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Attualità

Diagnosi e trattamenti delle neurodivergenze: ecco Novembre Blu

A cura di “Amici di Nico”. Sarà un mese dedicato a screening gratuiti e consulenze neuropsichiatriche e psicologiche per disturbi del NeuroSviluppo

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Per tutto il mese di novembre l’Equipe Multimodale del Centro Servizi per l’autismo “Amici di Nico”, composta da esperti nell’ambito della diagnosi e dei trattamenti delle neurodivergenze (autismo, ADHD, disturbi del linguaggio, disturbi dell’apprendimento, DSA e altre comorbidità connesse come la selettività alimentare e disturbi del sonno), saranno a disposizione delle famiglie per effettuare screening gratuiti e consulenze specialistiche, previo la prenotazione di appuntamenti programmati e anticipati dalla compilazione di un questionario documentativo a cura dei caregivers.


La diagnosi precoce e la messa in atto di programmi specifici ed efficaci, quelli riconosciuti e suggeriti dalla Comunità Scientifica e dalle Linee Guida dell’Istituto Superiore della Sanità, risultano essenziali per potenziare lo sviluppo delle abilità, ridurre i comportamenti problematici e migliorare la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie.


Lo scopo del programma messo a disposizione da “Amici di Nico” è quello di fornire localmente uno strumento per la diagnosi e la cura precoci, in rete con le risorse e i servizi specialistici offerti sul territorio.


Questa iniziativa offerta dai professionisti da anni coinvolti nella diagnosi e presa in carico dei disturbi del neurosviluppo, si propone di: individuare bambini di età compresa tra i dodici mesi sino ai tre anni a rischio diagnosi di autismo o altri disturbi del neurosviluppo; supportare le famiglie nel percorso emotivo e di resilienza a fronte di una eventuale diagnosi già conclamata; fornire indicazioni di buone prassi e dei diversi percorsi di presa in carico; offrire informazioni utili sulle modalità di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari e le opportunità di sostegno e di accoglienza nei diversi contesti sociali.

Infine, l’equipe potrà fornire comunicazioni utili su specifici training che rendono accessibili lo svolgimento di cure mediche, esami clinici e strumentali senza ricorrere a procedure restrittive o contenitive.


Verranno trattati argomenti relativi ai sintomi precoci e basi neurobiologiche del disturbo dello spettro autistico; l’individuazione dei sintomi e le consulenze per l’identificazione dei disturbi ADHD, i disturbi del linguaggio e della comunicazione, le disabilità intellettive, i disturbi degli apprendimenti e altro; nonché i principi d’intervento con focus sull’Applied Behavioral Analysis (ABA) e come affrontare i comportamenti problema nell’autismo.


Gli interessati potranno richiedere un appuntamento con i professionisti delle sedi di “Amici di Nico” (Matino, Lizzanello e Mesagne, in provincia di Brindisi), contattando dal lunedì al venerdì, il numero 0833/503922 (nelle fasce orarie dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16).


 


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Cento candeline per nonna Cosima

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Festa grande a Castrignano del Capo per nonna Cosima.

Cosima Donnicola ha raggiunto il traguardo delle cento candeline. Un secolo di vita, da festeggiare con i 5 figli Franco, Aldo, Michele, Giovanni e Antonio Schirinzi e con i 10 nipoti e 5 pronipoti.

Nata nel 1924, Cosima, prima che madre, nonna e bisnonna, è stata contadina. Oggi tutta la nostra Redazione le augura un gioioso e lungo futuro.

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Ovunque vai, Martinucci

Una famiglia che conta 300 collaboratori, 28 store e 74 anni di storia. Qualità e tradizione grazie alle due linee di produzione dell’azienda salentina, portavoce dell’abilità dolciaria nostrana ad ogni latitudine

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Martinucci è un’azienda riconosciuta nel mondo, portavoce della tradizione dolciaria ad ogni latitudine, con tanti punti vendita in Salento ed in diversi Paesi del globo.

Una famiglia che conta 300 collaboratori, 28 store e 74 anni di storia.

Con Fabio Martinucci facciamo il punto su come si possano raggiungere obiettivi così grandi, continuando il proprio percorso di crescita, mantenendo alti gli standardi qualità.

Eccellere su piccola e grande scala. Qual è il segreto?

«Senz’altro la nostra produzione, che oggi viaggia su due linee: una artigianale ed una industriale, mantenendo sempre altissimi standard di qualità. I prodotti della linea artigianale sono quelli che realizziamo nel nostro laboratorio di Acquarica del Capo. Da qui partono i prodotti freschi che lavoriamo giornalmente e che servono tutte le nostre pasticcerie presenti in Salento. I prodotti che vendiamo nelle pasticcerie Martinucci nel mondo, invece, sono realizzati dalla nostra linea industriale. Una linea che conserva tutte le caratteristiche del prodotto artigianale e tutte quelle preziose conoscenze artigiane tramandate nel tempo, lungo la decennale esperienza di Martinucci nel settore. La nostra azienda oggi è un po’ una fotografia del settore dolciario, in cui produzione artigianale ed industriale viaggiano sempre l’una accanto all’altra».

In che modo due metodi di lavoro, all’apparenza lontani, si avvicinano?

«Nel mondo della pasticceria, la produzione artigianale oggi si regge in gran parte sul lavoro industriale. Questo non ci deve spaventare o insospettire. Al contrario, è un percorso che ormai avanza in simbiosi e che permette di accrescere la qualità dei prodotti. Basti pensare che tutta la pasticceria oggi è improntata sull’utilizzo di semilavorati, compresa quella di pasticcieri e gelatai che si definiscono artigiani. Nel settore, tutti utilizziamo i prodotti semilavorati, talvolta anche provenienti dalle grandi multinazionali, senza che questo rappresenti un peggioramento nella qualità del prodotto. Anche grandi aziende storiche come la Pernigotti forniscono ingredienti, per fare un esempio come la nocciola di Piemonte DOC, che vengono impiegati dai mastri artigiani. Questo ci dice, nella realtà dei fatti, che produzione artigiana ed industriale non devono essere considerate antitetiche, come molte campagne di marketing vogliono farci credere, ma sono molto più prossime di quanto possiamo immaginare. Non a caso Martinucci oggi, con la sua linea industriale, è sia produttore che distributore sul mercato di semilavorati, che vengono acquistati ed impiegati giornalmente anche da molte piccole realtà del nostro territorio».

Esiste ancora l’antica figura del pasticciere che gestisce la produzione dalla A alla Z?

«Sono davvero rarissimi i pasticcieri che continuano a gestire artigianalmente l’intero processo di produzione e vendita in autonomia. È difficile pensare che al giorno d’oggi un pasticciere prepari ogni mattina tutta la produzione per la singola giornata. La prassi vuole che anche i dolci dei laboratori artigianali vengano realizzati in gran numero per coprire più giornate, poi conservati e cotti di volta in volta, giorno per giorno, secondo vendite e necessità».

Pesano ancora i falsi miti sulla produzione industriale nelle scelte dei consumatori?

«Purtroppo, si. Diverse credenze spingono il consumatore a pensare che un prodotto, se non realizzato e consumato al momento, abbia un gusto differente oppure possa nascondere delle sorprese. Ma non è così. Uno dei falsi miti più radicati è quello relativo alla conservazione. I prodotti della linea industriale, anche ma non solo per poter essere gustati in luoghi diversi da quelli di produzione, sono sottoposti a congelamento. E questo può generare scetticismo nel consumatore. In realtà, il processo di conservazione non altera le proprietà organolettiche. Ed inoltre rappresenta anche un presidio di sicurezza per il consumatore, dal punto di vista batteriologico. L’abbattimento che effettuiamo a livello industriale (oggi richiesto in molti ambiti anche dalle Asl), portando il prodotto a -18° in venti minuti, rende la proliferazione batterica innocua per il consumatore. È un po’, per fare un parallelismo, come quando in ambito domestico congeliamo la classica lasagna della nonna per mangiarla l’indomani. In questo caso, nei laboratori, con strumentazioni e procedure professionali, che permettono il cosiddetto abbattimento, abbiamo ulteriori garanzie circa la sicurezza del prodotto che viene somministrato al cliente. È proprio come nei ristoranti dove, per intenderci, non consumeremmo mai un tonno o delle cozze se prima non passate in abbattitore».

Processo industriale ed artigianale: la qualità è nel punto d’incontro?

«Mi sento di dire che senza la grande industria oggi non ci sarebbero i grandi artigiani. Se un prodotto è scadente questo non dipenderà dall’utilizzo dei semilavorati, ma dalla qualità di quei semilavorati che si sceglie di utilizzare. Un consiglio? Assaggiare per credere!».

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Tornare nel Salento per Natale? Un salasso!

Disponibilità minime e biglietti dei treni a costi esorbitanti. Il deputato salentino Andrea Caroppo ne chiede conto all’amministratore delegato di Trenitalia

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Anche quest’anno per chi vive fuori per studio o per lavoro, tornare in Puglia per Natale sarà un salasso.

Basta, già ora, provare prenotare un biglietto per il treno o per l’aereo, per rendersi conto come, se c’è ancora disponibilità, i costi siano esorbitanti.

Un fenomeno inaccettabile anche per il vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera dei deputati, il deputato salentino Andrea Caroppo, che ha chiesto conto oggi in audizione, presso la Commissione Trasporti alla Camera dei deputati, all’amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, Luigi Corradi, che si è riservato di rispondergli formalmente nei prossimi giorni.

L’on. Andrea Caroppo

«Anche quest’anno, tornare in Puglia e nelle Regioni del Mezzogiorno per le vacanze di Natale sarà un lusso per chi studia e lavora nelle città del Nord Italia», evidenzia Caroppo, «molti treni sono già esauriti e quelli che rimangono hanno prezzi salatissimi, il doppio del costo ordinario e, a volte, quasi il triplo. Un vero e proprio salasso che danneggia un intero territorio e i suoi cittadini, compromettendone la disponibilità e l’accessibilità economica ai trasporti pubblici di tantissime famiglie».

Il vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera dei deputati ha, poi, citato il Commissario europeo per i Trasporti Apolostos Tzitzikostas, il quale ha sottolineato, proprio in questi giorni, come il 12,5% del bilancio delle famiglie europee sia destinato ai servizi di trasporto pubblico.

«Aumentare in modo sconsiderato il costo dei biglietti, come sta accadendo per il periodo pre-natalizio», conclude Andrea Caroppo, «significa erodere la capacità di acquisto di tantissime famiglie e, di conseguenza, limitarne il diritto alla mobilità».

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