Alessano
Il futuro della “Terra di Leuca”
Una serie di riforme in cantiere per l’Unione dei Comuni. Ne abbiamo parlato con Gianvito Rizzini, presidente del consiglio dell’Unione, in un’intervista in esclusiva per “il Gallo”

Poche settimane dopo l’avvio dell’esperienza amministrativa come consigliere del Comune di Tiggiano, insieme al collega di maggioranza Francesco Melcarne, è stato indicato dal consiglio comunale di Tiggiano a far parte dell’assemblea del Consiglio dell’Unione dei Comuni Terra di Leuca. Nel corso della prima seduta, è stato indicato dal sindaco di Tiggiano Giacomo Cazzato come presidente del Consiglio dell’Unione («alla guida di quello che mi piace pensare sia il “piccolo parlamento”»). La presidenza per Regolamento e per Statuto è a turnazione ogni anno. Contestualmente i sindaci hanno nominato presidente della giunta (dei sindaci) e legale rappresentane dell’ente Francesca Torsello, attualmente sindaco di Alessano.
Nel corso delle dichiarazioni successive alla nomina a presidente, Gianvito Rizzini ha dichiarato ai colleghi consiglieri la volontà di approfondire insieme a tutti loro (provenienti da Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Morciano, Patù, Salve) «le dinamiche di funzionamento dell’ente e la necessità di costruire un gruppo che fosse funzionale a dare uno sprint alle politiche che l’Unione può e deve realizzare a vantaggio di tutto il Capo di Leuca. Un organo che attuasse, insomma, più concretamente quel ruolo di indirizzo politico – amministrativo che per legge gli spetta e che non fosse solo un mero ratificatore dell’operato della Giunta e dei sindaci.
Iniziavamo quindi a lavorare immediatamente, e tra tutti i consiglieri delegati veniva a crearsi uno spirito di grandissima, appassionata e leale collaborazione. Davvero tutti stanno contribuendo ad elaborare proposte valide da presentare poi nelle sedute ufficiali o da proporre al presidente Torsello alla giunta».
Nel corso degli anni l’Unione dei Comuni ha, però, presentato delle criticità che ne hanno limitato l’efficacia.
«Abbiamo capito, soprattutto grazie al prezioso aiuto dei consiglieri più “anziani”, quali fossero i limiti di questa istituzione nata del 2001. Abbiamo cercato di superarli, presentando un insieme di proposte volte ad indicare una visione nuova dell’ente e che mirasse ad un cambiamento importante delle procedure di funzionamento, ormai poco oleate a garantire un certo livello di efficienza. Nel primo Consiglio di ottobre abbiamo approvato all’unanimità la modifica del regolamento di funzionamento del Consiglio con lo scopo di razionalizzare le commissioni e rendere le stesse più coerenti alle funzioni dell’Unione e ai temi da trattare. Lo scopo era anche quello di “responsabilizzare” i consiglieri ad uno specifico settore e consentire un più agevole operato nell’elaborazione di proposte da presentare al “plenum”. È stato, inoltre, approvato un regolamento per l’approdo dell’istituzione sui canali social, per la diretta dei consigli al fine di garantire la partecipazione e la trasparenza e approvate alcune proposte di indirizzo destinate alla Giunta per il rinnovo dello Statuto e per il rafforzamento delle funzioni, in particolare della Polizia Locale».
Quali sono le reali funzioni dell’Unione?
«Le Unioni dei comuni sono importantissime perché consentono di fornire in forma associata servizi che i Comuni di piccole dimensioni riescono con fatica a fare da soli.Gli stessi decidono in accordo quali funzioni trasferire all’aggregazione. Attualmente le funzioni trasferite sono quelle di catasto, protezione civile e smaltimento e trasporto dei rifiuti. Siamo convinti però che in questo momento sia quanto mai necessario procedere in modo più accelerato con questo processo. Conviene a tutto il territorio».
Il corpo unico di polizia municipale
«La proposta di un Corpo unico di polizia municipale è stata da me utilizzata come grimaldello per prospettare in generale la possibilità di fare grandi cose insieme nell’Unione, aggirando le difficoltà di bandire concorsi e assumere personale derivanti dai ormai noti vincoli di bilancio. Quasi tutti Comuni sono costretti a fare i conti con il proprio personale che va in pensione e con uffici ridotti al minimo. Il nostro obiettivo non è una semplice aggregazione di vigili urbani già in servizio nei diversi municipi ma una cosa nuova con un’organizzazione propria. Una recente legge regionale disciplina in modo dettagliato i nuovi corpi di polizia locale ed è istituita presso la Regione una sorta di accademia a favore del personale per chi intraprende tale percorso. Per comprendere l’utilità di questa proposta, al di là degli innumerevoli e importantissimi servizi che la stessa polizia locale è tenuta a compiere e che con fatica riesce oggi a realizzare così com’è, basti pensare a come sarebbe più utile che ad un incidente o ad una processione a Castrignano possa intervenire una pattuglia del corpo dell’Unione che magari in quel momento si trovasse a Patù o a Corsano, senza la necessità di far intervenire le forze dell’ordine che già di loro sono molto oberate».
Le altre funzioni e la necessaria riforma
«Ovviamente discorsi analoghi con i rispettivi vantaggi si possono fare per altre importanti funzioni. Per capire se stessimo “progettando” nel modo giusto abbiamo preso in considerazioni esempi di unioni di altre regioni. Abbiamo infatti istaurato contatti con l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, che per numero di abitanti e per tipologia del territorio è molto simile alla nostra, e prima che si manifestasse questa emergenza sanitaria stavamo cercando di preparare delle giornate di confronto e studio qui da noi avendo ricevuto la disponibilità da parte loro. Molto, intanto, si è avuto modo di apprendere da queste esperienze comparative».
I passi imprescindibili
«A abbiamo elaborato una proposta di modifica dello statuto, la cui approvazione spetta al Consiglio a maggioranza qualificata, e una proposta di modifica dell’atto costitutivo di competenza dei sindaci. L’idea è quella di rafforzare la funzionalità degli organi politici nel suo complesso garantendo stabilità, continuità e rappresentanza nel governo della “Terra di Leuca”. Il presidente della giunta, nella bozza del nuovo statuto, sarà eletto dal Consiglio e durerà in carica due anni ed ogni sindaco sarà responsabile di uno specifico settore in corrispondenza delle rispettive commissioni consiliari. Ho avuto modo di inviare un appello scritto a tutti i sindaci e anche di incontrarli uno ad uno (o chi per loro), per questo sono sicuro che entro l’estate dovremmo riuscire ad approvare questi provvedimenti dalla portata straordinaria».
Montesano, Miggiano e Aree interne
«La riforma si rende necessaria anche perché da poco hanno aderito all’Unione i comuni di Montesano e Miggiano. L’idea è che nella giunta che dovrà modificare lo statuto possano essere presenti anche i sindaci di questi comuni, in modo che la loro adesione possa farli, anche formalmente, acquisire la dignità di “soci fondatori”. Inoltre, negli anni precedenti i sindaci dell’Unione insieme agli altri Comuni limitrofi hanno “conquistato” il riconoscimento governativo di “area interna” che consente la possibilità di accedere alla “strategia nazionale” ad essa collegata con la possibilità di accedere a politiche di coesione territoriale di cui non possiamo fare a meno. L’Unione meglio strutturata anche dal punto di vista amministrativo non può che essere una garanzia e fornire un contributo ancora più rilevante per l’attuazione di queste politiche».
Il futuro della Terra di Leuca
«È il momento di somministrare le vitamine, dei ricostituenti alla Terra di Leuca. Una rete di Comuni più forte che arriverà a contare oltre 40 mila abitanti. Un unicum straordinario con armonia e coordinamento delle energie amministrative e che possa essere all’altezza delle sfide che ci aspettano e dell’intelligenza delle nuove generazioni».
Alessano
“Il plaid rosso” di Tina Stasi
Dopo “Guardare da lontano”, arriva in libreria “Il plaid rosso”, il nuovo libro dell’autrice di Alessano

Dopo il successo di “Guardare da lontano”, l’autrice alessanese Tina Stasi torna in libreria con “Il plaid rosso”, edito da Pav edizioni e distribuito da Libro.co Italia.
Durante il suo soggiorno in ospedale, al fianco del padre che ha avuto un infarto, Egle incontra Daniele.
Tra loro scocca subito la scintilla e nasce una forte attrazione reciproca.
Mentre Egle trascorre del tempo con Daniele, suo padre ha una crisi e, prima di morire, le rivela un segreto. Sopraffatta dal senso di colpa, per averlo lasciato solo, Egle accusa Daniele di averla distratta dai suoi doveri filiali.
I due si separano per un lungo periodo.
Il destino li fa rincontrare, per caso, su un autobus.
Egle e Daniele iniziano una meravigliosa storia d’amore, inconsapevoli che un’ombra pericolosa si stende su di loro.
Alessano
Area Marina Protetta: 4 incontri aperti al pubblico per condividere dati ambientali e socioeconomici
Progetto CORISMA: questo pomeriggio ad Andrano; giovedì 30 novembre a Santa Maria di Leuca; venerdì 1° dicembre a Santa Cesarea Terme e sabato 2 dicembre a Castro. L’AMP riguarderà i comuni di Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase

Meno dell’8% della superficie marina mondiale è coperta da aree marine protette, che sono l’unica grande opportunità di conservare gli habitat naturali e garantire attività economiche sostenibili. Numeri che devono far riflettere e agire, se si vuol salvare il Mediterraneo, il più importante hotspot di biodiversità al mondo, ma anche il più a rischio per sovrasfruttamento e inquinamento.
Con i suoi 260 Km2 di superficie totale e circa 100 chilometri di costa che da Otranto arrivano a Santa Maria di Leuca, dopo anni di studi e dibattiti potrebbe avere un’accelerazione l’iter per l’istituzione dell’Area Marina Protetta Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli – Capo di Leuca.
Sarebbe la quarta in Puglia, dopo quelle delle Isole Tremiti, Torre Guaceto e Porto Cesareo e tra le più grandi d’Europa.
Il procedimento istitutivo dell’AMP prevede lo svolgimento dell’istruttoria tecnica preliminare affidata all’ISPRA, organo tecnico del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che sulla base di studi di carattere ambientale e socioeconomico predispone un’ipotesi di perimetrazione, zonazione e le indicazioni di carattere regolamentare dell’istituenda AMP.
L’Area Marina Protetta: un’occasione di crescita e tutela del territorio tra Otranto e Leuca – Gli incontri
Un importante contributo è stato dato dalla Regione Puglia a partire da fine 2022, grazie al Progetto CORISMA (finanziato dal FEAMP-PO 2014-2020 – Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca 2014-2020), acronimo di una progettualità immaginata per ipotizzare, tra quelli possibili, i migliori scenari di conservazione e gestione delle risorse biologiche marine necessari per impattare positivamente sulla sostenibilità della pesca e delle altre attività connesse all’uso del mare nell’area Marino-Costiera Otranto – S. Maria di Leuca, coordinato dal CIHEAM Bari (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei) insieme ai partner Università del Salento (DISTEBA), ARPA Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) e Regione Puglia -Sezione Gestione sostenibile e tutela delle risorse forestali e naturali, i cui risultati saranno condivisi con le comunità durante quattro incontri territoriali aperti al pubblico.
Incontro in corso in queste ore ad Andrano nella Biblioteca Comunale Don Giacomo Pantaleo, Sede Municipale (piazza Unicef).
Prossimo appuntamento giovedì 30 novembre, alle 17, a Santa Maria di Leuca, nella Sala Convegni Hotel Terminal.
Venerdì 1° dicembre, alle 17, l’incontro sarà ospitato nella Sala Convegni Albergo Palazzo di Santa Cesarea Terme.
Sabato 2 dicembre, alle 10,30, infine, appuntamento a Castro nel Castello Aragonese.
Esperti e ricercatori del CIHEAM Bari (Massimo Zuccaro, Gianfranco Cataldi, Francesco Mancini), dell’Università del Salento (il Prof. Stefano Piraino) e di ARPA Puglia (Nicola Ungaro e Cosimo Giannuzzi) impegnati nella ricerca di dati scientifici, ambientali e socioeconomici del territorio si confronteranno con istituzioni locali e cittadini per condividere le informazioni raccolte e fare il punto sullo stato dell’arte.
Si parlerà di cosa si vuole tutelare, quali sono le attività coinvolte, quali i vantaggi per il territorio e quali sono le tappe da affrontare nel percorso verso l’istituzione di un’Area Marina Protetta tra Otranto e Santa Maria di Leuca.
Sono stati intervistati quasi 600 tra pescatori professionali e ricreativi, gestori di stabilimenti balneari, rappresentanti di associazioni, centri diving, noleggio imbarcazioni, operatori della ristorazione e accoglienza turistica, artigiani, associazioni culturali, centri benessere e termali, referenti delle 11 municipalità ed è emersa una fotografia chiara delle priorità espresse dalle comunità costiere. I dati ambientali sono stati raccolti in 20 tematismi, come la mappa degli habitat bentonici, le grotte sommerse e semisommerse, i siti di nidificazione, le acque di balneazione, gli scarichi, i beni archeologici sommersi, le ordinanze di interdizione e corridoi di accesso alle grotte. Per ciascun tematismo è stato costruito un database, derivante dall’aggregazione di diverse fonti, con lo scopo di creare un archivio georeferito dell’area, indispensabile per l’elaborazione dei dati che consentirà la risoluzione dei problemi di pianificazione e conservazione, individuando le soluzioni più idonee al territorio.
Significativi anche gli approfondimenti socioeconomici, tra cui un focus sulla percezione dell’area marina protetta, sia in termini di vantaggi e svantaggi, che di ricaduta sulle attività in atto sul territorio. Dall’indagine si evince un dato inequivocabile: circa il 90% degli intervistati ritengono importante l’introduzione di alcune forme di protezione dell’ambiente marino nel tratto di costa interessato, in particolare attraverso l’istituzione di un’Area Marina Protetta, adducendo come principali motivazioni l’importanza di preservare habitat, specie e luoghi, salvaguardare il territorio e la categoria dei pescatori, denunciando la presenza eccessiva di plastiche, inquinamenti di natura organica, rifiuti vari e l’eccessivo sfruttamento da parte della pesca professionale e/o sportiva e dal turismo fuori controllo durante la bella stagione. Gran parte degli intervistati indica come vantaggi territoriali e socioeconomici l’incremento del livello di conservazione dell’ambiente marino/biodiversità, il contrasto alla pesca illegale e la crescita dell’educazione ambientale.
Un’area unica, sia perché si trova in una zona centrale del Mediterraneo, sia perché ha delle caratteristiche geomorfologiche estremamente importanti, come la presenza di grotte sommerse e semisommerse, di una falesia rocciosa che scende rapidamente in profondità e che può dare rifugio a specie che sono sensibili alle ondate di calore, sempre più frequenti nel Mediterraneo.
Si tratta di uno dei litorali a più alta naturalità dell’intera costa italiana, con abbondanza di specie bentoniche e habitat chiave, come le praterie di Posidonia e il Coralligeno, aree elettive di riproduzione, sviluppo e accrescimento per molte specie ittiche di interesse per la pesca. All’interno dell’area ricadono, inoltre, due zone speciali di conservazione: il Posidonieto Capo San Gregorio – Punta Ristola e quello Costa Otranto – Santa Maria di Leuca, con un’estesa falesia ricca di grotte, cavità, incisioni e insenature.
Un’opportunità di sviluppo per gli 11 Comuni coinvolti (Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase) che hanno convocato il 21 e 28 novembre i consigli comunali, per deliberare sulla volontà di avviare nel proprio territorio l’iter tecnico e amministrativo per l’istituzione dell’Area Marina Protetta Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli – Capo di Leuca, sostenendo una velocizzazione del processo.
Alessano
Cleanuppers in azione ad Alessano
Per restituire dignità al territorio. Oltre 800 chili di rifiuti raccolti in un fine settimana all’insegna dell’impegno civico e della salute ambientale

Sono giovani, motivati e appassionati; sono i volontari che operano da poco ad Alessano e che, in un fine settimana hanno raccolto oltre 800 chilogrammi di rifiuti restituendo alla comunità una porzione di territorio da tempo oggetto di discariche abusive.
Tra i rifiuti raccolti ingombranti come pneumatici, sacchi di materiale edile, un condizionatore, un tapis roulant, tubi per l’irrigazione.
È il risultato dell’iniztaiva promossa e tenuta dal neo gruppo di volontariato “Cleanuppers Alessano“, in collaborazione con Plastic Free, e che racconta, anche se solo in parte, quanto accade nei pressi della Stazione ferroviaria di Alessano-Corsano, una zona già oggetto di ripetute segnalazioni e bonifiche susseguitesi negli anni. Questa è solo l’ultima delle iniziative promosse in soli due mesi dal gruppo di volontariato attivo in paese e nei dintorni limitrofi.
«L’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti, posti in essere da un cittadino comune, oggi sono sanzionati non più con una sanzione amministrativa pecuniaria da trecento euro a tremila euro bensì penalmente, al pari di quello realizzato da un titolare d’impresa o responsabile di ente», avvertono i volontari, impegnati tra l’altro in una forte campagna di sensibilizzazione sul territorio.
«Il 10 ottobre scorso», informano, «è entrata in vigore la legge che stabilisce l’applicazione di un’ammenda penale anche nel caso in cui l’abbandono dei rifiuti è compiuto da privati cittadini che non sono a capo di un’attività produttiva.
La legge specifica che chiunque, abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee è punito con l’ammenda da mille euro a diecimila euro. Se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la pena è aumentata fino al doppio».
Sull’iniziativa di bonifica sul territorio, invece, sottolineano come «questo straordinario sforzo collettivo non è solo una vittoria per l’ambiente locale, ma è anche un chiaro segnale che la consapevolezza ambientale e l’azione concreta possono trasformare positivamente le nostre comunità».
Oltre all’importante impegno diretto dei volontari, sia i cittadini privati che le aziende sensibili a questa nobile causa hanno la possibilità di contribuire, sia attraverso donazioni finanziarie sia attraverso la fornitura di materiali essenziali per le operazioni di pulizia.
Secondo un proprio calendario e a titolo gratuito, saranno previsti sul territorio altri appuntamenti di pulizie ambientali per la rimozione dalla natura di plastica e rifiuti di ogni genere.
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