Dai Comuni
Circonvallazione di Soleto: si lavora alla riapertura
Per la messa in sicurezza, proposta cessione alla Provincia che permetterebbe di fruire dei fondi del PNRR
A cura di Lorenzo Zito
C’è uno spiraglio di speranza per la riapertura della cosiddetta circonvallazione di Soleto, chiusa da anni per il declino delle sue condizioni e per la sua comprovata pericolosità.
La strada, che prende il nome di viale Gubbio, fu interdetta al traffico esattamente tre anni fa. Con un’ordinanza, il sindaco Graziano Vantaggiato, dal 14 febbraio 2019, vi impose lo stop al traffico non solo a causa delle buche che rendevano impraticabile il manto stradale, ma anche a seguito di alcuni fatti di cronaca.
La circonvallazione era stata infatti teatro di numerosi incidenti fino a registrare, poco prima della sua chiusura, uno schianto tra due vetture che costò la vita ad un uomo di 59 anni.
A seguito di verifiche effettuate col sussidio di Polizia Stradale e Polizia Locale di Soleto, fu stabilito che gli interventi necessari per ripristinare la regolare transitabilità avrebbero richiesto uno sforzo economico insostenibile per il Comune. Ecco allora che il primo cittadino, a fronte anche delle tante lamentele giunte dalla cittadinanza (molte delle quali giunte nella nostra Redazione), si è attivato per individuare una fonte di finanziamento alternativa che permettesse la riapertura al traffico a seguito degli interventi di manutenzione.
Parola di sindaco
“Abbiamo progettato un rifacimento della circonvallazione e della rotatoria su via Sogliano (quella dell’incidente mortale) per un costo di 700mila euro”, commenta Vantaggiato. “Inizialmente, avevamo chiesto alla Regione Puglia di sostenere la metà delle spese, lasciando i restanti 350mila al contributo, in compartecipazione, del Comune di Soleto, della Provincia di Lecce e della Colacem”.
La strada infatti fu realizzata proprio dalla stessa Colacem, nel 1997. La società proprietaria del cementificio che insiste sul territorio di Soleto la creò (battezzandola col nome della sua città natale, Gubbio appunto) quale snodo per i mezzi pesanti diretti dalla sua sede al porto di Otranto.
Nel tempo, la circonvallazione è diventata importante anche per il traffico locale, collegando due provinciali, la Soleto-Sogliano alla Soleto-Corigliano, e permettendo, a chi la percorre, di aggirare il centro abitato del Comune griko.
«Tuttavia», spiega il sindaco, «la Regione non ha accolto la nostra proposta. Motivo per cui abbiamo avviato, in questi giorni, i contatti per una cessione della strada alla Provincia. È una soluzione che ne permetterebbe la restaurazione a mezzo dei fondi del PNRR».
L’iter con Palazzo dei Celestini è ancora alla fase iniziale, ma il sindaco si dice fiducioso per un esito rapido e positivo, che possa portare alla tanto attesa riapertura della strada.
«Che sarebbe importante», conclude Vantaggiato, «anche nel caso in cui, ahinoi, venisse attivata la nuova discarica di Corigliano, permettendo il transito dei mezzi che vi opereranno il conferimento dei rifiuti dai Comuni della zona».
Cronaca
Picchiava la mamma per acquistare da bere, si aprono le porte del carcere
Dovrà scontare un anno di galera per ripetuti atti di prevaricazione e aggressioni fisiche, accompagnate da sistematiche richieste di denaro finalizzate all’acquisto di bevande superalcoliche, spesso sfociate in episodi di grave violenza
La polizia tratto in arresto un 46enne disoccupato di Gallipoli, gravato da numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona, in esecuzione di Ordine di Carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Lecce.
Il provvedimento restrittivo nasce da una sentenza di condanna di reclusione ad un anno per reati di maltrattamenti verso familiari, compiuti dall’uomo in Gallipoli nel periodo compreso tra il 2016 e il 2017.
Le indagini, svolte dal Commissariato di Gallipoli, delinearono un quadro familiare caratterizzato da violente sopraffazioni ai danni della madre con la quale l’arrestato coabitava presso un’abitazione.
Si trattava, sostanzialmente, di ripetuti atti di prevaricazione e aggressioni fisiche, accompagnate da sistematiche richieste di denaro finalizzate all’acquisto di bevande superalcoliche, spesso sfociate in episodi di grave violenza.
La cornice gravemente indiziaria delineatasi a margine delle indagini, determinò in un primo momento, l’arresto in flagranza di reato del 46enne che all’epoca fu ristretto in carcere in regime cautelare.
Per effetto dell’ordine di carcerazione odierno, è stato nuovamente tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale “Borgo San Nicola”, ove permarrà per l’espiazione della pena residua stabilita dal Tribunale di Lecce.
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Attualità
Il Mezzogiorno si svuota, Tiggiano no
I numeri dipingono un quadro a tinte fosche. Con delle eccezioni, però. Come Tiggiano che, a differenza degli altri centri del Capo di Leuca, registra un trend in crescita. Il sindaco Giacomo Cazzato: «Pagano le buone politiche per l’inclusione e per costruire una rete familiare forte»
Le previsioni di popolazione al 2050 indicano come il declino demografico investa sia il Paese nel suo complesso sia quasi tutte le regioni che lo compongono (con la sola eccezione del Trentino-Alto Adige, che cresce, e dell’Emilia-Romagna, che rimane costante).
Tuttavia, l’intensità della decrescita demografica è attesa con incidenze molto diversificate: più contenute nel Nord e nel Centro Italia, decisamente significative nel Mezzogiorno, dove spiccano le realtà di Molise, Basilicata e Sardegna, che si prevede perderanno circa un quinto della loro popolazione entro il 2050.
IN PUGLIA
Anche per la Puglia le previsioni non sono rosee, tutt’altro!
Secondo le proiezioni dell’Istat, entro il 2042 il Tacco d’Italia perderà oltre 418mila cittadini (-11%).
Le riduzioni maggiori si osservano nelle giovani fasce d’età, con la popolazione che si contrarrà di oltre il 30%.
Si perderà forza lavoro, si andrà verso una senilizzazione della società, si smantellerà progressivamente il sistema di servizi all’infanzia, si svuoterà la scuola, cesseranno quelle attività rurali che da sempre caratterizzano l’ambiente, le tradizioni e lo stile di vita.
Non opinioni ma numeri per un quadro decisamente a tinte fosche.
A TIGGIANO
Con delle eccezioni, però. Come Tiggiano che, dopo la pandemia, ha registrato un trend in crescita.
Di cui si dice orgoglioso il sindaco Giacomo Cazzato: «Senza ombra di dubbio ha dato i suoi frutti il grande lavoro per garantire l’inclusione totale di tutti i cittadini e soprattutto per costruire una rete familiare che fosse forte. Non tutti i comuni hanno tre asili nido, di cui due nati grazie alla collaborazione con l’ente comunale, una casa di riposo, una biblioteca… Una realtà che funziona perché tutti i comuni del Capo di Leuca hanno progetti per accogliere i migranti, ma qui restano, comprano addirittura casa, sono una realtà. Penso che la competenza, insieme ad una grande passione ed un grande impegno, possano fare la differenza nelle piccole comunità».
I nuovi tiggianesi, in media, sono un trentina ogni anno. Come diretta conseguenza, la presenza, come ha sottolineato il sindaco Cazzato, di tre asili nido, una scuola paritaria, una scuola primaria e una media, dei parchi e una bella biblioteca di comunità.
Importante il progetto Sai per l’integrazione dei migranti.
Ma non basta da solo a spiegare il fenomeno Tiggiano anche perché lo stesso progetto è in corso anche negli altri centri del Capo di Leuca ma i numeri non sono uguali.
Proviamo ad analizzare i dati che riguardano Tiggiano.
Positivo il saldo tra nuovi arrivati (nascite) e persone scomparse (deceduti) negli ultimi quattro anni.
Sono 120 i nuovi nati (31 nell’ultimo anno, solo 2 i piccoli nati da rifugiati o richiedenti asilo) a fronte di 100 persone decedute (27 nell’ultimo anno). La popolazione in totale è passata dai 2.780 abitanti del 2021 ai 2.847 del 2.024, registrando un + 67 (+31 nell’ultimo anno).
Numeri tutt’altro che irrisori se si considera che stiamo parlando di un paese con poco più di 2.800 abitanti.
NEI CENTRI VICINI
Numeri che assumono ancora più rilievo se paragonati a quelli di alcuni paesi vicini, tutti più grandi.
Tricase, ad esempio, denuncia nell’ultimo anno un calo demografico di 115 abitanti derivante da un saldo naturale negativo, con 111 nuovi nati contro 184 deceduti (-73), così come il saldo migratorio con 389 iscritti a fronte di 431 che sono emigrati (-42).
Discorso simile anche nella confinante Corsano (-53): a fronte di 54 deceduti si sono registrati 39 nuovi nati (-15).
Negativo anche il saldo migratorio: a fronte di 79 nuovi corsanesi sono 117 quelli che sono andati via (-38).
Non cambia di molto la musica più a sud, a Castrignano del Capo: nell’ultimo anno il saldo positivo sul fronte dei migranti (177 nuovi castrignanesi contro 124 che sono partiti; +53) è vanificato dal saldo negativo sul fronte naturale (nell’ultimo anno 79 deceduti e 25 nuovi nati; -54).
Quindi quella di Tiggiano resta una piacevolissima eccezione che non può essere motivata (solo) dalla presenza di nuovi italiani o dal richiamo che possono esercitare personalità illustri come Helen Mirren, ormai tiggianese doc.
Probabilmente, ha ragione il sindaco: competenza, olio di gomito e le giuste politiche, alla fine, pagano.
Giuseppe Cerfeda
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Casarano
Al Casarano basta un gol per staccare tutti
In un pomeriggio da tregenda causa condizioni meteo, i rossoazzurri regolano l’Acerrana con un gol di Melcore al 79′. Domenica prossima altro big match: al “Capozza” arriva il Martina
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CASARANO-ACERRANA 1-0
Rete: 34′ st Malcore
Pomeriggio da lupi o da caminetto, che dir si voglia.
L’accoppiata Giove Pluvio più Eolo, in azione già dalla serata di sabato, riduce in un calvario il gioco delle squadre in campo, nonché la salute degli indefettibili spettatori rossoazzurri (una ventina venuti dalla patria della maschera Pulcinella).
Ne risente, logicamente, in misura maggiore il Casarano, cui tocca costruire la strada per il vantaggio, a differenza dei campani, tesi ad arginare gli assalti degli uomini di Di Bari, frenati dalle numerose pozzanghere, sparse qua e là.
Fino a un quarto d’ora dal termine, quando il colpo di testa di Malcore fa esplodere il Capozza, per una sola rete che vale tre punti d’oro per la classifica.
Dimenticate le quindici reti in due consecutive trasferte, che comunque pare costituiscano record nazionale, si ritorna così alla dura realtà della serie D, girone H, che non tollera distrazioni e facili illusioni.
A quindici giornate dal termine, causa il pari della Nocerina e il rinvio di Brindisi-Andria, le Serpi sono sole al comando con due punti di vantaggio sul Martina, che, guarda caso, scenderà domenica prossima al Capozza.
Nessuna tregua, insomma, a conferma di quanto sempre sostenuto sulle difficoltà del girone.
Si attende il pubblico delle grandi occasioni (e ce ne saranno altre nel prosieguo), per sostenere da dodicesimo uomo in campo i colori della storica squadra della Città e del comprensorio.
Giuseppe Lagna
Nella foto in alto, l’esultanza dei giocatori a fine gara (Ph Gigi Garofalo)
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