio il ventaglio di attività, che va dai percorsi logico-matematici per padroneggiare le tecniche risolutive dei TOLC-E e Test di ingresso dell’Università, alla programmazione di microcontrollori con la piattaforma Arduino; dalla sintassi del linguaggio di programmazione, all’interfacciamento con hardware esterno e realizzazione di prototipi funzionanti.

Da segnalare, inoltre, le attività di creatività digitale con stampa 3D di prodotti digitali o quelle di applicazione delle STEM in Ambiente, Industria, Economia, Salute.
Analisi di casi studio ed esempi di innovazione tecnologica con intelligenza artificiale, robotica, big data, blockchain impegneranno, inoltre, studenti e studentesse, al pari della Business Intelligence o gestione dei diversi regimi contabili attraverso l’utilizzo di software professionali avanzati.
Le Certificazioni informatiche, invece, riguarderanno oltre all’ICDL base quella IT Security, mentre per quelle linguistiche di Inglese e Spagnolo si punta sulle Cambridge e DELE.

Mirare a Nuove frontiere esplorando le opportunità di carriera universitaria ed occupazionali nei settori STEM e multilinguistici è, quindi, la più recente sfida che, grazie ai finanziamenti del PNRR – Mission 4, terrà impegnati studenti e studentesse dell’I.T.E. A. De Viti De Marco nei prossimi mesi, perché, citando Mark Strand, possiamo ben dire che “Il futuro non è più quello di una volta”.

Descrizione e percorsi

Nr. 4 PERCORSI DI LOGICA – MATEMATICA –  Potenziamento delle capacità logico-deduttive, di ragionamento logico-matematico,  per padroneggiare l’approccio e le tecniche risolutive dei quiz di logica (TOLC-E,  Test di ingresso per l’accesso all’Università);

–   Traduzione di problemi aritmetici in rappresentazioni geometriche o grafiche;

–    lezioni fenomeniche su argomenti di trigonometria, statistica, probabilità, matrici e sistemi lineari per agevolare le studentesse e gli studenti durante la transizione scuola -università o scuola –lavoro, con riferimento, in particolare, alle discipline STEM.

–   analisi matematica per applicare il calcolo differenziale e lo studio di una funzione nel campo dell’Economia.

Nr. 1 PERCORSO DI CODING/ARDUINO

 

–  programmazione di microcontrollori attraverso la piattaforma Arduino. Dalla sintassi del linguaggio di programmazione, all’interfacciamento con hardware esterno e realizzazione di prototipi funzionanti.

–   sviluppo di semplici progetti elettronici e comprensione della logica alla base dei sistemi embedded.

Nr. 1 PERCORSO DI CREATIVITÀ DIGITALE/STAMPA 3D –  creazione di prodotti digitali originali attraverso esperienze per lo sviluppo di competenze cognitive, digitali e soft skills.

 

 

Nr. 2 PERCORSI DI INFORMATICA

 

– Le principali aree di applicazione delle STEM in Ambiente, Industria, Economia, Salute;

– Le STEM nel Mondo Reale: come la tecnologia ha trasformato settori come l’agricoltura, la medicina, la produzione industriale;

–  Analisi di casi studio ed esempi di innovazione tecnologica come intelligenza artificiale, robotica, big data, blockchain;

– competenze digitali per il conseguimento della Certificazione ICDL base e ICDL IT Security;

Nr. 1 PERCORSO DI BUSINESS INTELLIGENCE E CONTROLLO DI GESTIONE D’IMPRESA

 

–  competenze nel funzionamento dei processi della “Business Intelligence” per la gestione e analisi dei dati, con l’obiettivo raccogliere, ordinare e analizzare dati da vari database e fogli di calcolo per migliorare la comprensione dei processi aziendali e supportare la gestione delle risorse e la competitività aziendale.
Nr. 3 PERCORSO DI ECONOMIA

 

–  gestione degli adempimenti correlati ai diversi regimi contabili attraverso l’utilizzo di software professionali che evidenzino le diverse modalità di tenuta delle contabilità aziendali. Sviluppo di competenze di progettazione, implementazione e gestione di un software gestionale di contabilità, di magazzino e di fatturazione.

– Gestione della contabilità aziendale attraverso un evoluto software di gestione e rilevazione delle operazioni di un intero esercizio, dall’apertura dei conti di un’azienda in funzionamento alla redazione delle scritture di assestamento e di epilogo e chiusura conti, fino alla redazione del bilancio di esercizio e alla produzione di tutti gli elaborati contabili previsti dalla normativa civilistica e fiscale.

 

NR. 4 PERCORSI

DI TUTORAGGIO PER L’ORIENTAMENTO AGLI STUDI E ALLE CARRIERE STEM

 

 – Attività interattive, uso dell’Intelligenza Artificiale (AI) come tecnologia per creare contenuti digitali innovativi e momenti di coinvolgimento per studenti e famiglie, per favorire la consapevolezza delle opportunità nelle carriere STEM, contrastare stereotipi di genere e pregiudizi legati alle STEM, essere consapevoli di come l’AI stia cambiando il mondo del lavoro.

– strumenti pratici per scegliere percorsi di studio e professioni STEM, partendo dai cinque framework europei

2 PERCORSI COMPETENZE LINGUISTICO-COMUNICATIVE

 

Percorsi finalizzati a sostenere gli esami per le Certificazioni Linguistiche di Lingua Inglese e di Lingua Spagnolo dal livello B1 ai livelli più alti del QCER
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Indipendenza alimentare ieri. E oggi?

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riceviamo e pubblichiamo, di Salvatore Brigante

Raggiungere l’indipendenza alimentare è un obiettivo che tutti da sempre si pongono, ma ci sono tanti elementi che lo ostacolano. Spesso si creano in modo spontaneo delle isole felici che riescono in un modo quasi naturale ad arrivare a questo traguardo.

Qualsiasi tipo di indipendenza sappiamo che non è ben vista dai poteri forti, tipo le multinazionali e industrie agroalimentari che boicottano le piccole realtà e la piccola economia per meri vantaggi di pochi. Per esempio con l’appropriarsi dell’esclusiva dei semi a volte appartenenti a piccole entità, in modo scorretto, o sostituendoli con nuovi semi ibridi nati in laboratorio.

Ma lasciamo la parte tecnica a quelli che ci lavorano e manipolano il tutto al soldo delle multinazionali e a quelli che sulla carta dovrebbero risolvere i problemi ma guardano soprattutto a come incrementare ricchezza a chi già la ha.

Un diritto di qualsiasi essere è vivere bene e sano a lungo godendo in modo semplice e spontaneo di quello che il pianeta ci mette generosamente a disposizione. Tra i bisogni primari c’è il cibo, un luogo dove vivere bene e socializzare in modo sano. Oggi il cibo viene sopperito con facilità in qualsiasi stagione sugli scaffali dei supermercati che gonfiano in maniera smisurata le casse già piene di gente dai poteri forti mondiali. Ma questo non può far tornare i sapori di una volta, di un’arancia che ti schizza negli occhi e nelle narici e ti entra nell’anima, o il sapore e il profumo del pane fresco sfornato da poco, o di pomodori di macisa su una frisa con olio d’oliva o salsa essiccata al sole, accompagnata da un bicchiere de mieru.

Amo spesso parlare di scorci di vita vissuti, anche di obiettivi raggiunti, a volte inconsapevolmente o per bisogno. Mi piace ricordare un tempo, verso la fine degli anni ’60 o inizio ’70, periodo in cui vivevo con i nonni a Caprarica di Tricase dove il tempo sembrava essersi fermato. I miei nonni, nati nell’800, mi parlavano di genti, guerre mondiali, faide, amori, di un altro modo di vivere e regolare l’economia. La fame dopo la seconda guerra mondiale era una piaga. Il piano Marshall non fu sufficiente a far ripartire l’economia, specie al sud che come sempre si dovette arrangiare o improvvisare. Quindi le famiglie, che erano numerose, si attrezzarono, con acume e lungimiranza, per avere un tetto e un fabbisogno alimentare, coltivando i terreni in base alle loro caratteristiche.

Nel caso dei miei nonni materni, loro producevano grano, frutta, verdura abbondante, legumi, carni di colombi e conigli, etc. Spesso si barattava il cibo in eccedenza con vino o altri alimenti. Le famiglie erano numerose, delle piccole comunità, e i figli venivano al mondo a volte con cadenza annuale e spesso erano manodopera per l’economia familiare, un costo alto per loro. In questo modo molte famiglie si avvicinarono all’indipendenza alimentare in quanto, avendo vissuto i travagli delle guerre mondiali, si premuravano ad avere cibo a disposizione.

Mi ricordo che dire “ho fame” era qualcosa che a molti non piaceva ascoltare perché ricordava il periodo della guerra. Spesso a cadenza mensile o quindicinale ci si alzava presto per fare il pane, un evento a cui tutta la famiglia partecipava fino al trasporto al forno vicino, dove veniva cotto. Ero io l’addetto a salire sul granaio, ben nascosto tra le mura spesse, ad un’altezza di minimo due metri. Mi sollevavano da terra, avevo le vertigini e anche un po’ di paura ma quando entravo nel granaio, il profumo del grano mi invadeva di tante sensazioni e già pensavo allu ’ndoru che usciva dal forno, al pane croccante, ai biscotti, alle frise.

Accanto, in una muraglia, c’era ‘u cammarinu, un deposito con contenitori di terracotta pieni di fichi secchi a volte con dentro mandorle e noci, ’na poscia de fiche si usava dire allora scherzando, come se non valessero niente, invece ci davano tanta energia e forza per i nostri giochi e lavori. C’era il vino e l’olio, l’oro verde. Quasi tutti i pomeriggi si andava a raccogliere l’erba per i conigli, spesso ricevevo in compenso un gelato comprato al bar di zio Cosimo, costava cinque lire. Le macchine, nel sud del sud, non erano ancora numerose. C’era la Topolino, le Balilla e dopo le Fiat 500, qualche 850, qualche 1100 Fiat. Noi piccoli facevamo collezione dei numeri delle targhe, le scrivevamo su dei fogli, era uno dei nostri giochi preferiti. Quando la targa era irriconoscibile la chiamavamo streusa.

Ancora esisteva un mondo medioevale e nei borghi le persone venivano identificate, oltre che con soprannomi, con i mezzi di locomozione che usavano: “chiro cullu sciarabbà” o “chiru cullu traìnu” o “chiru culla sciarretta” o “chiru cullu cavaddu stallone”. Sfrecciavano per le vie del paese veloci, con lo sguardo fiero: “hop hop hop… ah ah ah…” sempre con lo scudiscio che sibilava nell’aria mentre trasportavano le merci. Lo sterco dei cavalli veniva raccolto dagli addetti e utilizzato per concimare le campagne pietrose che davano cibo ricco di sapori dalle caratteristiche organoelettriche uniche, come unici sono i sapori e i venti del sud impregnati di salsedine.

In molti siamo andati via, lasciando le nostre terre, forse sperando in un avvenire migliore. Lo abbiamo trovato? O forse abbiamo lasciato quello che tutti adesso stanno cercando ma non lo sapevamo? Un mondo fiabesco con il piacere delle rinunce, un mondo unico che la trasformazione del pianeta ci ha regalato, forse abbiamo cercato altrove la ricchezza che già avevamo. Forse è troppo tardi per ricominciare.

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Calcio balilla in piazza: grande successo a Nardò

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Si è svolta domenica 20 gennaio a Nardò, presso il Chiostro dei Carmelitani, la seconda edizione di “Calcio balilla in piazza”. Un torneo amatoriale che ha ospitato venti coppie con la vittoria finale del team “La gente a parlare”, composto da Salvatore Murrone e Pierluigi Montinari; hanno completato il podio Ivano Vantaggiato e Ivano Greco, seguiti da Michele Rizzo e Luigi Vetere, campioni in carica della prima edizione.

Ospite a Nardò, nelle vesti di giudice d’onore, Luigi Natali, campione della Nazionale Italiana di calcio balilla, categoria veterani, nel 2024. Presente anche Antonio Serravezza, presidente della LILT Lecce: per sostenere la prevenzione nella lotta contro i tumori è stata infatti organizzata una raccolta solidale.

“Ringrazio tutti i partecipanti – ha dichiarato il Presidente del Consiglio comunale con delega allo Sport, Antonio Tondo – per lo spirito di amicizia e condivisione in cui si è svolto l’evento. Ancora una volta, Gianni Guagnano e i suoi collaboratori hanno saputo unire sport e beneficenza in una piacevole giornata”.

“Anche la seconda edizione – ha aggiunto lo stesso Guagnano, organizzatore dell’evento – ha raccolto consensi e partecipazione, di questo siamo molto felici. Il supporto dell’Amministrazione comunale, in particolare di Antonio Tondo, sempre vicino e sensibile ad ogni iniziativa delle associazioni neretine, è stato fondamentale per la buona riuscita dell’evento”.

Il torneo di calcio balilla è stato organizzato da Step Up di Gianni Guagnano con la collaborazione del Presidente del Consiglio comunale con delega allo Sport, Antonio Tondo, e del Presidente della Consulta comunale dello Sport, Tony De Paola. Con il supporto dei collaboratori Gianluigi Re, Anthony Avantaggiato e Luigi Sanasi.

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