Miggiano
Miggiano: il Tar e la Fiera
Come un fulmine a ciel sereno, tipico proprio di questo periodo canicolare, Miggiano si è ritrovata fra le mani una sentenza del Tar di Lecce che ha naturalmente subito animato il dibattito, politico e non solo, in paese. Con sentenza depositata lo scorso 30 luglio, il Tribunale Regionale ha dichiarando privata l’area utilizzata per il Quartiere Fieristico, condannato il Comune di Miggiano “alla restituzione (ai proprietari) dell’area occupata”, estesa circa 17.400 mq., oltre al pagamento, sempre in favore dei proprietari, “dei danni patiti a causa del comportamento illecito dell’Amministrazione medesima”.
La storia durava dal 2001, ai tempi dell’Amministrazione guidata da Antonio Del Vino, poi è approdata nelle aule di Tribunale su ricorso presentato dalla famiglia Episcopo, proprietaria dell’area su cui l’Amministrazione ha dato vita al gioiello della Fiera Regionale “Expo 2000”. Si è tuttavia dimostrato tranquillo e fiducioso in una positiva soluzione della vicenda il neo sindaco Giovanni Damiano: “Non ci saranno ripercussioni per la nostra Fiera. A suddetta sentenza, la Legge consente una via d’uscita, cioè una riformulazione della richiesta d’esproprio (una acquisizione formale tramite l’esproprio in sanatoria, Ndc). Correggeremo gli errori commessi nella precedente procedura e ci avvarremo dell’Articolo 43 del Testo Unico degli Espropri, facendo inoltre prevalere l’interesse pubblico ai fini dell’acquisizione dell’area. I nostri legali sono già al lavoro, ma è fuor di dubbio che troveremo un accordo con gli antichi proprietari”, puntualizza il Sindaco, accennando ad una indennità adeguata da riconoscere alla famiglia Episcopo.
Quest’ultima, come detto, aveva intrapreso le vie legali dopo che la trattativa si era arenata, nel 2001, per disaccordi economici, reputando insufficiente l’offerta comunale. “All’epoca”, spiega ancora Damiano, “oltre all’anticipo di circa 58mila euro, gli Episcopo ritennero insufficiente l’ulteriore somma di 98mila euro, rompendo le trattative e portando la vicenda in Tribunale. E smentisco categoricamente qualunque privatizzazione dell’Expo, la quale resterà di proprietà del Comune”. Ovviamente è già assai vigile l’opposizione.
Il gruppo consiliare “Insieme per migliorare”, tramite il capogruppo Maurizio Cafiero, ha stigmatizzato e censurato il comportamento degli organi comunali competenti. “Un dato di fatto oggettivo ed incontestabile, che il TAR salentino ha posto a fondamento della sua pronuncia, è stata la mancata adozione nel termine di legge del decreto di esproprio; ciò ha comportato l’illegittima occupazione dell’area interessata ed ha indotto il TAR ad adottare i provvedimenti di restituzione e risarcimenti in argomento. Il nostro gruppo consiliare”, aggiunge l’avv. Cafiero, “perseguendo l’obiettivo di programmare il regolare svolgimento della Fiera Expo 2000, auspica che l’Amministrazione riesca ad adottare i provvedimenti più idonei previsti dalla normativa di riferimento. Rassicura altresì i propri concittadini che sarà intrapresa ogni opportuna iniziativa per accertare eventuali responsabilità e per limitare al massimo l’impatto che la consistente lievitazione dei costi derivanti da siffatta pronuncia provocherà sulle casse comunali ed inevitabilmente nelle tasche dei cittadini miggianesi”.
Giorgio Coluccia
Attualità
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.
Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.
Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.
Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.
Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:
“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”
Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.
In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.
Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.
Cronaca
Miggiano, il ricordo di Abdoulay
A un anno dalla sua morte, i ragazzi della scuola media protagonisti di una cerimonia commemorativa in onore del giovane migrante proveniente dalla Costa d’Avorio, deceduto tragicamente un anno fa, nel giorno del suo quindicesimo compleanno, nel porto di Tricase. Un omaggio alla bontà e alla gentilezza

Un momento di grande commozione e partecipazione ha unito studenti e insegnanti della scuola media di Miggiano in una cerimonia commemorativa in onore di Abdoulay Sountura, giovane migrante proveniente dalla Costa d’Avorio, deceduto tragicamente un anno fa nel giorno del suo quindicesimo compleanno, annegando nel porto di Tricase.
Arrivato in Italia con il sogno di trovare fortuna, pace e serenità, Abdoulay ha affrontato il viaggio con coraggio e determinazione.
La sua bontà, la sua gentilezza e la sua contagiosa gioia di vivere hanno lasciato un’impronta indelebile nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Anche nei momenti più difficili, il suo sguardo e i suoi sorrisi trasmettevano gratitudine verso chi lo aveva accolto e amato.
La comunità scolastica ha dimostrato di essere unita nel ricordarlo.
In un tributo caratterizzato da semplicità e partecipazione sincera, gli studenti hanno condiviso pensieri profondi e ricordi preziosi, rendendo vividi i momenti di gioia vissuti insieme a lui.
La commozione era palpabile sui volti dei presenti, segno di un legame che trascende il tempo e la morte.
«La memoria di Abdoulay vive in noi, ispirandoci a essere più gentili, più grati e a vedere la bellezza nelle piccole cose della vita», ha dichiarato una delle insegnanti, «eri un ragazzo di una bontà rara, capace di illuminare le giornate di chi ti stava accanto, la tua gioia di vivere era contagiosa, riuscivi ad esprimere gratitudine per ogni gesto d’amore e di accoglienza che ti veniva rivolto, ricambiando con una generosità che andava oltre la tua giovane età. Sei stato un esempio per tutti questi ragazzi che oggi sono qui a testimoniare il loro affetto e la loro amicizia, costruita tra i banchi di scuola, hai insegnato loro il coraggio, la determinazione e la forza di superare ogni ostacolo che la vita ci presenta».
«La commemorazione è stata una testimonianza dell’affetto e della forza dei legami che la scuola media di Miggiano sa mantenere», aggiunge la professoressa, «dimostrando quanto sia importante celebrare la vita e l’eredità di chi, anche se giovane, ha saputo lasciare un segno indelebile. Il ricordo di Abdoulay continuerà a essere un faro di speranza e amore per tutta la comunità».
Abdoulay Sountura, «un giovane il cui cuore grande e il sorriso indimenticabile vivranno per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto».
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Cronaca
A fuoco nella notte furgone in officina
Era fermo in sosta a Miggiano dinanzi ai locali dell’attività dove era stato portato per una riparazione. Il rogo ha interessato anche un’altra vettura e le pareti degli immobili nelle vicinanze

Mezzo in fiamme nella notte a Miggiano (immagine di repertorio).
All’ 01:30 circa una squadra del Comando dei Vigili del Fuoco, dal Distaccamento di Tricase, è intervenuta nel Comune di Miggiano in via Giuseppe Mazzini per l’incendio di un Citroen Belingo.
Il mezzo, affidato a un’autofficina per riparazioni, è stato completamente distrutto dalle fiamme. Era parcheggiato di fronte all’ingresso dell’officina stessa.
Le fiamme hanno inoltre provocato danni alla facciata dell’edificio e a un portoncino. Per irraggiamento, si sono verificati lievi danni anche a un’autovettura marca Dacia Logan, parcheggiata nelle immediate vicinanze.
L’intervento della squadra dei VV.F. è valso ad impedire l’ulteriore propagarsi delle fiamme, limitando i danni ad altre strutture ed automezzi e scongiurando pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Alessano.
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